Barbara spingeva il carrello della spesa stracolmo di merce, girava tra gli scaffali dell’ iperrmercato nel reparto bevande alla ricerca di una buona bottiglia di vino, stasera avrebbe festeggiato insieme al marito l’anniversario del loro matrimonio, un matrimonio tutto sommato riuscito che gli aveva regalato tante soddisfazzioni e sopratutto una splendida figlia ormai grande. Il marito, lei era sicura non l’aveva mai tradita, uomo pratico e vincente, ma con poca predisposizione per il sesso, lo considerava uno sfogo, qualcosa da fare ogni tanto senza fantasia e con poco impegno; al contrario di lei, donna calda e vogliosa, che spesso tradiva il marito, ma andava con uomini che volevano solo scopare, passare qualche ora dentro di lei, sborrare e poi togliersi dai piedi, lei tornava a casa dal marito e dalla figlia appagata, e si prendeva cura di loro.Marcello è un giovane scapolo, andava in quell’ipermercato sia per fare la spesa, ma anche per rimorchiare qualche bella signorotta, come quella che davanti a lui prendeva dallo scaffale una bottiglia di vino, leggeva l’etichetta e poi indecisa la rimetteva a posto, Barbara non era un’esperta di vini, anzi per lei erano tutti uguali e sopra gli scaffali cen’erano a centinaia, stava per prendere il più costoso, pensando ingenuamente che s’è costava di più doveva essere il più buono, a quel punto intervenne Marcello.- Non gli consiglio di prendere quel vino signora, costa molto e vale poco – Disse sorridendo.Barbara lo guardò, e rispose :- Presumo che lei sia un intenditore, mi potrebbe consigliare?Marcello aveva seguito per un pò quella donna bionda che portava i capelli corti, l’aveva guardata mentre camminava, ondeggiando il culo, che risaltava bello e morbido dai pantaloni attillati che indossava, adesso che gli stava di fronte poteva vedere il seno prosperoso che gonfiava il maglioncino di colore nero a collo alto, ma soprattutto il pacco della fregna in cui ben visibile c’era lo spacco della fica disegnato dagli stretti pantaloni, aveva anche un bel viso dolce, ma lui che conosceva le donne sapeva che più dolci erano in pubblico, più depravate erano in privato .Marcello prese una bottiglia dallo scaffale: – Questo e un vino poco conosciuto ma eccezionale.- Disse accarezzando con lo sguardo le forme morbide ed eccitanti della donna.Barbara gli disse che il vino era per accompagnare la cena del suo anniversario di matrimonio, e non voleva fare brutta figura con il marito.Marcello gli fece gli auguri, i due continuarono a conversare, l’uomo parlando sentiva il profumo della femmina, il cazzo gli diventò duro, a testimonianza di quanto eccitante era la donna appena conosciuta, da parte sua anche Barbara non rimase fredda al fascino dell’uomo, aveva un bel fisico un bel sorriso che matteva in mostra una chiostra di denti bianchissimi, e poi vedeva la patta dei pantaloni che appariva enorme, sotto quella stoffa doveva esserci un signor cazzo.Barbara non voleva tradire il marito il giorno del loro anniversario, ma aveva la sorca bagnata e aperta che agognava il cazzo. -Non e bello, rubare lo sai?- Disse Barbara sussurrando, avvicinandosi all’uomo.- Non capisco, io non sto rubando !- Rispose Marcello, un tantino stupito dall’uscita della donna.- Ah, nò, allora vorresti dirmi che non ti sei nascosto una bottiglia di vino nei pantaloni?- Gli disse sorridendo indicandogli il bozzo tra le gambe.Anche Marcello sorrise :- Bè, diciamo che potrebbe essere un bottiglia, ma per fare uscire il liquido che contiene, bisogna lavorarci un pò con un cavatappi adeguato.- Pensi che il cavatappi che ò con me tra le coscie, possa andare bene.- Disse Barbara eccitatissima.- Visto così mi sembra perfetto. – Disse rivolgendo uno sguardo di fuoco tra le gambe della donna ; continuò.-Ma per esserne sicuri bisognerebbe provarlo con la bottiglia.- Che stiamo aspettando allora andiamo, c’è un motel qui vicino, ho tanta voglia di svuotare quella bottiglia.- Disse Barbara che non nè poteva più dalla voglia.- E io d’usare il tuo cavatappi. -Anche Marcello non vedeva l’ora di scopare quella bella signora, l’eccitava come un toro sapere che quello era il giorno del suo anniversario di matrimonio e che lei voleva essere scopata da lui un perfetto sconosciuto.Ognuno con la sua auto raggiunsero il motel, prima di entrare Barbara sì guardò in giro, s’è qualcuno l’avesse vista non avrebbe potuto trovare nessuna giustificazione plausibile, la moglie di un noto professionista a quell’ora in un motel, poteva voler dire solo una cosa. Un bel paio di corna in corso d’opera.Ma la voglia aveva assalito Barbara, s’è la sentiva addosso e dentro lo stomaco voleva essere scopata, voleva un uomo che la facesse godere e che godesse con lei.Marcello aveva capito che tipo di donna aveva rimorchiato, all’apparenza sembrava dolce e riservata ma in realtà era un vulcano pronto ad esplodere.Barbara si sedette sopra il letto, aveva allargato le gambe e si massaggiava la fica attraverso i pantaloni, guardava l’uomo passandosi la lingua tra le labbra in un chiaro invito, che Marcello raccolse, si aprì i pantaloni, e con il cazzo ondeggiante si avvicinò alla faccia della donna.Barbara lo prese in mano.- Complimenti ai un bel cazzone, duro e grosso.- Disse con l’acquolina in bocca. poi s’è lo portò alle labbra, e prese a spompinarlo.- AHH, cì sai fare con la bocca puttana.- Disse Marcello, sentendosi succhiare avidamente il cazzo. – Adesso che me l’haì detto che sono una puttana, mi devi anche far sentire un puttana.Marcello gli montò sopra, gli sfilò il maglioncino, sbottonò il reggiseno e leccò i capezzoli li mordicchiò, strinse i seni, la donna già gemeva senza ritegno, lui scese con la lingua fino alla pancia, leccò l’ombelico, appoggiò una mano sopra la sorca e la tastò con energia, Barbara s’ inarcò sospirando, l’uomo sbottonò i pantaloni e li sfilò, anche le mutandine vennero tolte di mezzo, adesso Barbara era nuda e a gambe aperte, Marcello guardò la sorca pelosa aperta e in attesa, la leccò, gli infilò un dito e lo fece ruoteare.- Mettimi il cazzo nella fregna, non vedi che’ è pronta.- Disse sospirando impaziente la donna.Marcello si spogliò, strusciò il cazzo duro tra le labbra gonfie ed eccitate della fregna, e poi con nessuna delicatezza lo affondò nella sorca bagnata.- Ahhh, sìììì, che belloooohhh.- Fu la risposta di Barbara all’invasione repentina del cazzo tra le sue gambe.L’uomo spingeva con forza, la mazza dentro la fica della donna, che a gambe aperte sotto di lui ondeggiava gemendo e sospirando, lei era una troia adultera che di cazzi nè aveva presi tanti, lui un giovane uomo piacente che aveva avuto sempre un grande successo con le donne, entrambi godevano e scopavano come s’è fossero intimi da anni, e non degli estranei.Barbara ebbe un orgasmo, che la scosse fin’ dentro l’anima, Marcello stava per seguirla a ruota, ma la donna lo bloccò.- Non sborrarmi dentro, oggi io e mio marito festeggiamo l’anniversario del nostro matrimonio, e per regalo non vorrei dargli il figlio di un altro.Marcello fece uno sforzo di volontà, per trattenersi, e continuando a pompare la fica, disse : – Dove posso sborrarti allora?- In bocca, ahhhh, sborrami in bocca.Marcello sfilò il cazzo dalla fica e salì sopra il corpo della donna, la quale scese sotto di lui finchè si ritrovò con il cazzo in bocca, Marcello sopra la sua faccia piegò il corpo in avanti tese le braccia sul letto, cominciò a scoparla in bocca come s’è fosse la fica, Barbara gli abbrancò le chiappe, e si faceva scivolare il cazzo tra le labbra fino in gola. sdraiata sul letto la bocca piena di bava e saliva e il cazzo che le stantuffava dentro togliendole il respiro costringendola a respirare solo con il naso, più in basso la sua fica rilasciava secrezioni in quantità.- Ahh troia, che troia, ti stooh per sborrare in bocca, ahhh – Disse l’uomo un attimo prima di sborrarle in bocca, strinse le chiappe e sentì un dito che si faceva strada, il dito gli si piantò nel culo, continuava a sborrare nella bocca della donna che gli aveva infilato un dito nel culo, era la prima volta e gli piaceva.Sudato guardava la faccia sporca di sperma e sudata della donna tra le sue gambe, il suo cazzo, gli stava adagiato sopra come un enorme vermone, il dito nel suo culo aveva preso a muoversi sù e giù , per reazione il cazzo che stava per ammosciarsi, cominciò a gonfiarsi e a irrigidirsi di nuovo.Barbara sotto l’uomo aveva notato la cosa, e gli diede un aiuto lo riprese in bocca ancora un pò molle, bastò poco per ritrovarselo tra le labbra duro come s’è non avesse ancora sborrato.- Stai assaggiando il mio culo, che nè dici di farmi provare il tuo?- Disse Marcello togliendosi dalla faccia di Barbara e sfilandosi il suo dito dal culo.- Non è giusto però io ti ho masso solo un dito, tù mi vuoi infilare nel culo quel cazzo spaventoso che ti ritrovi tra le gambe.- Hai paura? – Domandò, Marcello.Barbara non rispose, si mise a pecorina piegata in due sopra il letto una guancia toccava le coperte e con le mani si allargò le natiche, scoprendo il buco del culo sfondato, una voragine profonda, risultato di tante inculate a cui si era sottoposta la donna sia prima che dopo essersi sposata, e l’unico che non aveva contribuito ad allargarlo era proprio il marito.- Ti sembra che io abbia, paura di prenderlo nel culo?- Domandò Barbara in quella posizione oscena.Marcello gli si piazzò dietro, e mentre si apprestava a sodomizzare quel bel culo disse :- No, con un buco di culo del genere, non hai nulla da temere.Il cazzo lucido e scivoloso dalla bava, entrò nel culo aperto e profondo della donna piegata in due. – Ahhh, siii, quanto mi piace farmiiii inculareeehh, più forte, più forteeeeehh.- Tieni puttana rotta in culo, prendi questo cazzone, troia, stasera con tuo marito brinda anche a quest’inculata, ahhhh.Il letto cigolava sotto il peso e i movimenti dei due luridi amanti, l’uomo vedeva il suo grosso cazzo che faceva affondare e risalire dal culo della donna, la quale mordeva il lenzuolo sbavando e gemendo. Vennero insieme lui grugnendo mentre la sborra schizzava dalla sua cappella nel culo aperto della vacca rimorchiata al supermercato, lei sì sentiva il culo scivoloso di sborra calda, sospirava e gemeva, mentre sentiva il cazzo duro dell’uomo che gli stappava l’intestino.Ansimanti con i corpi sudati e scarichi, i due rimasero sdraiati e in silenzio, la prima a muoversi fu Barbara, sì rivestì, prima di andar via accarezzò il cazzo che tanto l’aveva fatta godere.Marcello la guardava. – Ti rivedrò ancora? a proposito non sò neanche il tuo nome.- Come non lo sai, prima mi hai chiamato per nome, puttana e il mio nome, e rotta in culo di cognome ; no, non cì rivedremo più, ciao cazzone.- Ciao, puttana.- La salutò Marcello, un pò dispiaciuto per quell’addio definitivo.Barbara, mise l’esperienza appena vissuta tra le migliori dei suoi tanti adulteri, sì sentiva un pò in colpa come tutte le volte, ma erano lacrime da coccodrillo avrebbe tradito ancora il marito, perchè quando la voglia l’assaliva solo il cazzo poteva toglierla, tanto era solo ginnastica per lei, un cazzo per togliersi la voglia e via senza ripensamenti non esistevano gli uomini con cui scopava esisteva solo il cazzo, stasera c’era la cena da preparare e l’anniversario di matrimonio da festeggiare con quel cornuto del marito, ma era il suo cornuto, e lei anche s’è scopava con altri era da lui che tornava ; sempre.Passò un mese, da quel giorno, Barbara aveva avuto qualche altra avventura, nata e finita il tempo di una calda sborrata in fregna e qualche volta in culo, era a cena con suo marito e la figlia, quando sua figlia Arianna mise al corrente i genitori che s’era innamorata, il padre Riccardo geloso come tutti i papà volle sapere chi era che faceva ecc, Barbara gli disse solo che s’ era felice a lei bastava, ma al padre nò, voleva a tutti i costi conoscere il tipo, insistette finchè la figlia non gli promise che l’avrebbe portato a casa.Arianna lo disse al suo fidanzato, e visto che lui era molto innamorato di lei accettò di conoscere i suoi genitori.Barbara preparò una cena deliziosa, e ora attendeva insieme al marito l’arrivo della figlia e del fidanzato,aveva anche comprato lo stesso vino che gli era stato suggerito dall’uomo che poi l’aveva scopata e inculata in quel motel, con quello aveva festeggiato l’anniversario, anche al marito era piaciuto, certo l’avrebbe apprezzato meno s’avesse saputo che quel vino gl’era costato il culo della moglie.Barbara per l’occasione s’era vestita con una camicia che teneva abbondantemente sbottonata, il decoltè da urlo bene in vista, e una gonna corta, con calze autoreggenti, voleva fare una bella figura con il fidanzato della figlia, del resto una puttana e una puttana, anche s’è si comporta inconsciamente come tale. Era in cucina per prendere gli antipasti quando il campanello suonò, sentì il marito aprire la porta, andò nel salone con i piatti in mano, quando vide chi era l’uomo che la figlia gli aveva portato in casa per poco non fece cadere tutto, davanti a lei c’era lui, l’uomo che l’aveva rimorchiata nell’ipermercato.Anche Marcello rimase a bocca aperta, la madre della ragazza di cui sì era innamorato era una baldracca che s’era inculato e scopato.Barbara poggiò i piatti sul tavolo, ritrovò la calma e porgendo la mano all’ospite disse.- Benvenuto io sono Barbara.Marcello strinse la mano alla donna cui piaceva farsi chiamare puttana, e che l’ aveva chiamato cazzone.A tavola, la situazione si normalizzò, Marcello non aveva nessuna intenzione di rivelare quanto troia era la padrona di casa, Barbara l’aveva capito e sì rilassò, conversando con lui anche s’è di tanto in tanto sentiva la fica palpitare al ricordo del grosso cazzo di Marcello.Anche Marcello mentre faceva i complimenti per l’ottima cena, e per il buon vino ripensava a quella donna nuda e sudata che gli offriva il buco del culo, ovviamente il cazzo gli s’era indurito, amava Arianna, ma la madre era una donna che faceva tirare il cazzo in qualunque circostanza.Arianna dopo che ebbero finito di cenare disse che avrebbe sparecchiato e lavato i piatti. Barbara e il marito rimasero a tavola ad approfondire la conoscenza dell’uomo che aveva conquistato il cuore della loro amata figlia.Riccardo non sapeva che prima del cuore della figlia, Marcello aveva conquistato anche il culo della moglie.Marcello era anche dotato di una buona parlantina, stava parlando amabilmente con Riccardo, ma intanto sotto il tavolo aveva toccato con un piede il piede di Barbara seduta di fronte, la quale rimase ferma, ma la fica ebbe l’ennesimo spasmo inondante, gli sguardi dei due si incrociarono, Marcello sapeva che razza di troia era la donna di fronte e non si creò problemi a molestarla mentre continuava a parlare con il marito.Senza dare nell’occhio si sfilò una scarpa e discretamente con ai piedi solo il pedalino, accarezzava i polpacci della donna, la quale non tradì nessuna emozione, però si sentiva a disagio cornificare il marito lontano e discretamente era una cosa, farlo dentro casa era un altra, ma la sua fica maledetta non era dello stesso parere e continuava a bagnarsi.Barbara teneva le gambe chiuse, ma sentiva il piede salire e farsi strada tra le sue coscie, infilarsi sotto la gonna, trattenne a forza un gemito quando le piccole dita si poggiarono sopra le mutandine, scostò le gambe , sì agitò sopra la sedia al contatto deciso della pianta del piede, e il tallone che con forza gli schiacciava le labbra della fica, un invisibile rivolo di bava gli sfuggì da un lato della bocca, Riccardo un pò brillo non s’accorgeva di nulla, Marcello roteava il tallone sopra la fica della donna, Barbara s’era sistemata in modo che il piede gli massaggiasse anche la clitoride, l’orgasmo la stava assalendo.Nel salone entrò sorridendo Arianna con un vassoio di caffè, l’appoggiò sopra il tavolo nello stesso istante in cui la madre si scioglieva in un orgasmo indecente.- Ahh, che bell’idea, ohhh, che hai avuto amore.- Disse la troia scossa dai brividi che gli partivano dalla fregna in orgasmo.Nessuno tranne Marcello che tolse il piede rimmettendosi la scarpa, si accorse del fatto ; la fortuna aiuta gli audaci e anche le troie.Barbara beveva il caffè, ma non era ancora sazia, dopo l’orgasmo la voglia che l’assaliva invece di calargli aumentò, voleva essere penetrata in fondo alla fica.Ma l’occasione non si presentò subito, i quattro dopo il caffè sedettero in salotto a bere un digestivo, Barbara con le mutande zuppe guardava la figlia che faceva le coccole all’uomo che l’aveva appena fatta godere. Riccardo salutò tutti e scusandosi andò a dormire, dopo un pò anche Marcello si rassegnò, voleva sborrare nella fica di Barbara ma doveva accontentarsi della figlia.Ma il destino aveva deciso diversamente, Arianna disse alla madre che avrebbe accompagnato Marcello alla macchina, Barbara li accompagnò alla porta, come suo solito Arianna scese per le scale soffriva di claustrofobia e non prendeva mai l’ascensore, sul pianerottolo Marcello spinse il bottone per chiamare l’ascensore, che cigolando cominciò a salire lentamente, sulla porta di casa Barbara aveva alzato la gonna divaricato le gambe e scostato le mutandine, mostrava la fregna indecentemente a un’arrapato Marcello fermo sul pianerottolo, la donna l’invitò a chiavarla, l’uomo la spinse dentro all’ingresso di casa e con la porta aperta, la scopò in piedi con forza, i gemiti flebili della donna, non testimoniavano ciò che lei provava veramente il cazzo le scorreva velocemente nella fregna facendola godere, anche Marcello sborrò subito dopo di lei, l’ascensore arrivò al piano mentre lui si rimetteva nei pantaloni il cazzo gocciolante, Barbara lo salutò con la fregna piena e in vista, finchè le porte dell’ascensore non si chiusero, lei chiuse la porta di casa, e con le dita, dalla fica si tolse la sborra per portarsela in bocca.Nella macchina Marcello scopò la fidanzata per mezz’ora, Arianna era contenta per la dimostrazione di virilità del suo uomo ignara che tanta resistenza era dovuta al fatto che sua madre aveva gia provveduto a svuotare i coglioni al suo fidanzato.
Aggiungi ai Preferiti