Marco Bossi, un serio professionista milanese, in pochi anni, dopo una brillante laurea in Economia & Commercio all’Università Bocconi, era arrivato ad essere annoverato tra i migliori cinque avvocati d’affari d’Italia. Aveva cambiato studi e assistenti di pari passo con la carriera professionale. Da due anni aveva lo studio in un attico di un elegante palazzo in Corso Venezia, e ormai Carla, una vedova di cinquantacinque anni, la sua assistente personale, che fino a diciassette mesi prima aveva lavorato per un Notaio morto in tragiche circostanti, era arrivata alla soglia della pensione e non riusciva più a reggere i ritmi dell’Avvocato. Marco Bossi, fino a quel momento si era concentrato esclusivamente sulla carriera, non voleva “tra i piedi” giovani praticanti o “avvocatucci” perché trattava esclusivamente pratiche molto importanti, riservate e delicate per grandi multinazionali, per cui come affermava al circolo del Golf, l’unico svago che si concedeva, avrebbe dovuto perdere più tempo a correggere gli errori degli altri che sbrigare da sé tutto il lavoro di concetto; infatti riusciva a essere sempre perforante perché tutta la routine e la gestione dell’Agenda e delle P.R. veniva gestita in modo semplicemente perfetto da Carla.Marco doveva trovare entro sei mesi una valida sostituta di Carla. Incaricò una nota Società di Selezione milanese, lasciando a Carla l’incombenza del primo colloquio. Fece il secondo colloquio a tre donne tutte tra i trenta e i quarant’anni, brillanti laureate in materie umanistiche, ma non riuscì a individuare tra quelle candidate una degna e valida sostituta di Carla.Ormai il tempo stringeva, e una domenica al Circolo del Golf espresse le sue preoccupazioni ad un amico Ingegnere che gli consigliò una Società di Selezione di Lugano di Diritto Ungherese. Marco espresse all’amico le proprie perplessità sul fatto che una società svizzera dovesse agire nell’ambito del Diritto Ungherese, infatti il Diritto e il Fisco elvetico fornisco ampie garanzie e libertà d’azione alle Società, ma l’ingegnere con una frase semplice e diretta “personalmente ho già preso in studio tre assistenti tutte molto valide, di bella presenza e con aspetti da scoprire molto interessanti………” riuscì a incuriosire l’amico avvocato.Marco il lunedì mattina, dopo aver riflettuto per tutta la serata di domenica, per prima cosa incaricò Carla di disdire il contratto con la Società di Selezione milanese mentre contemporaneamente chiamò la OPEN VIEW di Lugano. Rispose una voce femminile molte sensuale che gli fece alcune domande di come fosse venuto a conoscenza dell’esistenza della OPEN VIEW S.A., dopo le domande di routine la donna qualificatosi come assistente di studio lo informò che per prassi tutte la pratica verrà discussa concordata esclusivamente presso le sedi di Lugano o se preferiva presso la sede di Budapest. Marco stava riagganciando il telefono scocciato e contrariato per la perdita di tempo ma l’abilità e la sensualità della donna lo fecero desistere, alla fine la stessa donna gli propose un appuntamento per le 22 del giorno successivo “cosciente della priorità degli impegni professionali contingenti”.Martedì sera alla 21, a bordo della sua Jaguard, stava imboccando a Milano Certosa l’autostrada per Como, il confine per poi raggiungere dopo 17 Km. Lugano. Il navigatore satellitare gli permise di raggiungere velocemente la sede della OPEN VIEW, una villa in collina con una splendida vista panoramica sul golfo di Lugano e sulle cime che contornano in Ceresio.All’ingresso lo stava attendendo, l’assistente di studio con cui aveva avuto il colloquio telefonico il giorno prima, Inge, trentacinque anni circa, alta 1,70 fisico slanciato, occhi verdi e capelli neri a caschetto stile “Valentina”. La donna indossava un taielleur nero Armani, giacca doppio petto e mini gonna con spacco che faceva i intravedere la balza di pizzi delle autoreggenti nere, scarpe decolté nere con tacco da 10 cm che rendevano la sua camminata ancora più sensuale mentre stava precedendo Marco nell’accompagnarlo nello studio del dottor Vladimir Sirtori.Lo accolse un uomo sui 60 anni, distinto e giovanile, che con un fare gentile e professionale lo mise subito a proprio agio. Dopo i primi dieci minuti di colloquio il dottor Sirtori iniziò ad entrare nello specifico dell’incontro domandando a Marco Bossi tutte le capacita professionali che avrebbe desiderato trovare nella sua assistente personale e/o di studio. Marco rispose delineando per circa un quarto d’ora un profilo molte dettagliato. Dopo di che il dottor Sirtori disse che quasi certamente avrebbe individuato in poche settimane la persona adatta e nel contempo lo informò dell’onorario della consulenza, ventimila CHF, da pagarsi esclusivamente dopo che la candidata abbia superato il periodo di prova di tre mesi. Marco sobbalzò sulla poltrona sui cui era stato fatto accomodare ma il dottor Sirtori con molta calma disse che innanzitutto l’onorario sarebbe stato pagato sole se la candidata avrebbe superato il periodo di prova, inoltre tutte le candidate hanno doti nascoste……..Marco fece un espressione del tipo ”che cazzo sta dicendo” stava per ribattere ma fu preso in contropiede da Vladimir che con fare stupido disse ”ma il suo amico ingegnere non l’ha informata??”; Marco ebbe solo il tempo di ripetere la frase “personalmente ho già preso in studio tre assistenti tutte molto valide, di bella presenza e con aspetti da scoprire molto interessanti………” detta dall’amico al Circolo del Golf la domenica precedente che Vladimir chiamò Inge. La donna entrò in studio sicura e sensuale rivolgendosi, con charme, al dottor Sirtori con un “a disposizione”.Vladimir la informò brevemente che l’avvocato Marco Bossi non era a conoscenza delle doti nascoste di tutte le candidate proposte dalla OPEN VIEW. Inge non disse nulla e iniziò ad avvicinarsi lentamente, muovendo il suo splendido culo in modo tale che anche un gay avrebbe avuto voglia di possederla. Marco, ancora seduto sulla poltrona dall’inizio dell’incontro, non riuscì ad aprire bocca, quando si trovò davanti Inge che si stava slacciando la gonna, che dopo pochi secondi cadde sullo splendido tappeto persiano antico, poi iniziò a slacciarsi il doppio petto rimando solo con le scarpe con i tacchi a spilli, calze autoreggenti, micro perizoma di pizzo nero coordinato con un reggiseno carioca che esaltava ancora di più i suoi splendidi seni di taglia III piena. Marco non riusciva a trovare le parole, Vladimir con un tono secco e deciso disse: “avvocato Bossi, credo che il suo amico ingegnere intendesse questo” poi si alzò e uscì dal proprio ufficio. Nel contempo Inge si mise in ginocchio davanti alla poltrona su cui Marco sta ancora seduto come ipnotizzato, e con delicatezza ma nel contempo con fermezza, iniziò ad aprire la lampo dei pantaloni dell’avvocato, per poi tiragli fuori il cazzo ancora semi moscio. Inge iniziò un lavoretto di bocca niente male, dopo che linguate il cazzo dell’avvocato era pienamente in tiro, una verga di 25 cm e con un diametro di dieci cm, che fece pensare ad Inge “finalmente un professionista con il cazzo all’altezza della propri fama professionale” e nel contempo iniziò ad eccitarsi sentendo la sua figa bagnata e vogliosa di essere penetrata da quel cazzo niente male.Marco di colpo si risvegliò dal torpore in cui era caduto prese in mano la testa di Inge, bloccandola spingendogli in suo cazzo fino in gola, poi con tono di una persona abituata al potere disse “vediamo se le assistenti della OPER VIEW sono all’altezza delle mie aspettative”. L’avvocato si alzò si scatto per poi dire a Inge “vai alla scrivania del dottor Sirtori e mettiti a 90°”; la donna ormai visibilmente eccitata iniziò ad avvicinarsi alla scrivania sculettando in modo tale quasi a voler dire “sfondami” ma Marco la riprese seccamente”non ho detto di camminare fino alla scrivania!!! Mettiti a carponi!!” Inge obbedì prontamente e dopo pochi metri a quattro zampe sentì uno schiaffo secco sul suo culo che fece fare un grido di dolore ad Inge, Marco la riprese prontamente dicendo “una vacca in calore come te dovrebbe essere frustata!!” Lo schiaffo secco sul culo fece eccitare ancora di più Inge, l’avvocato se ne accorse prontamente, ne tirò un’altra ancora più secca che sortì l’effetto desiderato, una volta che Inge raggiunse la scrivania e si mise a 90°, Marco gli scosto il perizoma iniziando dapprima ad inumidirsi la mano con gli abbondanti umori vaginali di Inge, che appena fu sfiorata dalle dita di Marco ebbe un intenso orgasmo che a fatica tentò, non riuscendoci peraltro, di non far notare all’avvocato Bossi. Dopo aver avuto inondato la mano dalla “sborra” di Inge, Marco iniziò a massaggiarle il buco del culo, per poi penetrarla dapprima con un dito, per arrivare gradatamente a tutta la mano. Ormai Inge, aveva perso ogni pudore, gridava “sono una vacca in calore, fammi raggiungere l’estasi”, mentre Marco stava sfondandole il culo con il suo pugno che andava avanti/indietro come un pistone di un motore fuori giri.All’improvviso rientrò in ufficio in dottor Vladimi Sirtori……..
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