Durante la settimana Marco attese invano una telefonata di Miriam, ne era innamoratissimo, sentiva la sua mancanza come l’aria, finalmente il venerdì sera lei lo chiamò: “Marco, domani mattina vieni da me, passeremo insieme il week-end come sempre…A proposito, voglio farti conoscere la mia cuginetta Laura che viene domani e che rimane con me per 1 anno, fino a quando non si chiarisce la situazione dei suoi genitori che stanno per dividersi”. Marco attese il passare delle ore come non mai e, finalmente, fù sabato mattina. Si recò di buon ora, verso le otto, a casa di Miriam, bussò alla porta ed attese qualche minuto. Venne ad aprire una ragazza, poco più che diciottenne , ancora in camicia da notte ed un poco assonnata “Sei Marco? Miriam torna subito, è andata a fare la spesa, vieni” disse lei con una voce dolcissima. Non era bellissima, ma molto ben fatta. Aveva un viso molto dolce . Gli occhi azzurri spiccavano su un volto bianco con qualche lentiggine, aveva i capelli castano-chiari raccolti indietro. “Aspetta pure in salotto, io intanto vado a farmi una doccia” disse lei. Marco si accomodò in salotto, mise un CD ed accese una sigaretta. Ad un tratto sentì la voce di Laura dal bagno “Marco, vieni a darmo una mano” , si recò nel bagno ed ebbe davanti agli occhi una scena stupenda: il bagno era una nuvola di vapore, Laura era coperta da un grande accappatoio bianco e stava asciugandosi le gambe con un asciugamani rosa, Marco capì che lei voleva farsi asciugare, si inginocchiò e prese ad aiutarla. Mentre le asciugava le gambe sentiva sotto le mani i polpacci sodi, accarezzò le gambe levigate e ben fatte ed ebbe un fremito quando lei appoggiò il suo piedino sul suo membro che ormai era diventato di pietra, con molta naturalezza…era stupendo, tutto! Continuò così per alcuni minuti, poi lei aprì l’accappatoio e lui si trovò davanti al suo pube; la lingua di Marco lambì il pube di Laura, poi lei sedette su uno sgabello e lui, sempre con la lingua, la penetrò. Laura godeva moltissimo e lui gioiva di quella leccata. Gli umori di Laura erano stupendi. Il suo piede continuava a premere sul membro di Marco quand’ecco si sentì un rumore di porta sbattuta, era Miriam che tornava. Quando Miriam entrò nel bagno e vide la scena urlò “E bravo il povero Marco, innamoratissimo di me, si vede che mi pensi molto”, “veramente è stata una cosa improvvisa” tentò di scusarsi lui “Basta!” urlò lei, “spogliati subito nudo, ho voglia di frustarti”. Lui obbedì e lei lo legò a pancia sotto sul letto, lo frustò con un frustino per qualche minuto, Laura ammirava la scena e sentiva ancora di più il calore nella sua vagina.”Lasciami provare un pò” chiese Laura e Miriam fu ben felice della richiesta. “Dai, devi abituarti, così vanno trattati gli uomini, come cani!” innervosita vaneggiava Miriam. Laura continuò a frustare Marco con forza, e, ad ogni frustata, sentiva crescere la voglia di continuare. Ad un tratto Miriam si accorse che Marco era svenuto dal dolore. Non si erano sentite le urla perchè l’aveva imbavagliato. Lo slegarono e lo girarono sul letto, il suo membro era ben teso e rigido, Miriam gli buttò in faccia un pò d’acqus e lui si riprese. Presero entrambe a toccarlo ed a graffiarlo su tutto il corpo, poi Miriam si sedette su una poltrona ed ordinò “Vieni a leccare me tra le gambe, cane!” Lui si inginocchiò davanti a lei ed iniziò a leccarla mentre da dietro Laura iniziò a toccargli il culo , i testicoli e poi il membro. Iniziò a masturbarlo, sempre più forte: “non ti permettere di sborrare senza il mio permesso” gli disse Laura in un orecchio, ma fu troppo tardi perchè lui meravigliosamente e copiosamente sborrò sui piedi di Miriam. Dovette leccerle i piedi a fondo per togliere tutto il suo sperma, ma fu bellissimo.Passò il sabato e venne la domenica, tornarono le amiche di Miriam, lui si rivestì con l’abito da cameriera, ma c’era una variante: c’erano altri due uomini. Le donne si divertirono moltissimo a torturarli, a sottometterli in ogni modo tent’è che decisero di ripetere la giornata la domenica successiva.Il pomeriggio della domenica, mentre Laura dormiva, Miriam e Marco parlarono a fondo del loro futuro e Marco decise di giurare fedeltà eterna a Miriam. Per tutto il pomeriggio stette davanti a lei nudo e sottomesso e lei gli chiese di fare le cose più strane. La sua vita, ormai, era segnata…una vita da schiavo con una donna padrona che poteva fare di lui ciò che voleva. In tutto quello che si dicevano lui si convinceva sempre di più che lei lo dominava, e gli piaceva.Prima di andare via quella sera dovette masturbarsi davanti a Miriam ed a Laura, poi dovette lavare tutti i piatti, mettere tutto aposto in cucina , fare un’ultima leccatina ai loro piedi, rivestirsi ed andare via. Prima di andare Miriam, accompagnandolo alla porta, lo baciò fortemente sulla bocca e gli disse:”Ti amo, desidero fortemente vivere con il mio schiavo!”. Lui andò via felice e convinto sempre di più, di aver trovato la sua donna.
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