La mia vera passione sono sempre state le vecchie fighe, quelle donne tra i quaranta e i cinquanta dal fisico segnato dal tempo. Purtroppo, a ventisette anni, non sono mai riuscito a scoparmene una, fino al mese scorso.Avevo conosciuto Maria, ovviamente è un falso nome, ad un corso di scrittura, eravamo diventati subito amici, ci piacevano gli stessi scrittori e gli stessi film. Allora aveva appena compiuto quarantacinque anni, i suoi fianchi leggermente larghi, il seno lievemente cadente e le rughe sul suo volto, sono stati per un paio d’anni l’immagine preferita delle mie seghe notturne.Qualche mese fa, stufo delle solite seghe, decisi di provarci, con una scusa andai a casa sua e tremando mi dichiarai. Le dissi che ardevo di desiderio per lei e le solite cazzate, Maria mi consigliò con un sorriso di tornare da mia moglie. Deluso e sconfitto non le telefonai più per molte settimane, finché la settimana scorsa, tormentato dai soliti desideri di donne ultraquarantenni, ho ripreso i contatti con lei. Sono andato a trovare Maria, nel pomeriggio, il marito ovviamente era altrove. Lei indossava calze nere, una gonnellina che metteva in mostra le belle gambe un po’ ingrossate ed uno scollato maglioncino bianco. Salutai e quando si avvicinò per baciarmi come al solito sulla guancia, ho spinto violentemente la mano sotto le gonne, tra le sue gambe a palmo aperto. Mi sarei aspettato che mi tirasse un ceffone ed in vece emise solo un gemito strozzato. Con la mano comincia a rovistare sul suo sesso ancora coperto da calze e mutandine. Lei con la testa reclinata all’indietro non riusciva a sussurrare altro che "no, no, bastardo". Intanto il cazzo mi esplodeva nei jeans attillati. Con la mano libera le strappai la gonna, non potrà usarla mai più. Poi le ho strappato calze e mutande come un animale.Finalmente mi apparve la sua figa, bella e pelosa, molto pelosa. Le tolsi anche il maglio e poi la scaraventai contro il muro allargandole le gambe, mentre lei non la smetteva di insultarmi a mezza voce. Le infilato la mano nella figa: era completamente fradicia. E quando dico la mano intendo tutta la mano. Poi di colpo ho estratto la mano e cominciato a tormentarla a colpi di lingua quasi strappandole le labbra della figa con i denti, ho riservato lo stretto trattamento ai capezzoli. Lei era già venuta. Ma io non avevo ancora estratto il mio cazzo che adesso brandivo di fronte a lei. Ho preso Maria e lo buttata a terra e ho cominciato a montarla come un ossesso, affondando le mie unghia in quelle cosce un po’ ingrossate. Era magnifico ansimare insieme a lei. Appena prima di venire sono uscito da lei, mi sono alzato in piedi, e tirandola per capelli con tutta la mia forza le ho portato le labbra all’altezza della cappella, lei ha cominciato a spompinare docilmente finché non l’ho estratto dalla bocca per innondarle il volto di sborra. Maria si è accasciata a terra ansimante, sussurrando "ce n’hai messo per capire cosa mi piace…" mi ripresi anch’io e nel vederla così a terra, coperta di sborra, nuda e appagata il mio cazzo, cosa insolita ebbe una seconda erezione, e perciò dissi a Maria "mi sono dimenticato un particolare". Lei sorrise, ed io con violenza la voltai e la misi a quattro zampe, sfondarle il culo fu un piacere inenarrabile.Da un po’ di tempo mi scopo Maria come un selvaggio e lei non ha mai abbastanza, ma non mi limito a lei finalmente non rinuncio per paura a qualsiasi quarantenne desiderosa di appagare i miei desideri.
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