IL mio primo rapporto all’insaputa di mio marito Mariella, una donna di 34 anni alta 173, capelli biondi tinti, occhi verdi come il mare, un seno quarta misura, fianchi stretti un culo a mandolino e delle gambe lunghe e ben formate. Sposata con Michele, lui 36 anni corporatura massiccia e un uomo davvero forte, un uomo che quando passa non resta inosservato come sue moglie. Io che sono Gaetano coetaneo di Mariella e amico di famiglia, e non mi descrivo io in questa storia sono solamente, un uditore da ambo le parti, per il semplice fatto che sono colui che sa veramente tutti i loro segreti e tutte le loro marachelle e devo aggiungere che qualche volta sono stato anche la copertura sia dell’uno che dell’altro, in particolar modo quando non erano ancora sposati. In tutta sincerità a mia moglie questa situazione non andava molto bene ma quando si tratta di salvare una famiglia e sempre la prima a correre in soccorso, e siccome loro litigavano spesso io ero costretto a correre anche di notte o sorbirmi par ore i loro sfoghi al telefono. Vi chiederete che diavolo ha attinenza con questo stupendo sito che da ad ognuno di noi di improvvisarsi autore, o potere raccontare i propri sogni più nascosti, o raccontare le proprie esperienze sessuali o gli atti che si compiono in situazioni particolari. E che non abbiamo avuto il coraggio di confessare a nessuno. Scusandomi della parentesi torno al fatto che interesserà leggere a molti lettori. Una mattina mi chiama Mariella, dicendomi che ha di bisogno di me e che deve parlarmi urgentemente, per mia fortuna sono un libero professionista e non ho problemi di tempo o di orari, le rispondo che in una ora l’avrei raggiunta. Quando giunsi a casa loro, Mariella venne alla porta ad aprirmi, e ancora prima di salutarmi mi disse che questa volta era decisa a lasciare Michele, e scoppiò in un pianto a singhiozzi, e aggiunse che lui aveva un’altra donna, e che la trascurava su tutti i sensi, e che lei non accettava più questa situazione, o lo avrebbe ripagato con la stessa moneta, cercai di calmarla per potermi fare spiegare realmente i fatti. Mariella, inizio a raccontarmi i fatti, ed esordi in questo modo:Michele non aveva con lei rapporti sessuali da circa due settimane, e la trascurava non si curava di lei di niente se le preparava da mangiare, lui lo lasciava nel piatto, sino a quando si andava a letto lui o andava a letto dopo di lei in maniera che lei si addormentasse, o se lui la precedeva faceva finta di dormire, e se lei cercava di qualche smanceria nei suoi confronti lui la allontanava.dopo aver ascoltato le ragioni di Mariella, le dissi che mi sarei interessato di parlare con Michele, in maniera di chiarire la loro situazione e porre fine a tutta questa storia. Da casa stessa di Mariella cercai di chiamare Michele, in maniera di avere un appuntamento e poter parlare di questo problema, lui mi rispose che non era disponibile a questo incontro, e che se avessi voluto incontrarlo ci saremmo potuti vedere la sera sul tardi a casa sua a patto che lei non interferisse nella nostra conversazione. Quell’affermazione di Michele, mi fece suonare un campanellino d’allarme e chiesi a Mariella se mi nascondesse qualcosa che non voleva dirmi, e che era meglio che lei me lo dicesse prima. Altrimenti non avrei potuto aiutarla. Vedendosi messa alle strette mi chiese di sedermi e ascoltare la sua confessione, anche se lui si era fissato su una certa cosa, e inizio il suo racconto. Tu sai bene che io svolgo l’attività di vendita tramite tele promozioni, e mentre la sua collega era in onda lei si occupava di richiamare i probabili acquirenti, per avere conferma della loro chiamata, ma in una delle tante chiamate, mi rispose un uomo, e mi diede conferma della chiamata, e che se fossi stata io a portarle i prodotti sicuramente avremmo fatto dei buoni affari, commisi l’errore di mettere nominativo di quella voce nella mia lista per curarlo direttamente. La curiosità aveva acceso in me, un interruttore, e invece di fare la visita con un nostro accompagnatore decisi di farla da sola, non avevo la ben che minima idea di tradire mio marito, non mi era mai balenata per la testa e figuriamoci ora. Ma quell’uomo mi aveva come stregata, lo dovevo vedere da sola e stop. Giunta a casa sua gli mostrai i prodotti e lui senza alcun cenno accettò tutta l’offerta. e dopo aggiunse che se gli davo il mio n di cellulare per eventuali offerte della stessa ditta lui potesse contattarmi direttamente, in tutto ciò non trovai nulla di male e gli diedi il numero, da quel giorno è iniziato il mio dramma iniziò a chiamarmi in maniera opprimente, non potevo dismettere il mio numero altrimenti avrei perso la stragrande maggioranza dei clienti sino a che ieri la telefonata di questi la becco Michele, non so quello che gli disse ma da quel momento e successo un terremoto. Chiesi a Mariella, se era realmente la verità e lei mi rassicurò che non mancava nulla al suo racconto. Quando mi incontrai con Michele, gli chiesi se la causa scatenante era realmente quella. Lui confermò e aggiunse che quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, e che si doveva tornare indoro di qualche anno per capire la sua reazione. Per avere conferma del fatto era disposto a raccontare l’accaduto con Mariella presente per confermare se lui mentiva o dicesse la verità.quel punto chiamai Mariella e le comunicai che sarei tornato a casa con Michele..così feci. Quando arrivammo, Michele, infilò la chiave nella serratura, e apri la porta. Mariella ci venne incontro, e disse di metterci in salotto a parlare li non ci avrebbe disturbato nessuno, io mi sedetti in una poltrona, e Michele, nell’atra, mentre Mariella si sedette nel divano, Michele esordì che se lui avrebbe iniziato a parlare nessuno doveva interromperlo per alcun motivo e si rivolse dopo a Mariella dicendole che se avrebbe dovuto discolparsi lo avrebbe potuto fare dopo. E cosi Michele, inizio a parlare, raccontando che Mariella circa sette mesi addietro, conobbe una signora, una certa Elena, e con questa signora inizio un rapporto d’amicizia un po’ troppo intrinseco, e la cosa non mi piaceva per niente, anche se non stavano facendo nulla di male, ma quella donna non mi piaceva per niente, sino a quando per motivi di lavoro mi dovetti allontanare da casa, e sarei mancato due giorni, l’unica cosa che chiesi a Mariella era di non uscire con quella tizia, dopo di ciò mi organizzai per la partenza.al mio ritorno venni a sapere da qualche amico che la mia signora era stata per due giorni con lei, e quella persona ci teneva che io venissi a conoscenza del fatto ma credimi ancora oggi non so chi fosse, e il motivo che lo/a spingesse a farmi sapere che lei era con quella donna.quando finalmente ebbi l’occasione di parlarne con lei facendo lo gnorri lei mi assicurò che non si era vista con la persona in causa, anche se a lei non lo dimostrai, la cosa non mi andò affatto giù speravo che quella voce mi richiamasse per farmi sapere altre notizie, e nello spazio di una settimana seppi che la signora era una di quelle poche puttane che per darla devi pagare oltre due milioni, e che aveva bisogno di un’amica che collaborasse con lei per una notte si era portata Mariella, ancora oggi non so se lei ne era cosciente o no e comunque ancora oggi lei tiene questo segreto per lei, e devo essere sincero mi rode il culo che mia moglie l’abbia dato a qualche altro e io non debba saperlo, e che lei ancora non si decida a dirmi cosa ha fatto e se era cosciente di tutto, ora quest’altro ci rompe le palle, e io devo sopportare anche questo? Guardai in faccia Mariella il suo viso era rosso, non riuscivo a capire se fosse rossa di rabbia odi vergogna, aspettai qualche attimo e chiesi a Michele, se Mariella potesse giustificarsi o discolparsi delle accuse che avevano un certo peso su di lei. Michele aggiunse ancora che la sua signora con lui per certi rapporti, sino a poco tempo fa non era disponibile e a un tratto una sera si era data disponibile di punto in bianco, questo la rendeva sicuramente colpevole di atti a di fuori delle loro regole, anche se lei avesse cercato in altri determinati rapporti lei doveva essere con lui sincera e metterlo al corrente dei fatti.si rivolse verso me e mi disse che aveva concluso e che si era tolto un rospo dallo stomaco che lo faceva stare male. Restammo per qualche minuto tutti in silenzio, dopo chiesi a Mariella di dare giustificazione a tutte le accuse mosse nei suoi confronti da Michele, o eventuali scusanti per l’accaduto. Mariella, iniziò il suo discorso esordendo nel seguente modo: Elena io la ritenevo una probabile e potenziale cliente, anche per il fatto che nell’arco di due mesi Mi aveva fatto dei riordini per circa due milioni, e tra una parola e l’altra si era entrata in confidenza, lei mi aveva detto che era una pr, e pertanto le sue amicizie erano talmente tante che nel suo giro avrebbe parlato di me, la cosa mi allettava, sono stata con lei a due colazioni, e qualche riunione, ma non lasciava trapelare alcuna differenza della sua attività, quindi per me nulla era cambiato, sino a quando quel fatidico giorno lui mi disse che andava via per lavoro, con lei ci incontrammo casualmente nella mattinata a un iper mentre facevo la spesa, e parlando del più e del meno mi lasciai sfuggire dalla bocca che Michele stesse due giorni fuori.lei l’unica cosa che mi chiese fù quella di chiedermi se volessi compagnia, e le risposi di no , alle volte restare soli fa molto bene alla mente, aiuta a riflettere. Ci lasciammo e ognuno per la sua strada.Erano all’incirca le 1430, quando squillò il telefono, era Elena che mi chiedeva se mi andava di darle compagnia in un incontro di lavoro, per nulla preoccupata le risposi di si .Michele a quel punto intervenne, dicendo : se io ti avevo chiesto di non andare con lei tu per quale motivo l’hai fatto? La prima risposta di Mariella fù di lasciarla parlare e non interromperla e ascoltare come aveva fatto lei altrimenti il loro incontro si concludeva li.io non facevo altro che ascoltare i loro discorsi, e nella mia mente scorreva il pensiero di credere che una coppia come loro, era possibile che arrivasse a tanto?eppure era una coppia molto aperta, Michele e Mariella erano stati in club privè, forse avevano atto scambio di coppia, ed ora si stavano litigando per una banalità? la verità era davvero la gelosia o la menzogna che lei non avesse detto a Michele dell’incontro che ebbe con Elena? La mia mente fu richiamata all’attenzione da Mariella, vedendomi assente in maniera totale, aveva interrotto il suo racconto per portarmi al presente. Chiesi scusa e pregai Mariella di ricominciare da dove ci aveva interrotti Michele. Elena si presento a casa intorno alle 16, 00 e mi chiese di indossare un abitino elegante e non molto impegnativo, anche lei da parte sua non era vestita in maniera troppo elegante, ma con un vestitino davvero bello che faceva risaltare le sue forme ma non in maniera volgare.non mi fece truccare in maniera troppo appariscente, e mi sollecitava a essere più sbrigativa di fuori c’era la macchina che ci aspettava, le risposi il tempo di dare un aggiustata ai capelli e potevamo andare via, uscimmo di casa e salimmo in macchina, si avvio per portarci all’appuntamento. La macchina si diresse verso la zona residenziale alle porte della città, e li inizio a entrare in strade dove le ville erano una più bella dell’altra, la macchina arrivo ad un cancello che aprì con un telecomando, percorremmo un viale tutto alberato, non si vedeva la casa sembrava di essere in un altro mondo, quando alla fine del viale facemmo una curva e spuntò una villa davvero maestosa, sembrava una di quelle ville che si vedono nei films della California, la macchina si fermò dinnanzi l’ingresso, l’autista ci venne ad aprire la portiera della macchina, ci lasciò scendere e si allontano verso il viale, si aprì la grande porta a vetri e ci apparsero due signori di circa 35/40 anni molto ben vestiti e ci invitarono ad entrare, inutile dirvi o raccontarvi la bellezza e il gusto di come era arredata quella casa. Ci fecero accomodare in salotto, Elena doveva conoscere molto bene il suo interlocutore, che si misero a parlare in americano, in maniera molto confidenziale, dopo si avvicino a me e mi presentò ai suoi amici, il più giovane si chiamava Jhonn, e il più anziano Fred, mi strinsero la mano e mi invitarono a bere un drink in attesa che arrivassero gli altri ospiti, mentre io e Jhonn ci sedemmo sul divano, Elena e Fred, si sedettero su un altro divano poco distante dal nostro, si erano accesa la tv e stavano vedendo una cassetta che mostrava delle statue e vasellame, il fatto non mi interessava, Jhonn a quel punto richiese se gradivo visitare la casa il mio si fu con uno slancio davvero sorprendente non mi andava di annoiarmi con le loro cose, avere l’occasione di vedere una gran villa come questa per me sarebbe stato oggetto di discussioni con altri, e per me era un vanto. Cosi Jhonn tra una stanza e l’altra, cercava di poggiarmi la mano sulla spalla o su un fianco , ma non davo troppo peso alla cosa anche per il fatto che la mia mente era assorta nel memorizzare quello che vedevo o che Jhonn mi diceva.Sino a quando non fummo vicini l’uno all’altro e lui tento di baciarmi sulla bocca, cercai di evitare il bacio, e gli chiesi di andare giù assieme agli altri, il nostro arrivo inaspettato ci fece cogliere di sorpresa Elena che era chinata su Fred, che sicuramente lo stava succhiando, si ricomposero alla meglio e dissero che andavano a vedere la terrazza al piano di sopra e vidi sparire Elena con Fred su per le scale, Jhonn, mi porse un altro bicchiere, ero quasi sicura che lui ci avesse riprovato, si sedette nuovamente accanto a me sorseggiando il suo bicchiere, e inizio a chiedermi delle cose personali, se fossi sposata se ero felice con mio marito e se lui mi soddisfacesse in ogni mia esigenza, quel liquore mi stava stordendo un po’, ero sicura che lui ne era a conoscenza, mi poggio una mano sulla mia gamba, e lentamente inizio a salire su per la coscia, sino a quando non raggiunse i miei slip, a quel punto gli allontanai la mano ma diventava sempre più insistente mi alzai dal divano e feci per allontanarmi, lui tento di acchiapparmi, ma riuscii a sfuggire e cercai di non farmi acchiappare, lui mi rincorse, e guadagnai di arrivare a d un tavolo e mi misi a girare intorno per non farmi prendere, e cercare di dissuaderlo dall’idea ma non mi sembrava che ci sarei riuscita molto e lui approfittando di un attimo di esitazione riuscì ad acchiapparmi e crollammo tutti e due a terra, lui ne approfitto per baciarmi, io tenevo la bocca chiusa, lui con la sua lingua premeva sempre più, sino a quando rotando leggermente la sua testa mi turò le narici e fui costretta ad aprire la bocca , per non soffocare, e lui mi infilo dentro la sua per cercare la mia, e col la mano inizio a carezzare i miei seni, sempre senza lasciare la mia bocca, e con la sua mano libera, inizio a scendere, mi sollevo il vestitino, e raggiunse i miei slip, e cercò di tirarmeli giù ma i suoi tentativi andarono a vuoto, forse ingoiato com’era me li strappo e li lancio verso il lampadario, e dopo inizio a sfilare il vestitino, io non potevo far nulla contro la mole che era, e mi ritrovai nuda quasi sotto di lui, senza darmi la possibilità di muovermi su denudo anche lui, aveva un arnese davvero grosso e lungo, con una gamba si mise tra le mie e fece in maniera che le mie si aprissero e mi fu sopra, e con la sua mano indirizzo il suo grosso arnese contro la mia fessura, io cercavo di resistere, ma lo sentivo scivolare dentro di me e non avevo la forza di sottrarmi alla sua penetrazione, sino a quando non mi sentii tutta piena sino all’utero e la sua mazza non era entrata del tutto, quella penetrazione mi stava procurando un orgasmo senza che lui avesse iniziato a muoversi dentro di me, non capivo più nulla ero inebriata la mia mente non era più in collegamento con il mio corpo, so semplicemente che ebbi la forza di dire di non farmi male, e devo dire che Jhonn, inizio a muoversi dentro di me in maniera dolce e lenta era un movimento strano ma esasperante, non so cosa usciva dalla mia bocca se erano parole o dei lamenti gutturali, si ero piena sino all’utero, lui si muoveva dentro di me era davvero sublime dopo chiesi a Jhonn di aumentare il suo ritmo e colpo dopo colpo lo sentii tutto dentro di me le sue palle sbattevano contro il mio culo, stavo impazzendo avevo ricevuto dentro di me tutto il suo membro in tutta la sua lunghezza a grossezza. Quello fu la fase che persi il controllo di me stessa e forse in quell’istante gettai per terra anche la mia dignità, incitavo lui ad affondare dentro di me rispondevo colpo su colpo sino a quando lui diede dei colpi che mi resero cosciente che lui stava per godere dentro di me, ad un tratto sentii dei getti caldissimi e lunghi entrare dentro di me il mio corpo era fermo la mia mente era puntata solamente su quell’istante, era come se lui stesse gettando dentro di me della linfa di vita, con le gambe mi ero avvinghiato a lui e lo tenevo fermo sentivo che il suo sperma stava uscendo e lo sentivo scendere verso il buco del mio culo, lui si sfilo da dentro me e mi prese sulle sue braccia e mi sdraiò sul divano, e si avvicino col suo membro in posizione di riposo e lo poggiò sulle mie labbra sapevo benissimo cosa volesse, non me lo feci ripetere due volte lo presi in mano e me lo affondai nella bocca iniziai a leccarlo intorno alla cappella come se fosse un gelato, e man mano che tornava a prendere consistenza, diventava sempre più grosso sino al punto che facevo fatica per prenderlo in bocca.vi ripeto avevo perso ogni inibizione non connettevo più con me stessa ero un vulcano in continua eruzione, sino a quando io stessa chiesi a Jhonn di farmi il culo non potevo perdere un occasione del genere quel membro di misura sproporzionata era nelle mie mani era entrato nella mia fessura lo baciavo lo succhiavo, non potevo non prenderlo dietro, quella cerchia di dimensioni fuori dal normale non mi sarebbe capitata più. Lui mi chiese di mettermi a quattro zampe sul divano e di allargarmi le natiche in maniera che lui potesse penetrarmi con il dolore minore possibile, puntò la sua cappella nel mio buchetto e inizio a spingere mi sentivo allargare in maniera incredibile il dolore si faceva sentire sempre più forse era riuscito ad entrare la sola cappella, quando lo pregai di fermarsi e di smettere il dolore che stavo provando era moltissimo non riuscivo a sopportarlo, ma lui non si mosse e acchiappandomi per i fianchi mi tenne come in una morsa, lui era rimasto immobile lo stava facendo per abituarmi alla uova situazione, vide che non mi lamentavo più e inizio ad affondare dentro di me nuovamente, il dolore era ricominciato, stringevo i denti volevo sopportare il più possibile, mi sentivo spaccare in due lo sentivo che arrivava in pancia lo pregavo di smettere cercavo di svincolarmi ma tutti quei movimenti che io facevo non facevano altro che peggiorare la mia situazione, perché lui stava entrando dentro me sempre più, sino a quando non sentii il suo inguine toccare il mio corpo, si rifermo per alcuni attimi e dopo inizio a pompare dentro di me era qualcosa che sino a quel momento per me era sconosciuto era una sensazione nuova la mia mente aveva allontanato da me. Quello che era il dolore e stava subentrando il piacere, si un piacere strano nuovo sublime mi sentivo piena sino allo stomaco sentivo quella forza che entrava e usciva dentro di me e mi stava dando del piacere davvero irraggiungibile, e mentre lui mi pompava arrivarono Elena e Fred, a quella visione Fred non perse tempo a mettermi il suo membro in bocca, Elena si sedette sul divano e inizio a titillarmi il mio clitoride era troppo per me soddisfatta in ogni posto del mio corpo che potesse darmi piacere, Fred mi stava pompando in bocca ero fuori da ogni realtà, non sapevo se continuare o chiedere di fermarsi ma di vero vi dico che ad un tratto il mio cervello andò in tilt e non capii più nulla. Ad un tratto vidi alzare Michele, che si andò a sedere accanto a Mariella, che la inizio a accarezzare sulle gambe e la sua mano inizio a salire sempre più in alto sino a raggiungere il suo sesso, Mariella non fece nulla per allontanare Michele che le sfilò gli slip e si infilò con la testa tra le sue gambe senza alzare il vestito di Mariella, sicuramente la inizio a leccare, a me non resto altro che alzarmi e andarmene senza neppure salutarli loro avevano fatto pace.
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