Sono arrivato a quaranta anni credendo che le donne affamate di sesso, sempre allaricerca di un maschio, sempre pronte a scopare con chiunque fossero un mito creatodall’ingenua mente degli uomini.Nella mia vita ho conosciuto molte donne, alcune erano puttane, anche se non nel sensoletterale del termine, erano si sempre pronte a scopare con chiunque, ma sempre per unproprio tornaconto. La maggioranza era invece inguaribilmente romantica, pronta ascatenarsi in furiosi amplessi, ma con l’insopprimibile esigenza di colorare tutto con laparola amore. Tutto questo sino a quando non conosciuto Marisa. Sono un dirigente di un’importante azienda italiana, e spesso viaggio per l’Italiaassentandomi da casa anche per lunghi periodi, sono felicemente sposato, ma essendo ancoragiovane e perfettamente sano, capirete che durante questi miei viaggi di lavoro spesso hobisogno di una valvola di sfogo. Per risvegliare l’antico istinto del cacciatore ed ilfascino della caccia, non mi sono mai rivolto a professioniste, ma ho sempre cercato leavventure.Elegante, non brutto, dotato di un certo fascino e di simpatia, ho spesso avuto successodivertendomi parecchio. Il mio lavoro con compiti d’ispezione mi porta a non legare con ilpersonale delle aziende che visito, ed ho sempre trovato altrove le mie prede, comel’ultima volta, quando ho incontrato Marisa.Marisa non è più giovanissima, all’incirca la mia età. Bruna un corpo ancora agile eben modellato, seni un poco piccoli forse, ma gambe lunghissime e ben modellate, esaltateda vertiginosi tacchi a spillo, movenze sensuali.La notai alla tavola calda dove avevo preso l’abitudine di consumare un pasto velocenell’intervallo di mezzogiorno. Mi era passata a fianco sculettando in modo non esagerato,ma decisamente sensuale. L’avevo ammirata e ci avevo fatto un pensierino. Per prima cosaavevo discretamente raccolto informazioni accertandomi che non lavorasse per la ditta chestavo ispezionando, poi mi ero lanciato all’abbordaggio.Quando le avevo chiesto di potermi sedere al suo tavolo, mi aveva squadrato rapidamente,poi evidentemente soddisfatta di quanto aveva visto, si era fatta graziosamente da parte,sfoderando un bel sorriso accattivante e muovendosi sulla seggiola in modo da offrirmiun’ampia visione delle sue stupende gambe.L’avevo corteggiata con molta circospezione cercando di capire il tipo, poi sfruttando ilfatto di essere forestiero le chiesi aiuto "Vedo che conosci molto bene la città,non potresti aiutarmi indicandomi qualche ristorantino simpatico dove possa mangiare benee trascorrere una serata simpatica ?" le domandai "Veramente per quanto riguardala serata simpatica, non posso aiutarti molto, io ho un mio concetto molto particolare ariguardo. Di ristoranti ne conosco tanti, potresti invitarmi a cena questa sera, te nemostrerei uno e ti risolverei anche il problema della serata." Mi rispose leifissandomi in modo incredibilmente Sexy che non lasciava adito ad equivoci.Sentii subito una familiare fitta all’inguine pregustando una stupenda serata, fissammol’appuntamento e ci lasciammo a malincuore.La sera andai a prenderla a casa sua, lei m’invitò a salire per un’aperitivo, e liaccadde la cosa più sorprendente della mia vita. Lei mi accolse elegantissima e Sexy conun mini abito che le fasciava strettamente il corpo e faceva risaltare la forma del seno,le lunghe gambe, le dolci curve del sedere ben modellato.Mi fece accomodare in salotto e mi porse un’aperitivo "Tu non bevi ?" domandaiio "Tra poco non ti preoccupare" rispose lei e si sedette vicino a meaccovacciandosi sul divano e fissandomi sensualmente mentre bevevo l’aperitivo quando ioebbi finito e posai il bicchiere allora lei si mosse "Adesso posso bere io, se nonhai niente in contrario" mi disse e sentii la sua mano posarsi sul mio cazzo edaccarezzarlo attraverso i pantaloni "Il mio aperitivo preferito, bianco caldo ecremoso" mi disse leccandosi le morbide labbra mentre la mano mi apriva i pantaloni.Io ero esterrefatto ma eccitato, mai mi era capitata una cosa simile in vita mia, lei miestrasse il cazzo, lo accarezzò mentre si ergeva rapidamente, poi si stese sul divanoimboccandolo ed iniziando il più fantastico pompino della mia vita.La sua bocca era vorace ed espertissima, la sua lingua tumida e mobilissima, le sue labbramorbide si serravano intorno all’asta massaggiandomela divinamente.Ingoiava il mio considerevole cazzo con una facilità straordinaria, lo sentivosprofondare completamente nelle profondità calde ed umide della sua gola. Lavorava con ilchiaro intento di farmi godere il più rapidamente possibile. Tentati una strenua difesa,sforzandomi di respingere l’eccitazione crescente, ma era una lotta impari, l’eccitazioneper l’insolita situazione e la sua incredibile abilità erano troppo forti ed ben prestoil mio cazzo prese ad irrigidirsi e sussultare tra le sue labbra.Lei se ne accorse e si arrestò frullando freneticamente la lingua sulla cappella mentre iprimi copiosi schizzi scaturivano in rapida successione dal glande congestionato. Lasentii mugolare di piacere mentre le allagavo la bocca, la sentii ingoiare golosamente ilcaldo liquido, e ciò prolungò ed accentuò il mio orgasmo. Alla fine mi rilassai e leisi rialzò fissandomi e leccandosi perversamente le labbra con la lingua ancora sporca delmio sperma. "Delizioso, credo che questa sera io e te ci divertiremo un sacco".Allungai una mano e la attirai a me baciandola, mentre con l’altra risalivo sotto la suagonna accarezzando le belle cosce, trovai la vagina, non portava mutandine ed eratremendamente bagnata, mugolò nella mia bocca.Ci staccammo ed andammo a cena, nessuno di noi due mangiò molto, volevamo giustamentetenerci leggeri, quando tornammo alla macchina, approfittando dell’oscurità, non seppiresistere e mi chinai su di lei, sollevandole la corta gonna ed immergendo il mio voltotra le sue cosce. Aspirai il suo profumo e con la lingua sondai la vagina ed il vellopubico, sfiorai il clitoride che reagì subito.Partimmo ed io guidai velocemente arrivammo a casa sua e ci gettammo nell’ascensore, nonappena richiuse le porte io mi gettai ai suoi piedi e tornai a leccarla. Era caldissima eletteralmente si scioglieva sotto i miei colpi di lingua. Finalmente fummonell’appartamento e lei mi trascinò in camera da letto, ci baciammo freneticamente mentrele nostre mani ci liberavano dei vestiti.Nuda era veramente deliziosa, un corpo che mostrava solo piccolissimi, quasiimpercettibili segni dell’età. Rotolammo sul letto ed io ripresi il mio lavoro di linguadeciso a portarla presto al piacere, lei mi assecondava, accarezzandosi i seni,strizzandosi voluttuosamente i capezzoli. Ormai il mio volto era bagnato dagli umori chesecerneva copiosamente.Le mie dita la penetravano agevolmente mentre la mia lingua le tormentava il clitoride,lei ansimava, presi ad accarezzarle il clitoride mentre spingevo la lingua giù lungo lavagina e poi ancora più in giù, sino a lambire il forellino anale. L’orgasmo di Marisaesplose incontenibile e lei si agitò e smaniò emettendo un’interminabile gemito dipiacere.Le fui sopra ed immersi il cazzo nella vagina madida d’umori, scivolando in lei con grandefacilità, lei mi attirò a se, la mi bocca fu sui suoi seni e presi a succhiarneavidamente i capezzoli mentre le sue cosce mi cingevano i fianchi.Stantufai lento regolare e potente, la girai sotto di me senza staccarmi, e quando fu sudi un fianco mi stesi dietro di lei ed il mio corpo aderì al suo mentre il mio pubesculacciava le sode natiche e le mie mani palpavano i seni stropicciandone i capezzoli.Voltò la testa e mi baciò furiosamente "Se godi ora te lo stacco con un morso,voglio che mi scopi per ore" gemette subito dopo, ed io per darle prova del miovigore accentuai la potenza dei colpi scuotendola tutta.Lei non mi dava tregua, cambiavamo continuamente posizione e lei ne inventava sempre dinuove, ad un certo punto lei mi fece stendere sul letto e si calò sul mio cazzoaffondandoselo nel ventre dandomi le spalle. Si chinò in avanti ed a me rimase lospettacolo del suo superbo culo che ondeggiava e della vagina che risucchiava per poirilasciarlo quasi completamente il mio cazzo eccitato.Quando si rialzò vidi che si era portata alla bocca un piccolo vibratore dorato, loleccava voluttuosamente, poi lo appoggiò allo sfintere e dicendomi "Ti allargo lastrada" si penetrò con l’oggetto metallico prendendo a farlo scorrere velocemente eprofondamente nel suo delizioso culetto.Penetrata nei due deliziosi buchi, Marisa prese a smaniare agitandosi sempre di più sinoa che non si staccò da me e gettò via il vibratore stendendosi graziosamente sul lettocon il suo bel culo in evidenza. Non mi feci ripetere l’invito e le fui sopra con il cazzofremente che premeva contro il suo sfintere. Era caldo elastico e si dilatò accogliendomied io penetrai profondamente in lei, fasciato strettamente dai suo muscoli.Steso sul suo corpo stantufai con foga, ebbro d’eccitazione e lei mi assecondòincitandomi accompagnando i miei movimenti con quelli del suo bacino. Venne nuovamenteprima di me, ma io la segui pochi istanti dopo, scaricandole nell’intestino un nuovocopioso carico di sperma.Dopo quella sera, pensavo che l’avrei avuta a disposizione per tutta la durata dellatrasferta, ma non fu così. Marisa era volubile ed amava cambiare. Riuscii a rivederlasolo pochi giorni prima di tornare a casa, e la magia si ripeté regalandoci un’altranotte di fuoco. Incontrare una donna così è un sogno, una fortuna che capita a pochi eduna sola volta nella vita……L’autore: k2_mark@hotmail.com
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