• Martina… il direttore ti vuole!- la voce era quella della signora Paola, la segretaria del Museo…• Arrivo subito…- prese il frammento che stava osservando, lo rimise delicatamente nell’imballo, si alzò e si diresse verso l’ufficio del direttore. Pur essendo l’ultima arrivata, era stata subito tenuta in grande considerazione nel Museo, e non solo per il suo aspetto esteriore… infatti Martina era una bella ragazza di 25 anni, con un viso dolce incorniciato da un caschetto castano chiaro con una frangia che cadeva sulla fronte, una terza misura abbondante ma soda di seno che era perfetta per i suoi 172 centimetri d’altezza, un bellissimo sedere e una carnagione chiara, senza essere pallida. Ma nonostante la sua bellezza, era per la sua abilità nel decifrare i frammenti che appena un anno e mezzo dopo la laurea era diventata una delle persone più stimate in materia all’interno del Museo e dell’università, dove le avevano anche affidato alcune lezioni.Soprattutto all’inizio aveva dovuto subire le avances di molti dei professori e dei colleghi, e aveva faticato a non farsi subito la fama della stronza o della troia… infatti il sesso le piaceva, e molto, ma non aveva potuto concedersi a tutti quelli a cui avrebbe voluto per paura della fama che si sarebbe fatta, e quindi aveva avuto solo qualche storia cercando il “materiale” per delle avventure al di fuori del suo ambiente…Arrivata davanti alla porta, Martina si fermò un attimo, poi bussò- Avanti…-• Buongiorno, signor direttore… mi ha mandata a chiamare?-• Sì… aspetti un attimo… finisco di firmare un paio di carte e sono da lei… si accomodi sul divano…-L’ufficio era veramente spazioso e arredato con gran classe, la scrivania da una parte, il divano e due poltrone, con un tavolino basso in mezzo, dall’altra… forse per i colloqui con gli ospiti importanti…Il direttore, un uomo sulla cinquantina, aveva i capelli grigi ma per il resto non dimostrava la sua età… in un certo senso l’aveva sempre affascinata, con i suoi modi nobili e in un certo senso distaccati… era un uomo che aveva passato 20 anni della sua vita in giro per il mondo a fare scavi, la vita che Martina sognava per il suo futuro… chissà quante esperienze avrebbe potuto raccontarle se lei avesse avuto il coraggio di chiederglielo, ma quell’uomo la metteva un po’ in soggezione.Il direttore aprì un cassetto, vi infilò i documenti che aveva davanti, si alzò e si diresse con un sorriso verso Martina• Buongiorno, Martina… mi scusi, ma con questa burocrazia…-• Non si preoccupi…-• Allora? E’ riuscita a decifrarlo questo frammento della XX dinastia?-• Sono a buon punto… non sembra niente di particolarmente interessante comunque… cosa mi doveva dire?-• Giusto… lei avrà sicuramente sentito nominare il professor Langsey, del British…-• Certo, è uno dei pochi archeologi vecchi tempi rimasti… come lei…-• Sta dicendo che sono vecchio?- Le chiese con un sorriso ironico• No… certo che no…- rispose Martina, arrossendo confusa per la gaffe• Non si preoccupi, non me la prendo… a parte gli scherzi, Langsey sembra aver scoperto l’ubicazione di un nuovo sito, abbastanza importante, e ha preparato una spedizione… mi ha chiesto di collaborare fornendogli quattro buoni esperti in decifrazione…-Martina sentì un tuffo al cuore… forse il suo sogno si sarebbe avverato…• E a chi avrebbe pensato?-• Sicuramente Julien, Cesare e Alexandra, l’inglese… avevo qualche dubbio sul quarto… lei che lingue parla?-• Parlo correntemente Inglese, Francese, Tedesco e mastico abbastanza l’arabo… vuole dire che sono una candidata?• Diciamo che è un’idea… dal punto di vista delle capacità non ha niente da invidiare a nessuno di loro tre, ma le manca un po’ di esperienza e, nonostante quello che diceva lei prima, è un ambiente ancora vecchio su alcune cose… scettico con i novellini…• E quindi?• Diciamo che potrei correre il rischio se lei facesse qualcosa per convincermi…• Non capisco… che cosa intende? Farei qualsiasi cosa per convincerla, ma non mi viene in mente niente…• Sarò franco… nonostante i miei 52 anni mi sento ancora giovane per alcune cose… e lei è senza dubbio una ragazza molto attraente e, a quanto si dice in giro, abbastanza disinibita… Martina sentì una vampata di calore in faccia… • E… cosa vorrebbe… che facessi?… non so… forse potrei accontentarla…- Era arrossita e teneva gli occhi bassi, un po’ umiliata da quella richiesta, ma conscia che quella era un’occasione unica: Langsey era uno dei più affermati archeologi del giro internazionale, e lavorare con lui sarebbe stato un gran colpo… una opportunità straordinaria… Il direttore si alzò in piedi e si avvicinò, con il pube all’altezza della sua faccia- Potrebbe cominciare succhiandomelo…-Martina rimase un attimo con gli occhi bassi, poi si sforzò di cancellare il suo orgoglio e si decise… pian piano portò le mani sulle gambe dell’uomo, poi accarezzandolo le fece salire verso il cavallo, lo accarezzò e cominciò a slacciare la cintura, poi abbassò la zip e lo tirò fuori… era un cazzo niente male, di 16 cm ma abbastanza largo… abbassò completamente i pantaloni dell’uomo, poi con la destra si dedicò a una lenta sega, mentre con la sinistra accarezzava i testicoli dell’uomo…• Prendimelo in bocca…-La ragazza obbedì… stava iniziando a eccitarsi, le piaceva da matti succhiare cazzi… andava su e giù con la bocca, poi teneva in bocca solo la cappella, che martoriava con la lingua, poi ancora su e giù, quindi lo tirava fuori e dava dei rapidi colpetti con la lingua, prima di passarla su tutta l’asta e di leccare le palle dell’uomo…Il direttore era visibilmente soddisfatto, ma accorgendosi di stare per arrivare all’orgasmo la bloccò• Non così in fretta… ho altri programmi… alzati, dai…-La fece alzare e la baciò… all’inizio Martina era contratta, poi si lasciò andare… la lingua dell’uomo girava nella sua bocca, mentre le sue mani le accarezzavano il sedere e i seni. Il direttore si staccò e le slacciò la camicetta, poi le baciò i seni al di sopra del reggiseno… • Aspetti un momento, signor direttore…-• Chiamami Piero… e diamoci del tu…-Martina si slacciò il reggiseno e si abbandonò con la testa all’indietro… Piero le stava baciando i seni, poi le prese in bocca un capezzolo, mentre con le dita le martoriava l’altro…• Siediti ora, Martina…-Lei si sedette sul divano e l’uomo continuò leccarle i seni, poi scese verso l’ombelico. Martina chiuse gli occhi e si lasciò andare con la testa appoggiata allo schienale e con gli occhi chiusi. Le mani di Piero ora erano sulle sue gambe, le slacciavano i pantaloni, le tiravano giù i pantaloni, poi anche le mutande, le dita dell’uomo cominciavano ad accarezzarle le grandi labbra e il clitoride…Le sfuggì un gemito di piacere quando il direttore appoggiò la sua lingua sulla sua fica… era un esperto, le stava dando sensazioni piacevolissime… Martina sentì l’orgasmo che si avvicinava e si spinse la testa dell’uomo ancora più contro il suo fiore…• Dai… lecca… continua così… sììì… è bellissimo… vengo!-L’orgasmo arrivò violento e le strappò un urlo che Piero fu rapido a soffocare con una mano…Martina rimase un po’ con gli occhi chiusi ed il respiro rotto, poi si riprese- Sei stato fantastico…-• Guarda che non è mica finita qui… sdraiati…-• Sai… dopo il primo orgasmo gli altri mi arrivano quasi a ripetizione…-• Allora preparati a godere ancora molto…- La giovane ragazza si sdraiò sul divano con le ginocchia raccolte verso il petto, e l’uomo cominciò penetrarla… era veramente bravo, riusciva a stimolarla in zone difficili da raggiungere, dandole sensazioni che aveva provato raramente nella sua vita… appoggiato su di lei dava dei colpi profondi che le strappavano ogni volta un gemito, mentre lui le palpava le tette. Dopo un po’ Martina sentì arrivare il secondo orgasmo e per non urlare prese un cuscino e se lo mise davanti alla bocca, tenendolo contro mentre veniva…• Accidenti… sei già venuta di nuovo… ora cambiamo posizione, voglio prenderti a pecorina…-Martina ormai era in sua balia, si mise in ginocchio sul divano e spinse indietro il culo con aria voluttuosa… ben presto sentì la mazza di Piero che entrava. La stantuffava veloce tenendo le mani sui suoi fianchi, Martina aveva la sensazione di essere scopata da un pistone… quando l’uomo si allungò e le prese tra le dita i capezzoli non si trattenne più ed esplose nel suo terzo, lungo, orgasmo, schiacciando la bocca contro lo schienale del divano per non richiamare l’attenzione della segretaria nella stanza di fianco… Appena si fu ripresa Piero si tirò fuori.• Voglio venirti in faccia e sulle tette… succhiamelo…-Martina si sedette di nuovo e ricominciò a pomparlo, accarezzandogli i testicoli con una mano e masturbandolo con l’altra. Quando sentì che stava per venire, l’uomo si tirò fuori e cominciò a masturbarsi davanti alla sua faccia, fino a scaricarle sul viso e sui seni cinque schizzi di caldo sperma… Martina cominciò ad accarezzarsi, spalmandosi il seme dell’uomo sui seni con aria vogliosa• Riprendimelo in bocca, dai… non farlo ammosciare…-La giovane lo riprese in bocca e l’uomo cominciò a muoversi dentro alla sua bocca tenendole la testa ferma con le mani. Martina stava impazzendo: le stava scopando la bocca… andava avanti e indietro, spingendolo fino in fondo alla gola, mentre lei muoveva solo la lingua sull’asta. Poi Piero si irrigidì e le scaricò in bocca un unico lungo fiotto di sperma che lei ingoiò golosamente.• Fantastica… mi avevano detto che sei brava con la bocca… ma mi hai stupito…-• E’ perché mi piace… amo sentirlo in bocca, e mi piace tantissimo bere lo sperma…-• Sei proprio una troietta…- Le disse sorridendo• Ma non dirlo in giro… ho una reputazione da difendere…-
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