Mary rimase nuda con le calze autoreggenti ed il reggicalze, il tutto accompagnato da un paio di stivali sin sotto il ginocchio con il tacco a spillo di dieci centimetri.Mi dette le spalle, appoggiò le mani al muro e si piegò di quel tanto da offrirmi la sua passera, larga e già bagnata.Le strusciai il cazzo sul clitoride e poi, all’improvviso, la penetrai. Mary chiuse gli occhi e mosse il bacino cercando di assecondare i miei colpi. Rimasi a sbatterla per diversi minuti, finché lei strinse le mani sulla parete e soffocò un urlo per l’avvenuto orgasmo.Sfilai il membro dalla sua fica e lo poggiai tra le sue chiappe. Mary strinse le natiche per sentire la durezza della mia verga. Mi strusciai sul suo piccolo buco, quindi approfittai di un suo momento di rilassatezza, presi i glutei con le mani e li allargai. Vidi il suo buco dilatarsi quel poco per permettere la sodomizzazione. Mi piegai leggermente e lascia cadere un abbondante sputo sull’orifizio. Con il dito le spalmai la saliva e la penetrai leggermente, quindi puntai la cappella e la inculai con delicatezza. Mary assorbì il tenue dolore e quando le fui dentro cominciai a pomparle il culo. Bastarono pochi colpi, con sapienti massaggi al clitoride, per farla venire nuovamente.Girò il viso verso di me e con la voce più sensuale che trovò, disse:- Riempimi la bocca.S’inginocchiò e prese il membro in mano. Lo segò per qualche secondo scappellandolo completamente. Quindi lo leccò per tutta la sua lunghezza e, finalmente, se lo infilò in bocca.Mi spompinò con arte e senza l’ausilio delle mani. Notai una sua maggiore dimestichezza con il cazzo e non riuscii a trattenermi, inondandole la gola di caldo e denso nettare bianco. Mary non esitò ad ingoiare tutto il succo del mio piacere, pulendo con la lingua quelle poche gocce che non era riuscita ad ingurgitare.Ci sedemmo a parlare. Lei rimase nuda con indosso la sola lingerie, io con i soli boxer. Avevo pisciato dentro un largo bicchiere e Mary lo teneva accanto a sé, sorseggiando la mia urina come fosse una bibita, mentre conversavamo amabilmente.Ad un tratto Mary mi disse di volermi confidare un suo segreto.Mi raccontò sin nei minimi dettagli la sua esperienza durante la riunione condominiale, descrivendo ciò che aveva dovuto subire sia quella sera sia i giorni successivi.Rimasi sorpreso dalla schiettezza di Mary e soprattutto dal contenuto del racconto. Ma ciò che più di tutto mi meravigliò, fu l’ultima affermazione della donna:- La cosa più strana è che tutta questa situazione invece di spaventarmi, mi eccita da morireEra chiaro che era diventata una vera zoccola. Mi promise di raccontarmi ogni episodio analogo che le sarebbe capitato.Aggiunse, infine, che proprio quella sera sarebbe dovuta andare a pagare il canone condominiale a casa dell’amministratore, ed aveva insistito con il marito perché ad andarci fosse proprio lei. Sapeva ciò che le sarebbe capitato…Mary tornò a casa e prima di salire nella propria abitazione, andò all’ultimo piano, nell’appartamento dell’amministratore Aldo Pet***li.Nell’ascensore si sorprese a guardarsi nello specchio ed a sistemarsi in maniera ancora più provocante. Aderì per bene il top ed i capezzoli, privi di reggiseno, erano visibili nella loro turgibilità. La gonna nera presentava due spacchi variabili a seconda dell’apertura della cerniera. Mary sapientemente alzò la lampo quasi completamente e, comunque, in modo tale da mostrare il pizzo delle autoreggenti e la presenza del reggicalze. Si sistemò i vaporosi capelli neri ed arrivò al settimo piano.La porta era chiusa eppure l’amministratore le aveva detto di non arrivare prima delle sette e mezza. Poi capì il perché.Bussò ed Aldo le aprì. Mary sorrise ed entrò. Aldo le baciò il collo e Mary di tutta risposta gli poggiò la mano sulla patta dei pantaloni. Era già eccitato.- Ragazzi, la troia è arrivatagridò Aldo rivolgendo il capo verso l’interno della casa.Mary capì che anche quella sera avrebbe partecipato ad un’orgia.Infatti Aldo la portò nella stanza più vicina e seduti stavano sei uomini, tutti nudi, che Mary conosceva perfettamente: Giuseppe Ru**i, Salvatore Nar***la, Nicola Giovi***zi, Vittorio Del M***co, Emidio Cer*****ra, Francesco Pet***li.Aldo raggiunse gli altri maschi, sedendosi anche lui e tirando fuori l’uccello dai pantaloni. Quindi tutti e sette iniziarono a smanettarsi davanti alla donna che rimase ferma al centro della stanza.- Vieni a succhiarci il cazzo, le disse Salvatore.Mary s’inginocchiò tra le gambe dello stesso Salvatore e gli leccò le palle prendendo la mazza in mano, quindi salì con la lingua a inumidirgli tutta l’asta e, finalmente, fece scomparire l’uccello tra le sue labbra. Aldo si sporse in avanti e le sollevò la gonna, le palpò le chiappe, le allargò e la inculò a crudo. Mentre stava spompinando Aldo, Mary strinse i denti, procurando dolore al cazzo di Salvatore, il quale le rifilò un sonoro schiaffo sulla guancia, intimandole di non fargli sentire più i denti. La donna lo guardò con aria di sfida, ma ben presto abbassò lo sguardo: era lei che stava carponi a farsi sodomizzare da un cazzo mentre un’altra verga le scopava la bocca; perciò il suo orgoglio ormai era sotto i piedi e non aveva senso quella presa di posizione. Una puttana era e come tale si doveva comportare.Aldo era entrato completamente nel culo della donna e Mary aveva smesso di sentire dolore. Accompagnava il ritmo della sodomizzazione con movimenti dei fianchi e del bacino, mentre con la lingua e con le labbra continuava a spompinare Salvatore.Emidio si alzò dal suo posto e si portò sul lato sinistro della femmina. Le prese la mano e la portò sul suo membro. Mary lo segò cercò di uniformarsi al ritmo sia della pompa sia dell’inculata. Aldo si piegò su di lei, le sollevò il top e prese le tette con entrambe le mani. Ansimò, spinse due vigorose pompate nel culo di Mary e godette inondandole l’ano di sborra. Mary chiuse gli occhi e subito dopo sentì le mani di Salvatore tirarle i capelli e spingerle la testa più a fondo verso il suo pube; cominciò a sentire il sapore dello sperma colarle in gola. Ingoiò sino all’ultima goccia, quindi Salvatore le sfilò il cazzo dalla bocca e si andò a sedere sul divano al fianco di Aldo, gustando il proseguimento dell’orgia.Mary era rimasta carponi a segare il cazzo di Emidio. L’uomo si sedette sul divano ed invitò la donna a mettersi a cavalcioni su di lui. Mary allargò le cosce e s’impalò sul cazzo di Emidio facendosi fottere con vigore. Il seno di Mary era sballottato dal violento movimento della donna che si aggrappò alle spalle di Emidio per mantenere l’equilibrio. Francesco si alzò e si sistemò alle spalle della troia. La spinse più avanti facendola piegare di più, quindi le allargò le natiche e appoggiò il cazzo sul buco del culo. Mary chiuse gli occhi aspettando l’inevitabile dolore. L’uomo la penetrò delicatamente e dopo pochi secondi le fu completamente nel culo. Mary, dopo un attimo di pausa, riprese il ritmo, sentendo i due cazzi riempirle i suoi due buchi intimi.Giuseppe si alzò dal suo posto e si mise in piedi sul divano, prese la testa della donna e la portò a succhiarle il cazzo.Il campanello della porta rimbombò nella casa. Tutti si fermarono, ma Aldo tranquillizzò il gruppo. Si vestì e disse agli altri di continuare. Così Mary riprese la doppia ed il pompino. Il padrone di casa andò ad aprire alla porta e per poco non ci rimase: davanti a lui si presentò Antonello, il marito di Mary.Il cornuto chiese se la moglie era già andata a pagare il canone condominiale e Aldo, con molta prontezza, rispose che ancora non si era vista, ma che poteva aspettare anche l’indomani.- Avrà avuto problemi sul lavoro, continuò a dire Aldo, appena arriva le dico di chiamarla…Nel frattempo nella stanza tutti avevano riconosciuto la voce del nuovo arrivato e Mary si gelò nel sentire la presenza di suo marito in quella stessa casa dove lei stava facendo la puttana con sette uomini.La situazione eccitò da morire tutti i maschi che divennero ancora più cattivi con la femmina. Cominciarono a stantuffarla con violenza sputandole addosso e riempendola, a voce bassa, di epiteti, il più gentile dei quali era “lurida vacca”.Antonello si trattenne un paio di minuti a parlare con il padrone di casa e con la presenza in casa del marito, Mary ricevette la sborrata, sincronizzata, dei tre uomini.Emidio le riempì la fica di caldo sperma, Francesco le otturò il culo con il proprio liquido seminale e Giuseppe le fece ingoiare una gran quantità di sborra.Antonello finalmente andò via e Mary tirò un sospiro di sollievo. Si mise in ginocchio sul pavimento circondata ai lati da Nicola e Vittorio. Prese i loro cazzi ciascuno con una mano e li segò, alternando le leccate alle cappelle. Accelerò il ritmo delle pugnette quando capì che i due stavano per godere. Ed infatti dopo alcuni secondi sentì i primi schizzi riempirle il viso. I due le riversarono in faccia una gran quantità di sborra e Mary sorrise nel farsi vedere con il volto sporca di sperma.Aldo si avvicinò alla donna con due bicchieri colmi. Mary capì immediatamente cosa contenessero. Infatti il colore giallo che traspariva attraverso il bicchiere non lasciava adito a dubbi. Prese in mano il primo e bevve l’intera pisciata contenuta dentro. Si leccò le labbra con la lingua, quindi afferrò il secondo, svuotandolo in pochi secondi.Con la gola colma del sapore acre del piscio, Mary cercò di alzarsi, ma fu fermata da Salvatore. Vide i sette maschi mettersi intorno a lei e smanettarsi davanti alla sua testa. Vittorio, Nicola e Giuseppe si posizionarono davanti alla donna; Salvatore ed Aldo ai lati, uno sulla destra e l’altro sulla sinistra; Emidio e Francesco si sistemarono dietro, segandosi con i capelli della femmina.Emidio fu il primo a godere: poggiò il cazzo sulla testa di Mary e le sborrò in mezzo ai capelli. Il colore bianco dello sperma risaltava sul fondo nero dei capelli della donna. Mary sentì il liquido seminale bagnarle i capelli e lentamente colare attraverso la capigliatura. Chiuse gli occhi pensando a come sistemare il tutto prima di tornarsene a casa. Mentre stava facendo questi pensieri, Nicola le sborrò in pieno volto. Lo sperma schizzò copioso e Mary dovette ricevere numerosi schizzi dal pene di Nicola. Poi fu la volta di Aldo che le bagnò la guancia sinistra e le gocce di sperma cominciarono a colarle lungo il mento. Quindi toccò a Giuseppe servire a Mary la sua razione di sperma che andò a bagnarle ancora di più il viso. La donna cominciava ad assumere una strana sembianza con tutto lo sperma che le copriva gran parte della faccia.Francesco godette anche lui sui capelli della femmina, terminando l’opera iniziata da Emidio.Salvatore e Vittorio vennero quasi insieme. Il primo le inondò la parte destra del volto, mentre Vittorio le schizzò sulla fronte, sul naso e sulle labbra.Mary era piena delle loro sborrate ed il viso era un piatto colmo di sperma.Aldo la fotografò e Mary fu costretta a sorridere di quell’umiliazione. Ma non avevano finito. Infatti la pulirono con il loro piscio, urinandole sul volto tutti e sette insieme.Finalmente Mary si alzò con il viso ancora pieno dei segni di sborra ed urina. Aldo le porse un asciugamani che Mary utilizzò per levare il piscio dal proprio viso, ma non il suo fetore.Si vestì e salutò i sette, quindi uscì di casa per andare verso la propria. Sentiva la puzza della pipì farsi sempre più pregnante e non sapeva come giustificarsi dinanzi al marito. Confidò nella buona stella ed entrò in casa.Il marito la stava aspettando. Mary inventò una scusa per il ritardo e ricambiò l’abbraccio. Antonello la baciò sul collo e la leccò. Pensava fosse sudore e le disse- Così sudata mi fai eccitareMary pensò che il marito fosse veramente un coglione. Sorrise, s’inginocchiò, gli tirò fuori l’uccello e lo spompinò. Lo fece venire in pochi minuti. Raccolse la sborra in bocca ed andò nel bagno per sputare. Il marito la seguì e le disse* Non riesci proprio ad ingoiare, vero?Mary assunse un’espressione mortificata e rispose- Ti prometto che cercherò di farlomentre tra sé pensò: Chissà come rimarrebbe se sapesse quanto sono troia e come mi piace bere la sborra…
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