Il diario di mia moglie Mentre scrivo mi chiedo quanti conoscono veramente la persona con cui condividono la loro vita, quanti conoscono veramente sentimenti, propensioni, gusti, avversioni, del proprio partner. Io devo dire che ne conoscevo solo una parte mentre l’altra l’ho scoperta per caso, grazie alla macchina alla quale oggi rivelo quello che ho scoperto e i miei dubbi e le mie perplessità. Ma andiamo con ordine, sono sposato da sette anni con Delia una bellezza tipicamente mediterranea trentenne. Una donna allegra e vivace, posata e impulsiva allo stesso tempo, educata e di bella presenza. Andiamo molto d’accordo, abbiamo stessi gusti e anche a letto l’intesa è abbastanza buona anche se a me piacerebbe che mia moglie si lasciasse andare un po’ di più. Un anno fa, è arrivata nostra figlia Giulia che ha riempito la nostra vita e la nostra casa. E’ inutile che spieghi a chi ha figli le gioie che si provano e per chi non ne ha non è possibile spiegare. Dicevo di Giulia e proprio al periodo in cui Delia è rimasta incinta che si riferiscono i primi cambiamenti di mia moglie. Io ho notato qualcosa ma pensavo fosse tutto dovuto alla gravidanza ma poi ho capito. Quattro giorni fa accendo il computer e, come faccio spesso, vado ai “dati recenti” per aprire un documento al quale stavo lavorando. Tra i vari file elencati uno mi colpisce “MIO” non l’ho fatto io quindi è di mia moglie che condivide il computer per il suo lavoro e per i suoi hobby. Non sono mai stato curioso e non ho mai letto quello che scrive mia moglie ma quel “mio” mi attira. Lo apro. Comincio a leggere e già alle prime righe capisco che è una specie di diario tenuto da mia moglie e riferito ad un periodo di tempo a partire da un anno e mezzo prima, quando era ai primi mesi di gravidanza. Avrei voluto chiudere perché ho sempre rispettato la privacy di tutti e oltremodo quella della mia compagna. Se avesse voluto rendermi partecipe di questo suo diario, me ne avrebbe parlato. Ma le prime parole calamitano la mia attenzione. “Non so perché inizio a scrivere e a raccontarmi forse perché non potendo rivelare a qualcuno la mia metamorfosi provo un po’ di sfogo scrivendo chi sono e cosa faccio” Metamorfosi, chi sono, cosa faccio… Ma cosa scrive? Vado avanti. “Non sono mai stata attratta dal sesso in maniera spregiudicata, mi piace farlo ma sono stata sempre entro certi limiti ma ad un tratto dentro mi me è scattato qualcosa che non so descrivere, posso solo descrivere gli effetti. E’ cominciato quando, a causa della mia gravidanza, ho cominciato a frequentare con più assiduità il ginecologo. Prima andavo dalla vecchia ginecologa di mia madre e amica di famiglia, poi quando lei si è ritirata, quasi in coincidenza con la mia gravidanza sono andata da un medico che lei stessa mi aveva consigliato. Un bell’uomo sui trentacinque anni gentile e professionale che mi ha fatto subito sentire a mio agio. Ma già dalla prima visita c’è stato qualcosa di strano in me. Ero assieme a mio marito e dopo i convenevoli e la compilazione di una scheda mi ha invitato a passare allo studio accanto per la visita, a svestirmi e a rimanere in reggiseno e mutandine. Quando sono stata pronta, è arrivato assieme a mio marito e, dopo avermi coperto pube e gambe con un lenzuolino ha iniziato l’ecografia spiegando a me, ma maggiormente a mio marito che stava in piedi dietro di lui il significato delle immagini che scorrevano sul monitor. Finito questo, ha invitato mio marito ad accomodarsi di là per proseguire la visita. Quando mi ha fatto spogliare delle mutandine ho provato dei veri e propri brividi seguito da forti vampate i calore che mi pervadevano tutto il corpo, ma le sensazioni che ho provato quando mi ha fatto sdraiare e con un gesto lento, deciso ma cortese mi ha fatto allargare le gambe, sono indescrivibili. Trovarmi li di fronte ad un bell’uomo con il sesso spalancato davanti ai suoi occhi che mi scrutavano mi ha fatto battere il cuore a mille. Il fatto che poi a pochi metri di distanza ci fosse mio marito consapevole che sua moglie si trovava nuda con un altro uomo che poteva anche toccarla nell’intimo mi ha fatto avere un sussulto che, adesso capisco, era di piacere. Il medico si dev’essere accorto di qualcosa perché mi ha chiesto se andava tutto bene e alla mia risposta affermativa ha cominciato a dedicarsi all’ispezione della mia vulva aprendola con le mani e inserendo, dopo aver indossato i guanti e avervi versato del lubrificante, prima una e poi due dita dentro. Ero bagnata, forse il lubrificante nascondeva la cosa ma non ha potuto nasconder una mia contrazione ed un gemito per cui Valerio, mi ha chiesto se mi stava per caso facendo male. Finita la visita, mentre il medico, Valerio appunto, tornava alla scrivania per completare la scheda, mi sono rivestita e mi sono accorta che ero letteralmente zuppa di umori. Finita la visita, mentre tornavo a casa non facevo che ripensare a quello che era successo e in macchina mi sono accorta che contraevo le gambe in modo da poter avvertire una certa pressione sul mio sesso. Risultato sono arrivata a casa in un forte stato di eccitazione e, salutato mio marito che tornava al lavoro, con l’alibi morale di dovermi lavare dal gel usato per l’ecografia mi sono precipitata sotto la doccia , e appena aperto l’acqua mi sono toccata lì dove il desiderio era più forte ottenendo una scossa di piacere che mi ha fatto rabbrividire. Distratta dalle faccende di casa non ho più pensato ai fatti del giorno ma la sera appena a letto sentendo il calore di un corpo accanto al mio i miei sensi si sono risvegliati e, cosa che non faccio quasi mai, ho cercato mio marito. Avevo il respiro e i battiti del cuore accelerati dall’eccitazione, ho cercato freneticamente il contato con il sesso del mio uomo e mi sono lasciata sfuggire un gemito di soddisfazione quando ho sentito che era già turgido e pronto. Mio marito deve aver percepito la cosa perché mi sussurrato nell’orecchio “hai voglia, vero?, lo vuoi subito? “ e così dicendo ha steso una mano verso il mio sesso ricevendo conferma della mia eccitazione dalla quantità di liquidi che gli hanno riempito la mano. Mi è entrato dentro con facilità e la mia eccitazione deve averlo contagiato perché ha cominciato, contrariamente a quanto avviene di solito, a darmi dei colpi violenti e frenetici per fermarsi poi, in un attimo di lucidità, a chiedermi se non potevano nuocere al mio stato. E alla mia risposta di farmelo sentire tutto, fino in fondo ha continuato fino a quando non mi è esploso dentro riempiendomi e portando anche me ad un orgasmo liberatorio. Alla fine siamo rimasti abbracciati e ansanti e alla sua quasi richiesta di chiarimenti per il mio comportamento ho risposto che è normale per le donne avere una più alta concentrazione di ormoni e quindi di desiderio. Ma io sapevo che non era così. Nei giorni successivi mi era tornata un po’ di calma ma alla vigilia di una nuova visita dal ginecologo per mostrargli l’esito degli esami che mi aveva prescritto l’agitazione si era nuovamente impadronita di me. Prima della visita ho fatto anche una cosa per me impensabile in una situazione normale. Mi sono depilata rasandomi l’area delle labbra lasciando un ciuffetto in cima al pube. Mentre compivo questa operazione mi sono estremamente eccitata al pensiero che avrei mostrato la mia figa (si per la prima volta chiamavo così il mio sesso) “nuda” agli occhi di un uomo che non era, poi, mio marito. E avevo già trovato la scusa in caso mio marito mi avesse chiesto spiegazioni; mi ero depilata per una maggiore igiene. Mentre stavo recandomi dal medico, da sola in quanto avevo detto a mio marito che non era il caso che prendesse altro tempo al lavoro visto che si trattava di una normale visita di controllo, mi vedevo già distesa sotto gli occhi di quel giovane uomo. Non erano pensieri rivolti ad eventuali rapporti quelli che mi provocavano il languore al basso ventre, ma solo l’immaginarmi esposta. In sala d’attesa c’era una coppia. Dopo pochi minuti la segretaria-assistente accompagnò una paziente fuori dallo studio e invitò la coppia ad accomodarsi. Rimasta sola, cercavo di distrarmi dai miei pensieri sfogliando svogliatamente una rivista. Passata circa mezzora, apertasi nuovamente la porta, l’assistente accompagnò la coppia e mi invitò ad entrare. Mentre scambiavo i convenevoli di rito con il medico, ecco un altro accadimento che mi fa balzare il cuore a mille. l’assistente si affaccia all’uscio e dice al medico che come d’accordo lei andava e che io ero l’ultima paziente da visitare.” Arrivati a questo punto, come potrete benissimo immaginare, anch’io ho il cuore a mille e mi rituffo nel racconto immaginandomi già di trovare la descrizione del rapporto sessuale tra il medico e mia moglie. Ma non è così. Delia prosegue: “Il fatto di trovarmi da sola con Valerio, non faceva che accrescere la mia tensione e alla fine della lettura dei fogli recanti i risultati degli esami, l’invito di rito a spogliarmi mi fece avvampare il volto e anche il resto. Questa volta, però, Valerio non ha aspettato che mi spogliassi, ma mi ha subito seguito e non mi ha staccato gli occhi di dosso durante il mio “spogliarello”. Distesami sul lettino non ho potuto nascondere di essere ansante per cui Valerio mi ha chiesto se mi sentivo bene e per quale motivo ero così agitata. Subito dopo, però, notando che mi ero depilata mi dice in tono scherzoso: “hei, ma siamo andate dal parrucchiere, è davvero bravo” A queste parole ho risposto con un .. sono contenta che l’acconciatura sia di suo gradimento. Adesso ero nella posizione che due settimane prima mi avevano provocato quel forte turbamento e che era stata nei miei pensieri lungo tutto il tragitto. Ero a gambe larghe di fronte ad un uomo. Valerio dicendo che l’ecografia non era il caso di farla visto che erano passate solo due settimane, infilati i guanti dice: e adesso vediamo come sta la sorellina. Così dicendo mi fa sollevare un po’ di più le gambe e senza utilizzare lubrificante introduce due dita nella mia figa che non oppone alcuna resistenza. Sentirmi frugata da quelle dita abili mi fa quasi perdere il controllo e credo che Valerio se ne sia accorto anche perché, ad un tratto tira fuori le dita frettolosamente e con la voce roca, quasi spezzata dall’emozione mi dice che è tutto a posto e che mi posso rivestire. Mentre tornavo a casa, delusa dal veloce commiato del mio medico ho pensato che sicuramente Valerio si era trattenuto pensando a eventuali conseguenze di qualche gesto avventato per cui mi aveva liquidata con poche parole. Questo episodio mi aveva un pochino raffreddata ed io pensavo di aver superato quegli stati di agitazione ma ad ogni visita si riproponevano ed ogni volta, ritornata a casa mi masturbavo in maniera violenta mettendomi nuda e in posizioni oscene davanti allo specchio e utilizzando anche oggetti e verdure che introducevo a fondo dentro di me. Intanto la pancia era cresciuta e notavo un qualcosa di strano nello sguardo degli uomini. Una sera, mio marito aveva invitato due suoi colleghi per guardare una partita della nazionale. Mi aveva detto di non preoccuparmi in quanto avrebbero portato loro da mangiare e di preoccuparmi solo di mettere del vino bianco in fresco. Infatti si presentarono con vassoi di pizzette, focacce, salatini e formaggi e si predisposero subito sul divano per mangiare e vedere contemporaneamente la partita. Dopo aver aiutato a sistemare le cibarie sul tavolino davanti al divano mi accomodai su una poltrona posta di fianco al divano ma un po’ più indietro. Eravamo a fine maggio e faceva gia caldo per cui indossavo solo una leggera vestaglietta da casa lunga fino a oltre il ginocchio ma aperta sui lati e sotto solo gli slip. Notavo che già dall’arrivo uno dei colleghi di mio marito mi guardava con uno sguardo strano ma poi, mentre era in corso la partita approfittando del fatto che mio marito e l’altro amico non avevano occhi che per lo schermo mi scrutava in maniera ossessiva. Sulle prime la cosa mi creava un certo imbarazzo per cui mi alzavo spesso con la scusa di andare in cucina ma ad un certo punto ecco scattare quel calore e quel languore che avevo sentito durante le visite dal ginecologo. Quegli occhi vogliosi che mi scrutavano mi stavano facendo vibrare ed ecco che, senza pensare minimamente a eventuali conseguenze, cominciai a muovermi in modo da mettere in mostra quanto più possibile la mia intimità: seduta sul bordo della poltrona in modo da aprire al massimo le gambe e, contemporaneamente, sollevare l’orlo dell’abito nell’atto di farmi aria; affondata nella poltrona con una gamba sollevata e l’altra allargata; rannicchiata di lato lasciando vedere il sedere attraverso lo spacco laterale. Durante l’intervallo della partita mentre mio marito e l’altro continuavano a discutere sull’andamento della gara Fabio, con la scusa di aiutarmi mi aveva seguito in cucina e ne aveva approfittato per farmi dei complimenti che io apposta respingevo dicendo che non era troppo gentile e che non li meritavo visto che ero grossa e poco aggraziata. Lui di rimando, mentre gli altri lo richiamavano per l’inizio del secondo tempo, scappando arrivò a dire che mi trovava oltre che bella anche eccitante dal punto di vista sessuale. Quella frase mi aveva scombussolata in maniera indescrivibile e togliermi gli slip prima di tornare in sala fu un gesto che trovai naturale e molto eccitante. Il resto della sera è passato con Fabio che non ha degnato di uno sguardo la partita e con me bravissima a mostrare figa e culo facendolo sembrare solo casuale.
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