Quello che sto per raccontarvi vi sembrerà duro, ma è la verità. Mia madre si è risposata con Guido e io mi sono subito innamorata di lui. E’ proprio un bell’uomo, alto, sulla quarantina, fusto, ben conservato, con degli splendidi occhi azzurri; inoltre è molto simpatico e molto aperto. Me ne sono fatta di ditalini, ascoltandoli scopare attraverso il tramezzo!Un giorno, li ho spiati dalla fessura della porta. Allora, quando ho visto mia madre, col pancione grasso, i seni pendenti e quel culone che non riusciva quasi a muovere, ho deciso di attirare l’attenzione del bel Guido. Dato che la mamma esce presto al mattino, scendevo poco vestita, in reggiseno e slip, oppure con una canottiera coi seni nudi sotto che dondolavano al minimo movimento. Facevo colazione così ma mi notava a malapena. Un altro giorno ho fatto come se credessi di essere sola in casa: sono scesa con le tette decisamente nude e un minuscolo slippino che celava la fichetta surriscaldata. E’ arrivato e gli ho subito tolto la parola:- Ah… credevo che fossi uscito da quel dì!Mi ha sbirciato discretamente le tettine giovani e fiere, e il suo solo sguardo mi ha fatto rizzare i capezzoli come due piccoli cazzi liberati.Poi ha bevuto il suo caffè come se niente fosse. Quando è uscito, mi sono sdraiata sul divano, ho tolto lo slip e mi sono stuzzicata con le dita la fica in calore. Quando, di colpo, ho sentito aprirsi la porta d’ingresso. Troppo tardi, ero ancora stravaccata languidamente sul divano, con le dita occupate a recuperare le secrezioni tiepide per leccarle. Era lui. Era davanti a me. Mi ha guardato con aria vogliosa dicendomi:- Vuoi una mano?- Hai il coraggio? – gli ho risposto.Mi ha messo la bocca in mezzo alle cosce e l’ha posata sulla passera poco pelosa. L’albicocca era gonfia di desiderio e tutta bagnata. Ho sentito il calore della sua bocca invadermi il ventre. Ha teso la lingua per raccogliere il mio liquore di quasi vergine (avevo già scopato ma non era stato un granchè).Mi contorcevo dal desiderio. Si è messo le mie gambe sulle spalle per far entrare di più la lingua nella vagina. La sentivo dura e avrei voluto che fosse il suo cazzo. Ma per quella volta ciccia, perchè poi mi ha baciata sulla bocca e se ne è andato a lavorare.Sono passati almeno quindici giorni prima che ci fosse un seguito a quell’avventura. Avevo bigiato una lezione di storia per potermi masturbare tranquillamente a casa. Ero sul loro letto, nuda, con le gambe spalancate, la fica aperta, rossa e gocciolante, tanto ci avevo agitato dentro le dita. Stavo massaggiandomi le tette con le secrezioni quando è entrato. Non ha detto niente e ha dato solo un’occhiata all’orologio. Mi è venuto vicino e mi ha baciato molto teneramente sulla bocca. Mi ha detto:- Non puoi immaginare come mi è piaciuto l’altro giorno quando ti ho leccato la fica! Ho avuto per tutto il giorno il tuo sapore intimo sotto al naso! E da allora, mi ossessioni! Non posso più guardare tua madre senza pensare a te. La trovo insipida, incapace a letto, tutto il contrario di eccitante, eppure le voglio bene. Ma tu! Tu e i tuoi seni che mi fanno impazzire e che si rizzano al minimo sospiro… E il tuo culetto sodo ed arrogante…!Mentre parlava, si era spogliato. Era nudo, il cazzo era bello, lungo e grosso, e soprattutto duro. Le chiappe erano pelose e tonde. Gli ho afferrato l’uccello e l’ho accarezzato dolcemente. Era morbido come seta e mi sentivo la fica in fiamme. Guido mi ha baciata di nuovo sulla bocca e le nostre salive si sono mescolate. Sembrava impazzito, mi baciava avidamente tutto il corpo. Volevo prendergli in bocca l’uccello, ma aveva troppa voglia della mia passera. Si è sdraiato vicino a me, io gli voltavo le spalle e lui aveva il cazzo contro le mia chiappe affamate. Mi smaneggiava la fregna con le dita. Quando ha deciso che ero anche troppo umida ha puntato il glande all’ingresso della sorca, poi ha spinto piano piano. Quando ho sentito tutto l’uccello ben in fondo, ho dato praticamente fuori di testa. Davo dei gran colpi di reni per farlo entrare ancora di più. Poi ho sentito lo sperma schizzare nella vagina in brevi fiotti nervosi. Dopo un lungo bacio, mi ha detto di andare in bagno perchè la mamma stava per tornare.Da allora cerchiamo di vederci di nascosto, ma non siamo ancora riusciti a farci una bella scopata completa. E’ il tempo che ci manca, ma finiremo per andarcene in albergo. Alla faccia di mia madre!
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