Mi chiamo Giorgio e ho 24 anni compiuti da poco, ho una sorella che si chiama Veronica e lei di anni ha 18, la confidenza tra di noi è massima, eravamo soli in casa quando lei ebbe il suo primo ciclo, era in bagno e mi chiamava disperata, corsi subito da lei e la trovai che piangeva, era in piedi sul bidet con le gambe aperte e senza le mutandine, aveva una fichetta nera piena di peli tutta gocciolante di mestruo, ridendo le dissi che doveva considerarla una bella cosa, in quel momento era diventata una signorina, si era rinfrancata e poco dopo stava al telefono con la mamma e rideva, abbiamo sempre condiviso la stessa stanza e ci siamo raccontati ogni nostro segreto, era un Venerdì sera e stavamo cenando, eravamo solo noi, i nostri genitori come al solito partivano per la casa in montagna insieme ad altri loro amici, quella sera vedevo mia sorella silente e pensierosa, alla mia domanda dimmi che cosa hai, mi rispondeva dopo una lunga pausa, no niente di preoccupante, io insistevo nel chiederle il motivo e alla fine mi faceva questa domanda, mi capita spesso di parlare con le amiche di masturbazione, io rimango zitta perché non l’ho mai fatta, mi spieghi quello che si fa e come lo fanno anche i maschietti? questa volta Veronica mi aveva messo in imbarazzo seriamente, ma come le dicevo, tu in tutti questi anni di scuola, non ti è mai capitato un ragazzo che ti mettesse le mani in mezzo alle gambe? diventava rossa in viso e mi diceva, guarda mio bel fratellone, che la sottoscritta non solo non si fa mettere le mani addosso dai ragazzi, ma non si è mai masturbata, anche per il fatto che non lo so come si fa, e se queste cose non le chiedo a te mi dici a chi dovrei rivolgermi, non solo mi veniva da ridere, forse per il nervoso, ma non sapevo veramente come iniziare un discorso che avesse una parvenza di serioso, allora esordivo così, d’accordo, io ti insegno tutto sia degli uomini che come lo fanno le donne, però tu cosa mi dai in cambio? logicamente scherzavo, tutto avrei pensato meno che avere dei rapporti intimi con la mia sorellina, lei ci pensava un po’ su e poi mi diceva, ok fratellone, vorrà dire che tu sceglierai cosa fare con me dopo, anche se assolutamente non ci pensavo, iniziavo ad eccitarmi come un pazzo, nel frattempo Veronica come se avessi detto si iniziava a spogliarsi, si toglieva i pantaloni del pigiama e poi le mutandine, ero come inebetito, continuavo a guardare quella fichetta nera come il carbone, il monte di venere molto accentuato, le labbra della fica gonfie all’inverosimile, si rimetteva seduta sul divano e allargava le cosce, mi guardava fisso negli occhi e mi diceva, adesso mi devi dire dove metto dentro le dita, non riuscivo a parlare e cercavo in tutti i modi di rimanere calmo, ma la fica di Veronica mi aveva ipnotizzato, mi posizionavo in ginocchio davanti a lei dicendole, adesso vieni con il culo più avanti possibile, proprio sull’orlo del divano e senti l’effetto che ti fa, ma scusami una domanda, tu lo hai mai provato un orgasmo? mi guardava con i suoi bellissimi occhi verdi e mi rispondeva, l’ho sentito dire dalle mie amiche, ma cosa sia non l’ho mai saputo, ma quando ti lavi la patatina non hai mai provato piacere mentre la tocchi? si diverse volte ho sentito che mi piaceva rispondeva, ma non sono rimasta ad insistere più di tanto, ok le rispondevo, adesso ti faccio provare un orgasmo, e poi ti insegno la masturbazione, mi inchinavo su quella favolosa fichetta e iniziavo a leccarla, prima le leccavo le piccole labbra e lei gia iniziava a tremare per il piacere, poi infilavo la lingua dentro la fica facendole un ditalino con la stessa, aveva aperto completamente le gambe poggiandomi i talloni sulla mia schiena, già sentivo l’odore acro dei suoi umori e il sapore quasi salato, ma all’improvviso iniziavo a leccarle la clitoride che ormai era fuori dal suo alveolo, lo scatto di reni che seguiva mi davano la certezza del piacere che stava provando, infatti mi metteva le mani sulla testa per proteggere quello che stavo facendo e per non farmi muovere, veniva con un urlo prolungato e dolcissimo, ma continuava a rimanere con le gambe spalancate e mi spingeva la testa, al secondo orgasmo mi pregava di continuare perché era bellissimo quello che stava provando, ormai era un fiume in piena questa fica favolosa, veniva in continuazione e voleva continuare a sborrare, nel tempo di circa 5 minuti aveva sborrato 5 volte e non si fermava, adesso che stava impazzendo, le infilavo un dito nel culo e cominciavo a spingerlo sempre più in fondo, anche questa volta sborrava in quantità incredibile, e finalmente crollava sfinita sul divano, mi guardava felicissima di essere al mondo, sorrideva senza un motivo apparente, me l’aveva nello sguardo la riconoscenza per quello che finalmente aveva provato, io avevo i ginocchi indolenziti per la prolungata posizione scomoda, mi alzavo e seduto finalmente sul divano le carezzavo il viso, era bellissima mia sorella, aveva il viso di un angelo, un seno favoloso terza misura, il culetto era un’opera d’arte, con due chiappe a mandolino che sembravano scolpite, e poi quel triangolino nero della fica spiccava sulla pelle bianca, si metteva poggiata sul fianco e mi avvicinava il viso, e poi mi baciava sulle labbra con una dolcezza incredibile, sentivo la sua lingua dentro la mia bocca cercare la mia, si staccava un attimo e mi diceva, insegnami anche a baciare, non l’ho mai fatto, me lo faresti questo favore e con la mano mi sentiva il pisello, aveva di nuovo sgranato i suoi occhioni verdi, mi guardava e poi in un attimo diceva, ma quanto lo hai grosso questo pisello e mi slacciava i pantaloni, la lasciavo fare divertito e le dicevo, ma veramente non hai mai visto il cazzo di un uomo? adesso infilava una mano nelle mutande per tirarmelo fuori, l’aiutavo alzandomi e mi sfilava tutto, rimaneva sbalordita a guardarmi il bastone senza parlare, poi con la manina a coppa mi soppesava le palle, infine lo prendeva a meta lunghezza stringendolo delicatamente, quando le dicevo adesso manda giù la manina, lo faceva scappellandolo completamente, continuava a guardarlo meravigliata, e poi con un ditino mi toccava la cappella, sopra cera una goccia dell’eccitazione che provavo, e con il dito la toccava e si portava il dito sotto al naso, ma si era creato un filamento, dopo che lo aveva odorato lo assaggiava con la punta della lingua dicendomi, ma sa di buono, è un sapore strano ma particolare e buono, allora le dicevo, vuoi imparare a masturbare un uomo, faceva quasi un balzo dicendomi si e ridendo contentissima, adesso rimanda su la manina e poi la fai scendere di nuovo, lo faceva creandomi dei brividi che non avevo mai provato, poi le dicevo ogni tanto ci metti un po’ di saliva sopra la punta, ma se lo tocchi con le labbra aperte è molto meglio, poggiava quelle labbra favolose sulla cappella e mancava poco che sborrassi, poi continuava a segarmelo adesso molto meglio, mentre continuava le dicevo, farà poco faccio una sborrata favolosa, prima falle fare due o tre schizzi, e poi se ci vuoi mettere la bocca senti il sapore di quando vengo, si mi diceva lei non vedo l’ora di assaggiarlo e continuava la sua sega, poi l’avvisavo che stavo per sborrare, ma dopo il primo schizzo, se lo metteva in bocca continuando a segarmelo e bevendo tutta la mia sborra, tossiva perché il secondo getto l‘aveva preso in gola, ma non si fermava per nessun motivo, me lo aveva leccato e pulito fino all’ultima goccia, adesso era felice e sorridente per quello che aveva fatto, mi guardava con uno sguardo pieno di amore e riconoscenza dicendomi, senti Giorgio, quello che tu hai fatto per me oggi non ha prezzo, dimmi cosa vuoi e io ti do tutto, compresa la mia verginità, adesso questo bel pisellone lo voglio sentire dentro, e se devo sacrificare il mio imene lo faccio volentieri, con te faccio tutto quello che vuoi, se lo vuoi sapere sono innamorata di te da quando avevo 5 anni, e ti do tutta me stessa come e quando vuoi, io questo lo sapevo le rispondevo, ma cerca di tenerti la fica sana per quando ti sposerai, ci sono altri modi per fartelo sentire e rimanere vergine, e quali mi rispondeva curiosa peggio di una scimmia, se te lo metto nel culo, tu lo senti ti piace e continui a rimanere vergine fino a che tu vuoi, e allora mettimelo nel culo se ti piace, io ti do tutto quello che vuoi, andiamo per gradi le rispondevo, adesso vai in bagno e prendi lo specchio piccolo e torna qui; lo faceva in un attimo, felicissima di sapere cosa volevo fare, la facevo mettere di nuovo seduta sul bordo del divano con la fica aperta, poi le davo lo specchio e gi dicevo, adesso guarda quello che ti faccio, e così poi lo puoi ripetere da sola, si metteva con lo specchio che vedeva la sua fica, e io bagnatomi il dito medio con la saliva, prima lo infilavo nella fica per pochi centimetri e cominciavo a pomparla, e poi uscivo e le strusciavo la clitoride, sbarrava gli occhi di nuovo per il piacere che stava provando, e poco dopo faceva una abbondante sborrata, ma io continuavo, e adesso le mettevo l’altro medio nel culo non prima di averlo bagnato con i suoi umori, la vedevo che alzava gli occhi al cielo per il piacere che provava, e dopo pochi secondi faceva un’altra sborrata copiosa come la prima, adesso mi mettevo seduto sul divano dicendogli, dai fallo da sola che voglio godermi lo spettacolo, posava lo specchio e iniziava a masturbarsi, adesso stavo vedendo il più bello spettacolo del mondo, faceva la stessa cosa che avevo fatto io, prima il ditino dentro la fica e poi sulla clitoride, la vedevo che strabuzzava gli occhi per il piacere che si dava, e poco prima di sborrare mi diceva, adesso vengo, ma dopo me lo metti nel culo che non vedo l’ora e veniva veramente alla grande, si rimetteva subito in piedi e mi dava un bacio sulla bocca bellissimo, adesso sentivo la lingua che non era più indecisa come prima, ma scandagliava la mia bocca come un serpente, poi si staccava da me dicendomi, dai cosa aspetti a mettermelo nel culetto questo bel pisello? le davo un altro bacio e le dicevo, bisogna andare in cucina e prendere il burro, ma lo vuoi cucinare insieme al mio culo che vuoi il burro, è solo per mettertelo dentro al buchetto, deve scivolare quando entra altrimenti ti fa male, non è come la fica che si bagna da sola, lei andava in cucina e ritornava con un piattino e il burro, le facevo fare dei quadrucci piccoli con il coltello, poi si metteva piegata sul divano ed era pronta per il sacrificio, ma come vedevo quel buchetto bellissimo cominciavo a leccarlo, lei si piegava ancora di più e con le mani si allargava che chiappe, la lingua anche se poco riuscivo a mandarla dentro, era divino quello che stavo provando, ma Veronica riusciva a sborrare ancora per il piacere che stava provando, poi prendevo un pezzetto di burro e lo infilavo nel buco del culo, ancora e ancora ne mettevo quattro, poi mi spalmavo tutta la cappella e lo puntavo sul buchetto, cominciavo a spingere e sentivo che la cappella scivolava bene, infatti entrava dentro e mi fermavo, sentivo le contrazioni dello sfintere intorno alla punta che mi trasmettevano piacere, ma adesso era lei che spingeva con il culo dalla mia parte, si muoveva leggermente avanti e indietro, cercava di farsi spazio da sola nel suo retto favoloso, io con una mano le prendevo un seno, e con l’altra conquistavo la clitoride, come le ero sopra con il dito mia sorella aveva uno scatto e spingeva il cazzo dentro di lei, in pochissimo tempo lo aveva tutto dentro, si fermava e mi diceva, mi debbo abituare a questo bel bastone, non voglio che mi faccia male eccessivamente, altrimenti non godo, e lentamente ricominciava a muoversi, adesso ero io che mi muovevo leggermente per aiutarla, ma la sentivo che man mano prendeva sempre di più la spinta per riceverlo fino in fondo, finalmente cominciava a piacerle, adesso era lei che oltre a muoversi mi istigava a pomparla sempre più forte, io ora con la fichetta in mano e un capezzolo che torturavo, cominciavo a incularla veramente forte, ormai scivolavo dentro a quel dolcissimo budello alla grande, e lei aveva iniziato a godere veramente tanto, cominciava ad essere oscena nel frasario, infatti mi diceva, datti da fare con quel cazzo, mi devi rompere il culo, voglio che me lo sfondi, mi devi arrivare allo stomaco lo capisci, oddio quanto è bello non resisto più sto sborrando continuamente, oddio la testa mi parte adesso, lo sento che non capisco più niente, e dopo essere venuta di nuovo mi stava crollando, ma come le dicevo adesso senti che sborrata che ti faccio dentro al culo, emetteva un urlo impressionante, sborrava di nuovo e crollava sul divano senza più un filo di forza che la reggeva, io mi sfilavo da quel culetto meraviglioso e rimanevo vicino a lei coccolandola, poi mi alzavo e andavo a fare una doccia per rimettermi in forze, mentre ero tutto preso dal getto di acqua calda che mi rigenerava, si apriva la porta della doccia e entrava anche lei, mi si poggiava subito addosso per ricevere anche lei il getto rigeneratore, poi mi insaponava con la spugna completamente, e dopo avermi lavato molto bene, adesso ero io che lavavo lei, stavo per uscire dalla doccia ma lei mi tratteneva per un braccio, e baciandomi sulla bocca e mi diceva, ti prego, adesso mettimi un dito nel culo che ho voglia di farmi da sola, mettevo la mano dietro la sua schiena, gli scivolavo in mezzo alle chiappe, e dopo averle passato il dito in mezzo alle labbra della fica, lo infilavo un quel buchetto fantastico, come le ero entrato dentro aveva uno scatto provocato da un brivido, poi iniziava a sgrillettarsi con una dolcezza infinita, adesso stava godendo veramente molto, con la sinistra teneva larghe le labbra della fica, poi lasciava le labbra e mi prendeva il cazzo che ormai era dritto da un pezzo, mentre continuava il ditalino mi segava lentamente, e poco dopo faceva una copiosa sborrata che le colava sulle cosce, si inchinava e me lo prendeva in bocca, cominciava a leccarmelo male ma ci provava, la fermavo e le dicevo, adesso usciamo di qui che ti insegno un’altra cosa, una volta asciugati tenendola per mano la portavo sul letto matrimoniale, prima facendolo io sul suo dito con la bocca, poi facendola provare direttamente sul pisello, infine le dicevo, adesso mi sdraio e tu mi sali sopra all’incontrario, mi raccomando cerca di leccare molto bene la cappella, e poi ogni tanto scendi con la bocca aperta su tutto il cazzo, io da parte mia non ti farò rimanere sola a succhiarmi il pisello, lei felicissima saliva sopra di me mostrandomi ancora la fichetta bellissima che aveva, come le passavo la lingua su tutta la sua lunghezza, la sentivo mugolare come una gattina in calore, e si metteva d’impegno a leccarmi la cappella come meglio poteva, poi lentamente le entravo dentro la fica con la lingua cercando di farle un ditalino, ma quando ero vicino alla clitoride con la lingua, Veronica si sfilava il cazzo dalla bocca dicendomi, si leccami il grilletto, ma ti prego rimettimi il dito nel culo che mi fa impazzire dal piacere, lo passavo in mezzo alla fica che era fradicia di umori e le entravo di nuovo nel culo, adesso la sentivo veramente impegnata a leccarmelo e succhiarlo, e poco dopo mi regalava una scolata di umori dal sapore fantastico, aveva aggiunto al lavoro della sua bocca anche dei delicatissimi massaggi alle palle, questa ultima cosa accelerava notevolmente il mio tempo di resistenza, l’avvisavo, e sentivo che si infilava sino in fondo alla gola il cazzo che adesso era al massimo, e al mio primo getto di sperma, lei mi regalava un’altra sua sborrata, poi si impegnava al massimo per succhiarmi e bere tutto il mio godimento, adesso eravamo sdraiati vicini stanchi e soddisfatti, lei continuava a farmi delle carezze sul viso e sulla testa, fino a che non ci addormentavamo, dopo circa un’ora mi scuoteva leggermente per farmi svegliare, una volta sveglio mi porgeva il caffé caldo e fumante che aveva preparato, ce lo gustavamo stando sdraiati sul letto, e dopo che mi ero fumato una sigaretta, mi si avvicinava baciandomi dolcemente sulle labbra, con quel lungo bacio mi faceva sentire l’amore che nutriva per me, tutta la sua riconoscenza per quello che le avevo insegnato, e le voglie che le avevo scatenato in questa notte d’amore, era stato un bacio lunghissimo e senza nessuna fretta di terminarlo, poi si staccava dalle mie labbra continuando con tanti piccoli baci sul viso, e dopo avermi guardato fissa negli occhi mi diceva, senti fratellone dolcissimo, nel frigo ancora c’è molto burro, che ne diresti se io facessi altri cinque o sei pezzi e tu……..l’abbracciavo ridendo dicendole, dal momento che il burro c’è il culetto è pronto, e la tua voglia non finisce mai, prendine cinque o sei pezzi che poi a mettertelo dentro ci penso io, e mentre lei andava in cucina sculettando, a me l’erezione riprendeva alla grande, però per una sorella si fa questo e altro, l’importante è volersi bene.
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