Marco, 21 anni, un ragazzo alto, atletico. E’ difficile sapere cosa possa passare nella testa di un ragazzo così giovane. Nessuno avrebbe potuto immaginare che in quel momento stesse pensando a sua madre. Non con l’affetto di un figlio, bensì stava guardando sua madre con occhi da uomo, desiderosi di affondare le mani su quel corpo che fino a pochi anni prima aveva considerato sacro. Spesso, quando sua madre non era in casa, andava in camera dei suoi genitori e passava al setaccio i cassetti dove la madre conservava l’intimo… passava molto tempo ad annusare gli slip della madre, che nonostante i suoi 40 anni indossava con maestria, degna di una donna molto sensuale. Nei suoi cassetti scopriva moltissime cose, tanga, perizoma, reggicalze di pizzo, calze a rete, tutti indumenti che si adattano ad una donna in caccia, che vuole apparire provocante e farsi desiderare dagli uomini. Spesso apriva anche l’armadio dove erano contenute le scarpe della madre. Si soffermava soprattutto a toccare e accarezzare gli stivali. Ne possedeva una quantità notevole, neri, rossi, bianchi, leopardati, con tacco a spillo. Un giorno, forse per caso, scorse in fondo all’armadio una grande scatola, allungò le braccia e la prese. Dentro non si sarebbe mai aspettato di vedere una tale meraviglia… un paio di stivali lucidi, neri, alti fino alla coscia con il tacco a spillo, diverse mascherine nere, tre vibratori di tutte le dimensioni… Subito il suo membro reagì, divenne durissimo..pensava alla madre che indossava quegli indumenti e con le cosce aperte si provocava piacere con quegli enormi vibratori. Pensò che la madre dovesse avere un amante, e che quegli stivali li indossasse per essere più spregiudicata, oppure li indossava per creare situazioni eccitanti con suo padre….. da quel giorno volle essere presente a casa il più possibile, quando sapeva che la madre era da sola in casa..Capitò che un giorno aveva un appuntamento con un suo amico in biblioteca, al pomeriggio. Finito di mangiare salutò la madre dicendole che sarebbe tornato verso le 19. Uscì di casa e mentre stava andando in garage a prendere il motorino squillò il cellulare… “pronto” rispose Marco. Era Luigi che gli diceva che aveva avuto un contrattempo e che non poteva andare all’appuntamento. Salutatolo pensò un attimo al da farsi, arrivò in garage, convinto di andare a fare un giro in centro a trovare qualche amico. Proprio in quel momento una ideagli passò nella mente, chissà mia madre da sola cosa sta facendo a casa. Richiuse la saracinesca e ritornò sui suoi passi. Entrò in casa silenziosamente, andò al piano superiore, sentiva provenire dei lamenti dalla camera dei suoi. Il cuore iniziò a battere forte, iniziò a sudare, pensò di trovare la madre che si stava godendo con l’amate. Arrivato sulla soglia della porta la aprì leggermente per migliorare la visuale sul letto. Rimase di sasso quando vide la madre con gli stivali alla coscia, oscenamente a gambe divaricate, un paio di guanti e che si stava masturbando furiosamente… Il membro diventò subito duro… sua madre nuda, il membro finto che si insinuava in mezzo alle calde labbra…. La madre, Roberta, 40 anni, alta un metro e settanta, un viso bello, ben delineato, una quarta di seno, non un filo di grasso…non dimostrava l’età che aveva, capelli neri raccolti dietro la testa ricci….A quel punto Marco iniziò ad aprirsi la patta dei pantaloni, il suo membro sforzava sotto la stoffa, lo liberò, si sfilò i pantaloni. Nel compiere questa operazione perse l’equilibrio e franò addosso alla porta che si aprì… Roberta si spaventò, si fermò è disse: “Marco..ma non dovevi…” si interruppe quando lo vide in piena erezione, con un membro enorme… Senza più freni inibitori Marco si avvicinò a lei, lei disse: “cosa vuoi fare…sono tua madre..”. Lui rispose, si, sei mia madre, ma anche una troia…. Quella parola arrivò direttamente al cervello di Roberta… Si avvicinò, la afferrò per i capelli e la tirò su, lei si opponeva, non voleva avere un rapporto incestuoso con il figlio, anche se la sua voglia era enorme, lui avvicino il membro alla bocca della madre, che si rifiutava di accoglierlo… lui le afferrò la mascella e gliela aprì, lo infilò tutto dentro…Si sentiva soffocare, Roberta non aveva mai preso in bocca un membro così grosso….. mentre Marco stava “scopando” la bocca della madre afferrò i suoi slip e le legò le mani dietro al schiena, pompava talmente forte che Roberta sembrava incapace di reagire… Poi uscì, la fece alzare in piedi, la voltò e la fece sistemare a novanta gradi sul letto, lei continuava a ripetere: “Marco, no, non voglio che mi penetri..”. Marco proferì soltanto due parole: “zitta troia”. Appoggiò il suo membro sulle labbra carnose della madre, entrò con un colpo secco, lei era appoggiata con il viso sul letto, le mani legate dietro. Lui la stantuffava, lei continuava a ripetere che non doveva, una lacrima scendeva sulla guancia…intanto i colpi di Marco erano forti, lei ansimava, quella violenza da parte del figlio la eccitavano anche se era contro natura…. Marco uscì, appoggiò il suo membro sullo sfintere della madre..Roberta tentò di divincolarsi, lui la bloccò… “ti prego, li no, sono vergine..”. Urlò Roberta… Marco, ignorando le parole della madre entrò dentro, lei urlò di dolore, gli occhi pieni di lacrime per il male, un rigolo di sangue colava dalle natiche, stantuffava l’ano della madre con violenza. Quando sentì che ra al limite uscì, la fece girare e sedere sul letto, il volto segnato dalle lacrime, le aprì la bocca, questa volta non trovò ostacoli, due colpi ed esplose in un intenso orgasmo…. “Bevilo tutto mamma”…. lei ingoio…..Alla fine uscì dalla bocca della madre, un rivolo di sperma colava dalle labbra, le slegò le mani e Roberta si accasciò sul letto…. Marco si sedette accanto e scoppiò a piangere…. Roberta si tirò su, abbracciò il figlio e iniziò a piangere anche lei…. Marco scaricò tutta la tensione, e iniziò a raccontare alla madre che la osservava sempre, vestita provocante, gonne corte, stivali. Le raccontò che andava a curiosare nei suoi cassetti e nei suoi armadi e che aveva visto gli stivali che aveva indosso e i vibratori…. Roberta gli asciugò le lacrime e gli disse: “Marco, forse e colpa mia se è successo tutto questo, perdonami..” Senza volerlo le labbra di Roberta si appoggiarono su quelle del figlio, un bacio intenso, un intrecciarsi di lingue….. si stesero sul letto continuando a baciarsi…. Poi, Roberta disse: “lo sai che sono tua madre, non avremmo dovuto farlo e non dovremmo continuare…”. Marco la baciò nuovamente… il suo membro stava avendo una nuova erezione… salì sopra la madre, che aprì le gambe per accoglierlo…. “penetrami Marco”… furono le sue parole. Marco non se lo fece ripetere e infilò il suo membro nella calda figa della madre. iniziarono un lento movimento, questa volta goderono, lui le riversò dentro tutto il suo seme, lei venne diverse volte…. Da quel momento Marco, cercò spesso la madre, per abbandonarsi nelle sue braccia…. e ogni volta che erano da soli Roberta indossava sempre lingerie e stivali per essere provocante per il suo adorato Marco…. L’incesto era compiuto e adesso madre e figlio erano complici, amanti, lei donava tutto a suo figlio, anche l’ano che lui le aveva preso con violenza… arrivarono anche a essere complici mentre Roberta faceva l’amore con suo padre, si nascondeva nell’armadio a Muro osservando le performance dei suoi genitori, per uscirne una volta che suo padre si fosse addormentato….Questa è la storia di Marco e Roberta, madre e figlio… una passione, l’incesto…
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