Salve sono Adolfo e sono un segaiolo minidotato. Ho un cazzetto da 4 cm da moscio e 6 cm in erezione.I fatti che vado a raccontarvi si svolsero nel lontano 1983 quando avevo 18 anni e hanno come protagonista principale, oltre me naturalmente, mia madre, che all’epoca aveva 36 anni.Già allora ero un ragazzino piuttosto basso (ora sono alto 1.63 cm) allora ero circa 1.60cm ed inoltre ero piuttosto grassottello pesavo già 75 kg.Naturalmente anche il cazzetto era delle dimensioni attuali e sopraindicate.Però avevo tutti i capelli, cosa che ora non posso più affermare.Mia madre Concetta, al contrario di me, era ed è una donna veramente bella: mora con lunghi capelli, alta 1.74 cm peso intorno ai 59-60 kg un seno pieno e sodo (4^ misura di reggiseno) due gambe lunghe ed affusolate e un culo veramente spettacolare, in strada, spesso gli uomini si voltano a guardarla. Non è magra ma evidenzia un fisico opulento quanto basta, senza esagerare.Inoltre veste spesso con abiti aderenti, anche se non volutamente appariscenti, che le fasciano il corpo in maniera molto conturbante.Mentre la biancheria intima è sempre molto ricercata (non ho mai visto mia madre indossare dei collant) e le scarpe, sempre provviste di altissimi tacchi molto sottili, la cui altezza può variare dai 10 cm ai 13-15 cm, le donano un andatura molto ancheggiante o per meglio dire la fanno sculettare in maniera maestosa.Il viso è molto grazioso, labbra molto carnose, occhi grandi e neri ma è tutto l’insieme ad attrarre, infatti ha quell’aria che gli uomini spesso sintetizzano in due semplici parole: FACCIA DA TROIA.All’epoca dei fatti era la titolare di una ditta che aveva una ventina di dipendenti ed ad esclusione di una vecchia segretaria, erano tutti uomini ed era gia divorziata da mio padre che non viveva più con noi.Abitavamo in una bella villetta all’interno dello stabilimento (casa e bottega).Io ero un ragazzino complessato sia dall’aspetto fisico più evidente, grasso e piccolino, che da quello più nascosto: il mio pisellino ridicolo. Avevo già da qualche anno iniziato a confrontare i miei “attributi” con i miei compagni ed il confronto mi vedeva sempre perdente ed umiliato.Inoltre anche alcuni comportamenti della mamma avevano contribuito ad accrescere i miei complessi. Era, infatti capitato, che la mamma mi sorprendesse a menarmi il pisellino e alla vista del cazzetto esclamasse : – Piccolo segaiolo, è meglio che impari bene a menartelo, perché piccolo com’è, sarà difficile che riuscirai a scopare qualche donna-oppure- che pisellino minuscolo che hai sembri quasi una femminuccia — se mai riuscirai a sposare una donna, questa ti riempirà di corna, è meglio che inizi ad abituarti all’idea fin da ora. -Mi diceva queste frasi sempre con un tono a volte scherzoso e a volte sprezzante e spesso sprezzante e scherzoso allo stesso tempo.Io ero molto attratto da lei ma era una attrazione particolare, infatti non desideravo scoparmela, ma avrei preferito di gran lunga guardare mentre altri più maschi e virili di me, lo facevano.Mi era capitato di sentire, di nascosto, pesanti apprezzamenti da parte di miei compagni di scuola o anche dai professori : – guarda che faccia da troia la madre di Adolfo — ha due labbra da pompinara, sembra una pornostar — che culo, beato chi se lo fotte — avevo sentito, sempre non visto, anche operai dell’azienda fare pesanti apprezzamenti : – gliela farei passare io quell’aria da primadonna : a colpi di cazzo — quando viene in officina a 90 gradi la metterei e poi nel culo gli ficca sta bella michia — che faccia da succhiacazzi che ha la signora — vorrei averla per le mani anche solo per un’ora, vedi come gli farei perdere quell’aria da contessa – Questi commenti invece di farmi arrabbiare o ingelosire, mi eccitavano a dismisura e spesso ero costretto a menarmi il cazzetto tanta era l’eccitazione.Così iniziai a cercare per casa le foto delle vacanze e quando ne trovavo qualcuna dove la mamma era ritratta in costume da bagno la usavo per ispirare le mie seghe.Arrivai a farmi anche 10 seghe al giorno.E proprio durante uno di questi maneggi fui scoperto dalla mamma : – ma bravo il piccolo segaiolo ti fai le seghe sulle mie foto in costume da bagno ? — sei proprio un pipparolo senza ritegno — se vai avanti su questa strada ti ritroverai a farti le seghe spiando tua moglie che si fa trombare – Comunque oltre a questi commenti apparentemente mamma non prese nessun provvedimento.Però aveva iniziato a cambiare alcune abitudini, infatti iniziò ad essere meno riservata infatti girava per casa spesso poco vestita.Ad esempio, spesso in casa, manteneva calze e reggicalze e scarpe e coperta solo da reggiseno e mutandine mi sculettava davanti con aria indifferente. A volte lo faceva togliendosi anche mutandine e reggiseno.In queste occasioni io correvo di corsa a chiudermi in bagno per ammazzarmi di seghe.Finché un giorno venne a bussare alla porta del bagno e mi disse : – piccolo segaiolo è inutile che continui a masturbarti al cesso è meglio che tu lo faccia qui fuori davanti a me, tanto ormai sei un segaiolo senza speranza, così potrò addestrarti a diventare un bravo segaiolo cornuto, perché questo è il tuo destino — vedrai che poi la tua futura moglie me ne sarà grata – Sentite queste parole uscii di corsa dal cesso ed in piedi davanti a lei, mentre mi fissava sprezzante negli occhi, mi menavo il cazzetto fino a quando sborrai sui suoi piedi.La cosa la fece incazzare parecchio, tanto che mi prese a sberle. – Lurido segaiolo come ti permetti, ti ho detto che puoi farti le seghe davanti a me ma non ti ho dato il permesso di sborrarmi addosso — Adesso ti inginocchi e pulisci con la lingua – Comunque, da allora, quando eravamo soli, sculettava nuda per casa ed io mi ammazzavo di seghe per lei.Poi un giorno mi disse : – Adolfo ho invitato 3 tuoi amici e compagni di classe qui per sabato pomeriggio(lo stabilimento sarebbe stato vuoto), se vuoi potrai nasconderti in casa e spiarci – – Sai, perché, farò cose che una signora per bene non dovrebbe fare in nessuna occasione e soprattutto con gli amici di suo figlio -Il tono della sua voce, mentre diceva ciò, era molto risoluto e pacato ed aggiunse : – così vediamo una volta per tutte se sei veramente quel segaiolo cornuto che prometti di essere -I tre che aveva invitato erano, si miei compagni di classe, ma certamente non li potevo certamente annoverare tra i miei migliori amici. Anzi erano tra quelli che mi davano maggiormente il tormento, sia per il mio aspetto fisico da barilotto che per il mio cazzettino che avevano potuto ammirare nelle docce dopo le ore di ginnastica.Al contrario di me loro avevano un fisico molto appariscente, infatti erano molto alti (circa 1.85 cm) e muscolosi, le loro nerchie, che io avevo per ora solo in stato di riposo sembravano promettere molto bene.Li avevo sentiti più volte vantarsi di avere cazzi di circa 25 cm, cosa che avevo sentito confermare anche da qualche signorina.Anche lo sviluppo ormonale era in loro era giunto al culmine, infatti avevano già una barba da uomo che si radevano regolarmente.Anche perché, essendo più volte ripetenti, avevano per lo meno 20 -21 anni.I tre, due mori e l’altro biondino, in classe spesso mi canzonavano : – Ciccio se dovresti qualche volta trovarti con una ragazza e ti accorgeresti di non essere in grado di soddisfarla, con il tuo pisellino, chiamaci pure che ci pensiamo noi — Che faccia da troia che ha tua madre, chissà come è in grado di far divertire un uomo le sue labbra sono tutto un programma — Dille pure che se vuole tre bei cazzoni noi siamo a disposizione – Altre volte avevano scritto frasi ingiuriose nei confronti di mia madre sui muri dei cessi della scuola, tipo : ” LA SIGNORA CONCETTA Z. SUCCHIA IL CAZZO A TUTTI I SUOI DIPENDENTI “” LA MADRE DI ADOLFO Z. SI FA INCULARE NEI CESSI DELLA STAZIONE “” LA SIGNORA CONCETTA Z. E’ UNA GRANDISSIMA TROIA ” Tutte queste cose in realtà invece di farmi arrabbiare, mi provocavano una grande eccitazione, che per sfogare ero costretto a sfinirmi con una serie infinita di seghe.I giorni che precedettero l’evento furono un vero tormento, da un lato ero eccitatissimo e dall’altro lato ero preoccupato per le possibili conseguenze.In casa seguivo la mamma come un cagnolino menandomi l’uccelletto mentre l’ammiravo sculettare per casa. A scuola i tre non avevano comportamenti anomali che facessero presagire quanto sarebbe avvenuto da lì a pochi giorni, tutto si svolgeva in un atmosfera di normalità veramente irreale.E finalmente era arrivato il grande giorno.La mamma la mattina si era preparata molto accuratamente era andata anche dal parrucchiere si era truccata in maniera appariscente ma non volgare, leggero trucco agli occhi e sulle labbra un rossetto rosso fuoco e smalto dello stesso colore sia sulla unghie dei piedi che in quelle delle mani.Indossava un vestitino blu aderentissimo sopra il ginocchio con una cerniera lampo sulla schiena, sotto non indossava biancheria intima, solo un paio di calze blu anch’esse e con la riga.Calzava un paio di sandaletti blu e beige con un vertiginoso tacco di 13 cm, che la facevano incedere con degli ancheggia menti che facevano resuscitare i morti.Aveva un aspetto nello stesso tempo austero e provocante, una vera troiona ma di classe.Prima che arrivassero i tre ragazzotti mamma mi disse che li avrebbe ricevuti nel salone ed io avrei potuto ammirare le sue gesta spiandola dalla finestrella in alto, sicuro di non essere visto dai tre.Finalmente i tre maschioni giunsero a casa nostra, la mamma li andò subito a ricevere mentre io mi appostavo alla finestrella.Li condusse immediatamente nel salone sculettandogli davanti agli occhi e li fece accomodare sull’ampio divano.Le chiesero dove fossi io e lei gli rispose :- non preoccupatevi l’ ho mandato via per tutto il giorno siamo soli in casa ed anche in azienda — bene, perché tu ora non sei più la signora Concetta Z…. ma solo la nostra troia e abbiamo in mente di fare parecchi giochini con te e anche molto particolari, ti daremo tanto di quel cazzo da farti fare indigestione — bene ragazzi.Questa è musica per le mie orecchie vedrete la sarò la vostra troiona, farò tutto quello che vorrete, sarò molto ubbidiente – Aveva un tono di voce così remissivo e molto acuto, più che parlare sembrava che cinguettasse, contrariamente al solito tono sprezzante che era solita avere, sembrava quasi un’altra persona. – D’accordo troiona ora togliti il vestito e per cominciare servici da bere – La mamma si avvicino ai ragazzi, gli volto le spalle e chiese di aiutarla con la lampo e si denudò, rimanendo solo con le calze sorrette dalle giarrettiere e gli altissimi sandaletti.I ragazzi alla visione del suo fantastico culo rimasero letteralmente attoniti e solo dopo qualche secondo iniziarono a palpeggiarla tutta e commentando:- cazzo sta bagascia è nuda sotto il vestito — ragazzi questa è più troia di quanto potessimo immaginare Mia madre divincolandosi dai loro abbracci uggiolò : – calma ragazzi fatemi prendere i bicchieri – e tutta sculettante si recò verso il mobile bar prese tre bicchieri e versò del Martini bianco a cui aggiunse qualche cubetto di ghiaccio.Pose i tre bicchieri su un vassoio e sculettando nuovamente si recò dai ragazzi, gli porse i bicchieri assumendo posture che avevano il solo scopo di mettere in risalto il suo maestoso culo bianco.Mentre sorseggiavano le loro bevande, i giovanotti, iniziarono ad impartire ordini alla mamma : – dai troiona borghese vai sulla poltrona di fronte mettiti alla pecorina, allargati le chiappe e facci vedere il buco del culo — guarda che buco stretto ha la puttanona, non deve essere abituata a ricevere grossi calibri — adesso girati e facci vedere la fica — guarda Marco, guarda che bella fessura rosa e come risalta in mezzo a quel bel pelo nero — Brava ora prendi quelle bottiglie mignon e ficcatele due in fica e l’altra in culo -Mamma prese le tre bottigliette se le ficco, una alla volta, prima nella fica in modo da lubrificarle perbene e poi se le introdusse due in fica e l’altra nel buco del culo, come le era stato ordinato. – bene ora grandissima troia, vieni qui e portaci le bottigliette -Li raggiunse sul divano si girò e piegandosi sulle ginocchia gli porse le bottigliette. I tre mascalzoni ridendo gli estrassero dai suoi segreti buchi le tre bottigliette mignon e ridendo, insultandolae dandole sonore pacche sul bel culo : – brava troia sei proprio una brava servetta se apriamo un bar ti assumiamo come cameriera -poi, ormai al eccitatissimi estrassero il loro maestosi cazzi, naturalmente in erezione.Erano veramente più lunghi di 25 cm erano impressionanti anche per il diametro e per le enormi vene che ne solcavano la superficie, sembravano proprio dei nodosi bastoni.L a mamma li guardava estasiati e con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione cinguettò : – che cazzi meravigliosi, voglio essere la vostra troia, sarò la vostra schiava ma datemi questi cazzoni meravigliosi -Si era letteralmente buttata in ginocchio ai piedi dei maschioni e come un’indemoniata iniziò a toccare con tutte e due le mani i cazzoni, se li sbatteva violentemente in faccia, dava delle lunghe leccate partendo dalle palle lungo tutta l’asta e fino alla cappella, dove con dei veloci col pettini dati con la punta della lingua solleticava il filetto.Li annusava allargando a dismisura le narici e tentando, naturalmente senza riuscirci, di ficcarci i cazzoni.I ragazzi mostrarono di gradire molto il trattamento tanto che la coprirono con un notevole campionario di insulti irripetibili.Arrivati ormai al culmine dell’eccitazione presero in mano la situazione.Per meglio dire, presero in mano la testa della mamma e impugnandola per le orecchie le infilzarono a turno, i cazzi in bocca, spingendola oscenamente sulle loro aste imperiose.Se la stavano letteralmente scopando in gola e mentre le scaricavano, uno alla volta, un enorme quantità di sborra sull’ugola le gridavano :- buttana industriale, sucaminchia, ti anneghiamo con la nostra sborra, quando avremo finito di riempirti lo stomaco a forza di sborrate, all’ospedale per la lavanda gastrica dovrai andare, così tutti sapranno che razza di puttanone sei.- Zoccolona non ho mai visto una vacca innamorata del cazzo come te -Quando ebbero tutti e tre sborrato, finalmente si quietarono un attimo. Anche io, che dietro la mia finestrella avevo subito iniziato a menarmi l’uccelletto, ancor prima che mamma e i tre energumeni comparissero nel salone, procurandomi durante la spettacolare visione, almeno 3 orgasmi e tutti nel mio fazzoletto, altrimenti mamma si sarebbe arrabbiata se sporcavo per terra.L’unica che non aveva ancora goduto, era proprio la mamma.Da quanto era eccitata ci mancava poco che si mettesse a piangere, sembrava in preda ad una crisi di nervi.Se ne accorsero anche i ragazzotti che le rivolsero la parola canzonandola un po’ : – su troiona stai tranquilla che adesso ti facciamo godere — Vi prego ragazzi inculatemi, chiavatemi fatemi qualunque cosa, ma vi scongiuro fatemi godereEra letteralmente in calore, il suo volto era stravolto dall’eccitazione, gli occhi sembravano quelli di una pazza, il suo corpo trasudava libidine, una libidine densa e palpabile.- calmati troia, prima di donarti i nostri bei cazzoni, devi deliziaci, sculettando a quattro zampe , come quella cagna che sei, per questo bel salone – La troia inizio a sgambettare come un brava cagnolina, trotterellava per il salone mentre i suoi aguzzini infierivano assestandole sonore sculacciate o più discrete bacchettate sulle chiappe. Poi, dopo averla fermata e fatta mettere in posizione ginecologica sulla poltrona, con le gambe divaricate sui braccioli, hanno iniziato a percuoterla con una bacchetta sulla fica fino ad arrivare progressivamente a colpire il clitoride, il tutto mentre le infilavano un dito roteante nel buco del culo.Ciò scatenò una serie di orgasmi multipli, iniziò a godere rumorosamente e continuò ininterrottamente per oltre un minuto, gridando oscenità di ogni genere roteando gli occhi come un a pazza indemoniata, tremando tutta ed alternando risate isteriche a crisi di pianto.Poi finalmente si placò ed i ragazzi dissero :- hai visto la zoccolona ? non solo è una scrofa ma pure masochista è — se gode così con una bacchetta sul clitoride, quando le diamo le minchie che fa?- Lo scopriremo subito, giratela che me la voglio inculare – Mamma ormai era una marionetta nelle loro mani la rivoltavano ed usavano come volevano.I loro cazzi svettavano nuovamente impetuosi e maestosi ed il ragazzo che si era proposto di incularla, le puntò la violacea cappella sul culo e la penetrò, destandola dallo stato di torpore in cui era sprofondata dopo l’orgasmo.- tieni troia ti limo il culo con la minchia — sei contenta ora con sto cazzone nel culo?- Goditelo con calma perché ora, io e i miei amici ti daremo tanto di quel cazzo in tutti i tuoi buchi che, quando avremo finito neanche le forze per camminare avrai -A questo punto intervenne un secondo maschione che le piazzò il cazzo nella figa, iniziandosi ad esibire una doppia penetrazione in cui i tre maschioni si alternarono mentre la mamma subiva gli assalti , con docile rassegnazione ed in un continuo stato di orgasmo.I tre maschioni si alternarono per due ore, sborrandole più volte in culo, figa e perfino in faccia.Alla fine dell’ingroppata la troia era una maschera di sborra ed i ragazzi dopo essersi fatti pulire i cazzi con la lingua le dissero : – troia succhiacazzi ora vatti a dare un ripulita e a rifarti il trucco, che sei ridotta proprio uno schifo– poi torna e facci qualcosa da mangiare, che poi si ricomincia. Io nel frattempo avevo continuato a riempire il fazzoletto con le mie sborratine infatti vedere, quei tre arroganti ragazzotti, trattare la mamma in quella maniera mi aveva eccitato in tale maniera, che anche appena finito di sborrare, continuavo a menarmi il cazzettino e nelle 3 ore circa che era durato finora l’incontro, non avevo mai smesso. Insomma, vedere lei di solito cosi altera, subire e farsi umiliare mi arrapava come mai mi era successo nella mia vita fino ad allora.I tre ragazzotti una volta uscita mia madre dal salone iniziarono a commentare ad alta voce : – ve l’avevo detto che era una troiona – – cazzo hai ragione, sotto quell’aria da donna irreprensibile e autoritaria, si è vista la sua vera natura di troia perfino masochista — credo che ormai è completamente in mano nostra, credo che potremo esaudire grazie a questa vacca borghese ogni perversione che ci passa per la mente.- si, brindiamo alla zoccola e alle future chiavate. Queste parole erano musica per le mie orecchie, infatti già mi pregustavo le innumerevoli seghe che mi sarei fatto in futuro spiando la mamma con i suoi giovani amanti.E proprio mentre fantasticavo la mamma rientrò nel salone.Era splendida nuda solo con le calze mantenute dalle giarrettiere e i suoi sandaletti con quei tacchi vertiginosi.Si era anche cambiata le calze in quanto quelle di prima nella foga dell’orgia si erano smagliate.Si avvicinò al divano e si chinò per raccogliere il vestito (per cucinare credeva di potersi rivestire) quando uno dei ragazzi tirandole un sonoro schiaffone sul culo le disse : – troia cosa pensi di fare — mi vorrei rivestire per cucinare – rispose lei – no cocca hai sbagliato a capire tu in nostra presenza dovrai sempre stare cosi svestita, al massimo ti consentiremo di indossare un succinto grembiulino da cameriera.- Anzi vai a prendere quelli della tua cameriera che li provi e poi decidiamo Portò 2 grembiulini molto piccoli tipo quelli che le cameriere portano sopra i vestiti. Erano molto piccoli e per il taglio completamente uguali mentre differivano per il colore : uno era bianco l’altro era giallo.Glieli fecero provare tutti e due, facendole improvvisare un improbabile defilè, infatti le dissero di sculettare in lungo ed in largo per salone.La mamma collaborava ottimamente coi maschioni atteggiandosi proprio come una modella e facendo anche un po’ la troietta.Naturalmente il tutto si svolgeva tra palpeggiamenti e sonore pacche sul culo.Alla fine fu scelto il grembiulino bianco e devo dire che mamma così agghindata faceva la sua superba figura.Il fiocchetto con cui se lo era allacciato dietro, le faceva risaltare il culo, che veniva ad essere così impudicamente esposto o per meglio dire incorniciato tra il bordo delle calze ed il fiocchetto del grembiulino.Gli portò da mangiare dei piatti freddi che aveva fatto comprare in gastronomia e che teneva nel frigo, tra questi cera del vitello tonnato.Durante la cena si divertivano a fargli assaggiare la crema del vitello tonnato direttamente dai loro cazzi, dopo averli intinti nella crema.Oppure la penetravano con vari oggetti o con le dita stesse, gli percuotevano il clitoride con una bacchetta o glielo pinzavano con una molletta e così agghindata e con l’aggiunta di una carota nel culo la facevano passeggiare, casomai dandole anche qualche nerbata sulle chiappe. E proprio li in piedi nel centro del salone e così agghindata ebbe un altro violentissimo orgasmo, che la fece cadere in ginocchio. – minchia più la picchi e più gode la troia — Alzati puttana e vieni a succhiarci il cazzo, che ti scarichiamo in gola l’ultima dose di sborra e poi cene andiamo — Comunque poi ci rivedremo presto, perché ormai sei la nostra troia privata. Quindi gli fece un pompino a testa e dopo avergli pulito il cazzo, sempre nuda e con la carota nel culo li accompagnò all’uscita.I tre ragazzotti si accomiatarono dandogli l’ennesima pacca sul culo e ripetendogli che ormai era la loro puttana e che si sarebbero presto fatti vivi.Allora mia madre venne da me e mi chiese :- allora segaiolo ti è piaciuto ?- si mamma credo che quella di segaiolo cornuto è la mia vera natura – risposi- bene vedrai che troveremo anche una bella ragazza troia come me ed insieme ti renderemo un cornuto felice.Poi aggiunse che avrebbe cambiato atteggiamento anche in azienda e di stare attento, che in ogni momento da ora in poi, avrei potuto ammirarla come l’avevo ammirata in quel pomeriggio.
Aggiungi ai Preferiti