La mia vita?Normale, una casa, una moglie, una figlia ed un lavoro.Tutto ciò mi piaceva, mi dava una tranquillità assoluta, ed una agiatezza economica che mi faceva rilassare enormemente.Guardando la lista che ho fatto, posso dire che tutto mi piaceva, e non mi davo da fare per cercare nient’altro.Il lavoro mi impegnava quel tanto che bastava per non cadere nella noia della routine quotidiana, ed una volta rientrato a casa, trovavo una bambina bellissima e terribile che riempiva la mia vita in tutti i modi.Mia moglie la conoscevo da 20 anni, dai tempi della scuola.Oramai mi avvicinavo alla quarantina, e lei 36enne, l’avevo conosciuta che era quasi una bambina.Un amore semplice, tra due persone che come si dice “hanno la testa sulle spalle”, e che prima di sposarsi, avevano fatto mille e più conti.L’unica nota stravagante, la mia voglia da ragazzo, di fare sesso in tutte le varianti possibili, in tutti i modi ed in tutti i luoghi.Lei, sempre un po’ sulle difensive, cedeva regolarmente, anche se certi confini non erano mai stati superati.Il matrimonio, i nostri impegni lavorativi, e poi, la nascita di nostra figlia, aveva raffreddato i miei bollori, ed oramai, il routine che non avevo nel lavoro, forse lo trovavo in famiglia. Comunque, mi ritenevo lo steso un uomo tra i più fortunati al mondo.La mia fantasia erotica si risvegliava di tanto in tanto, ma mia moglie, era sempre più restia a dare libero sfogo alle mie richieste, che se si erano distanziate nel tempo, avevano preso “spessore” nelle proposte e nei vari metodi di fare sesso.Il fatto poi, che Eva, la nostra bimba, cominciasse a comparire a qualsiasi ora in camera, era un’ottima scusa per fermare ogni mia stravaganza.Si andava avanti così tranquillamente, con la solita scopatina settimanale, e qualche rarissimo bis.Gli amici poi, avevano tutti gli stessi miei problemi: la moglie non la dava, o la dava poco e male, e si passava qualche rara serata da soli, a lamentarsi reciprocamente delle proprie consorti.Fu con loro, alla fine di una serata, che finimmo in un Club Privè, lontano da casa, quasi per vergogna, e lì, in mezzo alla penombra, mezzi alticci ed in gruppo, potei scoprire un’atmosfera nuova ed intrigante.Ne parlai con mia moglie, buttandola sul ridere, descrivendo minuziosamente quanto potevo vedere, ed aggiungendo quello che immaginavo potesse succedere dietro i grandi séparé alla fine degli spettacoli.Mi ascoltava in silenzio, incuriosita, ma sapevo benissimo di non eccitarla minimamente mentre sorseggiava, dopo mangiato, il suo caffè domenicale.Fu per l’anniversario del nostro matrimonio, che per regalo gli chiesi di parcheggiare Eva dai nonni materni.Sarà stata la seconda volta che succedeva in 5 anni che Eva dormiva fuori di casa. La serata sarebbe stata tutta nostra, e lei capì subito che sarebbe stata una serata strana, con una chiara vena erotica.La avvisai che l’avrei portata in un Club Privè nuovo, di cui un collega mi aveva parlato. Era la mia Serata, con la S maiuscola, preavvisata con mille frasi ed allusioni.Conoscendomi, Rossana (così si chiama la mia dolce metà), aveva capito benissimo dove saremmo andarti a “parare”.Quando la vidi pronta ad uscire, con quel vestito lungo, i tacchi alti, calze vellutate, me ne resi conto, anche se non potevo immaginarmi tutto…Era una “signora” non bellissima, ma certamente scopabile.Bionda, con i capelli sulle spalle, con due tette certamente non da maggiorata, ma sicuramente “visibili”, con due gambe non certo da buttare, ed allenate a sopportare le mie irruzioni, faceva sicuramente la sua bella figura.Si era preparata per bene. Vestita così poteva far girare la testa anche ai giovincelli. Strada facendo, dopo la solita cena in un ristorantino, quando, pregustandomi la serata allungai la mano, mi accorsi, con enorme stupore, che indossava delle autoreggenti.”Cazzo” – pensai subito – ” di solito bisogna che la preghi perché le indossi…”Era evidente così, che anche lei era entrata nello spirito godereccio della serata, e devo confessare, inaspettatamente, il solo pensiero di ciò, mi faceva eccitare.Entrammo nel Club titubanti.Io non ero un assiduo frequentatore di quei locali, lei era alla sua prima esperienza in luoghi del genere, che da madre di famiglia, mai avrebbe creduto di visitare.Nonostante tutto, sembrava sicura di se, e si sedette comodamente nel divano, in prima fila, sotto la luce, non curante degli sguardi furtivi dei circa 50 uomini disposti nel buoi della sala.Lo spettacolo iniziò con una serie di spogliarelli, dove stupende giovani ragazze dell’est si strusciavano contro gli uomini soli, che circondavano il piccolo spazio d’esibizione.Erano comunque evidente, i 50 sguardi che scrutavano mia moglie, che era l’unica donna seduta in quel squallido Club, che niente aveva di attraente.Sicuramente non la potevano scambiare per una ragazza del locale, una di quelle a 50.000 lire per poche parole, sia per l’età, sia per l’abbigliamento, ma sicuramente ciò li incuriosiva di più. Ero preoccupato; non era certamente un luogo di classe, anzi era un Club di terz’ordine, dove l’unica roba degna di nota erano la dozzina di ragazzine seminude e disponibili, tutte provenienti dell’est.Lo spettacolo hard cominciò con un rullo di tamburi.Uno spettacolo che sembrò interessare Rossana.La ragazza iniziò con una spaccata che le metteva in risalto le lunghe gambe abbronzate, dopodiché cominciò a rotolarsi per terra toccandosi con passione.Ad un tratto si fermò davanti a Rossana, aprì le gambe, scostò gli slip, e piano piano si sfilò una lunga fila di palline dalla figa. Filata quella specie di collana, la leccò avidamente, poi la gettò vicino a Rossana.Si alzò, gettò per aria il reggiseno e gli slip, rimanendo completamente nuda, e si gettò in un divano in prima fila, addosso a dei giovani spettatori.L’eccitazione di alcuni era evidente, e taluni si buttarono a peso morto sulle tette della bella signorina, che cominciò ad esibirsi con grossi cazzi di plastica, che i solerti giovani aiutavano ad infilarsi.Rosanna osservava cominciando ad accavallare nervosamente le gambe, senza che riuscissi a capire se tale gesto era dovuto all’interesse oppure al nervosismo.Forse avevo preteso troppo, e stavo rischiando una scenata terrificante una volta usciti da quel luogo. Cominciavo a sudare…Osservavo più il suo viso che l’esibizione che si svolgeva davanti a me.Ad un tratto però, ecco che la ragazza, sudata, e mezza bagnata dalle varie leccate, fa uno strappo alle regole, ed anziché chiamare il solito ragazzone in piazzola, per farsi coprire di panna, prende per mano mia moglie Questa, sorpresa, si lascia trascinare nella piccola piazzola illuminata, e si lascia cadere sulla sedia che era posta nel mezzo.La giovane moracciona comincia a saltargli davanti, facendole ballonzolare davanti agli occhi le grosse tette, e comincia a toccarla sua volta sui seni.Rossana non reagiva, ma continuava ad accavallare le gambe nervosamente, facendomi presagire una sua reazione violenta.Osservavo la scena, aspettandomi il peggio; io l’avevo costretta a seguirmi in quel luogo, ed ora stava diventando un’attrattiva davanti a 50 guardoni ossessionati. “Mi ammazzerà” pensai cupamente.Quante volte per deriderli, gli avevo descritto quei tipi di uomini!La ragazzona continuava a toccarla, strofinandogli ora i seni sul viso, poi gettandosi a terra ed aprendogli le gambe,.Il largo vestito si aprì, mostrando le autoreggenti, e le mutandine nere che facevano un gran risalto sulla carnagione bianca di mia moglie.La ragazza infilò la testa, forse fingendo di leccarle le mutandine, muovendo su e giù la testa forsennatamente.Gli occhi di Rossana si chiusero, e la vidi stringere i denti. Non capivo se dall’esasperazione o se dal desiderio. Certamente ero al corrente di quanto le piaceva essere leccata. Impazziva per un bel servizio di lingua, ed io non disdegnavo tale servizio…Strinse d’un tratto le gambe, serrando la testa della ragazza in mezzo alle cose e tenendola per i lunghi capelli neri. Era partita tutto d’un tratto!Spinse il bacino in avanti, premendo la sua vagina sulle labbra della ragazza. Ora questa non poteva più fingere, DOVEVA leccare le mutandine di Rossana se voleva respirare!La ragazza tentò in un primo momento di divincolarsi, ma Rosanna non mollava la presa, anzi intensificava la pressione.La ragazza la avvinghiò alla vita, e con un colpo di reni, la fece cadere dalla sedia, e si ritrovarono tutte e due nella piazzola avvinghiate, con la moracciona sempre con la testa in mezzo alle cosce di Rosanna. Aveva una bella presa Rossana, grazie alle sue coscione ben fornite.La vedevo con gli occhi chiusi, mentre si morsicava la lingua, con le mani teneva ancora ben salda la testa della ragazza ferma in mezzo alle gambe, sotto la lunga gonna.Questa non riusciva a divincolarsi, e solo quando rallentò i suoi tentativi di divincolarsi, Rossana allentò la presa.La ragazza allora, cominciò ad allungare le mani, ed arrivò a tormentargli i seni, che subito sbocciarono fuori dal reggiseno e dal vestito.Erano ancora per terra, e la ragazza ad un tratto, forse preoccupata per lo spettacolo, fece per rialzarsi, e si staccò velocemente da Rossana.Lei rimase ferma, impietrita davanti agli sguardi degli spettatori, ed ebbe un attimo di terrore.Durò pochissimo; la ragazza, forse per vendetta, prese due ragazzoni dal pubblico, e li fece sdraiare attorno a Rossana, e vi si gettò sopra.Ci fu un tremendo aggrovigliamento di braccia e di gambe, con il vestito di Rossana che svolazzava in giro.Vedevo dei vibratori di varie misure, che la ragazza estraeva da una borsetta, ma siccome erano a terra, non riuscivo e vedere bene.Molti uomini si erano alzati, ed osservavano la scena con indubbio interesse.Mi alzai anch’io e mi avvicinai. Rossana aveva un vibratore infilato nella figa, che un ragazzo faceva muovere su e giù, mentre l’altro stava leccandole i seni.La ragazza pilotava lo spettacolo. Nuda, leccava un grosso vibratore, ed osservava in ginocchio la scena.Rossana aveva sempre gli occhi chiusi, ma i movimenti delle gambe non lasciavano dubbi. Le muoveva ritmicamente assecondando i colpi che il ragazzo le dava con il vibratore.Non mi resi conto se a causa di un ordine della ragazza, o se il tutto fu spontaneo, ma altri sei uomini si gettarono addosso a Rossana ed alla ragazza.Erano in quattro a tenere ferma Rossana, e tutti stavano armeggiando con il suo corpo. Il vestito fu gettato in un angolo, così pure le mutandine ed il reggiseno. Lei rimase nuda, con le sole autoreggenti e le scarpe.Io ero impietrito, avrei voluto e forse dovuto intervenire, ma lo sguardo di Rossana era talmente perso nel piacere (uno sguardo che avevo avuto la gioia di vedere molte volte), che mi trattenni, e tornai a sedermi come se niente fosse, a continuare a godermi lo spettacolo, con uno strano umore addosso.Era strano come quei quattro si fossero gettati su una donna di 36 anni, anziché perdere la giovane moracciona, ma forse il fatto che era una del pubblico, una che era estranea al “giro”, li aveva con ogni probabilità incuriositi ed eccitati.Io provai un attimo di vergogna, ma evitai di mettermi al buio. Temevo che le cose si mettessero male, e rimasi seduto, in attesa di un segno di Rossana.Quel segno comunque non veniva. Ora, la tenevano ben ferma, mentre uno di loro la leccava dappertutto, ed un altro si faceva spompinare.Lei eseguiva con una velocità impressionante, da furia scatenata.Con le mani massaggiava prima il sedere, passando poi a palpeggiare le palle del giovane, che con i pantaloni calati fino a terra, assaporava una delle specialità di Rossana.A fianco, altri due giovani stavano facendosi masturbare dalla ragazza nuda, che evidentemente non voleva farsi scopare, mentre un altro uomo, anziano, si avvicinava con i pantaloni calati, indirizzandosi verso Rossana.Mi guardai attorno, forse intimorito di riconoscere, tra quelli che si stavano avvicinando al fascio luminoso, un viso conosciuto. Sarebbe stato terribile.Fortunatamente, non riconobbi nessuno. Mia moglie si stava facendo sbattere da una mezza dozzina di uomini sconosciuti, di fronte ad altri 50 sconosciuti.Ora la stavano mettendo alla pecorina, e dopo avergli allargato bene la figa con un enorme cazzo di plastica, cominciarono a penetrarla.Erano oramai in sei a giocare con lei, mentre la ragazza mora si accontentava di due, ed allontanava gli altri.Intervennero degli energumeni a bloccare l’afflusso in pista, altrimenti tutti e 50 si sarebbero precipitati in pista con il cazzo in mano, in cerca della figa di Rossana o delle mani della giovane spogliarellista.Fortunatamente cominciarono a venire in fretta.Gridolini di piacere si poterono ascoltare in mezzo al fragore della musica.Oramai l’interprete principale dello spettacolo, la STAR, era diventata Rossana.Tutto stava filando liscio. Il viso di Rossana era oramai una maschera disfatta dal piacere e dalla sborra che un paio di uomini gli aveva riversato sul viso e sui capelli.Un lungo filo di liquido denso e bianco, le scendeva dai capelli, passando sulla guancia, sul mento, e mentre sbocchinava un altro, questo rivoletto cadeva lentamente a terra.La vedevo oramai assente, coinvolta e stravolta da un piacere assoluto.Contai gli uomini che oramai avevano finito. Uno, due, tre, quattro, cinque. Ne mancava solo uno, che continuava a sbatterla alla pecorina, mentre gli altri, ancora con la cazzo fuori, la toccavano continuamente sulle tette, sul culo, dappertutto. L’ultimo uomo però, quello più anziano, non sembrava averne abbastanza, e sfilò il cazzo, si sputò su una mano, e la passò nel buco del culo. Rabbrividì. Il culo per Rossana era sacro. Era un tabù mai violato, nonostante le mie incessanti richieste.Quante volte le ho chiesto di darmi quel suo culo, che con l’età andava acquistando centimetri, ma che era ancora desiderabile. Ora forse, senza neanche chiedere, avrebbe perso quella sua ultima verginità per opera di un perfetto sconosciuto, e davanti ad un pubblico pagante. Doveva proprio essere partita… A me bastava che le toccassi il buchetto che subito si irrigidiva, e lanciava un perentorio NO! Ora invece, quell’uomo oltre la cinquantina, con una resistenza da fare invidia a tutti gli altri cinque, continuava a muovere avanti e indietro il suo dito, dentro il culo di Rossana.Lo vidi parlottare con altri due ragazzoni, i quali presero per le braccia Rossana, e la fecero piegare in modo adeguato. Evidentemente l’uomo aveva capito che il buco era vergine, e questo gli consigliò di tenere ferma e saldamente Rossana.Lo vidi armeggiare con il suo cazzo, quasi per prendere la mira, poi assestare dei piccoli colpi. Io dovetti alzarmi per portarmi più vicino. Subito un “buttafuori” mi bloccò, ed io ritornai al mio posto, non osando oramai confessare di essere il marito della Star del momento…Quando mi risedetti e volsi lo sguardo verso Rossana, ebbi appena il tempo di vederla sgranare gli occhi, ed emettere un urlo di dolore.Estrasse il cazzo che aveva in bocca, tenendolo con la mano sinistra, mentre con la destra si sorreggeva, e si morsicò il labbro inferiore.Tentò di divincolarsi, ma la stavano tenendo strettamente, e l’unica cosa che oramai poteva muovere era la testa.La ragazza mora intanto, si era affiancata all’uomo, e stava gentilmente versando sopra il cazzo un liquido, forse olio, per aiutare la completa penetrazione. Oramai comunque era fatta. Il culo di mia moglie se ne era andato…La visione dello spettacolo mi aveva eccitato al massimo, ma tutto preso da quello spettacolo, non pensavo minimamente di servirmi di una di quelle ragazzine, che oramai si erano appartate con molti degli spettatori.Lo spettacolo evidentemente era stato straordinario, e tutte erano oramai occupate.Io ero lì, impietrito, a vedere quell’uomo che stantuffava dentro il culo di Rossana, mentre i due che prima la tenevano ferma, avevano preso a masturbarsi, non fidandosi di infilargli più il cazzo in bocca a Rossana.,Il dolore evidentemente era tanto, e i due non volevano rischiare…L’uomo aumentò i colpi, mentre delle lacrime solcavano il viso di Rossana, che comunque continuava a muovere il culo a secondo il ritmo dettato dall’uomo.Mise la testa fra le braccia, piegandosi ancor di più, inarcando le reni, e mi sembrò che l’uomo venisse risucchiato dal culo di Rossana.L’uomo alzò la testa, aprì la bocca emettendo un gemito, e diede altri due durissimi colpi. Aveva goduto.Si sfilò dal buco, e si girò, rialzandosi per tornare al suo posto.Ecco che però, i due baldi giovani che avevano tenuto mia moglie ferma, si misero dietro, e in men che non si dica, uno l’aveva già sodomizzata nuovamente, mentre l’altro, più lento si mise ad aspettare.L’incularono nuovamente, non solo loro due, ma anche gli altri, che avevano atteso pazientemente ai lati della pista.Alla fine, dopo che anche l’ultimo aveva sborrato in culo (era la seconda sborrata a testa), si alzarono, e lasciarono Rossana in mezzo alla pista.Le calze si erano arrotolate al di sotto del ginocchio, i capelli ed il viso era impiastricciato di sborra, mentre altra sborra scendeva dal culo, giù per le cosce e sul pavimento.Rossana cedette sui gomiti, e cadde esausta sul pavimento.Allungò le gambe, andando a spalmare la sborra che le era fuoriuscita, sporcandosi maggiormente.Era distrutta, al limite della forza.Aveva fatto godere per due volte sei uomini!Tutto era per fortuna finito.Gli uomini si erano allontanati, ed io ero rimasto l’unico, apparentemente, fermo sul divano, ad osservarla.Non sapevo cosa fare, e decisi di aspettare gli eventi, o di uno sguardo di Rossana, dal quale capire cosa mi aspettava.Le luci si abbassarono, e subito la ragazza mora, quella che l’aveva coinvolta, avvolta in un accappatoio, le si avvicinò.L’aiutò a rialzarsi, porgendole il vestito.Rossana si coprì il viso con le mani, e piangendo si fece condurre via dalla ragazza.Non mi alzai. Mi vergognavo troppo per chiedere dove stesse andando. Non potevo chiederlo a nessuno, impotente nel confessare di essere il marito di Rossana, e stetti ad aspettare.I minuti passavano lentamente, e di Rossana neppure l’ombra.Mi si avvicinò una stupenda bionda, che si sedette accanto a me, ma con un cenno della testa capì che non avevo nessuna intenzione di farmi scucire qualche centone.Ero arrapatissimo, ma nello stesso momento la mia mente era tutta preoccupata sulla sorte di Rossana.Come reagirà?Magari si sarebbe scaraventata su di me, per essere stato l’ideatore di questa serata.In fondo, io l’avevo spinta molte volte a superare certi limiti, certi confini, certi tabù, e dovevo ora ammettere, che non solo li aveva superati, ma li aveva addirittura disintegrati. Che Rossana sarebbe uscita da quei camerini?
Aggiungi ai Preferiti