Carissimi lettori sono di nuovo io, Alberto e voglio raccontarvi tutto quello che accadde dopo il meraviglioso sabato sera e notte trascorso con mia moglie Francesca a casa di Enrica in compagnia di Carla, Gianni e Franco. Tornati a casa la domenica mattina chiesi a Francesca cosa fosse successo quella notte anche se in verita’ io e Enrica avevamo assistito di nascosto e godendone moltissimo alla strepitosa orgia. Lei mi disse tutto, senza tralasciare nulla dicendomi inoltre che anche Carla era molto entusiasta di quello che fecero quella notte e che era parecchio che cercava di coinvolgere Francesca ma non se ne era mai presentata l’occasione e inoltre essendo molto amica con Enrica la cosa presentava qualche problema, ma quella sera evidentemente complice il buon vino furono rotti gli indugi. Cosi’ iniziai a chiedere a mia moglie come era nata in lei questo tipo di attrazione in persone con una differenza di eta’ cosi’ accentuata invece di essere attratta da giovani della sua generazione. Francesca mi disse che i suoi coetanei non l’hanno mai interessata particolarmente come del resto anche Enrica infatti non si e’ ancora presa la briga di iniziare una relazione sentimentale che possa un domani sfociare in matrimonio. Tutto nacque quando mia moglie e Enrica abitavano nello stesso palazzo, nello stesso stabile al piano sotto di mia moglie abitava un certo Renato un uomo di 50-52 anni che viveva solo non essendosi mai sposato e le donne che abitavano li’ lo definivano molto affascinante e allo stesso tempo ambiguo. Parecchie di loro infatti nelle chiacchierate di pianerottolo ammettevano che quell’uomo in diverse circostanze era il soggetto ideale per i loro sogni erotici compresa Sandra la madre di mia moglie,una donna che all’epoca aveva 40 anni e non era sposata. Mia suocera per mandare avanti la famiglia e la casa lavorava tutto il giorno e mia moglie una volta uscita da scuola era sempre o quasi con Enrica e trascorrevano i pomeriggi a fare i compiti e a fantasticare come tutte le ragazze di quell’eta’. Ora pero’ lascio che sia Francesca a raccontarvi quello che successe in seguito. Ciao io sono Francesca la moglie innamoratissima e fortunatissima, innanzitutto saluto tutti i lettori con un grosso bacio e poi vi raccontero’ come si sono svolti i fatti anche se sinceramente non ero molto convinta della cosa e Alberto a faticato parecchio per convincermi. Un giorno a scuola ci dettero dei compiti di matematica e nonostante sia sempre stata una delle mie materie preferite quegli esercizi mi crearono parecchie difficolta’ di svolgimento e nonostante l’impegno non riuscivo a venirne a capo. Enrica quel giorno non era a casa cosi’ decisi di trovare un’altra soluzione ricordandomi che alcuni ragazzi della mia stessa scuola avevano risolto i problemi con la matematica andando a ripetizione proprio dal signor Renato.(come facesse a conoscere cosi’ bene la materia non l’ho mai saputo,)e risolsero i problemi legati alla madre di tutte le scienze. Suonato il campanello di casa il signor Renato mi invito’ ad entrare e una volta nel suo appartamento lo informai della situazione e lui gentilmente accetto’ ben volentieri di aiutarmi,mi fece sedere e insieme a lui tutti gli esercizi furono completati correttamente. Da quel giorno si era creata una grande amicizia tra me e il signor Renato e a volte ritornando da scuola con una scusa passavo a salutarlo e mi fermavo a chiacchierare con lui, e in diverse occasioni mi dava dei baci sulle guance e mi accarezzava i capelli.Un pomeriggio a casa del signor Renato, mentre ero intenta a leggere un giornale appoggiato sul tavolo sentii la sua mano che in modo leggero mi accarezzava la schiena, io ero in ginocchio su una sedia e ricordo che ero vestita con una gonna e un maglione leggero,il signor Renato invece come tutte le volte che era a casa e non doveva uscire aveva una vestaglia chiusa in vita dalla, cintura, io lo lasciavo fare anche perche’ quel massaggio mi dava una piacevole sensazione e la carezza piano piano si sposto’ un po’ piu’ in giu’ fino a massaggiarmi i glutei,mi girai e vidi che lui interrogandomi con lo sguardo aspettava una mia reazione, cosa che feci regalandogli un sorriso e mi rimisi a leggere. Probabilmente il mio silenzio fece scattare in lui la vampata di desiderio e cosi’ dopo poco mi sentii accarezzare la pelle delle cosce da sotto la gonna e la mano salire fino a raggiungere il mio sedere molto ben sviluppato nonostante l’eta’, anch’io iniziavo a sentire uno strano calore in mezzo alle gambe e rimasi immobile mentre lui continuava con le sue mani ad accarezzarmi il sedere arrivando a volte con il dito medio a solleticarmi il bottoncino. Per lui il segnale fu’ quando iniziai dondolandomi avanti a indietro gli facilitai il compito e dischiudendo leggermente le gambe gli permisi di avanzare di piu’ con le dita, infatti poco dopo sentivo che con grande delicatezza mi faceva scendere le mie mutandine fino a sfilarmele completamente. I miei sospiri si fecero piu’ frequenti e un po’ vergognosa, senza togliere lo sguardo dal giornale mi sentii afferrare la mano e la poso’ su un coso grosso lungo e vivo che sentivo pulsare nel mio palmo, iniziai con il solo movimento del polso a muovere quell’affare e girandomi verso di lui mi avvicinai al suo viso e mi infilo’ la sua lingua nella mia bocca e mi bacio’ per qualche istante fino a quando non lo sentii rantolare e guardando il suo membro vidi uscire dalla punta un susseguirsi di schizzi che mi imbrattarono le cosce, in quell’attimo anch’io sentii un piacere intensissimo che mi fece scuotere tutta e mi avvinghiai a lui fino a quando non terminai di godere., dopo che gli animi si furono calmati ci rimettemmo in ordine e trascorsi alcuni minuti ci salutammo promettendoci che ci saremmo rivisti il pomeriggio successivo e che tutto quanto era successe quel giorno sarebbe stato un nostro intimo segreto. Il giorno dopo Enrica vedendomi particolarmente felice mi chiese a cosa fosse dovuto tutto il mio buon umore e cosi’ gli accennai tralasciando logicamente i particolari piu’ spinti come avevo trascorso il pomeriggio a casa del signor Renato dicendogli che sarei andata a casa sua anche quel giorno,Enrica mi chiese se poteva venire anche lei con me’ perche’ era molto interessata a conoscere quell’uomo e dal suo sguardo alquanto malizioso mi resi conto che la mia balla non l’aveva bevuta. Una volta terminati i compiti andai a chiamare Enrica e insieme ci recammo nell’appartamento del signor Renato che fu’ molto sorpreso nel vederla, ci fece accomodare e fatte le presentazioni ci offri’ da bere, mentre preparava le bibite con i salatini, di la’ in cucina, quella troietta di Enrica mi disse a bassa voce-Io quasi quassi provo a stuzzicarlo e vedere cosa dice- e si sedette sul divano lasciando salire la gonna quel tanto da lasciar intravedere le mutande ad ogni minimo movimento. Tornato in sala il signor Renato ci porse da bere e intanto squadrava le gambe ben fatte di Enrica, che con fare malizioso le accavallava in modo osceno. Capite le intenzioni di Enrica il signor Renato si sedette sulla poltrona di fronte a noi e con modi molto garbati inizio’ a chiederci senza mai togliere lo sguardo dalle gambe di Enrica se avevamo qualche ragazzo che ci corteggiava o se avevamo gia’ qualche storia in corso, Enrica prese lei la parola e gli disse che noi due stavamo troppo bene insieme e non sentivamo affatto la necessita’ di farci il fidanzato e che molte volte ci coccolavamo a vicenda, cosi’ dicendo si avvicino a me e inizio’ ad accarezzarmi il viso dicendo che sono il suo amore segreto e mi dette un bacio sulle labbra.Nel sentire questo e vedendo come Enrica cercava di scaldare l’ambiente con i suoi atteggiamenti lascivi, il signor Renato tenendo una mano nella tasca della sua vestaglia si toccava il membro facendoci aumentare il nostro desiderio di vedere il suo pene bello duro. A quel punto Enrica con fare provocatorio inizio’ ad allargare le gambe in modo che si potesse vedere bene che la sua eccitazione era gia’ a buon punto, infatti le mutandine risultavano molto inumidite,allora con una scusa banale il signor Renato venne a sedersi in mezzo a noi e appoggio’ le sue mani sulle nostre ginocchia massaggiandocele chiedendoci se qualche volta tra di noi ci fossimo toccate,allora riposi io dicendo che gia’ da fanciulle iniziammo a toccarci quando eravamo sole e iniziammo cosi’ a esplorare i nostri corpi solo che ingenuamente mi lasciai sfuggire, che anche l’esperienza del giorno prima era stata molto eccitante cosi’ che. Enrica a quel punto volle sapere tutto e noi un po’ titubanti le dicemmo cosa avevamo fatto. Enrica di sua iniziativa ci disse che eravamo due egoisti e che anche lei voleva provare l’emozione di stringere in mano un bel cazzo,allora il signor Renato aprendo al sua vestaglia ci fece vedere il suo grosso uccello gia’ tutto congestionato dall’eccitazione e una volta prese le nostre mani, le poso’ su di esso mentre lui ci accarezzava le nostre fighette da sopra le mutande. Enrica fu’ la prima ad alzarsi e molto velocemente se le tolse, subito dopo lo feci anch’io, allora il signor Renato prese Enrica e la fece avvicinare con il viso alla mia figa gia’ tutta eccitata dicendogli di leccarmi li’ che voleva vedere come facevamo.. Il contatto della lingua di Enrica sul mio clitoride mi fece godere quasi subito e tenendole la testa aspettai che leccasse tutti gli umori che uscivano copiosamente, poi ci scambiammo le posizioni e mi misi a leccare la vagina di Enrica molto piu’ pelosa e bella da vedere al confronto della mia, che all’epoca non era ancora completamente ricoperta di peli e con un clitoride molto pronunciato e data la sua eccitazione la vedevo sbrodolare intensamente finche anche lei non godette, intanto anche il signor Renato messosi in ginocchio davanti a me prese a leccarmi tutta la mia figa, dicendomi che era deliziosa e nel frattempo con un dito mi forzo’ l’ano senza mai smettere di slinguettarmi il grilletto. Enrica intanto si lascio’ scivolare sotto la pancia del signor Renato e senza che nessuno glielo avesse insegnato credo, inizio’ a succhiargli il membro fino a quando non sentii che il signor Renato prossimo all’orgasmo le disse di non fermarsi perche’ stava per godere,allora Enrica accelero’ il movimento e si fece sborrare in bocca, mentre io godevo nuovamente imbrattando con il mio ciprino tutto il viso del signor Renato, dopo di che Enrica si avvicino’ a me e mi fece assaggiare lo sperma che teneva in bocca. Rimanemmo esausti e soddisfatti per alcuni minuti senza dire una parola fino a quando, non decidemmo di ritornare a casa perche’ era prossimo l’arrivo dei nostri genitori e non volevamo destare sospetti, salutammo il signor Renato con un caloroso bacio promettendogli che il giorno successivo saremmo andate di nuovo da lui. La mattina dopo appena uscita mia madre di casa per recarsi al lavoro, io ancora in pigiama mi recai dal signor Renato e gli dissi che anch’io volevo provare a succhiargli il cazzo e a farlo godere con la bocca perche’ Enrica era rimasta impressionata a tenere in bocca il suo uccellone e che le era piaciuto tantissimo sentire quella cappella che le solleticava il palato. Il signor Renato guardandomi mi disse-Anch’io pero’ voglio da te una cosa che mi fa’ impazzire e me la devi concedere-, e accompagnatami in bagno mi fece sedere sul bide’ chiedendomi di fare la pipi’, io lo accontentai e subito dopo facendomi allargare le gambe si mise a leccarmi la figa insistendo particolarmente sulle gradi labbra finche non godetti violentemente, allora si posiziono’ con il suo cazzo vicino alle mie labbra e mi spinse in bocca il suo membro. Io iniziai a succhiarglielo golosamente e in modo maldestro suppongo visto che era la prima volta che facevo un pompino,ma dopo qualche attimo sentii in bocca una scarica di liquido caldo e viscido dal sapore aspro e non mi parve molto buono cosi’ ne deglutii un po’ ma il resto lo lasciai fuoriuscire dalla bocca, al contrario di Enrica che le era piaciuto tantissimo e se lo bevve quasi tutto tranne quello che mi fece assaggiare. Diedi un bacio al signor Renato e tornai a casa per prepararmi per andare a scuola. Ora pero’ a malincuore vi devo lasciare perche’ mio marito Alberto si sta’ eccitando come un gorilla e gira per la stanza avanti e indietro continuando a toccarsi quel magnifico pistolotto che tra poco sara” tutto mio. Sono Alberto scusate se m’intrometto ma lette queste righe mi e’ venuto un cazzo durissimo e quindi prendo Francesca e la porto a letto perche’ altrimenti mi sborro addosso ………….Intanto a detto che il resto dellla storia ve l’ho raccontera’ a breve.

