Immobile nel mio lettino, nella mia stanza a casa, spesso amavo fantasticare. Solo a volte i miei pensieri indugiavano in strani desideri. Pensavo a mia sorella, ma non come avrebbe dovuto fare un fratello, piuttosto come una donna che avrei voluto possedere. Questi pensieri mi angosciavano ancora di più, mi sentivo sporco dentro era tutto così assurdo, innaturale. Una splendida 36enne, Mariella, bionda (ma tinta) con i capelli a caschetto, un fisico tonico, nonostante due gravidanze, dovuto alla frequentazione della palestra . Tutto di lei era fantastico: le labbra carnose, gli occhi neri profondi e un seno pieno, superbo. I body che era solito portare, non potevano nascondere due tette, rotonde e sode che ballonzolavano leggermente quando camminava, forse portava una quinta. Tutto però cambia. La mia storia con mia sorella iniziò un sabato sera di fine Luglio di quattro anni fa (quando lei aveva 32 anni ed io 27). Essendo mio cognato fuori per lavoro e i miei nipoti in campeggio con gli scaut Mariella mi invitò a trascorrere due settimane a casa sua per tenerle compagnia. Arrivato a casa sua avevo trovato mia sorella ad aspettarmi, raggiante, bellissima. In quelle due settimane mia sorella aveva fatto di tutto per tenermi su di morale, mi coccolava e accontentava in ogni modo. Purtroppo qualcosa dentro me era cambiato, non riuscivo più a controllarmi, non accettavo che quella splendida donna dormisse in un’altra stanza a pochi metri da me, dalla mia lingua, dal mio sesso. Il mio tormento, cresceva, avevo bisogno di possedere carnalmente mia sorella. Questo pensiero mi ossessionava e mi faceva sentire un verme. ‘Ma a cosa cazzo sto pensando… è mia sorella fanculo’ Faceva molto caldo ero in slip sopra le lenzuola del mio letto, cercando invano di dormire. Ad un certo punto, decisi di alzarmi per prendermi una birra ghiacciata, erano le 2.00 del mattino, si boccheggiava. Mentre tornavo nella mia stanza vidi la porta della camera da letto di mia sorella socchiusa, mi avvicinai e l’aprii leggermente. Mia sorella indossava una leggera sottoveste, quasi trasparente: il bel viso, i morbidi capelli lisci e chiari sparsi sul cuscino, le braccia nude adagiate sul lenzuolo, le labbra carnose e semiaperte che sembravano sorridermi. Non riuscivo a staccarmi da quella visione. La leggera sottoveste era arrotolata fino alle mutandine, scoprendo le splendide gambe nude e abbronzate. Mi avvicinai timoroso e mi sedetti sul letto accanto a lei, sentivo il respiro di mia sorella, allungai la mia mano fino a sfiorarle una gamba: era liscia come mai avrei creduto. Mi feci più coraggio e continuai ad accarezzarle la gamba nuda, cercando di essere il più delicato possibile: dal piedino, al polpaccio, alla coscia fino ad arrivare alle mutandine nere di pizzo che sembravano essere di una taglia più piccola. Parte del sedere usciva da quelle minuscole mutandine ed io non avevo resistito dal palparglielo con una mano, mentre gli occhi fissavano un piccolo ciuffetto di peli che usciva dalle mutandine di seta. Stavo sudando copiosamente e quando mia sorella si mosse leggermente, scappai di corsa in bagno, ero eccitato come non mai: il cazzo spingeva per uscire dalle mutande, l’accontentai. Mi resi conto che c’era in un angolo una cesta con i panni sporchi da lavare, come un automa, frugai all’interno di quella selva di panni e finalmente trovai ciò che inconsciamente cercavo: delle mutandine di mia sorella. Le annusai, profumavano di donna, piccoli peli erano rimasti intrappolati dal leggero tessuto e non potei fare a meno di leccare quel fantastico indumento passandomelo di volta in volta su tutta la faccia, per assaporare meglio quell’odore di femmina, forte e intenso. Nel mentre, sognavo ad occhi aperti di leccare il luogo sacro dal quale ero venuto, sognavo di mangiare la fica di mia sorella, di lapparla fino a che la lingua non mi avesse fatto male. Venni di li a poco, inondando il lavandino con un lungo fiotto di sperma. Pulii, tutto e andai a letto. Quando mi svegliai, erano ormai le 9:00 e mia sorella come consuetudine era in piedi davanti al mio letto con una tazza di caffe-latte, la mia solita colazione. Fece finta di non vedere il cazzo duro intrappolato dai miei slip e si sedè sul letto. “come ha dormito il mio tesoro?” “bene sorellina e tu?” “non me ne parlare, ho avuto caldo per tutta la notte, quando mi sono svegliata ero tutta sudata” “anch’io avrei bisogno di una doccia” “muoviti all’ora, perché mi devi aiutare a spostare degli attrezzi in giardino” “si…va bene” Mi alzai mezzo intontito e andai in bagno per una doccia. Fui colto da qualcosa che era poggiata in cima ai panni sporchi: le mutandine di mia sorella. Le presi e le portai alla bocca, erano ancora umide ed emanavano un intenso profumo di sesso. Forse mentre l’avevo toccata si era eccitata, il solo pensiero mi provoco una erezione spaventosa e nonostante le due seghe che mi sparai il cazzo rimase duro come la pietra, anche sotto l’acqua. La mattinata proseguì tranquilla, ero quasi felice, avevo preso a ridere e scherzare con mia sorella parlando del più e del meno. Mia sorella aveva notato il mio ottimo umore ed era più felice di quanto non fossi io. Emanava gioia da tutti i pori, sembrava ancora più bella: indossava un pantaloncino corto ed una magliettina con una grande scollatura dalla quale si vedevano chiaramente le due grandi tette rotonde. Mentre si piegava per sollevare delle panche i nostri sguardi si incrociarono. Mia sorella si era accorta che le fissavo le tette e mi sorrise come si fa ad un bambinetto dispettoso. “cosa fai? Guardi il seno alla sorella maggiore? Sei un porcellino lo sai?” “ma no Mariella cosa dici….” ridemmo tutti e due e mia sorella mi diede un bacio sulla guancia. Tornammo a casa, pranzammo e mentre mia sorella faceva le faccende di casa, uscii per la mia solita passeggiata. La situazione mi era sfuggita di mano, la mia coscienza diceva che ero un animale, ma la mia mente si immaginava me e mia sorella che facevamo l’amore in folli posizioni. Ad un tratto mi fermai e presi una decisione che avrebbe cambiato la mia vita: voglio fottere con mia sorella, voglio che sia la mia donna. Quando tornai a casa era gia sera, trovai mia sorella stesa sul divano intenta a guardare un vecchio film alla televisione. “posso farti compagnia?” “certo amore, mettiti qui accanto alla sorellina” mi sedetti affianco a lei e le cinsi le spalle con il mio braccio. Lei gradiva e si accoccolò sulla mia spalla. Il film era divertente, ma lungo e così ci sdraiammo sul divano, io ero dietro mia sorella e avevo il braccio sotto il suo collo l’altro le cingeva la vita. Mia sorella era totalmente rilassata e si lasciava coccolare, avevo preso a sbaciucchiarle il collo e le braccia nude. “oh tesoro, sei così dolce” “Mariella sei bellissima, non so cosa farei senza di te, sei bellissima” “Pensi davvero che sia bella?” “si. Sei la donna più bella del mondo.” ” e tu sei un bugiardo” ridevamo felici mentre parlottavamo sottovoce scambiandoci innocue carezze. Ad un certo punto, però, decisi di andare oltre e le cinsi il seno, quasi come se fosse un incidente: senza esagerare. Le sfioravo appena il petto e lei sembrava non notare che con le dita le palpavo leggermente una tetta. La conversazione ora era cambiata e non scherzavamo più, ci riempivamo di complimenti carini e ci facevamo delle piccole carezze. Finchè… “Mariella ti amo” “oh, anch’io tesoro” “non hai capito, ti amo come si ama una donna. Voglio che tu sia la mia donna” il viso di mia sorella si oscurò, mi guardo in faccia con lo sguardo torvo e si alzò dal divano. “non mi piace quello che hai detto. Sei un maiale. Non so cosa ti sia successo…. Ma…. Domani… domani prendi le tue cose e te ne vai da questa casa” mentre lo diceva, la voce si era fatta rauca e tratteneva a stento le lacrime. Corse in camera sua e si chiuse a chiave. Io rimasi li inebetito per molti minuti, poi andai nella mia stanza con un groppo in gola: che avevo fatto… Ero disperato, frastornato non sapevo come rimediare al torto che avevo fatto a mia sorella, per di più la sentivo singhiozzare e mi sentivo un verme. La notte intanto passava, ma non riuscivo a dormire: immaginavo mia sorella che nuda era in ginocchio ai miei piedi e mi accarezzava con la bocca il glande, leccandolo come una troia. Ad un tratto sentii la porta di mia sorella aprirsi, mi avvicinai all’uscio della mia stanza e guardai nel corridoio. Mia sorella era andata in cucina per bere un bicchiere d’acqua, quando tornò non chiuse la porta e la lascio socchiusa come sempre. Era il mio momento, dovevo averla almeno per quella notte, del futuro non mi interessava, la volevo e basta. Aspettai un oretta, immobile vicino all’uscio della mia stanza e poi mi avvicinai alla porta della camera da letto di mia sorella. Entrai, era supina sul letto nella stessa posizione del giorno prima, ma girata dall’altro lato. In quella posizione non potevo far altro che ammirarle il sedere: tondo, pieno, perfetto. Mi sdraiai sul letto accanto a mia sorella e le cinsi a coppa un seno. Mia sorella si sveglio. “cosa fai?” “Mariella ti amo e ti voglio. Domani me ne andrò te lo giuro, ma per questa notte esaudisci il mio desiderio” mia sorella si girò e mi diede uno schiaffo, io prontamente le bloccai le mani con le mie: non c’era storia, ero molto più forte io. Lottammo un po’ finche non mi ritrovai sopra mia sorella con il mio petto sopra il suo seno e il mio cazzo ormai durissimo, separato da sottili tessuti, dal pube di mia sorella. “ti prego smettila” abbassai il mio viso sopra il suo e la baciai in bocca. Non fu un vero bacio, mia sorella aveva la bocca chiusa, ritentai. “ti prego, lasciami” “hai detto che mi amavi, non era vero?” “ma certo che ti amo, ma … non è giusto. Sono tua sorella … non è giusto… e poi…” “mmmmhhhhh …..mmmhhhh…..” la baciai di nuovo e questa volta mia sorella non si oppose. Erano solo bacetti, però. Continuai a dirle parole dolci, le dissi quanto l’amavo e che l’avrei sempre amata. Sembrava funzionare, mia sorella finalmente mi assecondò. Non l’avevo mai baciata in bocca, fu una sensazione fantastica. La sua bocca si schiuse per permettere alla mia lingua di giocare con la sua. Le nostre lingue si leccarono teneramente mentre noi ci guadavamo negli occhi, finchè i nostri baci non si trasformarono in lunghe leccate golose. Godevo nell’esplorare la sua bocca, nel sentire il suo alito sulla mia bocca, mentre la sua saliva si mischiava alla mia. Ci baciammo per lunghi minuti, finchè non decisi di passare oltre. Le abbassai una spallina della sottoveste e le afferrai una tetta, era enorme, rotonda, piena. Non avevo mai visto nulla del genere. I capezzoli erano scuri e gonfi e la mia lingua iniziò ad assaggiare quelle morbide mammelle. “ti piacciono le mie tette, vero? Sei un porco…. mmmmhhhhh … che bello” “mmmmmhhh sono le tette più belle che abbia mai visto…. Ti piace quando te le ciuccio vero troietta” “siiiiii….. non ti fermare…mmmhhhhh” con foga le levai la sottoveste e poi mi misi a cavalcioni sopra di lei. Foggiai a coppa le grosse mammelle e iniziai a leccarle e leccarle. Di tanti in tanto ci leccavamo con la lingua e il mio piacere era il suo. Poi pian piano scesi da quelle montagne e iniziai a dare dei piccoli bacetti sul ventre di mia sorella, pian piano scesi sempre più giu. Con i denti le abbassai le mutandine, fino a sfilargliele. Era nuda, con le gambe aperte in maniera oscena. Era mia sorella e questo mi eccitava ancora di più. Sprofondai su quel morbido ciuffetto di peli e iniziai a leccare quel fradicio buchetto, dal quale iniziava a scorrere un caldo liquido saporito. Le allargai le pieghe della fica con le dita e iniziai a stantuffarla con la lingua, leccandole il clitoride. “ohhh….mmmmhhhh… amore mio…. Non ti fermare …. Sfonda la tua sorellina…” “lllaaapppp…..mmmhhhhhh, lllaaapppppp…….” Mi spogliai in un secondo, ma non volevo prenderla in quella posizione. Mi misi a pancia all’aria e le chiesi di montarmi. Mia sorella come una troia si mise sopra di me in un 69 e iniziò leccarmi la cappella, stringendo le palle con una mano. Io d’altro canto non ero fermo e continuavo a leccarle la fica, penetrandolo di volta in volta con due, tre, quatto dita. Mancava poco… “Mariella … sto per venire…. mmmmhhhhh…. prendilo tutto….” “si bambino mio… continua… vienimi in bocca…..vengooooo” mia sorella venne. Dopo un po’ venni anch’io con un violento getto di sperma che quasi la soffocò, ma solo inizialmente… poi riuscì a bere tutto il seme del fratello, come se quello fosse un regalo che non poteva essere sprecato. Ci baciammo di nuovo, mentre mia sorella aveva ancora una mano sul mio cazzo che non faticò per diventare di nuovo duro. “Sei bellissima” le sussurrai. “non sono mai stata così arrapata. Tuo cognato ha poca fantasia” “Mariella…. puttanella adorabile ti voglio…” “si amore, anch’io vieni dentro la tua sorellina…” si mise di nuovo a cavalcioni su di me e con lussuria, strofino il suo pube sulla mia pancia lasciando una scia di fluidi. Poi si posizionò sul mio cazzo e scese pian piano stringendo i denti man mano che le entravo dentro. “mmmmhhhh…. aaaahhhhhhhhhh” iniziò a muoversi lentamente, mentre di tanto in tanto si abbassava con il busto per permettermi di mangiarle le tette, che ballonzolavano ad ogni movimento. Mi divertivo ad afferrarle i capezzoli con la lingua, a morderli fino a farla strillare, mentre le mie mani stringevano forte il suo bel culo. “sei la mia troia, sei la mia dolce puttanella” “mmmhhhh…. Non ti fermare…. Vienimi dentro…..” “prendi la pillola?” “no, voglio essere la tua donna … voglio un figlio da mio fratello…” queste parole mi eccitarono ancora di più e continuai a spingere forte, sempre più forte fino a quando solo le palle rimasero fuori dall’utero . La scopai per bene, gustandomi quell’accoppiamento incestuoso che avevo sognato da troppo tempo. Mia sorella intanto era in estasi e si muoveva da gran troia. “vienimi dentro… ti prego vienimi dentro… voglio sentirti dentro di me… mmmhhhhh” “si Mariella… sto per venire…. Mmmmmmhhhhh” arrivammo all’unisono, svuotai le palle nel suo utero. E rimanemmo abbracciati a coccolarci. “sei pentita?” “no, è stato bellissimo. mi sento una vera troia, ma non ho mai goduto così tanto” mi disse tra un bacio e l’altro. “sei la mia troietta….” Riprendemmo a giocare con le nostre bocche, le nostre lingue… Era bellissimo, finchè …. “ora lasciami alzare, devo fare la pipì” dissi a mia sorella “amo tutto di te, falla qui, fammela bere…” la mia cara sorellina no aveva più freni, io portai il cazzo all’altezza del suo viso, mi abbassai leggermente, rilasciai i muscoli e feci pipì: un getto che le inondò la bocca, il viso, le mani, abbondantissimo e saporoso, subito lappato dalla sua lingua golosa. “pppsssstttt… pssssttttt…. Ppppssssstttt…” “mmmhhhh ……llllaaapppp…..lllaaaappppp…..” leccava e ingoiava a lunghe sorsate da quella fontana che schizzava dal pene fraterno. Il caldo liquido le sembrò saporito, buonissimo. Ero di nuovo eccitato. La girai a pancia sotto le allargai le gambe ed iniziai a baciarle il bel culetto. Le baciavo e leccavo le gambe, spingendomi verso l’interno delle cosce finche ricominciai di nuovo a leccarle la fica di umori, di sperma. Nel mentre le avevo messo un dito nel buchetto del culo spingendo pian piano. Dopo un po’ cominciai a leccare anche quello. “è bellissimo, nessuno mai mi aveva trattato così… riempi il mio vuoto… vieni nel caldo utero della sorellina” mia sorella si era messa a quattro zampe e a quella vista non potei fare nient’altro che penetrarla… ancora e ancora…. Sempre più forte. Con una mano giocavo con le grandi tette che ballonzolavano, senza riuscire ad afferrarle perché troppo grandi, con l’altra, le aprivo al massimo la fica. “ti piace? …. Ti piace porcellina… ti fai fottere da tuo fratello…. Sei una troia” “siiiii…… mmhhhhh….. ancora…. Ancora…. Spingi di più…. Mmmhhhhh…. non ti fermare….” Anche volendo non avrei potuto, le palle sbattevano contro quel morbido sederino, mentre il cazzo era avvolto e stretto dalla fica di Mariella che si muoveva all’unisono con me… Venni di nuovo, e lei con me…. “oh… amore è stato bellissimo… ti amo tanto…. Perdonami” “per cosa?” “per averti detto quelle cose brutte. Resta con me… ti prego” ci baciammo di nuovo e ci tenemmo stretti stretti, coccolandoci come due amanti…. . Scopammo così per due settimane poi io tornai a casa e non avemmo più rapporti per quattro anni. poi un giorno…..
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