Il giorno dopo di mattina presto mia sorella si stava preparando per andare a scuola, io con noncuranza appena sveglio (o almeno così le faccio credere) giro per casa nudo, Sara impegnata a prepararsi prima non si accorge di me, ma mentre sta per uscire mi saluta e mi guarda stupita. Io in risposta le apostrofo un “ciao troietta ci vediamo dopo” e faccio per andarmene.Mi accorgo che praticamente sbiancata di viso, ma poi con uno scatto va via.Aspetto pazientemente il suo ritorno a casa e appena dal balcone la vedo rientrare mi metto nudo sul mio letto a spararmi una sega col suo video. Entrata in casa Sara urla dall’ingresso, (forse sperando che io non avessi prove concrete) “come ti sei permesso stamattina di chiamarmi in quel modo!!!”; ma appena entra nella mia stanza rimane impietrita nel vedermi col cazzo in mano e fa per scusarsi e andarsene. “Che fai? Vai via, ma se è per merito tuo che sono in questo stato” (in effetti il cazzo era dritto e duro che era un piacere….).“Merito mio?” ed incredula guardò di scatto il televisore che ora la mostrava intenta a spompinare due cazzi mentre si faceva inculare dall’inglese. Rimase immobile, a tratti mi sembrava quasi compiaciuta di come era stata brava, poi svegliata dalle sue stessa urla di piacere si accorse che il fratello si stava dando piacere guardandola mentre godeva e veniva umiliata a aperta in tutti i suoi buchi.“Mario non puoi fare questo…” disse con voce quasi supplicante. “Ora vedrai cosa posso e cosa non posso…… o vuoi che questo video arrivi a Milano ai nostri genitori….. lo sai che ti hanno affidata a me e non credo che sarebbero contenti di vedere “il loro angelo” mentre si comporta da vacca….”. L’avevo in pugno, non sapeva cosa fare, abbassò lo sguardo per qualche secondo poi con voce sommessa chiese “Cosa vuoi che faccia?” “Stai già sbagliando cara la mia sorellina, si dice –cosa vuoi che faccia, mio Signore?- capito?” “Certo……signore” “Brava la mia puttanella, e adesso facciamo subito una prova dell e tue abilità….” e la spingo verso il basso costringendola a prendere la mia asta fino in gola. Era davvero brava, insaliva tutto e va avanti e indietro, bacia la cappella e la lecca il cazzo come se fosse un ottimo gelato,ma io non voglio solo godere, ma voglio farle capire una volta per tutte quali sono i rapporti tra noi, e così inizi praticamente a sfotterle la bocca tenendole la testa ferma e andando avanti e indietro fin a spingere letteralmente il cazzo in gola rischiando anche di farla vomitare.Più si lamentava più le tiravo i capelli, più cercava di divincolarsi più aumentavo il ritmo, dopo un po’ sembrava essersi rassegnata e proprio allora le venni copiosamente in gola senza avvertirla facendola quasi soffocare…… “brava la mia sgualdrinella hai bevuto tutto, dimmi ti è piaciuto?” e lei quasi piangendo “si, padrone, posso andare adesso?” “Certamente no, credi di essertela cavata così facilmente, spogliati rimani solo con la mutandine (bella scoperta vederle addosso un bel perizoma nero) e puliscimi il cazzo, bella cagna mia. Mi stesi sul letto e la ammirai in tutto il suo splendore mentre leccava accuratamente, era davvero bella, provocante di viso e soda, con quel bel culo che d sempre mi aveva attratto, sembrava chiamarti…., tette toste, labbra carnose, diciamo era praticamente il mix perfetto tra un angelo e una pornostar….Mi ero ripreso presto grazie alle cure di Sara e subito la misi a pecora, volevo di più che la semplice boccuccia. “No Mario non puoi fottermi, siamo fratello e sorella-implorava la vacca- non puoi Mario, non oooooo, nooooo aaaaaaa maariooooo, noooooooo aaaaa noooooo aaaaa” “Zitta troia, allora non ci siamo capiti: da oggi oltre che mia sorella sei anche la mia schiava, è chiaro!?!?” urlai imperioso aumentando il ritmo della chiavata. Sara ansimava, il piacere e la sua indole da vacca iniziavano ad avere il sopravvento, bofonchiava qualcosa come “più forte, aprimi, voglio sentirti fino in gola, riempimi di sborra”. Ma io non volevo venire subito così dopo un 15 minuti mi fermai e iniziai a leccarla dappertutto soffermandosi soprattutto sulle tette e sui capezzoli che svettavano imperiosi li strinsi, li baciai e li succhiai fino a farle male , poi mi stesi e si impalò da sopra sul cazzo incominciando a cavalcare da grande esperta cambiando spesso movimento e emettendo gridolini osceni che mi facevano impazzire, ma non volevo finire così, dovevo avere io il comando ed allora la buttai per terra e afferrandola per i fianchi la tirai sul letto per il culo che violai senza preavviso e con tutta la forza che avevo in corpo “No Mario non così….” Senza darle nemmeno il tempo di pensa partì uno schiaffo violentissimo sul sedere “Aspetta Marioooooooo” un altro colpo ancora più violento e adesso con l’altra le tiravo anche i capelli con una violenza inaspettata e le pompavo il culo ancora più in profondità “Perdono mio signore, sono la tua troia, fai di me quello che vuoi”.“Brava, finalmente hai capito come stanno le cose, mignottaaaaaa” le sfondai il culo sempre più in profondità, lei urlava per il dolore e per il piacere, tanto che dovetti spingerle la testa sul cuscino per non far sentire le urla da fuori. Le venni in culo poi senza nemmeno degnarla di uno sguardo andai a farmi una doccia.Uscito la trovai vestita intenta a cucinare, mi avvicinai “chi ti ha detto di rivestirti?” “Ma…” altro schiaffo stavolta in pieno viso “Scusa padrone” e si denudò, guardandomi con uno sguardo che però non era di odio, ma quasi malizioso. “Devi avere addosso solo il grembiule quando cucini e da oggi mangerai da cagna quale sei, stando ai miei piedi e ti imboccherò io e farai, come sempre, tutto ciò che voglio”Quel giorno le ordinai di farmi una spagnola mentre mangiavo e come promesso la imboccai io, ma ogni suo boccone era speciale: qualcuno era pieno di sperma, qualche altro l’avevo strofinato sull’ano, altri l’avevo prima masticati io….. solo alla fine le concessi,per i meriti conquistati in campo con la sua spagnola, qualche boccone normale.“Brava sorellina, ora chiariamo alcune cose: non puoi portare più nessuno a casa senza il mio permesso, i tuoi “affari” in proprio sono finiti, ti conviene obbedirmi, se lo farai forse avrai qualche miglioramento nei trattamenti, forse…., altrimenti……. In pubblico siamo fratello e sorella come sempre…. chiaro?” “Certo, mio padrone.” “Brava la mia puttanella. Vai a studiare che stasera andiamo ad una festa…. Ora però fammi un bucchino.”
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