Sono appena sveglio, affianco al letto di Miria, disteso sul morbido tappeto, dove,prima la stupenda creatura, impalata sul mio bastone si era scatenata in una furiosa, eccitante cavalcata.Sono rimasto attaccato a lei, dopo la spossatezza del formidabile amplesso, sotto il suo morbido peso. Così mi sono addormentato.Miria non c’è! Ma sento lo scroscio della doccia. Mi stropiccio gli occhi..Quanto avrò dormito?.Mi alzo. Mi giro intorno. Contemplo sulla parete la grande fotografia di Miria insieme a me, scattata per il suo sedicesimo compleanno. Nella foto mi rivolge lo sguardo con un sorriso radioso, risaltato dai begli occhi verdi sul visino limpido attorno al quale cadono i lunghi capelli biondi. Era gia uno splendore, quella fanciulla. A quel tempo, guardavo quella bellezza in fioritura, con rispetto ed ammirazione. Indossa un pantalone sotto una maglietta attillata dove risaltano due seni già prorompenti.Non ho mai avuto un pensiero lussurioso nei confronti di quella stupenda creatura.L’ho venerata fraternamente fino alla sensazionale scoperta, della sua sensualità che mi è entrata nel sangue.Fin’allora il mio successo con le ragazze ed il rapporto con Marcella non mi dava possibilità di distrazioni.La relazione con Marcella, bellissima ragazza mora, prosperosa e sensuale,di due anni meno di me, è stato intensa. Non posso affermare che ne fossi innamorato, era il sesso che la faceva da padrone nel nostro rapporto. Da lei sono stato ricambiato con entusiasmo e dedizione tale da far scomparire nel nulla l’interesse per qualsiasi altra donna. Mi rallegra, ora, vedere quella foto.Ricordo come anche a quella festa di compleanno Miria non perdesse occasioni per cingermi le braccia al collo, rimanere strettamente allacciata mentre ballavamo appoggiando la testa bionda sul mio petto. Mi ripeteva che era felice di avermi alla sua festa. Nei due anni precedenti ero stato assente.“Adesso!” disse quella sera, come per vendicarsi : “Sarai tu il mio cavaliere per tutta la serata.”Tutti quei slanci affettuosi, adesso lo so, erano gioiosamente colmi di amore.Ancora non riesco a credere che quella fanciulla sia la stessa che ha destato in me una passione devastante in questa calda estate. Non so dove ci condurrà questo amore proibito. Ma ci penserò poi! Oggi, domani, voglio godere di questa gioia. Lei è così felice, così tremendamente fragile, dovrò proteggere questo rapporto, escogitare qualcosa per proseguire a gioire di lei, che a me sembra sempre una bambina. Ma non è così!. E’ una femmina meravigliosa, bella, sensuale, istintiva. La desidero!!!Solo al pensiero gia il membro da segnali di reclami per quella meraviglia della natura.Così assorto, non mi accorgo del sopraggiungere di Miria.Si manifesta coprendomi gli occhi con le manine morbide e calde. Attirando le mie spalla sul suo seno. Imitando la voce di bimba ingenua:“Cucù, indovina chi sono?”Si divertiva, spesso così da bimbetta, aspettando il proseguo, sapeva già come andava a finire, la biricchina. Difatti, io, fingendomi sorpreso:“Ma sei la mia bella fatina bionda!!”Mi giravo, chinandomi alla sua altezza, la stringevo al petto, lei mi posava schioccanti bacetti sul viso mentre reagiva con sonori strilli argentini al solletichio che le facevo intorno al vitino stretto, e scappava via.Anche stavolta sto al gioco, ripetendo:“Ma sei la mia bella fatina bionda!!”Mi giro, ora lei è alla mia altezza! La stringo con forza al petto dove i suoi capezzoli duri premono prepotentemente, procurandomi brividi di piacere. Agguanto quella bocca di rosa in un avido bacio, solletico il vitino stretto. Non scappa via stavolta, la fatina bionda! Reagisce spingendo e strofinando il pube sul membro ormai rigido.Prendo un po’ di fiato, da quel bacio infuocato:“Amore!! Sei tanto bella!! Mi farai impazzire! Prima o poi. Ma cosa sei una strega travestita? Senti come ti desidero??“Si è vero, sono una strega, ho sempre finto di essere la tua fatina bionda. Il mio incanto è riuscito.Prendi la tua strega se vuoi!!” E’ un invito suadente, accompagnato da uno strofinio più deciso del pube e delle cosce. Io, però, mi sento tutto sudato ed appiccicaticcio stretto a quel corpo, fresco e profumato, allora le propongo:“Non voglio imbrattarti col mio sudore , cara. Faccio una doccia veloce. Che dici?”“Si!! Facciamola” risponde mostrandosi entusiasta.“Ma tu l’hai appena fatta!! ““La farò di nuovo! Non posso lasciare solo il mio passerotto. Diventa triste”Così dicendo afferra il membro e tenendolo delicatamente stretto, mi trascina verso la doccia proseguendo:“Su vieni! Su!!” Non capisco a chi si rivolga, questa meravigliosa strega!La seguo, docile, come un cagnolino a guinzaglio. Si gira lasciando la presa ed appoggiandosi alla parete, mi guarda con occhi voluttuosamente invitanti. Qualcosa ha in mente questa fatina diabolica. Sto al gioco.Abbassa la leva della doccia attirandomi fra le sue braccia. L’improvviso getto dell’acqua fresca mi procura brividi di freddo che si tramutano in sottile piacere generato dai tocchi di quelle mani di fata. Mi rilasso completamente, chiudo gli occhi. Mi offro volentieri a quelle carezze vellutate inaspettate quanto insperate.Lei sa il benessere che procurano i tocchi di quelle mani, piuttosto piccole e delicate.Sta ricordandosi di questo potere che sperimentava fin da bambina, con la mamma, con il papà e con il suo cuginetto, quando credeva che fossimo stanchi. Allora, si metteva dietro di noi,comodamente seduti, iniziava con leggere carezze sul viso, lentamente, poi delicatamente sul collo, ritornava indietro e ricominciava.Sembravano piume, quelle manine sulla pelle ed un effetto rilassante lo procuravano a volte, noi la ringraziavamo con abbracci e baci sul visino soddisfatto e felice.Ora Miria, interrompe il flusso della doccia, si gira lentamente posizionandosi alle mie spalle, mi punta i seni sul torace con un forte abbraccio, mi dice:“Rilassati, lo sai come è brava la tua cuginetta”.Fa la vocina di allora, ma è calda, sensuale.Mi abbandono al suo potere. Sento una mano, carezzare il torace, il ventre, salire, scendere insistentemente, scivolare dal fianco alla coscia per deviare, soffermandosi alla base dei testicoli, qui dividendo le dita con leggeri semplici tocchi solleva e solletica le due sacche pendenti.E’ stato lungo il tragitto fin li. Le sue mani di velluto mi hanno appena sfiorato, elettrizzandomi. L’altra mano, abbandona la stretta dell’abbraccio, vaga intorno al capezzolo più vicino, con cerchi concentrici, fino a premere leggermente con il ditino la punta dello stesso. Poi passa all’altro.Il massaggio dell’altra mano, intanto continua.Ohh, mi sento sciogliere! Mi sono sempre piaciute quelle manine, ora adoro quei tocchi morbidi che mi portano in trance. Si fa spasmodica l’attesa di iniziative più audaci. Non è più la fatina di allora, la strega! Si attarda volutamente. Sente la mia tensione ed ecco compassionevole mi bacia sul collo, mi lecca i lobi delle orecchie afferrandoli fra le labbra con piccoli morsettini, strofina i capezzoli sul mio torace, porta le mani alla base del membro per ghermirlo di colpo e strizzarlo con delicatezza. Il pene reagisce. Ha atteso un’eternità! Non può resistere a quelle delicatezze e s’ingrossa a dismisura nelle manine che lo stringono.La mia Miria. rimane affascinata dal grosso membro del suo cuginetto-fidanzato e rompe il silenzio con voce roca, eccitata:“Oh, il passerotto si è svegliato. Vuol rientrare nella gabbia ? Lo accontento subito?” Non è soltanto una concessione, la sua , ma anche una richiesta impellente.Ecco mi giro di scatto, tremante ed eccitato afferro la testa della mia strega e la bacio selvaggiamente. Lei non è da meno.Ci strofiniamo come ossessi. Ora sono io che la palpeggio dappertutto. Con una mano passo sulla gamba e da li all’interno delle cosce che lei apre. Risalgo verso il pube, indugiando sulla peluria serica. Mi vendico del suo gioco. Lei apre di più le gambe per invitarmi ad entrare in quel paradiso del piacere.Mi attardo ancora.Passeggio col dito dalla piega della coscia al labbro della vagina, adiacente. Lo stuzzico e mi ritraggo.Appoggio la mano sulla vulva intera, che sensazione piacevole! E’ calda, gronda di umore! La stringo quasi a volerla strappare.Soffre di desiderio! La sento spingere il bacino e con impazienza m’implora:“Oh Vani!! Ti prego!!!E’ un deciso invito. E’ sull’orlo della crisi.Finalmente m’introduco con due dita fra quelle labbra infuocate, facendo strada in esse. Le dita massacrano tutt’intorno. La mia dolcezza muove il bacino, sospira, geme. E’ pronta a ricevere il passerotto nella gabbia, affannosamente me lo chiede con rabbia:“Prendimiii!! Non c’e la faccio più!! Scopami!!! Dai!!!… Fottimi!!!!”Ecco, perde il controllo!.“Vaniii, !!! Sbattimelo dentro o mi fai morire!!! Voglio il tuo cazzo!!!” Grida adesso, non si contiene nell’espressioni. La libidine non ha freni. Anch’io sono ansioso come lei! Più di lei!! . La posizione non è delle più comode, ma la mia voglia di affondare, come la sua di ricevermi ormai è spasmodica.Le sollevo una gamba sostenendola dall’incavo del ginocchio. Afferro il pene con l’altra mano e lo indirizzo all’imboccatura che in un sol colpo si solleva dal basso in alto in quella fica calda ed accogliente.Lei mi riceve con un lungo sospiro di liberazione, rivolgendomi il suo dolce sguardo di riconoscenza.La gamba alzata in quella posizione, irrigidisce la muscolatura interna della vagina, ciò consente maggiore aderenza del pene all’interno, procurando alla mia fata un piacere nuovo.La mia lussuria si scatena, la sbatto con forza.Mi guarda meravigliata e trasognata per questa mia violente invasione. Non può che subire in quella posizione!Con voce sempre più roca per l’eccitazione, m’incita:“ Sii! Più forte.! Scopami, Scopamii Daiiii! .Amore.. come godo… più forte ..ancora… adesso ..ecco.. godoooo, godo per te..Ohhhh!!!!”E’ bellissima la mia Miria con quelle smorfie di godimento pieno, di completo appagamento.Mi affretto, e mentre le contrazioni del suo orgasmo si trasmettono sul membro la seguo scaricandomi in lei con colpi più decisi.Le lascio la gamba sollevata, rimango nella gabbia accogliente. La bocca della mia dea mi cerca.Il nostro bacio è un ringraziamento reciproco per la gioia che ci siamo donati.Ancora un po’ affannato, fra le braccia di Miria, sento gli getti della doccia, che Miria ha diligentemente aperta.Ora pensiamo solo a ristorarci dalla fatica, lavandoci a vicenda.Asciugandoci la mia bella dice:“Come è buio, è ora di andare a letto!!”Io la guardo sorpresa. Lei coglie il mio sguardo e:“ Ma cosa hai capito? E’ proprio tardi e mezzanotte! Dormiamo insieme. Voglio tenerti abbracciata tutta la notte. Ho tanto sognato questo momento! ““Come credi che possa dormire abbracciato a te, bellezza mia! Anche se mi hai sfinito, come potrei resistere senza affondare dentro di te? Sei bellissima. Tu risveglieresti anche un cadavere!”. “Anch’io sono sfinita, sai? Tu, delinquente hai risvegliata me facendomi godere così tanto!Oggi mi hai fatto scoprire il paradiso. Non immaginavo che sarebbe stato così bello. Sei così bravo! Sai usare, il mio passerotto, così bene? Mi vengono i brividi solo a pensarlo. Già lo vorrei di nuovo dentro!” Ecco che di nuovo mi afferra il membro, a tradimento e strizzandolo, gli si rivolge : “Sarai sempre mio vero?”“Calmati, cuginetta, dobbiamo riposare, andiamo a casa mia.”Mi sveglio, rimango abbagliato dalla luce intensa del sole che penetra nell’ampia stanza. Il grande letto è in pieno disordine: lenzuola disfatte, cuscini dispersi, sembra un campo di battaglia.Mi alzo, stropiccio gli occhi, mi stiracchio, vedo che è tardi. Miria non c’è. Comincio a ricordare la nottata, di sesso, che abbiamo appena trascorso.Miria era insaziabile.Pensare che dovevamo riposare dopo la lussuriosa giornata.! Rievoco la notte eroticamente tempestosa:Raggiungo la camera da letto, mentre la cuginetta si attarda in bagno. Mi stendo, completamente nudo, sul lettone, guardo il soffitto ripassando le ore trascorse con la mia fata.Sto per addormentarmi, forse dormo quando percepisco le labbra carnose e morbide della mia bella posate sulle mie, per il bacio della buona notte. Socchiudo le labbra accogliendo quella bocca profumata, nel dormiveglia. Quella dea, ora v’insinua la lingua, esplora, incontra la mia. Avvolge la testa fra le sue mani, scompigliando i capelli, aderisce con uno strofinio rotatorio il suo corpo tutto steso sul mio, allarga le cosce premendo il ventre piatto, sul membro non insensibile, poco prima completamente inerme.. Si stacca, per un attimo di respiro, sussurrando sgomenta e con un tono quasi di scusa nei miei confronti:“Oddio, ti desidero di nuovo!!!”Completamente sveglio, ormai, la guardo con tenerezza, quasi a volerla scusare. Capta il mio sguardo rassegnato. Riabbassa la testa posandomi un impercettibile bacio sulla guancia, sussurrandomi nell’ orecchio:“Ti amo, lo sai vero?” La mia risposta è un tenero abbraccio.Incoraggiata ricomincia il movimento del suo corpo disteso sul mio. Allarga le cosce scivolando in avanti fermandosi, con la fica, aperta all’altezza della punta del pene ormai rigido. Fa il movimento inverso lasciandosi infilare lentamente fino in fondo.Rimango immobile con il membro avvolto dall’involucro vellutato, mentre quella deliziosa creatura infilata, distesa su di me, rotea e dirige i fianchi.. E’ un movimento lento e continuo, accompagnato da sospiri di voluttà, a bocca chiusa. E’ uno spettacolo quel viso radioso di soddisfazione, con quegli occhi chiusi sognanti! Mi riempie di orgoglio e di felicità il pensare quali sensazioni deliziose il mio membro trasmette a quella femmina meravigliosa. Non ho bisogno di godere! Il mio godimento è la contemplazione della mia cuginetta.Comincia a godere! Apre la bocca e mi guarda stralunata quasi a chiedermi aiuto per il piacere che sta provando. Non si ferma, però, continua il movimento, mentre sento la vulva contrarsi.Decido di collabborare:Afferro, stringendo a me i suoi glutei sodi. Con movimento deciso mi giro con lei senza perdere il posto, nell’alcova deliziosa. Mi metto in ginocchio, tenendo sollevato il suo ventre aderente al potente membro che continua ad occuparlo. Lascia fare, la mia femmina ormai, la percuoto con affondi regolari, interminabili, nell’apertura completamente spalancata. Sono sorpreso della mia resistenza! Mi esalto.Lei mi contempla estasiata ed affannata, ha la forza di incitarmi ancora. Lei vuole così! Sono un martello pneumatico. Un nuovo orgasmo sopraggiunge, è violento stavolta, sussulta, Urla il mio nome. Gode.Non ho bisogno di godere io! Sono tutto per lei. Concentrato per il suo godimento. Lei gode per me!.Allento la presa sui glutei. Interrompo gli affondi.. Adagio la preda senza uscire da lei.Ha le braccia aperte, spossata,indifesa. Non abbandono quel regno conquistato. Le sollevo una gamba sulla mia spalla, si restringe la cavità infuocata ed ancora di più si stringe attorno al potente bastone, ne ho la percezione, quando anche l’altra gamba viene sollevata sulla spalla opposta. I muscoli della vagina sono tesi, allo spasimo. Sul magnifico viso, leggo la sofferenza del piacere.Gli affondi sono più lenti, decisi, lunghi agevolati dall’enorme quantità di umore liquido prodotto in quella fica stretta. E’ sfigurata la mia dea! Non resiste più! Sento che tenta di liberarsi nel mentre un altro orgasmo sopraggiunge, devastante, con un lungo lamento doloroso. Le libero le gambe che si distendono allargate sotto il mio pene piantato nella fica pulsante.L’orgasmo è lungo, attendo così la fine della preda vinta, distrutta, agonizzante.Ha soltanto la forza di sussurrarmi:“Oh Vani è così che vorrei morire! “Mi sorride ringraziandomi senza parlare, mi guarda ancora un po’. Poi si addormenta.Vittorioso, mi distacco. Odo un risucchio dalla vagina allagata, liberata dal bastone, ancora duro, grondante di umore.
Aggiungi ai Preferiti