Al mattino Enrico fu in piedi prestissimo, fece la doccia, poi si apprestò a svegliare la sorella , che dormiva ancora beata.Era tutta da baciare quella meraviglia, era scoperta e tutta nuda e rifuggendo da qualsivoglia tentazione la scosse svegliandola:”Dormito bene” le chiese con una punta di ironia nella voce.”Credo come te” rispose “Solo dopo che mi sono calmata di nuovo da sola”Lei guardò i leggeri calzoncini, un po’ gonfi davanti e proseguì con voce suadente:”Tu invece avresti ancora bisogno, vuoi che ti aiuti?””No tesoro, basta prendere un po’ d’aria fresca, vista che la doccia è servita a poco” sorrise Enrico ed inchinandosi le diede un lieve bacio sulla guancia.Bastò quell’accostamento perché la ragazza afferrasse l’organo attraverso i calzoncini attirando il fratello più vicino a lei.”La mia bocca sarà di velluto” mormorò Miriam scoprendogli il membro tirando giù i calzoncini tenuti su da un elastico, ma Enrico le bloccò la mano che aveva gia afferrata la presa.”La tua bocca è meravigliosa! Le tue labbra sono un fiore! Tutto il tuo corpo è meraviglioso è il più bel sogno, Ma dobbiamo andare. Non hai sentito Jehane che ci ha chiamati? Non ricordi più il piano per Koru?”Miriam così si calmò, indossò un vestitino bianco leggerissimo che cascava aderente su quel bel corpo sinuoso, rendendolo ancora più seducente. Indossò un minuscolo slip di un velo trasparente, rosa pallido. Poi seguì il fratello che già era seduto al tavolo giù in cucina, per la colazione.Koru giunse per ultimo. Si avvicinò alla sorella baciandola sul viso per salutarla, così fece con Miriam.Jehane fu sorpresa, non aveva mai visto il fratello così espansivo e sorridente. Anche lei era euforica. l’eccitazione di poter assaporare di nuovo il dardo del cugino la rendeva tale. Anche lei era vestita in modo semplice e seducente. Una camicetta bianca trasparente senza bottoni stretta in vita da un nastro allacciato dietro, stringeva le belle tette, senza reggiseno, si intravedevano nel loro colore caffè con i capezzoli ancora più scuri. Completava l’abbigliamento una minigonna che metteva in risalto le belle cosce. Era un bocconcino prelibato alla pari di Miriam, non c’era che dire.Durante la colazione Miriam mettendo in azione il piano concertato, esordì:”Stamani fa un caldo pazzesco, andrei subito al laghetto a fare un bagno, chi viene con me?””Io non posso adesso, ho da sistemare la mia camera ed altre piccole cosette” disse Jehane. “Io vado in paese a comprare il giornale e qualche rivista” disse Enrico.Allora Miriam, rivolgendosi a Koru: “Non avrai da fare anche tu spero? Accompagnami tu con il trattore, la strada è lunga, con questo caldo!”, Il ragazzo subito acconsentì e si precipitò fuori verso il trattore. Miriam lo seguì e girandosi strizzò l’occhio a due rimasti, bisbigliando “Non tardate troppo, mi raccomando!”Jehane, quando i due si furono allontanati disse: “E’ proprio decisa, Miriam, vedo. Adesso noi cosa facciamo?”“Aspettiamo un pò poi li raggiungeremo.” Rispose Enrico mentre osservava quel corpicino pericolosamente sexy, che girava per la cucina.La ragazza si accorse di quella attenzione e si affrettò a mettere in atto il suo piano.Si era svegliata con quel languore addosso, come si era addormentata, con quella voglia pazza di essere nuovamente scavata da quel mazzuolo potente che il giorno prima pareva di avere soltanto assaggiato. Durante la notte aveva eroicamente resistita al forte desiderio di masturbarsi per calmare la voglia. Si avvicinò al ragazzo, ancora seduto che la guardava in silenzio mentre questa accudiva alla cucina. Lo guardò negli occhi per un lungo istante con uno sguardo eloquentemente invitante, da fare abbassare quello del ragazzo. Poi girandosi ed inchinandosi sul tavolo, per prendere qualcosa, mostrò il meraviglioso deretano completamente nudo. Non aveva indossato le mutandine!Esponeva così allo sguardo attento e sbalordito di Enrico, un vero ben di Dio: i due globi lisci e lucidi come un marmo color caffè, separati dalla fessura di cui poteva vedere il rosa vermiglio delle piccole labbra aperte sotto il clitoride dello stesso colore. Era un invito alla copula. Jehane a bella posta si soffermava in quella posizione. L’erezione del membro fu istantanea, già reduce dell’eccitazione di poco prima in camera con Miriam.Non ci pensò due volte, tanto aveva capito che era tutta una provocazione. Enrico si alzò mentre si abbassava i calzoncini e dietro di lei prese il suo enorme strumento in mano e bagnandone la punta con un po’ di saliva iniziò ad introdurlo tra le due labbra che aveva intravisto.Jehane, non si aspettava un assalto così repentino, ne fu sorpresa e felice nello stesso tempo.Allungò le mani indietro nel tentativo di allargare un po’ la fessura che si apriva già facilmente da sola, già intrisa di umori, assorbendo quel grosso attrezzo. Penetrò così bene che sparì completamente e la pancia del suo fortunato possessore si incollò a quel magnifico sedere.Ci fu subito un insieme di movimenti immediatamente sincronizzati fra i due.Enrico che spingeva dopo il rumoroso risucchio prodotto alla vagina allagata. Jehane che andava incontro per riappropriarsi del membro.Tutti questi movimenti combinati erano seguiti dalle parole interrotte..supplichevoli della ragazza:”Ahh… lo sento….tutto..spingi più forte…piano…fai venire prima me… Ah! Lo sento..sto per venire… Più svelto! Daiiii! .. Vengo!… Basta..ecco..mi sento morire, Si..si,,,ahhh”Quanto ad Enrico con gli occhi semichiusi, e le mani sui fianchi di Jehane …sembrava incredibilmente felice.Jehane, si abbattè spossata sul tavolo, con le braccia aperte, mentre Enrico continuava a infierire in quella vagina accogliente. Sembrava che non arrivasse mai alla conclusione, ma nello stesso tempo cercava di resistere, mentre la ragazza in deliquio provava un altro orgasmo, poi ancora fino ad abbandonarsi definitivamente quasi senza sensi, mentre finalmente il ragazzo si scaricava in quel ventre appagato.Enrico, rimase dentro, riverso sopra di lei, abbandonati sul tavolo.Ci volle un po’ prima che si riprendessero.Quando Enrico uscì da lei, il membro era ancora gonfio, la ragazza aveva ripreso fiato. “Mi hai quasi distrutta! Lo sai. Sei proprio fantastico!””Anche tu! Sei semplicemente irresistibile! Mi hai provocato vero? Eri certa che non avrei rinunciato ad un simile invito. Sei troppo bella Jehane!””Anche tu, sei bello e mi piaci con quel delizioso mostro. Ho studiato tutta la notte come fare ad averlo di nuovo. Ti desideravo troppo! ” “Non comprendo come mai tu così vogliosa, ricettiva e piena di risorse non hai provato a farlo con Koru. Eppure l’hai visto? Ne saresti stata pienamente soddisfatta e lo avresti fatto felice, risparmiandogli le innumerevoli seghe che si fa per te”.”Non ho mai capito che si masturbasse per me, poi è sempre stato così insignificante, scostante a parte la timidezza che lo contraddistingue. Ho avuto interessi per altri ragazzi già da tanto tempo! Non mi sono mai accorto di lui.””Però lui se ne accorto di te, e come? Inoltre non ha avuto alcun problema, voi due non siete fratello e sorella!””Già tu invece li hai con Miriam! Sai Enrico, ho intuito cosa corre fra te e tua sorella. Miriam è una vera delizia, di una sensualità prorompente che ha colpito anche me che sono una donna. E’ veramente di una bellezza unica. Ho notato come la guardi. Ho capito che lei ti adora, non ha fatto altro che parlarmi di te ieri. Poi come si è comportata nel laghetto! Al momento avevo pensato che era solo la foga del gioco che ci ha fatto andare su di giri. Sai una sorella non paciocca così, il bastone del fratello!””Visto che l’hai capito, posso confessartelo. E’ vero è una tentazione pericolosa fin da quando aveva 14 – 15 anni. Solo ieri mi ha confessato che anche lei aveva un’attrazione morbosa per me, già da parecchio tempo, non mi aveva mai dato modo di capirlo prima ““Non temere, Enrico, io non mi scandalizzo ne sono pettegola”A questo punto Enrico racconta tutto ciò che è accaduto con la sorella il giorno prima.”Ormai a questo punto?” disse Jehane”Ma è mia sorella, l’ho sempre protetta fin da piccola, coccolata, l’ho seguita nei suoi progressi, l’ho vista crescere così bella sotto i miei occhi! Non avrei mai immaginato di perdere la testa per la femmina che è in lei. Quando me ne sono accorto ho fatto di tutto per distrarmi altrove, sono andato con decine e decine di donne, giovani e mature. Ho provato numerose ragazze, sperando che qualcuna mi facesse innamorare. Ma il tarlo nella mai mente, che a volte sembrava sopito, saltava sempre fuori. Poi ieri mi ha confessato che anche lei ha sofferto per me le pene dell’inferno. Insomma Jehane, ora sono sull’orlo di una crisi di pazzia.Poco fa te ne sarai accorta con quanta foga ti ho presa, dopo che tu stessa mi hai eccitato, naturalmente, ci è voluto poco. Sei così bella! Ma avevo già i sensi scossi dalla notte d’inferno che mi ha fatto passare Miriam, in qualche modo tu mi hai calmato un po’!”Jehane ascoltò con attenzione lo sfogo del cugino e rispose:”Ho capito il tuo tormento! E non pensi che il tuo sia un amore non del tutto fraterno? Dovrai lasciarti andare, se non vuoi diventare pazzo sul serio e posso immaginare lei! Deve essere proprio disperata se ha messo in piedi lo stratagemma di voler svezzare Koru, solo per scuoterti ed ingelosirti. E’ solo una scusa la sua, un po’ la invidio se penso all’amore, alla passione che ci metterai quando finalmente deciderai di prenderla sul serio. La scopata che abbiamo fatto noi due è stata solo uno sfogo passeggero, un bisogno da soddisfare per entrambi. Ascoltami! Lasciati andare!””Ti ringrazio Jehane. Avevo bisogno si sfogarmi con qualcuno. Tu sei proprio adorabile e comprensiva. Però ora incamminiamoci e raggiungiamo quei due, è già passato un po’ di tempo, non vorrei che Miriam fosse in difficoltà e la situazione le sfuggisse di mano!””Non temere, il suo obiettivo sei tu. Poi Koru è così imbranato! Bisognerebbe proprio accompagnarlo per mano. Miriam lo sta preparando per me. A questo punto dovrò decidermi a sacrificarmi!” dicendo questo scoppiò in una risata argentina e poi proseguì: “Chissà che non si svegli sul serio? Tutto sommato anche lui è una leccornia per me!”Enrico, ridendo di gusto su quest’ultima uscita della cugina, s’incamminò per i campi. Intanto Miriam e Koru erano in cammino sul trattore verso il laghetto.Miriam era in piedi sulla predella posteriore del trattore, appoggiata con le mani alle spalle di Koru seduto alla guida, parlava a voce alta per sovrastare il rumore del motore scoppiettante.Il ragazzo era euforico per le attenzioni che riceveva quel giorno da una simile bellezza.Miriam inoltre ad ogni frenata o rallentamento del trattore lungo il viottolo accidentato ammortizzava il balzo del busto in avanti con le tette sporgenti sulla schiena del fortunato ragazzo, il quale si sentiva al settimo cielo per il contatto paradisiaco. Koru non era mai stato in contatto così diretto con una donna, in vita sua. Era felice!Giunsero ai limiti del boschetto, Koru fermò il trattore, Miriam saltò giù e per prima s’incamminò lungo un sentiero in salita per giungere più presto al laghetto.Era bellissima! Procedeva con lunghe falcate in quel vestitino bianco trasparente che le cadeva sui fianchi come fosse dipinto addosso. Procedeva come se danzasse con quell’ondeggiamento del sedere e Koru, a pochi passi indietro, ammirava le curve dei glutei che salivano e scendevano.Miriam ad un certo punto, si chinò arcuandosi in avanti, per raccogliere un fiore. Il movimento fece si che il corto vestitino tirandosi su esponesse quelle meravigliose due lune simmetriche con quel solco centrale che si vedeva in trasparenza.Il povero negro, che già stava beandosi della visione generale di tutto quel ben di Dio, a quella nuova esposizione si sentiva impazzire per quella maledetta mastodontica proboscide indurita che spingeva la stoffa dei bermuda che sembravano insufficienti a contenere. Si asciugava la fronte dal sudore calante dalla fronte con il dorso della mano, strabuzzando gli occhi, mentre con l’altra mano cercava di aggiustare le bermuda che avevano cambiato forma.Miriam, rialzatosi, volse lo sguardo all’indietro per controllare se Koru la seguisse, dato che non lo sentiva. Bastò quel furtivo sguardo per constatare l’anomale protuberanza. Si girò facendo finta di non aver visto quel particolare che nessuno sguardo poteva ignorare, ma cominciò a preoccuparsi dello stato di eccitazione del ragazzo. Il suo piano era si di eccitarlo ma anche di fargli prendere coscienza di se,delle sue possibilità per poi buttarlo fra le braccia di Jehane. L’altro scopo era quello di spingere Enrico a superare il tabù che lo frenava una volta che fosse coinvolto nella stessa atmosfera erotica del giorno precedente e cadere fra le sue braccia. Lei ora lo desiderava più che mai.Sperava perciò che Jehane ed Enrico arrivassero presto per toglierla dall’impaccio con Koru. Lei d’altra parte non era sicura di rimanere refrattaria a quella protuberanza che aveva intuito fra le gambe di quel negro. Erano giunti al laghetto e Koru continuava a soffrire con quell’imbarazzante ingombro voluminoso fra le bermuda.Miriam, cosciente dello stato del ragazzo, senza girasi disse:”Io mi tuffo, non ho il costume! Tengo gli slip” Era come se parlasse a se stessa sotto lo sguardo eccitato del negro. Si tuffo e dopo le prime bracciate, girandosi, lo invitò:”Vieni anche tu, sei così accaldato!”Koru si tuffò così com’era nella fresca acqua che in un baleno allentò la tensione della erezione che lo torturava ma che fortunatamente scemò man mano che si cimentava nel nuoto.Quando Miriam usci dall’acqua si stese ai bordi del laghetto sotto il sole già alto. Quegli slip che indossava ora sembrava che non li avesse, con quel velo incollato trasparente appariva ancora più eccitante.Koru, non potè non notare la peluria sul pube e la fica stretta dal velo trasparente degli slip incollato sopra.Il ragazzo distolse a fatica lo sguardo mentre si stendeva affianco a quella femmina meravigliosa.Miria parlò:”Che bello stare qui, che pace!! E’ proprio un bel posto, lo preferisco al mare, con tutta quella confusione.”” Io ci vengo poco, ho sempre da fare nella tenuta, poi da solo mi annoio”“Non ci hai mai portato nessuno? Qualche ragazza ?” “No” Rispose con una punta di rammarico nella voce “Non ho amiche con cui venire. Ma oggi ci sono con la più bella ragazza del mondo! “ebbe il coraggio di aggiungere.”Grazie!!” rispose Miriam “Ma non ci sei venuto neanche con Jehane, lei è bellissima, non è vero?””Si è bellissima! Nemmeno con lei ci sono venuto. Lei è piena di amici, ragazzi. Non mi vede neanche! “”Koru!! Ma è una tua impressione! Lei è esuberante, estroversa. Tu invece con la tua timidezza allontani tutti e poi ti sembra che nessuno ti calcoli!””Tu dici? Forse hai ragione, io non sono mai riuscito ad avere una ragazza!””Ma a te non manca niente più degli altri. Devi sbloccarti un po’. Farti avanti! Sai, Jehane stessa mi ha confidato che se tu avessi un po’ più di coraggio, lei stessa non si tirerebbe indietro. Insomma tu le piaci!””Ma dici il vero? Non mi stai prendendo in giro””No, Koru, te lo assicuro! Ma a te piace Jehane, vero?””Si tanto ! Da sempre e soffro quando la vedo con gli altri””Ma non hai mai provato a fare qualche avance con lei? Sei proprio così timido! Eppure vivete insieme.””Si ma sai lei m’ignora , anche da piccola giocava solo con gli altri , anzi non trascurava mai di deridermi ad ogni occasione. ““Senti Koru, è tutta colpa della tua timidezza, se mi ascolti e fai ciò che ti dico vedrai che le cose cambiano, anche oggi stesso. Tu non l’immagini nemmeno! Sarai soddisfatto e ci guadagnerei anch’io!”Il ragazzo apparve subito interessato e curioso:”Cosa dovrei fare?”Miriam spiegò: “Jehane, non ha bisogno di essere tanto corteggiata! Lei è facilmente eccitabile. Me lo ha confessato e lo ha dimostrato ieri, qui in questo luogo. Poi mi ha anche confessato che ha visto come sei ben dotato e le piacerebbe averti.””Ma ti stai prendendo gioco di me, vero?””No, ti ripeto, ascoltami bene. Quando Jehane arriverà qui, con Enrico, io inizierò a scherzare come ieri, nell’acqua, occupandomi di mio fratello, tu partecipi occupandoti di tua sorella. Stuzzicala, toccala, stringila ma soprattutto falle sentire il tuo arnese, che a lei piace, te lo assicuro. Poi le cose andranno avanti da se. Vedrai, oggi potresti entrare in quella fica, che ti fa impazzire vero? Che hai sempre sognato. Scommetto che sarebbe la prima volta.””Si” rispose timidamente Koru. “Ma, non ho capito una cosa, tu cosa ci guadagnerai?” “Lo capirai. Adesso aspettiamo che arrivino quei due”Il ragazzo era sorpreso, non riusciva a credere alle parole di quella fata, ma il suo pensiero volò subito alle immagini che aveva stampato nella mente dell’ altra fata nera. Ma era possibile quello che diceva Miriam?Intanto, Miriam era diventata silenziosa, con gli occhi chiusi, sembrava che si fosse assopita, baciata dal sole caldo.Il ragazzo si alzò. Pensava a quello che aveva udito da Miriam ma fu attratto dalla vista delle cosce piegate ed allargate di questa, fissandole l’inguine completamente nudo,perché quel poco tessuto, già trasparente, si era spostato lasciandole la femminilità scoperta in tutti i suoi dettagli. Il pensiero della fica di Jehane si spostò a quella li, ora sotto i suoi occhi e subito il membro si rialzò nelle bermuda.Era una tentazione pericolosa, ma il ragazzo non sarebbe mai stato capace di approfittarne. Ma che visione! Una nuova tortura. Cosa poteva fare? Si abbassò le bermuda e prese in mano il membro teso.Miriam sentendosi osservata riaprì gli occhi, ma solo di una fessura. Il negro si stava masturbando fissandola fra le cosce, e rimase a guardare Koru con quel membro notevole, fornito di una cappella grossa e nera più del carbone e pensò che un coso così avrebbe avuto difficoltà ad entrare in una fica ma che da un momento all’altro avrebbe schizzato sperma bianco.”Avvicinati!” disse al ragazzo che sobbalzò rendendosi conto di essere stato scoperto.”Lascia finire a me” concluse mettendosi a sedere, tenendo le cosce ancora più divaricate. Il ragazzo si avvicinò all’altezza della testa di lei che gli prese in bocca la lucida setosa cappella . Miriam succhiò il glande e parte della lunga asta, masturbandone il resto. Nel frattempo rifletteva come in quei ultimi giorni avesse già ripetuta la stessa operazione acquisendo una certa pratica. Continuò quindi fino a quando Koru non l’eiaculò violentemente in bocca , rendendosi conto che non c’era differenza fra il sapore dello sperma del nero con quello che aveva assaporato nei giorni precedenti. Cominciava a provarne gusto.Senza dire una parola, come mortificato, Koru rimise nelle bermuda il membro rilassato ma ancora gonfio, quando Miriam lo abbandonò.Le rivolse un timido sorriso, come di ringraziamento.La ragazza lo guardò come soddisfatta di aver compiuto una buona azione. Ma ora si sentiva eccitata, perché la fica si era impregnata improvvisamente di succhi. Quindi si alzò ed entrò in acqua per sciacquarsi e togliersi l’eccitazione. Lei voleva preservarsi per il fratello!Usci, poi, fuori dall’acqua e si sedette affianco al ragazzo, sul muretto del laghetto. Per prima parlò:”Ne avevi bisogno, vero? Però aveva ragione Jehane, hai un uccello straordinario! E’ difficile resistere sai?””Miriam! Tu sei straordinaria! Non avrei mai immaginato fosse così bello. Fatto con quella bocca, mi fa venire ancora i brividi” Ebbe la forza di confessare il ragazzo.”Aspetta e vedrai dopo! Ah ecco che arrivano!”Enrico scrutava la sorella, tranquilla e sorridente seduta sul muretto, praticamente tutta nuda. Immediatamente guardò Koru, anche lui sorridente con un viso beato. Si chiedeva preoccupato cosa avessero fatto quei due. Udì Miriam dire: “Vi aspettavamo da un bel po’. Cosa avete fatto?”Rispose Jehane sibillina: “Se sapessi! E voi!”Enrico ancora silenzioso e preoccupato si sedette affianco alla sorella, mentre Jehane fu accanto a Koru.Chiacchierarono un po’ sul bel tempo, sul caldo e soprattutto sull’acqua fresca e limpida sotto di loro.Miriam propose:”Allora facciamo un bagno tutti insieme?” e senza attendere risposta si tuffò, subito seguita da Jehane, che si era denudata in un batter d’occhi. Poi le ragazze sghignazzando chiamarono i due:”Ehi, venite anche voi!”I ragazzi ci pensarono un po’, ma prima Enrico e poi Koru, denudatosi a loro volta si tuffarono.Si avvicinarono alle due ninfe che immediatamente cominciarono a stuzzicarli con spruzzi d’acqua e tentativi di spingerli a fondo.Dopo i primi cenni di difesa Enrico cominciò a reagire, afferrando la sorella per la vita, allacciandola a se.Koru, prima timidamente poi con più determinazione imitò Enrico afferrando Jehane. Poi con più audacia, visto che Jehane mostrava di gradire le attenzioni più ravvicinate, cominciò a toccare, stringere a se, strofinarsi sul corpo della bella negra, fino ad insinuare le dite fra le cosce, realizzando per la prima volta in vita sua il vero contatto con la fica che aveva sempre sognato. Quella stessa fessura alla quale aveva dedicato mille pensieri solitari. Jehane si divincolava divertita , senza trascurare di trastullarsi con quel batacchio che ad un certo punto aveva assunto la massima dimensione che la eccitava facendole intravedere una eventuale intrusione nella sua natura accaldata e carica di umori.Ogni tanto Jehane volgeva lo sguardo a Miriam che stava adoperando con il fratello le stesse arti di seduzioni. Si domandava come avesse potuto in così poco tempo svegliare Koru da renderlo così audace. Ma in cuor suo ringraziava quella cugina che le faceva scoprire le qualità di quel fratello che lei aveva sempre trascurato, ignorato.Si istaurò fra le due coppie, una indipendente dall’altra, una battaglia senza esclusione di colpi.Miriam era più risoluta nei confronti del fratello che già aveva un’erezione fenomenale in seguito alle continue manipolazioni che il membro subiva. Miriam aspettava l’azione della cugina perché sapeva che non l’avrebbe delusa e quel fatto avrebbe indotto Enrico a rompere gl’indugi con lei. Jehane ormai aveva deciso di andare fino in fondo con Koru, uscì dall’acqua trascinandoselo dietro.Si stese supina sul prato e con uno sguardo eloquente invitò il ragazzo che presentava la sua ritta lancia in resta, una leccornia per Jehane.Jehane gli stava aprendo le porte del Paradiso per la prima volta. Il ragazzo s’inginocchiò fra le gambe aperte della sorella, guardò con ingordigia quella fessura, tante volte ammirata di nascosto,ma ora a portata di mano. La ragazza prese delicatamente il mostruoso fallo e lo tirò verso di se, e per la prima volta fece assaporare, al ragazzo tremolante, quel tepore, avvolto da quella fessura, morbida, liscia.Koru sentiva i battiti del cuore arrivargli fino in gola. Un grido rauco uscì dal suo petto, quando affondò fino alle falde di quella natura tanto agognata. Le pupille del ragazzo s’illuminarono di fuoco, il suo desiderio divenne un furore, come una belva sulla preda tanto ambita. Eppure quell’intenso furore era qualcosa di più, era l’incontro di un’anima con un’altra sotto la spinta dei sensi.Jehane era esterrefatta dal piacere che stava provando, sorpresa di quelle sensazioni nuove che assaporava. Si donava con tutto il suo essere, gridava la gioia che provava, incitava il ragazzo di non smettere, poi si smettere, poi di continuare.Kotu aveva più resistenza, dopo il recente orgasmo nella bocca dell’altra ninfa, perciò era irrefrenabile il martellante movimento nella fica accogliente.Intanto Enrico era giunto al culmine della sopportazione, Miriam riusciva a torturarlo da farlo impazzire. Quel corpo favoloso lo provocava sgusciando come un’anguilla sotto le sue mani, dopo aver affondato i colpi. Poi vide Koru e Jehane li sul prato in piena attività, scrutò quel bastone enorme che entrava ed usciva in quella fica ingorda che solo un’ora prima lui stesso aveva assaporato. Insieme a Miriam si fermò ad ammirare quella scena magnificamente eccitante.Koru somigliava ad un animale affamato che aveva trovato alla fine un ampio pascolo dove brucare.Miriam prese per mano il fratello e lo tirò in disparte, su un soffice prato. Enrico senza lasciare gli occhi dai corpi avvinghiati dei due negri si lasciò distendere e Miriam iniziò un paziente massaggio sullo scultoreo corpo, prima con le mani, poi con la bocca ardente prima di bisbigliare:”Ti amo! Ti amo pazzamente, non posso più stare senza di te!”Le due bocche si unirono in un bacio finchè il bacio stesso non divenne una tortura. Le loro mani si insinuavano in ogni insenatura dei loro corpi frementi, trovarono sempre arrendevole un’apertura, una sporgenza. Avvinti si arrotolarono sull’erba, le loro gambe si intrecciavano fino a quando Enrico non si trovò in mezzo a quelle della sorella e nel modo più naturale, più semplice si immerse in lei tenendola con le tette.Risalì tutto nel suo ventre ed il gemito di Miriam, un gemito di piacere e di vittoria, perché finalmente suo fratello la stava fottendo, si unì a quello del ragazzo ed a quelli degli altri due che ormai gridavano il loro piacere. Quello di Enrico fu un gemito di abbandono, di resa, ma era la più bella delle rese e cominciò a ritmare in lei, con forza, sapendo di non riuscire a reggere a lungo perché era troppo eccitato per lo splendore di quel corpo che possedeva e perché stava fottendo sua sorella!Miriam appoggiò i talloni sul sedere del fratello e spinse, accompagnando il suo ritmo, in modo da mandare il dardo fino in fondo, anche se quando toccava il fondo sentiva una fitta lancinante che era anche un’esplosione di piacere e Miriam sperò di venire insieme a lui, perché l’aveva desiderato troppo a lungo. Perché finalmente lo sentiva giostrare nella sua natura che lubrificava quel fallo prodigioso e lo faceva scivolare in lei in un ritmo forsennato.Enrico si fermò quando si rese conto che era sul punto di venire, ciò aumentò l’eccitazione di Miriam che in pochi istanti, si tese sotto di lui ad arco, sollevandolo sul ventre per gli ultimi forti colpi che lui le impresse prima di sborrare, nello stesso tempo che lei godeva e la felicità fu totale, assoluta.Rimasero ansanti lui sempre piantato nella fica di Miriam che lo tirava in dentro con i talloni per non lasciarlo scivolare fuori fino a quando poteva restare dentro di lei.Si sorrisero poi Enrico le accarezzò il volto e la strinse a se per qualche lungo istante ancora.”Era tanto difficile?” Gli chiese Miriam.”La cosa più bella del mondo. Tesoro mio”Le si distese accanto.Ora c’era un silenzio intorno, dopo i gemiti i mormorii, gli strilli delle due coppie che avevano echeggiato su quel laghetto, salvo i cicalii delle cicali negli arbusti poco distanti.
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