.…in auto abbiamo provato a rimanere calmi. Tenendo reciprocamente la mani al loro posto, che fatica…. – spero solo che tu non pensi che sia una facile..- disse Betta dentro di me pensavo .. nnnooooo per carità ci ho messo molto a convincerti.. – guarda è un bell po’ che non scopo, tu mi hai eccitato troppo questa sera, e poi ho sempre sognato di averti per me… – dissi tranquillo – è solo che quando hai detto che mi avresti leccata dappertutto, bè mi sono eccitata, quello stronzo di Carlo non l’ha mai fatto, specialmente non mi ha mai leccato ….. – facendo segno col dito la gnocca – diceva che gli faceva schifo tutto quel bagnaticcio – – la figa vorrai dire – – bè quella – – no, devi dire la figa – – …e tu … la leccheresti la mia….figa – – non vedo l’ora di farlo bella mia, però se continui mi fermo e te la lecco qui in macchina – cazzarola, ero gonfio come un pavone, ma quanto era lunga la strada, provo a mettere la mani avanti – e cos’è che non ti faceva l’imbecille di Carlo? – le chiesi – l’ha sempre voluto fare normalmente, io sotto e lui sopra, sempre così, ma gli piaceva da morire che gli facessi un bocchino prima, lo stronzo – – ah, tu sì e lui no, bel pirla – dissi io. Tra questi discorsi,fatti solo per entrare nell’intimo, finalmente siamo a casa mia. – accomodati sul divano che prendo da bere, altrimenti fai come se fossi a casa tua – Tornando dalla cucina vedo Betta che si è sdraiata per il lungo sul divano con una gamba sulla spalliera e una a terra…..insomma a gambe completamente aperte ma io la vedevo di fianco…DIVINA , girai attorno al tavolino e mi si presenta davanti uno spettacolo mozzafiato: si è tolta le mutandine e vedo la sua figa appena sotto l’orlo della minigonna, i peli rispecchiano i capelli, nerissimi, ed un tagliettino al centro…….le labbra appena sporgenti….. – Adesso te la mangio – dissi – leccamela, non vedo l’ora – – aspetta – e mi versai dell’acqua fredda nel bicchiere per poi bere Mi sono calato su quel ben di dio baciando le grandi labbra, poi con la lingua ghiacciata ho dato qualche colpetto, lei inizia a muoversi ansimando, (che sia troppo fredda la lingua?) poi usando la lingua come fosse un pennello andavo da sopra il suo pube a sotto dove sentivo il suo culo – Che bello ancora ssii – disse lei presa da quel trattamento Senza preavviso le ho infilato la lingua nella figa, più che potevo, simulando di scoparla con la lingua, cavolo era bagnatissima, piano piano inizio a provare a girare la lingua in tondo per quel po’ che riuscivo, poi ancora su e giù …….venne così velocemente che fece un paio di AAAHHH -AAAHHH e poi disse – merda che venuta, ancora ti prego fammela sentire ancora – – Ok, però fammi vedere come ti spogli – Si alza dal divano, ha tutti i capelli sconvolti,mi fa mettere seduto, lei ora è di fronte a me, mi guarda fisso negli occhi, si sfila lentamente la maglietta, il suo seno sobbalza un po’, sfila le braccia e i lunghi capelli cadono indietro, è veramente bella così, noto adesso i suoi fianchi stretti, mi sorride, è un sorriso languido, infila le mani nei bordi della gonna per sfilarla…… – no, non così, girati e poi piegati quando la sfili, ti voglio leccare di nuovo piegata, vedrai che bello- – sei un maiale – mi dice, ma la sua voce è gutturale piena di voglia – dimmi che non ti piace – girandosi mi dice – si, mi piace – Sfila la gonna piegandosi in avanti, lentamente, è brava, da dove sono seduto vedo il suo culetto, scende la gonna ancora, ora è a metà coscia, e la porca muove il culo un po’ di qua e di là, vedo il triangolo tra la sua gnocca e l’inguine delle coscie, un’apertura che io amo, nel frattempo mi sono preso fuori l’uccello duro come marmo tenendolo in mano, lo muovo molto lentamente, lei ha sfilato completamente la gonna, cazzo che visione quel suo culo e quelle sue gambe dritte…..mi avvicino a lei da dietro in ginocchio – Appoggia le mani sul tavolino – Inizio a leccarla di nuovo, è bagnata dalla venuta di prima, è un sapore inebriante, mi prende la testa, il mio uccello sta scoppiando, lei ansima di nuovo, le prendo con le mani in avanti i seni e inizio ad impastare, i capezzoli sono duri come noccioline, le infilo anche la punta della lingua nel suo buchetto nero, si sposta un po’ avanti, ma la trattengo per i seni, torno ad infilare la lingua nella sua figa e sento che si è piacevolmente dilatata e soprattutto bagnatissima, mi sento quasi annegare. Ma l’odore di quella figa, con la goduta di prima, mi fa balenare un’idea per la testa. L’ho fatta girare di fronte a me supina sul divano , in posizione ginecologica, non volevo altro che farla godere. Prima un dito , poi un altro e poi un terzo, era bagnatissima, un lago, iniziavo ad infilare anche il quarto dito fino in fondo alle nocche, lei gemeva si contorceva e si spingeva contro, muovevo le dita avanti e indietro sempre più veloce sempre più forte, la stavo scopando con le dita, lei davanti a me con le gambe aperte, avevo per me tutto questo tesoro.. – sei bella aperta amore mio per avere 21 anni – dissi – quante dita aah mi hai aaah messo ?- – solo quattro bella mia – – aah cont…inua, aah continua mi… piace aah – – continuo con la mano o con le parole? – – aah con tutte… e due aahh – – sei una bella maiala anche tu sai – – si lo so aah sei tu che aah mi fai essere aaah così – Con la mano libera andai a stimolare la sua clito, dopo 10 secondi con tre lunghi urli ebbe un’orgasmo da sobbalzare tutta, chiudendomi la mano tra le sue coscie venendo a cercare la mia bocca dandomi un bacio davvero da togliere il fiato. Ho tolto molto lentamente le dita dalla sua figa fradicia di umori, sedendomi di fianco a lei abbracciandola con tenerezza, lei mi guarda dolcemente e dice – non ho mai goduto così tanto, avevo una voglia…..- – si, però io ho questo bambino da sistemare.. – mi presi l’uccello in mano, era un mostro, non era mai stato così grosso e duro con la cappella rosso fuoco. – aspetta, dammi fiato un attimo, mi hai distrutta, poi ti rendo il tutto con gli interessi, baciami adesso sei fantastico – Ci siamo baciati intensamente, poi lei è andata e rinfrescarsi in bagno. Quando uscì dal bagno, vestita solo dei suoi sandali , sculettava venendo verso di me seduto sul divano, avevo il mio cazzo in mano, era ancora duro e mi faceva anche male, dovevo scaricarmi assolutamente…La guardavo avvicinarsi nella penombra della lampada, proprio una bella carrozzeria, tette gonfie da impastare, fianchi stretti da arpionare, due gambe che non finivano più, capelli neri lunghissimi da infilarci le mani e poi quel triangolo, davanti, quel pelo corto riccioluto, la luce filtrava sotto la sua fica e tra i suoi inguini creando un altro triangolo rovesciato ……….cristo la leccherei ancora…………… era in piedi davanti a me con le gambe leggermente divaricate e le mani sui fianchi. – Allora di cosa ha bisogno questo bel bambino – disse con voce sciocca Betta – non ce la faccio più, aiutami altrimenti mi faccio una sega – Si mise in ginocchio tra le mie gambe, con una mano spostò i lunghi capelli di lato, senza muovere le mani e quardandomi negli occhi mi diede un bacio sulla punta dell’uccello – ehi ma qui c’è una goccina, povero piccolino ….. – – dai betta, mangialo – – che fretta, aspetta – Me lo prende in mano ………. – AAAAHHHH – dissi, la vigliacca aveva la mano ghiacciata Aperta la bocca se lo infilò almeno la metà chiudendo le labbra, prima freddo poi caldo, sublime, tolse la mano, sfilò il cazzo dalla bocca tenendo le labbra chiuse e iniziò a leccarlo a mò di gelato, dalla base arrivava alla cappella, lo fece alcune volte, poi se lo infila completamente in gola, un attimo poi lo sfila poi ancora in gola, tutto questo molto lentamente, c’è da morire, nessuna mi ha mai fatto questo, lei lo fa con una naturalezza sconcertante – Betta, ancora una volta e mi fai sborrare – – e allora scopami – – no, tu mi devi scopare, fallo come vuoi, ma fallo…- Mi viene sopra e inizia a sfregare la sua figa umidiccia sopra la lunghezza del cazzo, è come se mi facesse una sega, avanti e indietro, alcune volte, poi si cala con le sue labbra sopra le mie baciandomi, (NON CE LA FACCIO PIU’) Mi prende l’uccello in mano mettendolo dritto davanti alla sua fica poi si cala lentamente infilandoselo dentro …lentamente, muovendo i fianchi per aiutarsi, lentamente, solo allora mi accorgo che ho le mani incrociate dietro la nuca, le porto dietro i suoi glutei per aiutarla, che bello, sono sodi, impasto e stringo anche qui, arriva a fine corsa, il mio cazzo è entrato tutto, sento i suoi peli appoggiati ai miei, inizia piano piano un su e giù, che aumenta sempre di più di velocità, sento che la sua fica si è piacevolmente ristretta dai bagordi di prima e le pareti interne bagnaticce aderiscono al mio cazzo ,le sue mani appoggiate al mio torace, ha le unghie laccate di un bel rosso, lunghe, dita sottili, un anellino con una perla nel medio – Graffiami – le sussurro subito lei mi pianta le unghie nella carne, un brivido, con le mani l’aiuto a muoversi sull’uccello anche di lato, a mò di cloche, inizia a soffiare dalla sua bocca, siamo sudati, perline di sudore le affiorano sulla fronte – Fammi venire così……… – dice Inizia una cavalcata dove io sono costretto a stringere i denti e non sono sicuro se riesco a trattenermi, resistere devo resistere, aaaahh non ce la faccio più, non posso deluderla………. – aaaahhhhh vveennggooo – (cazzooo sono venuto………. ) – dai dai an….ch’io ……an….ch’…..io che bello, si che bello…… – vibra come una corda di violino. Si accascia su di me, stringo quel gioiello tra le mie braccia, il cuore di tutti e due batte a mille, il respiro è forte e intenso, siamo sudati come due anguille, i suoi capelli sciolti sul mio viso, penso che non può essere una scopata di una sola sera, è tenera la sua femminilità, semplice, ma con una sensualità non comune alla sua età, sposto la testa verso di lei e le sussurro – Ti adoro piccolina – – Anch’io ti adoro, però lo voglio fare ancora……… – dice lei ingenuamente No, non era una scopata di una sola sera, scopammo ancora e ancora tantissime altre volte.
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