Mi chiamo Carlo e ho 50 anni e sono ancora un uomo attraente e in forma, sono moro muscoloso e ho un randello di dimensioni veramente notevoli, ho sempre voglia di fare sesso e anche se sono sposato e ho un figlio sono attratto dalle ragazze giovani ed inesperte e adoro sedurle cosa in cui sono diventato bravissimo… Insegno Scenografia in una città di provincia dl profondo sud e la proporzione delle allieve è nettamente superiore a quella degli allievi.. cosa che mi intriga moltissimo.. ormai ho elaborato molte strategie per rendermi interessante ed irresistibile per le mie giovani e vogliose allieve… Riempiendomi lo studio di libri.. che per altro non ho mai letto…. Mi seno creato un personaggio estremamente misterioso ed intellettuale…. Che attrae in modo irresistibile… in particolar modo le allieve che provengono da Messina.. era un paio di mesi ormai che avevo una relazione con Vanessa una delle mie allieve, non particolarmente bella ma molto trasgressiva e disinibita.. Quando improvvisamente arrivò un’allieva nuova, si chiamava Monica era una giovane ed ingenua ragazza di appena 18 anni che si era trasferita dall’Accademia di Venezia dove era stata un anno tornando a Messina a vivere con i suoi genitori. Monica era veramente bellissima tanto da essere inquietante, sprizzava malizia e sesso da ogni poro della sua pelle liscia e candida come la seta e come solo le ragazze della sua età possono fare, sembrava veramente una dea dai capelli dorati che le scendevano fino al culetto prominente e sodo a forma di mandolino che pareva volesse esploderle nei pantaloni tanto era sodo e tondo, sorretto ad un paio di cosce veramente incredibili e una 4 di seno, grosso e dalla forma a pera. Monica era veramente una dolce e bellissima gattina, una barbi che solo a guardarla muoversi ti faceva venire un’ infarto e non nascondo che spesso mi rendevo conto che avevo l’uccello duro.. Trascorsi l’inverno pensando a lei, al suo corpo al suo odore intenso e dolce che sapeva di sesso di desiderio, e mi dilungavo a darle spiegazioni di cui la giovane allieva era insaziabile… e quando Vanessa nel mio angusto studio mi succhiava l’uccello io pensavo a Monica mentre le venivo tra le labbra…… e mentre la penetravo in profondità…Ormai non facevo che pensare a lei la desideravo la volevo prendere possederla selvaggiamente….. … era giunta la primavera e con lei il caldo torrido del Sud Italia… non facevo che pensare a Monica a suo odore intendo selvaggio e al mio enorme uccello esplodermi nei pantaloni…. Anche se ero il suo docente e avevo ormai 50 anni volevo scoparmi quella dolce bambolina diciottenne….. che sprizzava sesso e desiderio da tutti i pori della sua candida e lisca pelle…… Seduto dalla cattedra mi perdevo a guardarla silenziosa e solitaria non dare confidenza a nessuno era come se un qualcosa le vibrasse dentro,e io passando tra le allieve mi dilungavo spesso con lei inebriandomi del suo profumo e del calore della sua pelle…. Adoravo sentire l’odore della sua pelle sudata che si mischiava al profumo e a quell’odore intenso che sapeva di fica di sesso e di femmina in calore…..un giorno.. passando tra i grandi banchi lei mi chiamo per la revisione e io con quella scusa potevo starle vicino sfiorarle la pelle bolente.. guardarla accavallare le cosce avvolte da una gonna corta mentre il seno grosso e sodo affiorava dalla camicetta un po sbottonata,.. aveva sempre quell’odore intenso che sapeva di femmina.. di sesso….che mi faceva impazzire…come il suo atteggiamento formale e sostenuto direi distaccato che ti teneva a distanza.. per scappare sempre a Messina e che contrastava con quella carica erotica che con tutto il suo essere femmina esternava.. come una gatta in calore.. partimmo per Parma per un viaggio studio e il giorno dopo mi si presentò un’occasione imprendibile ed inattesa… dovevamo prendere un autobus che per recarci in un museo e….eravamo partiti con tutta la scuola di Scenografia in aereo per andare a visitare una interessante mostra di Teatro e di scenografia a Parma..E quella mattina calda di primavera la dolce Monica era uscita dall’albergo indossando una maglietta di cotone rossa a manica corta e a trama larga che le faceva risaltare il seno grosso e sodo ed una minigonna blu plissè.. la pelle nuda chiara e liscia come la seta, le spalle, la vita, i lunghi capelli biondi, che le ricadevano come una profumata cascata dorata.. i suoi fianchi tondi e generosi… messi in evidenza da quel semplice abbigliamento e il suo odore inconfondibile di vaniglia e di sesso… che sapeva di femmina giovane e calda…. Erano saliti tutti sull’autobus che ci avrebbe condotti alla mostra e c’era molta confusione quel giorno e, non riuscendo ad andare avanti, dopo essersi districati a fatica, ci eravamo sistemati sul lato posteriore dell’autobus con le spalle rivolte alla porta d’ingresso. Mi ero trovato per caso al fianco di Monica e guardavano fuori il traffico caotico di quella giornata. Nella calca dell’autobus la giovane Monica vestita in modo così leggero e con i fianchi sporgenti e succosi del suo culetto a mandolino appena coperto dalla leggera stoffa della gonna era una vera e propria tentazione era una preda succosa da cogliere pensavo tra me e me.. travolto dalle mie torbide fantasie.. mentre il suo odore mi stordiva.. la sua mano sfioro dolcemente la mia.. per due volte.. cercando un appiglio per non cadere e sfiorando il mio braccio col suo seno grosso e bollente.. mi sorrise e io mi spostai.. nella calca infernale.. finendo ad ad arte, dietro di lei, proprio con lo scopo di proteggere quelle sensuali chiappe sode e calde… dagli occasionali e intenzionali palpeggiamenti degli altri uomini.La tentazione esercitata dal quel culetto sodo e bellissimo di Monica era veramente troppo forte per qualsiasi occhio maschile che vi si fosse soffermato sopra.. non capivo più nulla e decisi di… e dopo una lunga e non facile manovra, ero riuscito a piazzarmi proprio dietro di lei, ma, inizialmente, di fianco; senza bisogno di avvicinarmi pressato com’ero dalla folla dei passeggeri dell’autobus, le avevo poggiato dolcemente e quasi per caso il dorso della mano su una natica che era caldissima e veramente soda.. lei non si scosto affatto anzi.. si spinse verso di me.. la stoffa era veramente sottile e sotto la gonna percepivo la stoffa delle morbide mutandine, il cui bordo cominciai a carezzare delicatamente. Dio come era sensuale la curva di quelle natiche bollenti e come erano sodi quei glutei che quella fortunata combinazione mi permetteva di toccarle impunemente…Dopo un pò, non percependo alcuna reazione da parte della mia dolce allieva Monica.. mi feci coraggio e, spostando la mano pian piano, riuscì a giungere con il dito indice proprio Sopra la morbida e calda valle in cui si congiungevano le sode sfere posteriori.Il dito della mia nano si adagiò voluttuosamente, per tutta la sua lunghezza, lungo la fessura di quelle bellissime natiche mentre la mia eccitazione cresceva a dismisura.Non capivo più niente la mia mente si fuse su quell’irresistibile culetto di giovane e fresca donna e decisi di osare volevo farmi la mia allieva….girai la mano e posai così tutto il palmo sulla natica della ragazza palpandole dolcemente il culetto sodo e bollente.. sfacciatamente come se nulla fosse… Monica… non abituata a salire sugli autobus affollati delle grandi città.. trasalì realizzando solo in quel momento che quel contatto con la mia mano non era casuale; e che il suo professore.. stava prendendosi la libertà di palparle il culetto bollente … ….professore…..sospiro……. quasi in silenzio…….Monica aveva sentito raccontare che ci provava con le allieve e della sua storia con Vanessa la Messinese delle pompe ma aveva tentato di tenerlo lontano.. da se inutilmente..a quel punto.. La dolce Monica non ebbe il coraggio di voltarsi e fare una scenata li davanti ai suoi compagni di scenografia.. non era nel suo carattere.. allora si voltò lentamente verso il Professore.. e lo guardo fisso mentre una vampata di calore e eccitazione la pervadeva..sentiva la sua dolce passera bagnarsi mentre Carlo… dietro di lei imperterrito proseguiva a prendersi i suoi piaceri proibiti accarezzando quel culetto sodo e invitante… e il gioco proibito lo stava eccitando da impazzire ora sentiva il calore del corpo della giovane Monica il suo odore intenso di vaniglia.. e il suo uccello gonfiarsi dall’eccitazione… dopo un attimo di incertezza.. seguito al sussulto dell’ingenua ragazza che ormai ci stava prendendo gusto.. Carlo vista la totale assenza di altre reazioni prese coraggio e dopo qualche attimo, riuscì a girarsi tutto e così il suo glorioso ed enorme uccello.. diventato durissimo come il marmo e bollente come il fuoco si poggiò dolcemente con la sola sottile intercapedine dei pantaloni e della gonna su quell’irresistibile, tondo e sodo culetto della giovane allieva….. Monica che ora seguiva attentamente incapace di staccare il suo culetto dall’uccello duro del suo professore di Scenografia ora era tutta eccitata dalla torbida situazione e dal potere esercitato su di lei da Carlo ormai signore e padrone delle sue reazioni.. aveva caldo sentiva un fuoco pervaderla e il sudore mischiarsi all’eccitazione nella calca dell’autobus…Monica avvertì quel membro durissimo e grosso che poggiava per tutta la sua rispettabile lunghezza, sulla fessura delle sue natiche vogliose e spingendo cercava di schiuderle malgrado la protezione pur sottile della stoffa improvvisamente sentì, le mani del professore che le afferravano con forza i fianchi nella classica presa del coito da dietro. Sentì quelle mani ruvide, calde e forti rassicurate dalla sua mancanza di reazione che la palpavano con sempre maggiore audacia, mentre il membro veramente gigantesco e duro come l’acciaio del suo professore… fremeva sul morbido contatto dei suoi glutei sodi e bollenti sentì quelle mani forti da architetto che si abbassavano scorrendo lungo i fianchi, dirette verso il corto lembo della gonna.Il lembo venne raggiunto in breve tempo da quelle dita lisce e forti del Professore che, dopo averlo leggermente sollevato, vi si insinuarono di sotto, posandosi voluttuose sulla calda pelle delle cosce sode e vellutate.. e subito quelle mani cominciarono a risalire frementi dalle cosce ai fianchi giungendo, finalmente al pieno contatto con i glutei ora solo Protetti dal sottile tanga che indossava la vogliosa Monica…..Monica continuava a rimanere ferma, come se nulla fosse e nella sua ormai consapevole veste di preda del suo Professore di scenografia non appena sentì quelle mani che avevano già preso pieno possesso delle sue prominenti rotondità posteriori, si volse verso di Carlo rivolgendogli un perverso sorriso di compiaciuta eccitata approvazione. Afferrando Ancora più saldamente il palo dell’autobus.. mentre il cuore le cominciò letteralmente a sussultare nel suo petto, in un galoppo sfrenato, nel sentire le calde dita del Professore che una volta trovato il lembo superiore del tanga lo tiravano delicatamente giù in modo da scoprirle del tutto il culetto sodo e caldo.. fino all’attaccatura delle gambe ormai la passera di Monica era un lago di succhi che le scivolavano fra le cosce .. intensificando L’odore della sua passera bollente……La mano destra del Professore si spostò quindi dal fianco della donna alla patta dei pantaloni che sbottonò rapidamente; il membro venne così estratto e sollevato il corto pieghettato lembo della gonna per quel tanto che bastava venne poggiato dal professore Selle nude ed indifese chiappe sode della dolce e succulenta allieva diciottenne….Monica era eccitata ma anche impaurita da quella situazione, in mezzo a tutte quelle persone, e ai suoi compagni di9 Scenografia che non si stavano accorgendo di nulla.. ma qualcuna delle sue amiche avrebbe potuto capire cosa stava succedendo il professore… volse uno sguardo implorante di aiuto a Pietropaolo nel momento in cui si sentì afferrare Per le natiche dalle forti e calde mani del professore e si senti aprire con decisione….Pietropaolo già da tempo complice del professore nelle orge con Vanessa.. alternava il suo sguardo su due scene altrettanto eccitanti una quella del volto della dolce diciottenne Monica l’altra quella dei movimenti delle mani del Professore cinquantenne che si indovinavano sotto la sottile stoffa della gonna; allo sguardo implorante di lei replicò con un inequivocabile cenno di lasciar fare, proprio nell’attimo in cui la donna sentì la già umida punta di quel membro enorme e bollente che affondata di colpo tra i glutei brutalmente spalancati e giungeva sul rinserrato cerchio dell’inviolato buchetto posteriore, con l’evidente scopo di prendere possesso della sua intimità, proprio attraverso quella Stretta sensibilissima apertura in cui più volte Monica aveva indugiato con le dita fino a farle scivolare nel suo culetto voglioso…..Sentì il respiro affannoso denso di sentori di tabacco del Professore di Scenografia sul collo mentre la mano destra di lui si staccava dal suo fondo schiena; si volse leggermente e vide che Carlo come se nulla fosse si portava la mano alla bocca e, guardandola dritta negli occhi per farle chiaramente capire dove aveva intenzione di arrivare, vi deponeva un po’ di saliva…..Monica si girò ancora una volta verso Pierpaolo e Matteo che guardavano eccitati e facevano scudo al Professore.. e vedendoli eccitati e con le patte gonfie.. capì che non c’era nulla da chiedere, ma solo subire passivamente le voglie del Professore di Scenografia… come era chiaro lui la voleva… fissandolo, stravolta, negli occhi, strinse le mani sul corrimano dell’autobus, arcuò leggermente la schiena all’indietro, come una vittima pronta al sacrificio e, addirittura, desiderosa di facilitare il compito al suo carnefice E attese di essere penetrata da quella spada di carne dura ed ardente…….Dopo qualche attimo, sentì le dita della mano destra del Professore che si posavano nuovamente sulla natica richiusa si sentì aprire di nuovo e mentre il membro, che già pulsava impaziente, si ritraeva leggermente, sentì la frescura della saliva che veniva Posata sul buchetto pulsante del suo culetto indifeso e ardente….. Le ruvide dita del professore… spalmarono accuratamente tutta la zona in cui si sarebbe consumata la penetrazione anale della dolce ed ingenua Monica.. la ragazza trasalì vistosamente nel momento in cui il Professore per saggiare lo stato di lubrificazione, di colpo, fece una sorta di prova generale, e la penetrò ruvidamente con due dita in profondità nel culetto mentre sentiva la fica pulsare di desiderio e si sentiva un calore pervaderla così penetrata in mezzo alla folla…di colpo… per qualche secondo il grosso medio della mano destra del professore fece dei giri e dei movimenti di su e giù dentro il contratto sfintere della bella e presuntuosa Monica allo scopo di allargare e ungere meglio Quel caldo gustoso, vibrante e angusto passaggio…… l’odore di Monica era fortissimo e il sudore si mischiava all’odore della sua fica……. Il cui succo le scendeva copioso tra le cosce sode e lisce come una seta pregiata…..Dopo pochi attimi il dito venne estratto, le mani spalancarono nuovamente le natiche con forza, il cazzo enorme e caldo vi affondò puntando decisamente l’ormai viscido buco e, mentre il Pierpaolo e Matteo le stringevano le mani parlandole come se nulla fosse il professore contrasse vigorosamente le pelvi e spinse per inculare quella ghiottissima, giovane preda… per incularla così.. vergognosamente in pubblico, in un autobus strapieno, a strettissimo contatto con decine di persone, con il serissimo rischio di essere entrambi scoperti…. nel preciso momento in cui la punta enorme del cazzo ardente del professore entrava violando l’umida porta dello sfintere anale della dolce indifesa Monica diretto ad affondare dentro di lei per intero in profondità senza nessuna pietà nè senza ritegno o senza freno alcuno… la quarantenne e grassoccia Professoressa di Costume che aveva visto sadicamente tutto ed era eccitatissima decise che era giunto il momento di interrompere il gioco divenuto, in pochi minuti, inaspettatamente delizioso per il Professore di scenografia….La strattonò con la mano destra, che lei stringeva violentemente con la sua, in una sorta di estrema ricerca di aiuto, nel momento in cui si accingeva a soccombere, inesorabilmente e del tutto alle prepotenti voglie sodomizzatrici del suo Professore e tirandola violentemente verso di se la strappò a quel sadico lascivo assalto, “dai, sbrighiamoci, dobbiamo scendere tutti è la nostra fermata continuate dopo a parlare….”, esclamò, mentre, fendendo energicamente la calca, la trascinava fuori dall’autobus.Monica sussurro……Grazie…… e la professoressa di Costume gli sussurro nell’orecchio stanotte vieni in camera mia che proseguiamo. Sei una deliziosa maiala….
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