Era un giorno di autunno. Quell’anno Novembre si presentò freddo e piovoso come non mai, stavo raggiungendo il mio ufficio a piedi come tutti i pomeriggi quando mi squillò il cellulare, era lei… da quanto tempo non la sentivo! “Ciao” dissi subito appena risposi “Ciao” rispose lei. “Come stai Nanà?” le chiesi soffermandomi a guardare il mare ed i gabbiani che svolazzavano “male,… mi manchi tantissimo, sai ora ho lasciato casa mia e per studiare meglio sono venuta in città dove ho affittato una casa, ti andrebbe se ci vedessimo?” disse lei con un sol fil di voce… Rimasi qualche minuto in silenzio, mi sembrò un secolo. Mi ero ripromesso di non vederla più, lo facevo per lei. Una ragazza di 24 anni non può amare un uomo di 43, mi sembrava un rapporto che non aveva futuro, poi io ero sposato… A quell’invito, comunque, il mio basso ventre ebbe un fremito. Nanà era eccezionale come amante, fantastica. Non avevo mai fallito un colpo con lei, anzi ne facevo almeno 3 per volta. Con mia moglie al massimo una al mese… “Si, voglio vederti anch’io” risposi senza più dubitare, “ti raggiungo, dammi l’indirizzo, dove stai?”. Andai a prendere la macchina e la raggiunsi, era abbastanza lontano da dove stavo ma sapevo che ne valeva la pena. Guardai bene di non farmi vedere da nessuno, entrai nel portone, raggiunsi la porta e lei aprì, mi stava aspettando. Entrai e le presi le mani, lei mi si rannicchiò addosso, ci baciammo, le nostre lingue si slegarono e si intrecciarono come serpenti innamorati. Il suo profumo mi entrò nel cervello. Come al solito lei mi venne a cercare, le piaceva molto sentire il mio cazzo duro attraverso i pantaloni, abbassò la cerniera e mise subito la mano nella patta arrivando in un attimo a toccarmi le palle. Mi piaceva quel suo modo di impossessarsi d! i me senza chiedermi il permesso. Continuammo a baciarci mentre lei mi stuzzicava, sembravamo due ossessi. “Vieni amore” mi disse lei prendendomi per mano e portandomi nella stanza da letto dove c’era più luce. Potetti osservarla meglio. Aveva gli occhi fantasticamente luminosi ed il viso radioso, le labbra rosse carnose ed i capelli corti nerissimi come sempre. Indossava una vestaglietta attraverso la quale si vedeva benissimo il suo delizioso ed abbondante seno. Si fermò ed una gamba, bellissima, fuoriuscì dalla vestaglia, la osservai meglio, la sua pelle bianchissima illuminava la stanza , ed un sorriso radioso era stampato sulla bellissima bocca. “Madonna… come sei bella “mi venne da dirle mentre le baciavo le mani. “dai, spogliati, io sono già pronta” mi disse lei sedendosi sul bordo del letto. I nostri incontri andavano sempre così: lei si sedeva e mi osservava mentre mi spogliavo, le piaceva moltissimo vedermi nudo ed eccitato al suo cospetto . Quando fui nudo mi avvicinai, lei allungò entrambi le mani verso il mio pube ed afferrò il membro ed i testicoli, ero suo! Quel giorno la vedevo eccessivamente sicura, mi spaventava qual suo modo d’essere. Mentre io le toccavo i seni lei iniziò a masturbarmi dolcemente, mi fissava sicura e più volte si passò la lingua sulle labbra, con il pollice mi stuzzicava il glande “Non ce la faccio più, amore” dissi, come al solito mi inginocchiai ed iniziai a spogliarla delle poche cose che aveva. Le piaceva che iniziassi dai piedi, diceva sempre con convinzione “Un uomo deve sempre spogliare una donna iniziando dai piedi, in tal modo mentre lo fa la venera”. Le tolsi le ciabatte e delicatamente prima le baciai i piedi e poi passai la lingua tra le dita succhiandole avidamente l’alluce. Lei chiuse gli occhi come per gustare ancora di più quel dolce omaggio che le facevo. Aveva dei piedi bellissimi che emanavano un odore eccitante, glieli avrei leccato per ore, ma dovevo andare oltre. Risalii la coscia! con la lingua, le aprii la vestaglia e gliela sfilai, era nuda. Il suo pube ricoperto da peli nerissimi emanava un dolce odore di eccitazione, lei allargò le gambe come per invitarmi a cena, il suo sesso roseo mi si presentò davanti ed io vi affondai la mia testa leccando avidamente. La leccai per moltissimo tempo mentre lei emetteva dei mugolii di piacere, continuai finché non mi invitò ad alzarmi ed a coricarmi sul letto in modo che lei potesse cavalcarmi. Mi distesi, lei salì sul letto in piedi, con un piede mi sfiorò il cazzo durissimo ridendo, poi si inginocchiò e si impalò. Era eccezionale guardarla così: i suoi seni avevano un movimento ondulatorio e sussultorio da sballo. Roteava il bacino in modo sublime, mi alzai un po’ per succhiarle i seni, ma lei mi rispinse giù “dopo… ora voglio godere, devi venirmi dentro…avanti, voglio godere mentre mi allaghi… dai” la inondai di sperma tanto che colò anche sulla mia pancia e sulle gambe mentre lei continuava a sbattermi violentemente. La sua vulva emetteva un suono quasi come uno schioccare di dita, dopo aver emesso un grido cadde sul mio petto rantolante. “Hai preso la pillola amore?” dissi io… “Certo” rispose lei sicura e con un sorrisino ironico. Non parlammo per qualche secondo, poi lei si pose su un fianco liberandomi dalla morsa delle sue gambe, mi baciò. “Ho ancora voglia di te” disse con voce fievole mentre con una mano mi toccava il membro ormai afflosciato. Con quella toccata immediatamente il mio membro si riprese, lei mi guardò e senza esitare abbassò la testa e prese a succhiarmelo. Era fantastica quando mi spompinava. Con una mano mi stringeva le palle giocandoci come se fossero delle biglie, lei, sempre tenendo il cazzo in bocca, si spostò portandomi il suo sesso sulla bocca e stringendomi il capo tra le gambe, formammo un 69 bellissimo , avevo i suoi piedi che mi toccavano le orecchie, le venni in bocca mentre tutti i suoi succhi mi inondavano la faccia. Lei risalì e, mettendosi di fianco, mi baciò, assaporai il sapore del mio sperma confuso con il suo che già avevo in bocca. Rimanemmo così per quasi mezz’ora, senza parlare, ascoltando solo i nostri cuori battere ed i nostri respiri, bellissimo! “Ci facciamo una doccia?” disse lei con allegria, “Si dai” risposi io felice. “L’acqua calda della doccia ci rinfrancò. Mi insaponò tutto ed io altrettanto feci con lei, ci asciugammo e tornammo sul letto, questa volta feci stenderla ed iniziai a leccarla tutta dalla punta dei piedi fino ai capelli soffermandomi a succhiarle i seni. “Domani ti faccio una sorpresa” disse lei divertita “di cosa si tratta?” le chiesi, “domani, ho detto”. Rifacemmo l’amore con furore, poi ci lasciammo. Quel pomeriggio fu sconvolgente in tutti i sensi. L’indomani lei mi chiamò e mi disse che prima di fare l’amore non aveva preso l’anticoncezionale, il giorno prima era il 14° del ciclo … dopo 9 mesi sarei diventato di nuovo padre…Era quella la sorpresa che mi aveva promesso.
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