Ho 42 anni spesso mi capita di passeggiare in un parco a sera tardi e ad un certo punto sento un “hei hei tu” io mi giro verso la voce e vedo un uomo contro un albero con l’uccello in mano mentre piscia, “mi dice vieni dammi una mano a farmi pisciare” io intanto cammino mi richiama ancora “non ti va di guardarmi mentre mi masturbo o di aiutarmi a farlo” mi accorgo che mi sono fermato a guardarlo lui è molto convincente molto gentile sembra quasi che mi inviti a fare quattro chiacchiere e senza accorgermi mi avvicino, lui continua a masturbarsi io sono vicinissimo a lui, mi prende la mano e mi appoggia il suo cazzo, io d’istinto la ritraggo e le dico “io non sono gay e non ho mai fatto queste cose con un uomo, per risposta c’è sempre una prima volta e rifà la stessa cosa”, questa volta la tengo ferma con in mano il suo membro caldissimo durissimo scappellato pieno di vene colme di godimento, mi dice di segarlo piano piano e io lo faccio come un automa mi tocca il culo dicendomi che sono una bella proietta, mi strizza un capezzolo e il dolore mi dà una sensazione piacevole, mi scopre le tette mi ripizzica i capezzoli strattonandomi a piene mani le tette, senza accorgermene mi cala i calzoni e le mutande, mi vergogno sono con il cazzo duro, lui mi maltratta mi dice che sono una troia ciucciacazzi e rottoinculo io balbetto che non sono gay e non ho mai fatto queste cose, lui in modo autoritario mi sfila calzoni e mutande e maglietta sono completamente nudo in un parco ho paura e vergogna.Lui estrae un coltello a serramanico e me lo mette alla gola, dicendomi inginocchiati e succhiami il cazzo culattone, io ho cercato di reagire mi ha dato una sberla fortissima sulla faccia e mi ha minacciato di farmi veramente male e poi di andare via con i miei vestiti, piangendo mi sono abbassato e ho avvicinato la mia bocca al suo cazzo lui volgarmente mi ha detto non voglio una educanda ma la bocca di uno svuotacoglioni e mi ha dato un’altra sberla, a quel punto mi entrò di colpo in bocca fino in gola facendomi venire conati di vomito, per un tempo interminabile ha usato la mia bocca come se fosse una vagina poi soddisfatto sempre comandandomi con l’aiuto di un coltello mi ha detto “amore girati che ti rompo il culo” io ho detto questo no piuttosto picchiami e per risposta mi ha dato un pugno in pancia e uno sul fianco questo a fatto si che quasi privo di forze son ostato girato come ha voluto lui, ho sentito uno sputo sul culo e un altro sputo sulla sua mano che poi ha sfregato sopra il cazzo, senza perdita di tempo o possibilità di reazione (anche se da parte mia non ne avevo la forza) colpo secco dolore lancinante senso di svenimento svuotamento e riempimento totale, la vergogna l’umiliazione la perdita di dignità. Non so per quanto ha continuato a montarmi ma ormai non sentivo più niente finalmente un grugnito e la sensazione di bagnato e di bruciore nell’ano, era venuto dentro di me, mi è subentrata la paura delle malattie, non mi sono accorto che mentre ero a quattro zampe e mentre mi possedeva mi faceva delle foto digitali quando mi sono accorto che ne faceva delle altre gli ho detto a cosa gli servivano e lui tranquillamente mi disse che una inesperta troietta come mè non se la voleva perdere e mi aveva preso anche i documenti così sapeva dove abitavo, e le foto mi servivano per ricattarmi a livello sessuale, a meno che io volessi far sapere e vedere quanto ero culattone ai miei genitori, amici e colleghi di lavoro, come da documentazione in suo possesso. Mi misi a piangere e lui mi disse non piangere se questa volta non sei stata brava domani potrai anzi dovrai venire da me e potrai migliorare zoccola penso che inviterò anche degli amici alla tua festa cosi migliorerai notevolmente il tuo stato di puttana, ciao a domani e mi mise in mano un suo biglietto da visita.Mentre mi rivestivo piangevo per l’umiliazione subita giunto a casa mi sono fatto una doccia e poi a letto durante la notte continuavo a pensare a occhi aperti e vedevo uomini belli/brutti alti/bassi minidotati/superdotati italiani/stranieri giovani e vecchi ma sempre e comunque uomini e tutti volevano disporre del mio corpo chi mi chiedeva un pompino chi una sega chi mi voleva montare io ero sempre disponibile ero in un bagno di sudore e verso mattina dopo una notte insonne ho dovuto masturbarmi per riacquistare la tranquillità.Ore 7.00 mi alzo distrutto continuavo a ripetermi “tu non sei frocio gli uomini non ti piacciono sei stato costretto violentato, non è colpa tua sei eterosessuale con le donne ci sai fare e altro ancora” questo per darmi una parvenza di normalità, ore 7.30 suona il telefono “pronto chi parla”, “sono il tuo padrone zoccola ricordati che oggi dopo l’orario di lavoro ore 18.30 devi recarti in via ………….. suona al citofono di ……………. sali al 4° piano ti aspetta una bella sorpresa la tua festa, questo è un ordine a presto puttanella”.
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