Ho vissuto una giornata in modo nervoso e nella mente mi balenava l’idea di recarmi dalla polizia a denunciare il tutto, ma poi mi venne vergogna paura e il solo pensiero che delle foto mie andassero in giro mi faceva penare pensando a cosa direbbe mio padre di me e il resto della gente che mi ha sempre rispettato, a questo punto decisi di affrontare il mio destino. Finito di lavorare mi recai all’indirizzo maledetto suonai e salii.Arrivato davanti alla porta suonai “avanti puttanella mi disse una voce maschile” non era la solita che io conoscevo mi prese un tremore alle gambe, una volta entrato un’altra voce maschile “chiudi a chiave e sfilala dalla toppa alla tua sinistra c’è una porta è il bagno entra spogliati fatti un bidè e metti i vestiti che troverai nell’armadietto, quando sei pronta vieni in salotto con la chiave” tentai di ribadire che volevo prima parlare ma per tutta risposta un terza voce “stronzetto vedi di non rompere i coglioni a dei veri uomini che dopo te li facciamo assaggiare”.Entrai in bagno rassegnato ma la paura mi era sparita e stava subentrando una sorta di curiosità e di eccitazione, mi spogliai mi lavai e mi apprestavo a vestirmi aprii l’armadio e mi trovai di fronte a un completo da servetta inglese (parrucca a baschetto bionda calze nere con riga scarpe con tacco alto minigonna cortissima reggiseno e perizoma nero camicetta bianca e crestina da cameriera) mi misi a ridere ma intanto mi vestii, quando ero pronto barcollando sui tacchi mi avviai in salotto. Il mio rientro fu segnato da fischi e da appellativi da camionisti del tipo “a figona bella gnocca bel puttanone bocca da pompinara eccetera”, mi vergognai, uno dei quattro uomini che erano presenti mi si avvicino e mi diede una fortissima pacca sulla chiappa destra “lanciai un urlo che di maschio aveva ben poco” aggiunse “sei una vera stronza adesso vieni sulle mie ginocchia che ti sculaccio per i tuoi errori” eseguii mi calò il perizoma e alternando le chiappe prese a sculacciarmi “conta mi disse che quando sono stufo smetto”. Dopo un buon quarto d’ora avevo le chiappe in fiamme gli occhi gonfi ma con sorpresa il cazzo duro, girandomi verso gli altri notai che avevano tutti l’uccello fuori dalle patte e chi più chi meno lo masturbavano. Il mio torturatore smise e mi disse “girati fai vedere il tuo culo rotto ai presenti e ringraziali di aver partecipato alla tua punizione, anche stavolta con mia sorpresa eseguii l’ordine. Si fece avanti l’altro apostrofandomi con l’appellativo culorotto è vero che prima del tuo incontro con ……….. eri vergine, rispondi sozzona “si è vero” è vero che ti è piaciuto “no non è vero sono stato costretto con un coltello” ma dalle foto non risulta nessun coltello ma risulta quanto sei puttana stai attento a fare certe affermazioni potresti essere denunciato per calunnia e noi siamo testimoni, ti ripeto la domanda ti è piaciuto? “si” e dicci quanto ti senti puttana, “tanto” ti piace succhiare il cazzo vero stasera te ne faremo fare una scorpacciata vedrai, cosa si dice “grazie” grazie non basta devi dire grazie miei iniziatori “grazie miei iniziatori “.Adesso misi avvicina l’altro del gruppo e mi dice di salire sul tavolo e mettermi a carponi che vuole praticarmi un’accurata visita anale e scrotale per vedere la consistenza e il risultato dello sfondamento del mio buco del culo, anche stavolta da brava servetta come mi ritengono eseguo alla lettera l’ordine impartitomi, una volta in posizione senza tanti complimenti ricevo una pacca sul culo e sento dire “la cavalla è pronta alla monta, prova a nitrire” cosa che io faccio facendo ridere tutti, mi sento afferrare lo scroto e tirarlo verso il basso con forte dolore e da parte mia urla e pianto, piantala di lamentarti cosa credi che facciano ai cavalli/e prima di essere comprate o vendute, sempre con i coglioni tirati e poi mi sono accorto legati con dello spago mi introduce senza preavviso un dito nel buco e rimesta poi due e rimesta poi sputa sul buco e inserisce il terzo, mi sento insultare bagascia schifosa sei sporca dentro e mi mette le tre dita davanti al naso e poi in segno di disprezzo sulle labbra e su tutta la faccia, “fai schifo baldracca a un appuntamento d’amore ci si presenta puliti stronza” mi getta un asciugamano e dice adesso ti faccio un clistere di acqua e sapone cosi ti pulisci come si deve, mi lasciarono li con le gambe aperte tanta vergogna ma tanta voglia di continuare a essere insultato e usato come piace a loro o forse anche a me. Sentivo che in cucina ridevano e si consultavano su cosa farmi e cosa farmi fare mentre si fumavano una sigaretta e preparavano il mio clistere.
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