Quando tornarono mi derisero in vari modi più o meno pesanti. Uno di essi teneva in mano un vecchio enteroclisma di quelli di plastica richiudibile con un tubo e un erogatore (era vuoto capii dopo perché lo era) ad un certo punto disse “forza ragazzi prepariamo il lavaggio per questa vacca”, estrasse il suo cazzo e cominciò a pisciare dentro la sacca, anche gli altri a turno fecero lo stesso, il liquido giallastro raggiunse una bella dose ma non contenti tutti sputarono dentro ridendo uno disse che serve come lubrificante, si avvicinarono tutti al mio culo ridendo uno disse agli altri “guardate dal freddo o dalla situazione i coglioni e l’uccello sono quasi spariti e sempre proprio una porcella in calore”, succhia la cannuccia per lubrificarla e mentre lo stavo facendo aprì la galletta per l’erogazione e mi trovai la bocca invasa da piscio, “ingoia cosi prendi l’aperitivo di quello che ti aspetta” ingoiai senza pensarci su “mi vennero dei rigurgiti di vomito” se ne accorsero e ridendo disse uno di loro “pensa che è solo un assaggio quando uno di noi dovrà farla da adesso in poi la farà direttamente nella tua bocca, e comunque assaggerai direttamente in gola la sborra di tutti, ritieniti comunque fortunato se a nessuno verrà voglia di cagare in quella fogna di bocca che ti ritrovi”.Infilarono la cannula nel mio culo senza riguardo e roteavano la stessa per dilatarmi e per procurarmi dolore, dopo cinque minuti il liquido era nel mio intestino e già cominciava a fare effetto con del bruciore e delle fitte, per tapparmi il buco hanno usato uno strappo di asciugatutto da cucina bagnato nello stesso piscio.Si sedettero chi sulle sedia chi in poltrona o divano fumandosi una sigarette e bevendo birra io ero sempre nella stessa posizione, le ginocchia i reni e tutto il resto erano indolenziti, ma la mia preoccupazione erano però le fitte al basso ventre e alla preoccupazione di quanto tempo dovevo rimanere farcito. Vai a liberarti bagascia fatti un bidè, e poi torna dai tuoi padroni.Finalmente liberazione e godimento misto a sofferenza e umiliazione un connubio da sballo. Ritornai da loro profumata e pronta a tutto, il primo ordine che ricevetti è stato mettiti a quattro zampe cagna, loro erano tutti denudati dei pantaloni e mutande ed erano sguaiatamente seduti a gambe aperte e con il loro membri eretti, il secondo ordine è stato assaggia che sapore hanno dei veri uomini, camminando a 4 zampe mi avvicinai al primo e abboccai il primo cazzo offertomi con costrizione sulla testa, in ordine ripetei lo stesso trattamento a tutti, ad uno di loro venne in mente di imbavagliarmi e poi di farmi rifare lo stesso gioco per vedere se riuscivo a capite a chi apparteneva il cazzo che stavo ciucciando. Per ogni errore avrei ricevuto una sberla in faccia, il risultato fu drammatico su quattro ricevetti ben tre sberle, “ridendo uno disse dovrai rifare la prova orale per il momento sei bocciato”, mentre ero li con le lacrime agli occhi e le guance infuocate suono il campanello della porta, quello che doveva essere il padrone di casa andò ad aprire e in salotto entrarono tre uomini di circa 50/55 anni, uno disse “ma fate schifo è un uomo” la risposta “sarà un uomo ma per certe cose è meglio di una donna, con lui possiamo fare di tutto anche le cose più schifose anche usarlo come cesso”, in risposta un altro dei nuovi venuti disse se è così ho giusto bisogno di pisciare, dai apri la bocca cesso, il padrone di casa aggiunse “dato che è nuovo di queste esperienze portalo in bagno cosi se sporca si pulisce in fretta.Mi condussero in bagno e dopo avermi denudato dovetti mettermi nel box doccia con la bocca aperta, si mise davanti a me estrasse il membro e cominciò a centrare la bocca, io feci entrare il piscio ma lo facevo colare ai bordi della bocca, lui incazzato gridò “questo cesso è ingolfato non va giù il piscio ma esce cosa devo fare” in risposta “dagli quattro sberle vedrai che si sgorga e dopo il piscio lo fa scendere in gola”, dopo la seconda sberla già eseguivo ingoiando lo schifosissimo liquido, ancora doveva finire che un altro entrò e estraendo il cazzo aggiunse di avere bisogno anche lui del cesso finito il primo cominciò il secondo “rideva come un pazzo e cercava di pisciarmi su tutta la faccia invece che in bocca certamente per aumentare l’umiliazione”, finito mi ordinò di pulirgli la cappella, e se ne andò sbattendo la porta. Io piangevo un po’ per l’umiliazione un po’ per il bruciore del piscio negli occhi ma il mio cazzo era diventato duro, dopo poco si aprì la porta il padrone di casa mi ordinò di farmi la doccia e di ritornare in salotto nudo tanto i vestiti non mi servivano per fare la troia succhiacazzi.Dopo cinque minuti ero di nuovo da loro, tanto è vero che uno commentò “avete visto la puttanella come è stata veloce a proprio voglia di soddisfarci è vero puttanella rispondi………””si è vero padroni.” “Mettiti sul tavolo con la schiena appoggiata” eseguii, notai che tutti (7) ormai erano nudi uno si avvicinò al tavolo mi alzo le gambe le appoggio sulle sue spalle mi sputò sul buco del culo e appoggiando la cappella mi penetrò di colpo, lanciai un urlo tremendo era il secondo cazzo che mi prendevo in culo e chiaramente mi ritenevo semivergine, estrasse di nuovo completamente il membro e disse “gli ho rotto il culo a questa troia perde sangue, passatemi un preservativo prima che sta zozza mi impesta di qualche malattia,” dopo essersi messo in sicurezza continuò il suo lavoro di demolizione del mio ano, ricordo che aveva un modo molto strano di montare entrava tutto faceva una specie di zero interno e poi estraeva di colpo l’uccello questo faceva si che la rosetta anale si sfiancasse tanto da rimanere aperta e nel frattempo mi sentivo riempire la pancia di aria cosa che procurava delle sonore scorregge che facevano ridere i presenti e deridere il sottoscritto, il tutto durò una buona mezzora fino alla sborrata nel preservativo ricordo che ormai il mio ano era diventato insensibile quasi anestetizzato, il mio montatore estraendosi il preservativo colmo di sborra gialla esclamò “ci voleva proprio era una settimana che non inculavo nessuno” cosa ne dici di farci un bel sorso di tutto questo sciroppo troia, mi diede una manata sulla pancia e mi ordinò di aprire la bocca versandoci dentro il contenuto del preservativo ingoiai quasi d’istinto per non soffocare.Appena il posto si liberò sentii un altro che mi stava lavorando il culo, lo stava pulendo con dei fazzolettini profumati detergendo il muco anale e il sangue che avevano imbrattato il tavolo e le mie chiappe, finito il lavoro di pulizia disse ad alta voce “eccola di nuovo pronta la zozza lavata e profumata” e senza riguardo introdusse due dita di colpo nel già martoriato buco, rideva e spingeva poi inserì un altro dito e spingeva ridendo disse “è quasi vergine a solo dentro tre dita ora la svergino” e introdusse il quarto dito lacerandomi l’ano, sentivo il sangue colare infatti prontamente uno si avvicinò con una siringa e vedendomi preoccupato disse “è ugorol un farmaco coagulante locale lo metto intorno al cratere così il sangue si ferma e noi possiamo continuare a romperti il culo”.Dopo neanche cinque minuti si avvicinò uno dei miei torturatori per montarmi io piangendo e in un momento di paura e lucidità lo pregai di mettersi il preservativo dicendo che avevo paura dell’Aids, ridendo disse che ero proprio una zoccola sucaminchia e che comunque essendo un oggetto devoto al cazzo erano loro a decidere come usarmi, infatti abuso di me senza preservativo e sborrò dentro il mio intestino.Mentre un altro prese subito il posto, un altro mi costringeva a masturbarlo e succhiargli il cazzo, mentre ero intento al lavoro suonò un telefonino chi rispose disse a tutti “è rashid chiede se vogliamo del pachistano, cosa ne dite se lo paghiamo in natura con questa verginella, ridendo sguaiatamente aggiunse certo per Rashid è come se fosse vergine con il manganello che si ritrova tra le gambe” senti vuoi venire da noi a divertirti abbiamo una puttanella con cui ti puoi sfogare, ok arrivi ciao. Ero pieno di sborra in faccia in culo e in bocca, vai a lavarti e fatti bella che adesso arriva lo spacca fori e saranno dolori per te, e giù altre risate.
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