Mi chiamo Francesca e chi ha letto la prima parte del mio racconto sa ormai come sono fatta e quali sono le mie perversioni nel campo sessuale.Nella prima parte vi avevo raccontato come nei panni di un’infermiera ero stata invitata dal mio carissimo amico ed amante Giorgio, conosciuto con il soprannome di “il pazzo” e di come ero dovuta correre in aiuto della sua nuova e “malatissima” amante.Come detto, dopo aver curato per molto tempo, anche con l’aiuto di Giorgio, la sua amica credevo che per quella giornata il mio ruolo di sexy infermiera era terminato ma mi attendeva una nuovissima e bellissima sorpresa, infatti il pazzo, ora penso che lo è davvero, mi ha condotto in un’altra sala grande della villa dove ho trovato altri tre “malatissimi” bisognosi delle mie terapie; tre malati per le mie cure e per il mio corpo.I tre erano sdraiati tutti in un unico letto matrimoniale chi con la testa, chi con un braccio e chi con una gamba fasciata, avevano l’aria veramente sofferente.Mi sono subito diretta verso i tre ed ho iniziato subito a misurare le loro temperature corporee, questa volta non mi occorreva l’aiuto del “termometro” di Giorgio, infatti come potete ben immaginare ognuno era fornito del proprio. Iniziai a misurare la temperatura del primo ed ogni tanto la confrontavo con quella degli altri. Leccavo quei cazzoni con una voglia ed un impeto incredibile e penso che se qualcuno mi avesse visto avrebbe pensato che non facevo sesso da almeno un anno mentre non era passata nemmeno mezz’ora dalla mia precedente visita.Terminata la misurazione sul primo malato, quello con la gamba fasciata, mi sono messa in ginocchio tra le cosce del secondo, invitando il primo a provare la mobilità del suo bacino, che pensavo avesse riportato dei danni, stantuffandomi da dietro nella mia fica ormai bagnata fradicia.Ero così alle prese con quei tre malati che uno dietro l’altro mi trovavo a soddisfare e dai quali, a quel punto, ebbra di sesso e di voglie sessodipendenti, chiedevo anche l’impossibile: me li scopavo con la travolgente frenesia che conoscono solo le vere fameliche femmine, quelle che se vogliono, con piccole e impercettibili movenze vaginali riescono a far venire anche uno di quei cazzi marmorei come quello del pazzo!Uno dietro l’altro, a rotazione, in coppia e a turno a seconda delle mie fantasie del momento, mi trombavo i “malati” sfogando le mie fantasie sadomaso e purgando a mia volta un paio di loro, i più recalcitranti che sotto i miei comandi tacevano come fossero soldatini sottomessi, con dei clisteri veramente giganteschi!Dapprima li osservavo singolarmente, con attenzione, cercando di capire intuitivamente quali fossero le loro pregevolezze, ma la voglia che di nuovo mi era salita fino ai capelli non mi consentiva di terminare il mio giro d’orizzonte prendevo allora a fottermeli uno dietro l’altro con lasomma gioia di quel capellone di Giorgio che altro non faceva se non osservarci e agitarsi preso dalle voglie che di tanto in tanto correva dalla sua donna “malata” per darle la “medicina” che gli avevo in precedenza prescritto…In una autentica orgia di amplessi fottevo infilandomi una verga nelle chiappe e giocando a fare l’aereoplano con gli altri due, ingoiando con la mia bocca mai sazia prima il cazzo dell’uno e poi quello dell’altro!Mi sentivo padrona del mondo in quel trono così “cazzuto” e quando saltellavo sopra la mazza, non ero io a sentire dolore, ma lui, il fortunato che mi infilava le chiappe!L’ho sentito venire due volte, nelle mie viscere e tuttavia non cedere di una sola oncia nella turgidità della sua erezione!Mi prendeva da dietro le tettone, mi dondolava avanti e dietro e semplicemente questa movenza lo inturgidiva di continuo, agevolato dal doppio pompino che regalavo ai suoi compagni di “malattia”: curiosava per capire come muovevo la bocca e come respiravo quando avevo tra le tonsille quei durissimi cazzoni!Forse è superfluo descrivervi che quei tre mi hanno imperlato un pò ovunque con colate a litri di quel latte bianco che, “singolarmente”, chi é malato forse produce in quantità abnorme; io bevevo trangugiando e ne ho riservata una piccola parte per delicatezze estetiche che tutti i maschi apprezzano moltissimo!Il ruolo di sexy infermierina mi riappacifica con il mondo e serve anche a me come terapia d’urto contro tutti i malanni fisico psichici. Un fine settimana magnifico, immersa in un ruolo che adoro sempre e che ripeterò presto!Ah, dimenticavo, ho goduto, come una vacca, e quindi come sempre, ma stavolta con un qualcosa in più: si, direi che ho goduto… come una “malata di sesso”!
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