Erano passati sette giorni dalla mia iniziazione quando ricevetti la chiamata di Sara. “Il direttore vuole che passi da me nel pomeriggio perché necessiterebbe la tua presenza alla riunione con i giapponesi, sei atteso alle 15 in punto.” In sette giorni ho pensato continuamente a quel giorno ed a ciò che avevo fatto, ma la cosa che più mi scottava era il fatto che avevo provato un piacere enorme e che, alla faccia di tutto e di tutti mi era piaciuto. Da allora solo questa telefonata, oggi alle 15 .. puntuale. E poi che c’entro io con i giapponesi? Con il Sig. Fukuoka o come diavolo si chiama l’azienda sta trattando una Joint-venture per approdare anche al mercato asiatico, ma quello è settore di altri e non vedo perché io debba presenziare. Alle 14.55 mi presento puntuale da Sara la quale mi saluta e mi fa accomodare come se non fosse mai successo niente, mentre il mio imbarazzo deve essere più che evidente. Alle 15 in punto Sara mi porta in sala riunioni e mi passa un voluminoso fascicolo. “Oggi si discute un aspetto marginale della futura Joint con i Giapponesi. La cosa è già fatta ed i funzionari dei relativi settori sono gia al lavoro. “ “…Ho capito Sara. Sono a conoscenza dell’accordo base ma non capisco cosa c’entro io che mi occupo di acquisizione clientela nel mercato America con i Giapponesi. L’asiatico è sotto l’area di quelli del quarto piano no?” Lo sguardo di Sara è enigmatico non capisco se mi ritiene totalmente stupido od irrimediabilmente ingenuo … poi si alza e chinandosi su di me con quella quarta che sembra voler schizzare fuori dal perfetto Tajeur Armani mi dà un buffetto sul cazzo “Noi non partecipiamo alla trattativa Ernst …noi siamo i regali” … “Regali? Che Regali?” … In quel momento, prima che Sara potesse rispondere fanno il loro regale ingresso Antonio con il capo legale dell’Azienda avvocato tal deI tali che ho visto un paio di volte ma che mai mi è stato presentato ed il Sig. Fukuoka con il suo braccio destro, il nipote di uno dei dirigenti della Holding Giapponese che più che un legale assomiglia ad un lottatore di Sumo. I quattro prendo posto attorno al tavolo ovale ed iniziano una serrata conversazione sul bene e male dell’Italia , sul bene e male del Giappone, su come è bella Tropea in questi periodi ecc. ecc. Deduco che la parte dedicata agli affari si è ormai conclusa da tempo e sia io che Sara ci teniamo in disparte seduti all’altro capo del tavolo. Attiro l’Attenzione di Sara e a gesti cerco di chiederle istruzioni. Senza distogliere lo sguardo dagli altri mi fa cenno di aspettare. Trascorrono ancora dieci minuti, la conversazione si fa fitta e sussurrata l’inglese comincia a sfuggirmi e perdo il senso di ciò che viene detto. Osservo Sara e vedo che si sta sistemando la gonna, le sue gambe sono scoperte sino al bordo delle autoreggenti e da sotto la frangetta mi lancia sguardi divertiti. Il tono nuovamente alto della conversazione mi costringe a risollevare lo sguardo, vedo Antonio che fa cenno a Sara di avvicinarsi, due parole veloci e lei esce per tornare dopo 2 minuti con un vassoio colmo di bibite, bicchieri e salatini. Sara serve da bere ai quattro poi si toglie la giacca del tajeur e si abbassa sotto il tavolo tra le gambe di Antonio. Resto interdetto per la cosa, Antonio mi fa cenno di avvicinarmi e quando mi alzo vedo che Sara ha estratto il cazzo del direttore e lo ha già tutto in bocca sotto gli occhi arrapati degli altri tre. Antonio dice qualcosa in Giapponese al Sig. Fukuoka che fa prima di no con la testa e poi assente con aria grave. Io sto sempre la in piedi senza capire Sara mi prende per mano mi trascina in basso e mi bacia sulla bocca. Poi con delicatezza mi spinge verso il signor Fukuoka che leggermente lontano dal tavolo mi guarda con libidine toccandosi. Adesso capisco ..il regalo … lui ha rifiutato Sara e vuole me … guardo Antonio che con un mezzo sorriso sulla faccia si gode il pompino e mi indica il giapponese. Allungo le mani e sbottono i pantaloni a Fukuoka, il suo odore è eccitante un mix di incensi e fiori , il suo cazzo scatta fuori come una molla e mi sbatte sulla guancia, a parte il breve momento con Antonio mai ho fatto un pompino ad un uomo. Il cazzo del giapponese è piccolo, forse 12/13 centimetri e non molto largo, completamente scappellato e già umido sulla punta. Lo assaggio con la lingua e poi lo prendo in bocca ed inizio a pomparlo. Con la coda dell’occhio vedo il lottatore di sumo che si massaggia e dal gonfiore credo proprio che si traiti di tutt’altro oggetto. Il Cazzo sa di buono ed è durissimo … mi accorgo di avere un erezione prepotente e di provare un delizioso piacere nel tenere quella calda asta in bocca. Il primo getto mi coglie impreparato. Fukuoka mi preme con le mani la nuca e mi tiene conficcato a fondo il cazzo mentre mi deposita in gola tutto il suo seme caldo che provvedo ad ingoiare immediatamente e senza sprechi. Altri due scambi in giapponese ed il gigante mi prende per un braccio e mi fa alzare. Si è abbassato i pantaloni ed il suo cazzo non più lungo di quello del suo capo ma molto più largo appare da sotto una grossa ciambella di grasso. Con forza mi abbassa i pantaloni e mi mette a novanta gradi sul tavolo tenendomi schiacciato con il suo peso, la mano a bloccare la testa sul freddo ripiano e l’altra ad indirizzare il suo nodello nel mio culo. Vedo Sara che a smorza candela cavalca Antonio mentre l’avvocato non mi stacca gli occhi di dosso. Sento entrare con prepotenza il giapponese, un brivido caldo mi percorre tutto il corpo. La sensazione è fantastica e nemmeno paragonabile a quella avuta dal fallo di plastica. I suoi colpi sono violenti mentre probabilmente mi offende nella sua lingua. Con la mano arrivo a toccarmi il cazzo che trovo dolorosamente dritto e gonfio. Lui mi monta selvaggiamente, colpi su colpi, e non posso fare altro che godere con gemiti sempre più alti. Lo sento fremere ed ingrossarsi dentro di me. Ormai urlo di piacere. Arriva il primo spruzzo di sborra. Poi un secondo un terzo, mi sembra di essere pieno, senza nemmeno accorgermene vengo sul pavimento. Il giapponese esce violento come è entrato ma neppure un secondo dopo sento il cazzo ben più consistente dell’avvocato farsi strada in me. Ancora una galoppata, ancora piacere, nel momento in cui anche lui si svuota in me vedo Sara che scende velocemente da Antonio per ricevere tutto il suo seme sulla sua dolce faccia. Poi si gira verso di me per baciarmi sulla bocca. “… sai che la prossima settimana c’è un appuntamento con i clienti russi vero Ernst?” mi sussurra mentre un filo dello sperma del nostro capo padrone unisce le nostre labbra.
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