“Cena rimandata. Appuntamento con Sig. Ujimov domani ore 12.00” continuavo a leggere e rileggere il telegrafico messaggio ricevuto dalla segreteria via mail interna cercando di capire come potesse esserci stato un tale disguido mentre alla guida della mia Mercedes Slk cercavo di raggiungere in tempo il ristorante dove la delegazione Russa ed il mio capo mi stavano aspettando e da dove avevo ricevuto una telefonata che mi aveva letteralmente messo ritto. Parcheggio in divieto di sosta e mi dirigo direttamente al privè. La cena è prevista per le 20.00 in punto, entrando nella saletta privata a noi riservato controllo l’orologio ….le 19.55 appena in tempo. L’atmosfera è molto informale, un jazz di sottofondo .. Madeleine Peyroux mi sembra di ricordare … luce soffusa ed una tavola raffinatissima. Antonio con un sorriso cordiale mi viene a ricevere a braccia aperte … “ma dove cazzo eri andato a finire brutto stronzo …” sibila tra i denti “Mi avevano comunicato che la cena era rimandata … perdonami Antonio” sussurro di rimando senza mai smettere di sorridere …. “Questo è il Signor Ujimov …. Signor Ujimov questo è il Sig. Ernst xxxxxxx nostro uomo ai mercati Est-Asiatici … … e questa è Mariah suo braccio destro nonché capo dell’ufficio legale a Mosca … lui è il Sig. Grajev o Gracev … addetto pubbliche relazioni ed i Signori Gajdar e Ryzkov tue controparti per i rapporti commerciali nel sud Europa, …. Il gigante là nell’angolo è George Bondarev numero due della Holding madre …. E ricordati che a parte in casi eccezionali il numero due nel conto viene sempre prima dell’uno …” alla traduzione immediata di Gracev una risata generale aiutò a spazzare via il mio disagio … “La signora laggiù invece dovresti già conoscerla … ti prego di raggiungerla ..” voltandomi verso il fondo sala vicino al mobile bar notai immediatamente Sara …. Bellissima come mai la avevo vista … in un abito lungo nero con scollatura sulla schiena fino all’incavo delle natiche .. “Buona sera Sara sei splendida” …. “Buona sera Ern … scusa per l’inconveniente è colpa mia ..sai oggi io sono arrivata dopo che lui ti aveva incluso tra i partecipanti” … risposta secca volto cupo neppure si è voltata per rispondere ..”C’è qualcosa che devo sapere per stasera? Oppure dovrò improvvisare?” “Non so. I russi non li conosco è la prima volta che la riunione si svolge qua in Italia. E poi ho visto che improvvisare ti viene bene” …. Parole gelide come un vento del nord … improvvisamente la temperatura è scesa di qualche grado attorno a me … “Ascolta Sara non so quale sia il tuo problema e francamente non mi interessa … non sono in una situazione in cui al momento possa preoccuparmi di questo però non credo che essere contro possa esserci d’aiuto …non credi? Mi sembra che in questo ambiente sia estremamente semplice prenderlo in culo e visto gli ultimi accadimenti direi che si è trasceso dal significato puramente letterale della cosa ..” … un sorriso … “direi proprio che tu abbia ragione Ern … e se lo dici tu posso crederlo … e solo che ho bisogno di tempo per adattarmi a questa nuova situazione …” “Dillo a me … .insomma cosa si tratta stasera?” “quello che so è che si tratta di spartirsi un piatto da centinaia di milioni di euro, si tratta di commesse in esclusiva ed appalti per enti parastatali …. Si tratta di prostituirsi di nuovo caro il mio Ernie … quello che non so è come la cosa avverrà … il nostro gorilla laggiù, come poi tutti i suoi lacchè hanno già tirato su diverse strisce e bevuto parecchi bicchieri … e la cena deve ancora cominciare … tu mi piaci Ern, tieni gli occhi aperti” . Al fine la cena ha inizio, il meglio della cucina nostrana sfila in bella mostra sui nostri piatti, i migliori vini che abbia potuto gustare ci vengono serviti in giusta misura ed al giusto momento.. la conversazione è gradevole ed in Italiano grazie alla presenza dei rispettivi traduttori … Antonio a capo tavola ha Bondarev alla sua destra e Ujimov alla sua sinistra, poi vengo io con Sara davanti e la graziosa Mariah sulla destra ..poi tutti gli altri con i Sig. Gajdar e Ryzkov a chiudere il tavolo ormai quasi totalmente ubriachi. Antonio conosce ogni segreto per conquistare il cliente, questa alcova privata si è trasformata per noi in una fortezza inespugnabile ove solo gli eletti possono accedere … il pasto si conclude con il licenziamento dei camerieri e l’ordine di non disturbare per nessun motivo poi il gruppo lasciata la tavola si accomoda dall’altra parte della sala dove alcuni divani posti in semicerchi contrapposti rendono ancora più intima e cameratesca l’atmosfera. I volti sono ora più rubicondi grazie alle droghe ed al troppo alcool che, su consiglio di Sara ho ben visto di evitare le une e limitare l’altro. La musica da sottofondo è invitante e su cenno di Antonio, Sara più bella che ad inizio serata si alza ed invita in un lento Mariah, le due donne altrettanto alte e belle fanno da calamita ai nostri sguardi, Sara scostati i capelli inizia a baciare la russa sul collo da gazzella che di contro abbracciata la compagna ha appoggiato il suo lungo indice all’interno della generosa scollatura fin dentro il solco tra i glutei. Rapito da quell’immagine saffica sento il sangue bollire e noto che agli altri l’effetto di sovreccitazione è amplificato dalle droghe. Antonio senza alcun rumore lentamente si defila .. ha appena servito il dessert, adesso c’è da attendere solo che i commensali se ne accorgano. Al mio fianco Gajdar allunga un braccio e mi cinge le spalle. Poi mi attira a se fino a baciarmi sulla bocca. Le mie precedenti esperienze si erano limitate all’uso e consumo esclusivo dell’ospite, io ero un oggetto e come tale sono stato trattato. Adesso stavo limonando lingua in bocca come un adolescente al liceo con un uomo su di un divano in un privè … tanto bastava per immolarmi a geisha della serata. Gajdar allunga la mano, mi sbottona i pantaloni e mi estrae il cazzo che ormai gode di vita propria in quanto, indipendentemente da tutto e da tutti si è già posto sugli attenti. Mi godo la prima sega gay della mia vita quando tra le nostre lingue si fa strada una cappella. Come naufraghi affamati cominciamo a slinguare quel cazzo passandocelo di bocca in bocca. Sento due mani che mi spostano per permettermi di togliermi i pantaloni. La giacca se ne va da sola camicia e maglietta mi vengono letteralmente strappate. A pecorina sul divano, continuando a baciarmi con il russo sento farsi strada in me il primo ospite. Entra lentamente fino in fondo, trova il suo spazio e poi con sapienza inizia a muoversi. Provo solo piacere. L’inculata è perfetta sento le sue palle sbattermi sul culo, la sua cappella farsi strada nel mio corpo mentre una mano mi masturba . Smetto di succhiare il cazzo che ho in bocca per guardarmi in giro. E’ Ujimov che mi sta fottendo da grande amatore e con lui scambio uno sguardo carico di piacere e complicità. Vedo le due donne sdraiate nel mezzo la pista impegnate in un sessantanove entrambe seminude. Il nostro interprete è addormentato in un angolo completamente ubriaco e Gracev gli sta passando il suo cazzo sul volto. Ryzkov di fronte a me come in uno specchio si sta scopando alla pecorina Gajdar nei cui occhi leggo la lussuria più sfrenata. Tra noi Antonio ha messo il cazzo che da qualche minuto ci stavamo spartendo. Gajdar comincia a gemere contemporaneamente al suo violentatore capisco che sta ricevendo la sua dose di sborra caldo e di suo la sta rifacendo sul divano. Dietro a me Ujimov affretta i movimenti i colpi si induriscono, mi trovo a gridare come un pazzo, lui mi prende violentemente per i capelli e li tira fino a farmi male, automaticamente alzo la testa e mentre lo sento ingrossarsi e schizzarmi nel culo mi si avvicina e mi sputa in faccia… Antonio mi riporta alla bocca il suo cazzo .. “prendi lurida checca schifosa, prendi troia di strada … bevi la sborra del tuo capo e padrone” Il primo getto mi colpisce sulla guancia, poi accecato dalla lussuria imbocco quel meraviglioso uccello come se lo volessi mangiare. Succhio succhio ed ancora succhio ad aspirare tutto il suo nettare ed ingoio con Gajdar a leccarmi gli schizzi perduti. Gracev intanto ha preso a pecorina Sara che persa tra le gambe della russa la sta facendo strillare di piacere. In quel momento vedo Bondarev che si alza, già senza pantaloni si avvicina a me che seduto sto cercando di riprendermi. E’ alto quasi due metri ed il suo cazzo sarà più di venti centimetri con una cappella fuori dalla norma. Lo guardo negli occhi e vi leggo la follia della lussuria e della cocaina. Mi colpisce con violenza in faccia con il dorso della mano “..abasa li uocchi lurido finochio …” mi afferra per i capelli e di forza mi rimette prima seduto e poi in piedi … un altro colpo con il rovescio della mano mi manda steso per terra, mi sanguina un labbro ma avendo trascorso ore ed ore in palestra e sui ring non appena mi si snebbia la vista mi alzo di scatto schivo il suo tentativo di bloccarmi e lo centro con una serie di pugni precisi allo stomaco. Indubbiamente mi aveva classificato come un innocuo e molliccio omosessuale e la mia reazione lo lascia un attimo perplesso. Poi con un ghigno animale quasi a complimentarmi per i colpi che ho avuto il coraggio di portare mi afferra con una mano alla gola e mi sdraia apparentemente senza fatica sui divanetti. Attorno a me tutti si sono fermati a guardare. Bondarev si sdraia su di me e sempre tenendomi inchiodato sul divano si avvicina e con una lingua simile a quella di un bue mi lecca la faccia. Poi uno due tre schiaffi mi fanno quasi perdere i sensi. Sento che mi allarga le gambe e mi appoggia la cappella sul culo da cui il seme di Ujimov comincia a fuoriuscire e con un colpo mi entra dentro fino alla base. Il dolore è lacerante, nonostante il peso mi inarco sulla schiena ed urlo con quanto fiato mi è rimasto. Lui ne approfitta per passarmi dietro un braccio ed inizia a muoversi dentro di me. La sensazione è quella di avere un palo rovente fino alla gola. Stringo i denti per ricacciare le lacrime che il dolore mi fa cadere sulle guance. Poi il dolore si attenua fino a scomparire per lasciare il posto ad un piacere mai provato. La sensazione di essere totalmente posseduto mi crea uno stato di eccitazione enorme. Lo sento perfettamente muoversi dentro di me ed ansimare sopra di me. Con le gambe lo stringo ai fianchi e con le mani lo graffio sulla schiena mentre adesso grido per il piacere. Mi sento la sua donna, vorrei che mi scopasse così all’infinito. Senza toccarmi vedo uno schizzo partire dal mio cazzo. Subito la mano di Sara me lo impugna e mi aiuta a venire completamente. Mi arrendo tra le braccia del mio stupratore, vinto dal piacere e dalla fatica. Ancora ed ancora mi sbatte, sembra non venire mai. Passano cinque, dieci, venti minuti. Alcuni dei presenti eccitati dalla scena si masturbano. A turno si avvicinano per portarmi alle labbra il cazzo che erutta il seme del piacere. Non ho la forza di bere ne di leccare. Inerme ricevo in faccia tutto ciò che arriva. Mariah e Sara se lo contendono. Si riaffaccia il dolore, sento la cappella del russo dentro di me che si ingrossa, lo sento lanciare grugniti di piacere. In un urlo esce di colpo mi strattona violentemente per i capelli e mi spinge in bocca la punta viola e congestionata. Ho davanti agli occhi un cazzo enorme coperto del mio sangue misto a feci. Sento la sua sborra che mi scende in gola. Quanta è … un mare… poi non sento più niente solo un misto di suoni ovattati e la consapevolezza di star provando un piacere indescrivibile.
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