Quel pomeriggio, dopo tanto tempo che volevo farlo,sono sceso in cantina per sistemare alcune cose, avevo con me una valigia e due scatole piene di cose quasi inutili, sceso nello scantinato,vedevo una donna di spalle,era tutta presa a sbirciare dentro una cantina,vedevo un movimento strano,ma non avrei mai pensato di trovarla tutta intenta a masturbarsi mentre guardava nella cantina,posate le mie cose senza fare rumore,mi sono avvicinato a lei,essendo più alto potevo vedere cosa attirava tanto, sia l’interesse che la voglia di farsi un ditalino,infatti dentro a quel locale, c’erano due ragazzi che stavano scopando con tanta foga da non accorgersi della donna che era sulla porta, lei quando mi sono avvicinato l’ho riconosciuta, era la mia dirimpettaia del quarto piano, una bella ragazza di trenta anni, sposata da cinque con un uomo che pensava più all’alcool che alla moglie, si chiama Fernanda, bella mora, capelli neri sulle spalle, un bel corpo, poco culo ma due zinne da sballo, e bellissime gambe, perfette, affusolate, aveva due occhi azzurri che erano spettacolosi, la sentivo affannata dalla masturbazione che si stava regalando, io già eccitato da un pezzo, non sapevo come cominciare l’avvicinamento nei suoi riguardi, ma il caso mi è venuto in aiuto, io avevo già il cazzo in mano e stavo per cominciare la mia sega, ma lei con un movimento indietro mi ha toccato e si è girata, ha avuto un sobbalzo, ma io prendendola per le braccia al volo, l’ho zittita con il segno della mano, l’ho stretta a me facendole sentire la mia mazza, poi mentre l’abbracciavo, le ho messo una mano sul seno e una in mezzo alla fica, aveva gli slip calati sulle cosce, e la fica mi si è trovata subito nella mia mano, le ho scansato la sua e ho continuato quello che stava facendo, facendo in modo che potesse prendermi il cazzo in mano, cosa che ha fatto quasi subito, abbiamo cominciato a masturbarci a vicenda, e il piacere era veramente reciproco e intenso, mentre mi stava segando la baciavo e la leccavo sul collo, la sentivo che stava godendo molto,nel frattempo i due ragazzi avevano cambiato posizione, lui la stava scopando alla pecorina e lei si lamentava sommessamente, ma si vedeva che stava godendo molto, Fernanda mi veniva in mano con un tremolio delle membra forte e chiaro, io stavo per sborrare, l’avvisavo sussurrandoglielo nell’orecchio, lei si girava e si inginocchiava, me lo prendeva in bocca appena in tempo per ricevere una quantità enorme di sborra, continuava a succhiarmelo bevendo tutto il mio nettare senza sprecarne una goccia, e poi continuava con la lingua a pulirmelo tutto facendomelo restare dritto, mi guardava sorpresa, come a chiedermi, ma come fai? Io parlando sottovoce le dicevo, sei il mio sogno da quando sei venuta ad abitare qui, e non puoi pensare che mi piaci da morire, lei prendendomi per la mano mi diceva,ma tu qui non hai una cantina tua? io gli aprivo la porta della mia cantina e la facevo entrare dentro, ma comodità per stare sdraiati non c’erano, e lei senza perdersi d’animo chiudeva la porta, si sfilava le mutandine e si metteva piegata sopra un sedia, e poi giratasi verso di me mi dice, dai che così il modo per farmelo sentire lo trovi, hai un bel cazzo Carlo e questa sera lo voglio sentire dentro, con solo i pantaloni slacciati ma ancora addosso, gli puntavo la cappella che lei diligentemente indirizzava nella fica, e cominciavo a trombarla alla grande, sono entrato subito fino in fondo, aveva la fica fradicia, alla prima spinta la sentivo venire con un grido soffocato, poi iniziava ad istigarmi, dai spingilo bene tutto in fondo, dai Carlo, ma che bel cazzo che hai, madonna quanto è grosso, dai spingilo mandamelo tutto dentro, come sto godendo, ancora si eccolo, eccolo, e sborrava di nuovo un mare di umori, le avevo preso con le dita il clitoride, e lei aveva gli orgasmi continui, e poi mentre la scopavo mi confessava, quello stronzo di mio marito pensa solo a bere, sono due mesi che non mi tocca, io non faccio altro che farmi ditalini dalla mattina alla sera, ma tu oggi mi hai rimessa al mondo, mai avevo goduto così, dai continua che sto venendo di nuovo, senti che grilletto duro che mi hai fatto venire, lo senti anche tu come è duro? e mi allargava le cosce per favorirmi ulteriormente l’entrata nella sua fica, ma anche io sentivo che non sarei durato tanto ancora, gli dicevo posso sborrarti dentro o c’è pericolo? E lei ormai presa dall’oblio del godimento, rispondeva parlando a singhiozzi, dai Carlo riempimi la fica, non vedo l’ora, stai tranquillo che prendo la pillola, dai ti prego fammi sentire come mi spruzzi l’utero con questa meraviglia che mi hai messo dentro, dai che voglio risborare insieme a te ancora, come le ho detto allora sentilo che arriva, ha cominciato a tremare e singhiozzare, mi si sbatteva contro come una forsennata, urlava senza voce, mi spingeva con delle spinte forti, quando lo sfilavo e stavo per rientrarle nella fica mi veniva incontro con forza, si sbatteva a me con violenza, voleva sentirlo tutto, quando ha sentito il mio primo getto di sborra ha iniziato a piangere e ridere, non capiva più niente, gridava soltanto, e continuava solo a dire, dai riempimi di sborra ti prego, sentila quanta ne hai, ti prego dammela tutta, ancora ne voglio ancora, poi mi crollava come una bambola senza più forze, se non la reggevo con le mani sarebbe caduta in terra, l’avevo messa seduta sulla sedia, me la stavo baciando, aveva due labbra carnose che ti invitavano a baciarla,il suo alito fresco e il sapore dolce della sua bocca mi stavano eccitando di nuovo, ma non volevo ormai avendola distrutta approfittare di lei, ma lei mi rispondeva al bacio con la sua lingua mulinandomi la bocca, aveva un serpente con le contrazioni al posta della lingua, riusciva a farla mulinare nella bocca in un modo incredibile, poi abbassando lo sguardo mi vedeva che ero con il cazzo dritto, e presolo delicatamente con la mano mi diceva, ma tu lo hai sempre dritto o questa è una situazione particolare? ed io gli rispondevo dicendole, sapessi quante volte ti ho desiderato quando ti vedevo non lo puoi immaginare, un pò è così ma molto sei tu che me lo fai addrizzare perché mi piaci da morire, me lo riprendeva in bocca dicendomi, adesso te lo coccolo io questo coso meraviglioso, però una cosa me la devi promettere, mi devi dire quando ci rivedremo la prossima volta, sappi comunque che quei due ragazzi, tutti i pomeriggi sono qui a scopare, così se ti serve lo stimolo, e cominciava a farmi un pompino che si rivelava subito sublime, e mentre mi succhiava il cazzo io gli dicevo, a me i ragazzi come stimolo non mi servono, però una cosa che mi piace molto di te c’è, adesso ti faccio una domanda, pero tu non rispondere fino che non hai finito questa opera d’arte, lo hai mai preso nel culo? e se no ti piacerebbe provare la mia meraviglia come la chiami tu? te lo dico perché a me il tuo culo mi ha fatto sempre sognare, ma dovevo smettere di parlare, sentivo che stavo per riempirle la bocca con un fiume di sborra, infatti cominciavo ad eruttare sperma in abbondanza, e lei che faticava a mandarla tutta giù, non voleva perdersi neanche una goccia, e continuava anche dopo che avevo finito, ma lo stava lucidando tutto, continuava a succhiarlo per prendere l’ultima goccia che era rimasta dentro, io gli lo dicevo che era nata per i bocchini, mai me lo avevano fatto così bene, a lei piaceva proprio succhiarlo e bere tutta la sborra che riusciva a far produrre, si alzava, mi guardava con quegli occhi azzurri da sogno e dopo avermi baciato sulle labbra mi rispondeva, pensa che te lo volevo regalare io il mio buco del culo, è vergine non l’ho mai preso, però adesso la voglia me l’hai fatta venire, e la prossima volta che ci vediamo tienilo in conto, ad un patto però, che mi giuri che sarai veramente delicato, perché anche io vorrei godere con questa meraviglia anche se me lo metti nel culo,ci siamo ricomposti, i ragazzi erano andati via, e dopo un bellissimo bacio ci siamo dati appuntamento a casa mia per il giorno dopo, e poi prima lei e poco dopo io siamo usciti dalla cantina, con l’ascensore sono salito nel mio appartamento, stavo per entrare dentro casa, ma dalla porta di fronte aperta vedevo Fernanda che alzatasi la gonna si girava e mi diceva sottovoce, guardalo e sognalo questa notte perché domani voglio che mi inculi alla grande, e cerca di non dimenticarlo capito? mi ha mandato un bacio e ha richiuso l’uscio, sono andato in bagno e sotto la doccia ho ripensato a tutto quello che mi era accaduto, ed ho deciso che il pomeriggio successivo con Fernanda avrei, ma questa è un’altra storia.
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