Era stata una bellissima serata che avevamo passato in discoteca, io e Martina mia sorella, mi chiamo Flavio ho 24 anni e sono un tecnico dei PC, Martina ne ha 22 e frequenta il secondo anno di Sociologia nell’Università della nostra città, era stato tutto bellissimo quello che avevamo trascorso in discoteca, poi ad un incrocio dove avevo la precedenza ed il semaforo verde l’incidente, quella Panda guidata da un ragazzo abbastanza ubriaco ci aveva travolto, all’Ospedale dove ci ha portato l’Ambulanza ci siamo rimasti venti giorni, io la gamba destra e il braccio destro fratturati, e mia sorella stesse fratture ma dalla parte sinistra, finalmente i nostri genitori ci venivano a prendere, per trascorrere il resto della convalescenza di nuovo a casa nostra.Eravamo soli tutto il giorno perché i genitori lavoravano entrambi, nostra madre ci preparava il sugo, e la pasta con il secondo lo facevamo insieme io e mia sorella, era il mese di Luglio e il caldo soffocante si faceva sentire, era gioco forza indossare in minimo dei vestiti per combattere la calura, io sempre con i calzoncini corti, e Martina stessa cosa ma con in più il reggiseno, quasi tutto il tempo restavamo sdraiati sui nostri lettini nella stessa camera, un po di televisione, qualche parola scambiata così senza interesse, ma la noia regnava sovrana nella casa.Al quarto giorno cominciavo ad avvertire le voglie che mi trasmetteva il mio bastone, e quando improvvisamente mi eccitavo, ci mettevo molto tempo per girarmi sul letto per nascondere l’evidenza, avevo provato a tirarmelo ma senza successo, io non sono mancino come Martina, e non mi riusciva di farmi una sega liberatoria.La confidenza che avevo con mia sorella era moltissima, ma quando mi eccitavo mi vergognavo come un bambino che ha rubato la marmellata, quel pomeriggio appena svegliato dalla pennichella del dopo pranzo, mi rendevo conto di avere una erezione incredibile, cercavo di girarmi per nasconderla, ma Martina ridendo mi diceva, è inutile che ti giri, stai in quelle condizioni da oltre un’ora e adesso ti vuoi nascondere? ero diventato rosso porpora per la vergogna, ma lei continuava, non c’è niente di che vergognarsi Flavio, quello che ti accade è naturale, e poi ci devi aggiungere che sei a secco da quanto? e continuava a ridere per la mia condizione, scusami farfugliavo io, non sapendo dove nascondermi per la vergogna, ho capito continuava Martina, a te ci vorrebbe una mano nel vero senso della parola concludeva sorridendo, e poi se non sbaglio tu non sei mancino vero? mentre io ho il tuo stesso problema inverso essendo mancina, questa ultima frase buttata li senza apparente significato mi lasciava di sasso, vorresti dire le dicevo, che anche tu hai il mio stesso problema, insomma non riesci come me a darti un po di sollievo perché sei mancina? lo vedi mi rispondeva Martina che quando vuoi le cose le capisci. Il discorso iniziava a farsi molto interessante, ma io di pratiche erotiche con mia sorella non ci avevo mai pensato, si era capitato che negli anni e dormendo nella stessa stanza, più di qualche volta ci si era accorti dei movimenti sotto le coperte per entrambi, ma concludevo per la certezza del capire bene, tu dici che ci si potrebbe dare una mano una con l’altro? dopo qualche secondo di silenzio molto imbarazzante, Martina non senza imbarazzo rispondeva, sono tre o quattro giorni che ci penso, ma se non ci diamo una mano fra di noi non credo che troviamo una soluzione.Adesso la mia eccitazione era incredibilmente fuori dal normale, Martina si alzava e mi diceva, dai vieni con me in bagno, non vorrai lasciare le tracce qui sul letto di quello che ti esce, e con la stampella si alzava e si dirigeva verso il servizio grande, io la seguivo e una volta entrata Martina con molta naturalezza si sfilava i pantaloncini, adesso era con gli slip a tanga e si vedevano i peli della fica che le uscivano dai lati, poi guardandomi sul pacco mi diceva, ma accidenti Flavio, che bozzo enorme che hai, certo che devi essere veramente affamato per stare in quelle condizioni, e mentre si toglieva gli slip notavo una macchia umida in mezzo alla stoffa, ma credo che anche tu non sei priva di eccitazione, sei già tutta bagnata o ti sei pisciata nelle mutande? rideva nervosamente Martina, ma era tutta presa a vedere quando mi sarei calato i pantaloncini, e quando lo facevo emetteva un fischio di Ammirazione dicendomi, ma sei proprio messo bene fratellone mio, non ti facevo cosi fornito nelle parti basse, non è niente di eccezionale le rispondevo, sono circa venti centimetri, non ci arrivo neppure, poi mi mettevo con il pisello sul lavabo e lo insaponavo per bene dicendole, te lo voglio far toccare pulito, non mi piace se non sono igienicamente apposto, e una volta lavato mi sedevo sul bordo della vasca, però notavo che Martina era alquanto perplessa, infatti mi guardava e poi con un sospiro mi diceva, io con questa gamba tesa non riesco a mettermi comoda sul bidet, non preoccuparti le rispondevo, siediti in avanti che ci penso io a rinfrescarti la tua passera, e ridevo di un riso nervoso, infatti eravamo tesi entrambi come corde di violino, Martina si metteva seduta come le avevo detto, e poi mi versava sulla mia mano una buona dose di sapone intimo, e stando dalla sua parte sinistra iniziavo a lavarle la fica, era una cosa meravigliosa sentire la fica di mia sorella, era nera come il carbone, adesso era tutta aperta a mia completa disposizione, mentre le passavo il sapone avvertivo la clitoride che era completamente eretta, lei gia cominciava a godere per il mio passarle dentro le labbra, continuavo a torturarla per prolungare il suo e mio piacere, e dopo che per due o tre volte le ero entrato con il dito medio dentro, e le avevo stuzzicato il buchetto del culo, era lei che mi supplicava, dai Flavio, che aspetti a farmi sborrare non resisto più, le arrivavo sul grilletto e in pochi secondi faceva una sborrata da campionato, ma non mi fermavo, le infilavo di nuovo il dito nella fica e ricominciavo, e con l’indice le stuzzicavo il buchetto del culo, e lei che i era attaccata con la mano sulla mia spalla dicendomi, dai continua così che mi stai facendo impazzire, madonna quanto è bello se mi tocchi il buchetto del culo, non ci avevo mai provato lo sai, e con un lamento gutturale sborrava di nuovo molto più di prima, adesso si era calmata abbastanza, mi guardava e sorrideva avvicinandosi con il viso mi baciava sulla bocca, il bacio era lungo e bellissimo, ne frattempo mi aveva preso il cazzo in mano e cominciava a menarmelo molto bene, io mi rimettevo dritto in piedi e lei continuava a stare seduta sul bidet, poi senza che mi accorgessi di quello che faceva, me lo prendeva in bocca mentre lo segava, era veramente troppo, iniziavo a sborrare una serie infinita di schizzi, i primi la colpivano sul viso, ma poi lo imboccava gustandosi tutto il mio nettare, mi aveva ripulito la cappella completamente, poi mi guardava negli occhi continuando a leccarsi le labbra, ma di ammosciarsi il mio bastone non ci pensava affatto, a questo punto Martina si alzava in piedi e si girava, poi piegandosi leggermente mi diceva, dai scopami che non ce la faccio più, ma è pericoloso le rispondevo, non ti preoccupare che prendo la pillola, ma se adesso non mi innaffi l’utero io divento pazza, e con la mano in mezzo alle cosce, me lo prendeva e se lo infilava dentro la fica, e adesso pompami come si deve mi diceva, le ero scivolato completamente dentro con somma soddisfazione di entrambi, me la stavo scopando meravigliosamente, e lei dal davanti mi carezzava le palle dicendomi, dai senti come sono dure, vuol dire che sono ancora piene da morire, svuotale tutte dentro di me, dai che dopo te lo voglio succhiare di nuovo, però questa volta mi lecchi la fica, la sentivo che si bagnava moltissimo, lo schiacquare del cazzo dentro la fica faceva un rumore dolcissimo, la sentivo che godeva e sborrava continuamente, e poi ha iniziato ad urlarmi, dai sborrami dentro che aspetti, ma non lo senti come sto venendo in continuazione, sentilo che bella bestia che ha il mio fratellone, quando le dicevo adesso ti riempio la fica, cominciava ad urlare, dai schizzami bene dentro l’utero, dai che lo voglio sentire mentre mi sborri dentro, e iniziavo a schizzare tutto il mio piacere dentro quella fica favolosamente bella, la mano che avevo sotto di lei la sentivo che colava umori in continuazione, le ero rimasto dentro per il puro piacere di non sfilarlo, ma non si era ammosciato del tutto, era Martina che sfilatasi dal mio bastone mi diceva, dai pulisciti alla meglio con un asciugamano, io faccio altrettanto e andiamo sul letto, ho una voglia pazza di farmi un sessantanove con te, me la sento che ancora mi scola, infatti ci metteva una mano e passatala in mezzo alla fica, la ritirava completamente fradicia, le prendevo la mano leccandola un po, e lei faceva altrettanto, poi mi diceva, mi piace sentire il sapore della mia fica e di quello che produce, è una cosa che mi eccita da morire, pensa che quando mi capita di spararmi un ditalino, dopo mi eccito talmente tanto a sentire i miei sapori, che me ne sparo anche tre o quattro di seguito, allora siamo proprio fratelli le rispondevo, quando mi sego il primo schizzo me lo faccio andare in bocca, e dopo me ne sparo subito un’altra per come mi piace.Ritornavamo in camera da letto, e ci sdraiavamo con molta difficoltà per stare a sessantanove, ma poi io adagiato sulla destra, e Martina sulla sinistra, riuscivamo a trovare una posizione soddisfacente. Ora avevo davanti agli occhi la fica di Martina, bellissima e tutta incorniciata di peli morbidissimi e neri come il carbone, il buchetto del culo che si contraeva per l’eccitazione, mi trasmetteva una libidine tremenda, iniziavo a leccarle proprio in buchetto del culo, lei cominciava a sborrare come una fontana, Martina riusciva a venire moltissimo, cercava di spalancarmi la fica quanto più poteva, la clitoride completamente fuori dal suo alveolo sporgeva dritta e superba, leccarla era una goduria, ad ogni lappata mi faceva una piccola scolata di umori, e poi di nuovo l’orgasmo potente e massiccio che mi riempiva di nuovo la bocca, i suoi umori avevano una sapore delizioso, ma anche io sentivo che stavo di nuovo per venire, lei si accorgeva della mia sborrata imminente, e mentre stavo per schizzare mi carezzava le palle per stimolarle a venire di più, se lo infilava nella bocca ancora più in fondo, non voleva assolutamente perderne neanche una goccia, ed io pochi secondi dopo le scaricavo nella gola una quantità industriale di sperma, mugolava per il godimento e la soddisfazione di avermi spremuto ancora una volta il cazzo come si deve, poi si girava da un lato mettendo finalmente giù la gamba buona, la teneva sollevata per favorirmi a leccare ancora meglio quella fantastica fica che aveva.Eravamo rimasti sdraiati ancora nella stessa posizione, poi Martina me lo prendeva in bocca di nuovo facendole riprendere vita immediatamente, poi iniziava a segarlo ma con tanta lentezza, infine diresse verso di me il suo sguardo, e dopo avermi fissato per molto tempo mi disse, senti Flavio, mi è presa una voglia incredibile, se prometti di essere molto delicato, io questo indicandomi di nuovo il mio bastone, ho una voglia pazza di sentirmelo nel culo, ma te lo ripeto, ho paura da morire di sentire il dolore, promettimi che lo farai con molta delicatezza, ma la voglia che ho è tremenda, mi alzavo con un cazzo dritto da paura, il culo mi ha sempre affascinato, e poi quello di Martina era proprio superbo, andavo in cucina e non mi rimaneva che prendere l’olio, ritornavo nella mia camera con la bottiglia in mano, come mia sorella lo vedeva iniziava a ridere dicendomi, ma tu credi che con l’olio mi infili quella bestia nel mio culetto? tu non preoccuparti le rispondevo, adesso mettiti giù e proviamo, se ti fa male ci rinuncio ma prima lo voglio assaggiare, Martina mi fermava un momento dicendomi, adesso mettimi l’olio come tu dici, ma poi mi preparo da sola che forse è meglio, iniziavo a versare l’olio sul dito e lo infilavo in quel culetto da favola, ripetevo l’operazione diverse volte e poi ne infilavo due, Martina sembrava gradire quello che le stavo facendo, infatti mi disse, adesso fermati un momento che a eccitarmi come si deve ci penso io, si metteva seduta con le gambe larghe, la fica tutta spalancata era un opera d’arte a vederla, anche se con la destra iniziava a farsi un ditalino magnifico, poco dopo iniziava a godere come una pazza, e poi improvvisamente si metteva due dita nella fica, e dopo averle bagnate molto bene, se le portava alla bocca e le succhiava avidamente, questo la eccitava da morire, infatti pochi secondi dopo sborrava abbondantemente sulla sua mano, e di nuovo si leccava i suoi umori, poi rivolta a me diceva, dai adesso mettimelo nel culo che sono eccitata al punto giusto, si girava offrendomi il suo buchino ancora per poco sano. Gli poggiavo la cappella sul buchetto che adesso era scivoloso al punto giusto, forzavo leggermente e il manganello, e pochi attimi dopo ero con la cappella dentro di lei, non le stava facendo male, ma Martina era terrorizzata dal sentire un eventuale dolore, spingevo ancora e le entravo per altri cinque centimetri, lei ricominciava a masturbarsi di nuovo iniziando a godere, e dopo essersi leccata di nuovo le dita mi diceva, dai che adesso è il momento buono per incularmi veramente a fondo, io spingevo ancora e le entravo completamente fino alle palle, mi diceva mi sento il culo pieno come non mai, non mi fa male, ma la sensazione è strana e particolare, l’avevo afferrata per i fianchi e la stavo pompando delicatamente, adesso sentivo che partecipava attivamente allo stantuffare che le facevo nel culo, continuavo ad incularla usando sempre molta delicatezza quando le andavo in fondo al retto, e lentamente cominciava a partecipare alle mie spinte, infatti quando uscivo e stavo per affondare di nuovo, mi veniva incontro sempre più forte, fino a che iniziava ad urlare per il piacere, e mentre aveva ricominciato a sgrillettarsi, non faceva altro che raccogliere i suoi umori e succhiarli avidamente, e poi mi inveiva contro gridandomi, rompimi il culo frocio bastardo, fammelo sentire come me lo sfondi, dai che lo voglio fino nello stomaco, continua cosi che più mi spingi e più godo, dai testa di cazzo che aspetti a sfondarmi tutta, e poi iniziava ad urlare dai che sto per sborrare, continua così spingilo tutto fino alle palle, mettici pure quelle , ma che aspetti a riempirmelo di sborra questo buco merdoso, dai che sto sborrando di nuovo, e senti questa volta come è buona la mia sborra, se ci arrivassi alla mia fica l’asciugherei di tutta la sborra che fa, e in quel momento iniziavo anche io a sborrare, e come avvertiva il primo schizzo di sperma, Martina urlava ormai senza più voce, era afona per il godimento che stava provando, e dopo un ultimo grido soffocato mi si afflosciava fra le braccia esanime, le rimanevo nel culo ancora per poco, dopo lo sfilavo e crollavo anche io sfinito e soddisfatto, ci addormentavamo non so per quanto tempo, solo lo squillo del campanello di casa mi svegliava di soprassalto, facevo appena in tempo a scendere dal letto di mia sorella coprirla e infilarmi nel mio, che la porta della nostra camera si apriva, era la mamma, che vedendomi con gli occhi chiusi sentivo che diceva a mio padre, questi angeli miei dormono ancora, adesso gli preparo una bella cenetta e li sveglio, sono pallidi e bisogna che mangino bene, certo che è proprio uno stres portare questi gessi e muoversi male, sai che ho pensato amore continuava la mamma con il papà, perché non li mandiamo al mare in quella pensione tanto carina, si mangia molto bene e si rimetteranno in forma, e poi per loro basta una sola camera, è da quando sono nati che dormono insieme, e non sarà assolutamente un sacrificio per loro, questa serra a cena gli accenno dell’idea, e se accettano gli facciamo passare 15 giorni di sole mare e pasti favolosi, e richiudeva la porta.Io mi alzavo e svegliavo Martina che ancora dormiva, dicendole, dai sorellina, che la mamma questa sera ci dice se vogliamo continuare a scopare al mare, Martina ancora rincoglionita dalle numerose sborrate, prima mi guardava con i suo grandi occhi verdi, e poi sorridendo mi diceva, scopare al mare mi sembra una buona idea, ma se poi voglio che me lo metti nel culo dove andiamo?Dall’incidente è passato più di un anno, ci siamo rimessi molto bene io e mia sorella, ma talmente bene, che tutte le sere si scopa, e quando è mestruata o non, il culo me lo da ugualmente, ma il vizio di bersi i suoi umori non se lo toglie, e ogni tanto mi concede anche a me di assaggiarli.
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