Sotto al mio palazzo di qui vi ho già parlato c’era un forno molto frequentato perché aveva il pane e la focaccia migliori della zona ma non solo, i proprietari erano una coppia sui cinquanta che abitava nel mio palazzo all’ultimo piano, lui Gino era un ometto basso magro introverso gran lavoratore conosciuto anche per la sua passione per le carte si favoleggiava che avesse perso in una notte cifre astronomiche, lei la signora Luciana era una toscana formosa loquace alta un metro e sessantacinque le voci maligne sostenevano che la signora Luciana non disdegnasse concedere le sue grazie ad altri uomini.Nel negozio c’era anche una commessa Mara alta uno e settantacinque procace venticinquenne che quando puliva le vetrine in piedi su uno sgabellino provocava incidenti stradali, era estroversa e schietta ed ogni tanto le scappava qualche battutaccia e veniva prontamente redarguita dalla proprietaria.Abitando in quel palazzo dalla nascita io ero trattato in modo speciale e ogni tanto mi chiamavano per qualche lavoretto o commissione, sin da ragazzino entrambe le donne erano nella hit parade delle mie fantasie erotiche, e a loro, da sole o in coppia avevo dedicato delle frenetiche sedute di masturbazione.La signora Luciana era molto amica di zia Nives e di Puccia e molte volte passava da loro per quattro chiacchiere e un caffé.Erano i primi di agosto quasi tutti erano andati via per le vacanze compreso le signore con cui passavo delle ore impegnative ed allegre il forno io passavo le giornate annoiandomi parecchio, una mattina suonarono alla porta mia nonna andò ad aprire e dopo poco mi chiamò c’era la signora Luciana che mi chiedeva se potevo aiutare il marito in alcuni lavori il forno era chiuso per ferie e prima di partire per le vacanze stavano facendo un po’ di manutenzione, ben contento di passare la giornata in modo diverso afferrai i miei ferri e la segui.La signora Luciana indossava una cappa celeste con le tasche bianche che era la divisa del forno notai seguendola che sotto aveva solo le mutandine nere la cappa era un po’ attillata e il suo sedere risaltava in maniera provocante.Entrammo nel forno dall’ingresso di servizio, il signor Gino era già indaffarato ci salutammo e lui informò la moglie che Mara era arrivata e si stava cambiando in bagno, lei la raggiunse per coordinare il lavoro ed io andai a prendere del solvente in uno sgabuzzino a fianco, cercando il solvente mossi una latta d’olio e mi accorsi di uno sportellino nel muro lo aprii lentamente mi si presentò uno spettacolo mozzafiato Mara era una appoggiata al muro e la signora Luciana le stava accarezzando la fica captai una parte dei loro discorsi"Mara insomma sei già un lago, devi stare calma oggi, devi resistere fino a che Gino non và a fare il riposino, poi ti ho preparato una sorpresa""Luciana se me la meni così salto addosso anche a Gino" richiusi lo sportello e mi avviai con il solvente, poco dopo entrambe uscirono dal bagno avevano solo pochi bottoni della cappa allacciati e si intravedevano abbondantemente sia il seno che le coscie, andarono nella parte vendita a pulire le vetrine e il bancone.Io e Gino pulivamo i forni spenti e mettevamo in ordine le scorte d’olio e di farina a metà mattina venni chiamato dalla signora Luciana per spostare degli scatoloni, Mara era su uno sgabello e metteva a posto della pasta passandole vicino ebbi modo di guardarle la fica e sentirne il profumo che si spandeva tutto attorno ebbi il forte impulso di leccarla avidamente ma mi trattenni, la signora Luciana era seduta sugli scatoloni a che si faceva fresco con un pezzo di cartone aveva la gambe larghe le mutandine si erano infilate nel solco quasi completamente fornendomi una visione paradisiaca, mi avvicinai a lei mentre il mio cazzo era già in orbita e lei nell’alzarsi ci strofinò sopra il sedere come nulla fosse, ritornai di là rosso come un peperone Gino mi disse "dì a mia moglie di raggiungermi nello sgabuzzino che facciamo l’inventario" avvisai così la signora Luciana, mentre erano di là io lumai varie volte Mara che si muoveva liberamente offrendomi ampie viste delle sue grazie.Avevo un caldo terribile mi recai in bagno per rinfrescarmi e notai lo sportellino aperto, la curiosità era troppa e guardai dall’altra parte, Gino era appoggiato a delle latte e sua moglie era inginocchiata davanti a lui che gli succhiava l’uccello"succhia troia succhia, vi piace farvi vedere a te e a quell’altra troietta, mi fate impazzire Mimi, lo so che oggi vuoi scopartelo e così ora ti lascio a secco ci penserà lui"io tornai immediatamente in laboratorio e dopo poco usci Gino "Mimi mia moglie non decide mai come sistemare la roba, vai tu ad aiutarla tu senò io l’ammazzo" mi disse ghignando" io obbedii.Appena entrato notai la signora Luciana piegata a novanta gradi che cercava qualcosa lei andai dietro "serve una mano signora" lei si alzò strusciando contro il mio pacco"ci ha spiato prima maiale, ti è piaciuto quello che hai visto" decisi di agire avevo la benedizione del marito e non mi aspettavo casini così le afferrai e le tette da dietro e cominciai a pastrugnargliele"si troiona lecchi bene, ma a me interessa qualcos’altro" così dicendo mi spostai estrassi l’uccello e le sollevai la cappa scostando le mutandine ed appoggiando l’uccello duro tra le natiche "ora da quella troia che sei te lo prendi nel culo, piegati in avanti" lei si piego ed io la penetrai di colpo nel culo""oohhh mi avevano avvisato che ti piace sfondare i culi, me poi voglio la tua lingua"il suo culo era comodo doveva averne presi parecchi di uccelli anche lì, continuavo a pomparla smanacciandole le tette e pizzicandole il clitoride "uuh le lavori bene tu le femmine, mi fai godere"in quel mentre entrò Gino con l’uccello in mano "Mimi hai capito subito i suoi gusti, restale dentro e appoggiati al muro" appoggiai tirandomi dietro Luciana per le tette, il marito le si piazzò davanti e la infilzo in fica "Ginooo come sei duro, era da tanto che non mi scopavi così, ti eccita dividere tua moglie""godi puttana che ci facciamo un bel panino, Mimi mi è sempre stato simpatico" continuavamo a fotterla gran colpi davanti e dietro e lei gradiva mugolava urlava e godeva"Gino ci scambiamo i buchi" proposi "buona idea, sdraiati che ti cavalca lei" mi staccai e Luciana si impalò su di me Gino le rientrò subito nel culo, la fica di Luciana era una caverna ma il cazzo del marito dall’altra parte la rendeva stretta, notai Mara che ci guardava appoggiata alla porta e si sgrillettava "Mara vieni qui" tuonai e lei confusa obbedì "siediti sulla mia faccia puttanella" le si illuminò il viso e poco dopo potei affondare la lingua in quel nido leccai a fondo e le infilai la lingua nella vagina come un mini cazzo ed intanto le piantavo un dito nel culo"Maraaa com’è la lingua di questo porcellinoooo" le si rivolse Luciana "una rivelazione è quasiii bravo quanto teee, e tu troia te li gusti beneee due cazzi alla volta" rispose Mara afferandole le tette"mi fateee morire tutti e treee godooo" urlo Luciana e si accascio su di me il marito le si sfilo dal culo e piazzo l’uccello nella bocca di Mara "fammi venire zoccola" lei lo abbocco e dopo poche pompate Gino venne mugolandoLuciana era ancora infilata sul mio cazzo ancora duro "spostati Luciana che voglio farmi sborrare in bocca" proruppe Mara e si sistemò a 69 mentre Luciana baciava in bocca il marito e l’apostrofava "sei un gran porco, mai oggi sembravi un torello ti e piaciuta la bocca di Mara""è una gran troietta, ha avuto una buona maestra, me la voglio fottere a fondo" rispose Gino.Il pompino di Mara stava portandomi all’orgasmo aveva una bocca da favola mi impegnai a suggerle il clitoride e venimmo uno nella bocca dell’altro, eravamo tutti e quattro soddisfatti e si era fatta l’ora del pranzo, mangiammo una torta di carciofi preparata da Luciana, durante il pranzo le battute sessuali si sprecarono Gino prese in mano una tetta di Mara e le disse "che ne dici se domani mattina vieni su da noi, voglio riposarmi bene e fotterti tutti i buchi" Luciana aggiunse "Gino hai avuto un’ottima idea, Mara domani lo distruggiamo, ma oggi abbiamo ancora la sorpresa che ti avevo promesso" e rivolgendosi a me "e tu oggi avrai ancora da fare, se vuoi puoi raggiungerci anche domani" "certo" disse Gino "Mimi sarà sempre bene accetto erano anni che non riuscivo a rompere il culo a Luciana, ora vado a riposarmi, divertitevi oggi pomeriggio e se ne andò a casa.Rimanemmo noi tre, io ero incuriosito della sorpresa e chiesi "Luciana cosa deve succedere" lei con fare da pantera "è da un po’ che voglio farmi Manila quella negretta ventenne che è venuta ad abitare qua vicino con la famiglia, ma non la fanno mai uscire ed è molto timida, oggi volevo farmela con Mara, ma la tua presenza Mimi arricchisce la sorpresa" poi guardandomi severamente "ricordati Mimi deve restare vergine di fica, ma per te non credo sia un problema" e continuò "ora nascondetevi nello sgabuzzino e quando entrerò nella doccia con Lina tu Mara mi raggiungerai subito e tu Mimi entrerai nudo quando ci sentirai parlare di un coso duro".Mi appostai con Mara nello sgabuzzino e ne approfittai per leccarle le tette "Mimi domani vieni anche tu voglio anch’io due cazzi dentro" bisbigliò lei annuii passando la lingua tra i seni, intanto sentimmo Luciana che parlava con qualcuno e dopo qualche minuto vedemmo dallo sportellino le due entrare in bagno, Luciana iniziò a spogliare Manila, era una figona color cioccolata alta un metro e ottanta con gambe lunghe flessuose ed in cima un grazioso culetto completamente senza peli ed aveva un seno della terza con i capezzoli bruni e le corolle ampie, Luciana si spogliò a sua volta e si infilarono sotto la doccia.Mara si aggiustò la cappa e le raggiunse lasciandomi a fare il guardone, la vidi entrare in bagno togliersi la cappa e raggiungere le altre due sotto la doccia, cominciò un andirivieni di mani e di lingue, ad un certo punto si spostarono in laboratorio e si sdraiarono sul tavolo dell’impasto, io continuavo a spiarle con il cazzo che mi doleva da tanto era duro, finalmente sentii Luciana dire "ti piacerebbe qualcosa di duro" e Manila rispondere "sssssssiiiiiiiiii, un cazzo duro in bocca" mentre le altre due le esploravano ogni centimetro di pelle.Entrai con il belino in tiro e lo piazzai davanti al viso di Manila che trasalì"è un’amico, un nostro regalo per te, ha un bel cazzo e lo sa usare, ma stai tranquilla l’ho avvertito che non ti deve deflorare" la rassicuro Luciana, Mara per dare l’esempio mi leccò le palle e Manila se lo imbocco poco per volta, ero di nuovo in cielo la ragazza ciucciava d’incanto ma io volevo ben’altro guardai Luciana con sguardo d’intesa lei capì girò Manila su se stessa e iniziò a leccarle la schiena scendendo fino al sedere, io feci mettere Mara alla pecorina e la penetrai in fica, come tante volte avevo sognato "finalmente ti scopo, quante seghe ti ho dedicato" "oohhh Mimi era tutto il giorno che lo volevo" rispose, la pompai fino a farla venire serbando il mio seme per Lina.Quando Mara fu venuta io salii su tavolo e mi posizionai dietro Lina appuntandole l’uccello tra le chiappe lubrificate da Luciana e spingendo lentamente superai lo sfintere "nnnoooo, pianooo" urlava Manila cercando di divincolarsi trattenuta dal mio peso e da Luciana e Mara con il risultato di inglobare il mio cazzo dentro di lei fino alla radice, si calmò e prese a mugolare modulai i miei affondi in modo da uscirle quasi dal sedere lentamente per poi rientrare più velocemente, lei gradiva il trattamento e inarcava il bacino per facilitare l’inculata, Mara le infilo una mano sotto e prese a titillarle il clitoride mentre Luciana mi leccava i coglioni, dopo alcuni minuti di questo andazzo sborrai nel culo di Lina che venne sentendosi inondare le restai ancora piantato dentro muovendomi lentamente fino ad estrarre il mio pene da quel culetto bruno.Luciana venne a leccarmi l’uccello "ere curiosa di sentire il tuo sapore" poi si rivolse a Manila "come stai piccolina?" "Benissimo Luciana mi hai fatto scoprire me stessa grazie anche a te Mara sei dolcissima, e tu Mimi mi hai fatto sentire piena di vita" e mi baciò sulle labbra "Manila sei bellissima hai un’istinto per l’amore, e voi due che dolci troie siete vi scoperei di continuo" Luciana mi diede un buffetto sulla guancia "ora vai a casa e tiene le tue voglie per domani, alle 9 a casa mia".
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