Erano passati due mesi da quando Paola aveva avuto l’esperienza con il vecchio Mario (vedi racconto “Paola fa esperienza in ospedale”), che nel frattempo aveva lasciato il nostro mondo con un sorriso sulle labbra, e spesso le capitava di ripensare a quello che aveva fatto e alle sensazioni piacevoli che aveva provato, che non erano legate esclusivamente all’atto sessuale, ma anche e soprattutto al fatto che le sue mani, la sua bocca e il suo corpo erano diventati strumenti in grado di procurare un piacere indescrivibile ad un uomo e questo da Paola era considerato un dono quasi divino, si sentiva carica di un potere straordinario, un potere che solo dall’amore può avere origine. Fu a causa di questa nuova filosofia di pensiero che un giorno Paola mentre medicava Elio, un giovanotto ricoverato da sei mesi all’ospedale per un brutto incidente in moto, iniziò una chiacchierata affettuosa con lui. Elio era un brutto ragazzo che a causa dell’incidente avuto era anche rimasto menomato e riportava inoltre danni celebrali. Si esprimeva a fatica, ma riusciva ad intrattenere qualunque tipo di discorso. Durante la chiacchierata lui le confidò che non aveva mai avuto una ragazza e che visto com’era ridotto, le sue possibilità di avere una sua famiglia erano pari a zero, la cosa che gli pesava di più era però il fatto di non aver avuto mai rapporti sessuali e pensava che forse in futuro avrebbe provato a farsi portare una prostituta. Paola era impietosita di fronte al dolore di Elio e cercò di consolarlo come poteva. Notò subito che le carezze affettuose che gli faceva e le parole dolci proferite avevano destato l’organo di Elio dal suo riposo e cominciò ad estendere le sue carezze alla pancia, arrivando con le dita a sfiorare il glande nascosto sotto il paio di boxer che Elio indossava. Questo trattamento fece agitare il ragazzo che chiuse gli occhi e smise di parlare, Paola si fece più audace ed infilò due dita nella fessura dei boxer arrivando a stringere il glande umido di Elio. Poi si rese conto che non poteva andare oltre e gli sussurrò nell’orecchio che avrebbe continuato il trattamento l’indomani notte visto che aveva il turno serale e che non avrebbero rischiato di essere sorpresi da qualcuno. La notte seguente come promesso Paola si presentò da Elio e senza tanti preliminari infilò subito una mano sotto il lenzuolo in cerca del pene del ragazzo, appena afferrato cominciò a menarlo come aveva imparato. Elio invitato a stare in silenzio non riusciva però a trattenere i rantoli e si muoveva a scatti in preda a degli spasmi. Il suo pene divenne subito grosso e Paola infilò la testa sotto le lenzuola per controllare come procedeva il suo lavoro, si rese subito conto che Elio stava già per venire ed accelerò il ritmo per farlo venire il prima possibile ed infatti dopo poche decine di secondi Elio dimenandosi scoordinatamente cominciò a sborrare: i primi fiotti finirono sul viso e sui capelli di Paola, mentre i seguenti ricoprirono la mano ed un po’ di sborra finì anche sulla pancia del ragazzo. Paola tirò fuori la testa dal lenzuolo e rimase sconvolta dalla sorpresa che l’aspettava: si trovò davanti al letto il Dottor Bruni, che osservava la scena scandalizzato, ma anche palesemente eccitato. In effetti la ragazza era bellissima e quelle gocce di sperma sulla faccia le toglievano il velo da santarellina che caratterizzava la sua solita espressione lasciando trasparire una nuova natura più vera e sessuata. Paola non sapeva cosa dire, non poteva negare l’evidenza, si pulì come poté la faccia e la mano con il lenzuolo, poi piangendo corse via. Bruni le corse dietro e la raggiunse nello spogliatoio. “Paola, ma è impazzita? Si rende conto di cosa ha fatto? Ma perché?” “Dottore, mi lasci tornare a casa, quando troverò il coraggio le spiegherò.” “Se lei se ne va ora, segnalerò quello che ho visto a chi di dovere e per lei saranno guai grossi. Voglio subito una spiegazione!” “Ho cercato di dare un po’ di felicità ad una brava e sfortunata persona, nulla di più. E’ tutto qui!” disse Paola abbassando lo sguardo e mordendosi un labbro. Il Dottore la pregò di seguirlo nel suo studio e lei ubbidì. Arrivati nello studio la fece accomodare su di una sedia di fronte alla sua scrivania e poté ammirare la ragazza nella sua bellezza e nella sua seducente posizione che tremando quasi cominciò a parlare. “Dottore, lei sa per me quanto è importante questo lavoro, forse ho sbagliato e se può servire a qualcosa le giuro che non mi sorprenderà più in atteggiamenti ambigui con i clienti, la prego mi dia ancora una possibilità, non dica nulla di quello che ha visto.” “Cara Paola, ho sempre avuto una certa considerazione di lei, ma dopo quello che ho veduto poco fa, non so più cosa pensare.” “Dottore la prego, mi dia una possibilità, farò ciò che vuole.” “Ciò che voglio? Paola, non le consiglio di porsi così ad un uomo sessantenne. Lei è una bella ragazza che non ha neppure vent’anni, non sa che tipo di proposte potrebbe farle un sessantenne eccitato. Lasci perdere e vada a casa.” “Eccitato? Pensavo fosse solo sconvolto e schifato da ciò che ha visto, ma non eccitato” Il Dottore si avvicinò a Paola e si aprì il camice, prese la mano della ragazza e se la posò sulla patta dei pantaloni. Paola fu quindi a conoscenza dello stato di eccitazione dell’uomo che a considerare dalle dimensioni della verga doveva davvero aver raggiunto un livello elevatissimo. “Dottore, mi permetta di aiutarla a normalizzare la situazione, vedrà che poi si dimenticherà quello che ha visto e riuscirà a lavorare con me come se nulla fosse successo.” Detto così Paola aprì la cerniera dei pantaloni di Bruni e liberò il grosso e gonfio pene dalla sua gabbia, cominciò a menarlo con la mano e dopo pochi colpi lo infilò in bocca. La scena che Bruni aveva davanti era sconvolgente: la bellissima giovane ragazza seduta con le gambe leggermente divaricate e piegata sul suo cazzo che spariva e ricompariva dalla bocca della ragazza, i lunghi capelli che si muovevano come scossi da una brezza marina, era bellissima! Il Dottore già prossimo a venire si staccò da Paola, la prese e la fece appoggiare sulla scrivania, la denudò e cominciò a leccarle la fica ed il buco di culo. Paola godeva e dopo aver afferrato il Dottore per i capelli cominciò ad imporgli il ritmo giusto. Dopo un po’ di quel trattamento sentì una serie ininterrotta di brividi nascere dalla pancia e salire alla testa, poi scendere fino al clitoride poi fu avvolta da un calore intenso e sentì una grande energia esploderle dentro: godette in maniera straordinaria e condivise questa venuta con il Dottore che rialzando la testa si trovò tutta la bocca e il mento gocciolanti dell’orgasmo di Paola. Bruni era talmente eccitato che gli tremavano le gambe, girò Paola a pancia in giù sulla scrivania e iniziò ad appoggiare e spingere il suo grosso pene tra i glutei della ragazza, che non voleva ricevere quel trattamento, era spaventata ma non riusciva ad opporre resistenza da quanto era sconquassata dall’orgasmo che l’aveva appena travolta. Fu solo capace di dimenarsi e di opporsi verbalmente a Bruni, ma ciò fece eccitare e caricò ancora di più il Dottore che con un colpo deciso entro in lei, nel suo culo con tutto il suo pene. Paola fu straziata dal dolore e due grossi lacrimoni cominciarono a scenderle dal viso, poi Bruni iniziò a scoparla e alla sensazione iniziale di dolore si sostituì una sensazione di crescente piacere. Il Dottore aveva il completo controllo della situazione e sottomettere la bella e giovane ragazza alle sue voglie lo faceva sentire quasi onnipotente. Gli infilava una mano in bocca e con l’altra la teneva per i capelli, mentre con il bacino imponeva un ritmo crescente. Voleva venire e voleva farlo dentro di lei. Accelerò il ritmo e sentì che stava per giungere il momento, si ritrasse per poi effettuare un ultimo e determinante affondo che portò i suoi coglioni a contatto con i glutei di Paola e lo portò a venire con una serie impressionanti di schizzi dentro l’intestino della povera Paola. La cosa durò almeno due minuti, poi Paola riuscì a liberarsi e si accasciò per terra. Cominciò a fare una serie di scoregge che insieme all’aria facevano uscire dal suo culo anche parte dello sperma che era entrato. Aveva provato una sensazione stranissima quando aveva sentito i caldi getti di sborra invaderle l’intestino ed ora stava bene, era come se fosse venuta nuovamente anche lei. I due si sistemarono e tornarono al loro lavoro. Paola aveva avuto la sua prima esperienza di penetrazione e la cosa l’aveva pienamente soddisfatta.
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