Capitolo Quattro Margherita ed Enrico ” Zia! Sono nudo “! ” Ok, va tutto bene. Ti volevo parlare un attimo “. Era quasi mezzanotte ed era entrata intenzionalmente nella stanza di suo nipote senza bussare, sperando di trovarlo nudo. Quasi ci riuscì. Enrico era appena uscito dalla doccia, si stava asciugando e con l’asciugamno si coprì d’istinto le parti basse. Sedette sull’orlo del letto, guardando ansiosamente la zia. Margherita si fece avanti nella tenue luce dall’abatjour. Si era vestita attentamente per l’occasione: un paio di mutandine leggerissime ed un baby-doll che le copriva a stento il culetto. La stoffa trasparente metteva in risalto il suo voluttuoso corpo. Gli occhi di Enrico si strabuzzarono nel vedere le grandi tette dondolare e rimbalzare. Era proprio l’effetto che Margherita aveva desiderato. Cominciò a pensare come sedurlo, gli voleva insegnare tutto quanto e specialmente fargli provare la gioia di mettere il pisello nella sua fica. Enrico era ancora innocente. Se Gualtiero non aveva avuto traumi dall’intenso piacere di scopare la matrigna così doveva essere anche per il nipote. ” Oh zia… hai proprio una bella camicia da notte “! disse arrossendo. Enrico non era molto alto, abbastanza magro ed aveva una faccia da cherubino che lo faceva ancora più giovane di quanto era. “Non lascia molto all’immaginazione “. ” Grazie, Enrico. Lo prenderò come un complimento. Mi dispiacerebbe se ti mettessi in imbarazzo. Posso trattenermi e parlarti per un minuto “? ” Certo “! Si sedè accanto al nipote sul letto e spostò lo sguardo per non fissare il suo giovane cazzo. ” Sai, stai diventando un bellissimo ragazzo. Sei un uomo armai. È passato parecchio tempo da quando ho avuto con te una franca discussione sulle cose della vita. Sai io ti penso ancora come il mio cucciolo”. ” Sicuramente “. ” Posso farti una domanda personale? Pensi molto al sesso “? Margherita si spostò lateralmente sul letto. Lo fissò mentre le tettone dondolavano sotto la vestaglia. Enrico diventò tutto rosso e guardò da un’altra parte. ” Bene, provo ad indovinare “. ” Sono sicura che ci pensi fin dalla pubertà. Penso all’ironia della cosa: parlo di queste cose con gente della tua età tutto il giorno, mentre con te mi sento molto imbarazzata”. Esitò e poi disse tutto d’un fiato. ” Enrico, sei ancora vergine “? ” Sì, zia “. ” Devi essere sincero con me, Enrico “. ” Sì, certo “. ” Hai avuto qualche amichetta a scuola “? ” Non proprio “. ” Quindi tu non hai mai fatto niente con una donna. Esatto “? Margherita si avvicinò di più e gli mise, maternamente, una mano sulla sua coscia. ” Pensi spesso a fare l’amore con una donna? Scusami per la mia franchezza “. ” Sì “. ” Quando hai di queste fantasie ti masturbi molto “? Enrico arrossì tutto e Margherita vide qualcosa che si irrigidiva sotto l’asciugamano. “Sì, zia “. ” Ogni giorno “? ” Sì “. ” Deve essere molto frustante. Un ragazzo della tua età è dotato di un pene che facilmente reagisce anche a piccole provocazioni e non chiederebbe niente di meglio che essere sbattuto in una stretta vagina. D’altra parte come puoi sapere ciò che va fatto senza qualcuna che ti insegni? Davvero Enrico non hai mai visto una pussy dal vero “? ” No ” ” E’ molto frustrante “. Sorrise ed accarezzò la sua coscia. ” Mi faresti un favore speciale “? ” Cosa “? ” Potresti sollevare l’asciugamano così posso dare uno sguardo al tuo pene “? ” Certo zia Margherita “! ” Voglio solo vedere se è sviluppato normalmente. Vedi? Io sono disposta ad essere la tua insegnate del sesso. Credo faccia parte del mio dovere come tua tutrice. Per favore, non essere timido “! Enrico fissò sua zia per qualche secondo, e poi tolse l’asciugamano. Lei rabbrividì nel sentire la fica che cominciava a bagnarsi. Il cazzo del nipote era mezzo rigido e già di proporzioni notevoli. Pensava avesse il sesso di un ragazzo, invece lo trovò ben fornito quasi come Gualterio. ” Oh, Enrico. E’ veramente grande “! Margherita si alzò dal letto e si inginocchiò di fronte al nipotino tutto nudo. Gli allargò le ginocchia per poterlo osservare più da vicino. Moriva dalla voglia di assaggiarlo. Dolcemente abbassò il prepuzio e tastò il glande. Il cazzo reagì immediatamente e si fece più duro. Presto diventò come il ferro e pulsava, ergendosi dalla peluria, davanti alla sua faccia. ” Oh, Enrico. Ti eccita molto quando te lo tocco ? È bellissimo quando sta così tutto rigido “. ” Scusa……….. mi stai imbarazzando “. ” Non devi vergognarti. Sono tua zia “! Glielo strinse con tutta la mano mentre fissava la grande cappella. Continuando a fissarlo iniziò, lentamente, a masturbarlo. Il buchino si aprì ed emise alcune goccioline. “Enrico, il tuo pene sta perdendo. Pensi che nei tuoi testicoli ci sia una grandissima quantità di seme”? ” Hai indovinato “. ” Fa male avere il cazzo dritto e le palle piene di sperma. Masturbarti ti fa sentire bene “? “Sì, molto “. Strinse più forte le sue dita al pene ed iniziò a lavorarlo energicamente. Le sue mani erano molto esperte a mungere giovani ragazzi. ” Anche te fai in questo modo? La mia mano ti fa sentire bene “? ” Ohhhhh, zia “! ” Sai oggi ho trattato un caso molto insolito. Il nome del ragazzo è Gualtiero. Lui è perfettamente normale, ma gli piace scopare la madre adottiva. Da quello che ho capito piace molto anche a lei. Non so come consigliarlo. Comunque sono sicura che non c’è niente di male se anche una zia facesse l’amore con il nipote. ” Quando un giovane pene diventa duro, gli si deve dare sollievo immediatamente. Una madre amorevole cosa dovrebbe fare? Tu pensi che sia peccato per una zia farlo con il nipote “? ” Non saprei “. ” Adesso sei molto eccitato. sento come sei duro. Scommetto che ti piace come ti sto lavorando. Comunque credo che per calmare tutta questa eccitazione sarà meglio se lo metto nella bocca così potrai sborrare liberamente. Farei del male se ti facessi un bel pompino”? Enrico non rispose. Margherita lo menò più forte ed il succo continuò ad uscire dal buchino. Abbassò la testa ed appoggiò le labbra sul glande. Lo baciò dissolutamente ed iniziò a succhiarlo. Glielo leccò tutto finchè la cappella brillò per come era stata insalivata. ” Vuoi che continuo, oppure devo smettere “? ” Sì zia, per favore continua “! ” Sei proprio un buono e bravo ragazzo “. Le sue parole volarono via non appena abbassò la testa ed lo ingoiò fino alla radice. Era grande e dovette tirare le labbra per accomodarlo bene. Lo doveva far godere da pazzi e lo lavorò con tutta la sua maestria acquisita negli anni. L’arrapata terapeuta lo succhiava ed increspò le guance per aumentare la pressione. Aveva un sapore molto buono e pulsava ritmicamente sul suo palato. La fica era completamente fradicia e aveva contrazioni al solo pensiero che lo stava facendo con il nipote. Margherita chiuse gli occhi per concentrarsi meglio e iniziò a succhiarlo più forte tanto che le guance divennero rosse per la foga che ci metteva. La lingua turbinava accanitamente e lavava tutto il glande, poi lo insalivava per bene e ci mischiava il succo salato che usciva dal buchino in continuazione. ” Più forte “! La supplicò. Gli afferrò la testa con entrambe le mani e fremendo sentì la pressione del cazzo salire. ” Ohhhhhhhhh Così, brava “! Zia Margherita era in estasi. Inalava il profumo del ragazzo e pensava a quando le avrebbe spruzzato nella gola. Muoveva la bocca forsennatamente, e gustava la durezza del ragazzo. Poi le venne in mente un trucco per farlo venire di più e meglio. Enrico rimase sorpreso quando sentì l’indice della mano sinistra della zia che gli entrava nell’ano e lo stava scopando lentamente. Non ne poteva più ed iniziò a sborrarle in bocca. “Zia vengo, vengooooooooooooo, ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhh “! Grossi spruzzi caldi e salati le investivano il palato e correvano giù per la gola. Margherita felice chiuse la bocca intorno al cazzo e gustò tutta la crema del nipote. Era il seme più cremoso e buono di tutto quello assaggiato nella sua vita. ” Oh zia Margherita, sei stata bravissima “! Alla fine alzò la testa e lo fece uscire dalla bocca. Lo guardò ed ara ancora abbastanza duro per poter scivolare nella sua fica affamata. ” Hai un pisellone speciale, amore mio, è più buono del miele. Ti piaceva quello che ti ho fatto? Ti senti colpevole per averlo fatto con me “? ” No, per niente “. ” Se questo ti fa stare bene lo possiamo fare tutte le volte che ne avrai voglia “,Si passò la lingua agli angoli della bocca ed assaporò le ultime tracce di sperma. “Caro Enrico, ti andrebbe bene una volta al giorno “? ” S-sì, zia “. ” Il tuo pene è ancora molto duro ” osservò mentre lo menava. ” Penso che devi sborrare ancora. Tutta quella roba che mi hai sparato nel pancino mi ha eccitato un casino e la mia topina è affamata. Faresti un favore alla zia? Adesso ti insegnerò a fare l’amore con una donna “. Enrico ingoiò nervosamente, e fece di sì con la testa. Margherita sfilò il babydoll, le minuscole mutandine e si mostrò tutta nuda nel suo splendore. Si distese sul letto ed inarcò le reni. Era pronta ad essere penetrata. ” Certo madre natura mi ha fornito di due grandi tette. Cosa ne pensi Enrico”? Con le mani le avvolse a coppa. “Prima che ti insegni a scopare, da bravo bambino, vorresti succhiarmele un poco “? Fece di sì con il capo. Si stese sopra di lei in modo scomposto ed il cazzo le premeva sulla coscia. Come un bimbo affamato abbassò la faccia sulle enormi cince e prese un capezzolo tra le sue labbra e iniziò a succhiarlo voracemente. Margherita gemè dal piacere. ” Amore, ti piacciono le tette della zia? Ti ricordi come facevi da piccolo? Scommetto che vorresti tanto che uscisse da loro del latte “. Enrico, troppo occupato a succhiare le splendide sisone accennò con il capo. Era in paradiso. Poi, all’improvviso, alzò la testa e fece un goffo tentativo di penetrarla. Margherita rise ” Non così veloce, caro! Inginocchiati tra le mie gambe e la zia ti insegnerà tutto “. Enrico obbedì e dopo essersi inginocchiato il suo pene sbatteva contro la folta pelliccia scura della fica. Margherita dimenò il culetto e lo inarcò per stare comoda. Alzò le gambe più in alto che poteva, quasi a far toccare le spalle alle ginocchia, e la fica, tutta bagnata ed aperta, stava aspettando il nipotino. Afferrò il pene e lo pose delicatamente all’ingresso e spinse la punta dentro. ” Ora vai avanti te, tesoro. Scopa la zia come si deve “. Enrico, sostenendosi sulle braccia dritte, guardò in giù e godette lo spettacolo del suo organo che entrava nell’aderente topina della zia. Impaziente, più per istinto che altro, iniziò il movimento di va e vieni. Margherita sospirò e si morse un labbro per piacere di essere posseduta dal giovane. ” Oh Enrico, lo hai molto grande”! Avendo tutto il cazzone piantato dentro si rilassò un attimo e si concentrò a dimenare il sedere per aiutarlo meglio a compiere l’opera. “È bello, Enrico? Ti piace scopare la zia? Sei contento di come la mia sorcina ti succhia il pisello”? Enrico fece di sì con la testa. Era un bravo studente, imparava velocemente, e stava prendendo un buon ritmo. Piegò il suo sedere per poterla penetrare ancora più in fondo. Margherita guardò, eccitata, il palo carnoso scomparire tra le labbra gonfie della fica arrapatissima. ” Ora sbattilo forte Enrico, Non preoccuparti di farmi del male. Io adoro essere scopata da grandi cazzi e quindi, tesoro della zia, spingilo giù come si deve “! Enrico crollò sulla zia schiacciando le grandi tette ed iniziò a fare come gli era stato chiesto. La fica stretta lo fasciava e gli dava un piacere immenso. Lui la colpiva duramente e lei ne era felice. ” Sei un bravo figliolo, Enrico “! Gli chiuse le gambe sulla schiena e iniziò a muovere il magnifico culo per corrispondere ai colpi di lui. ” Ohhhh, come amo il tuo cazzo! Contunua così, mi stai scopando divinamente “! L’espressione estasisata di Enrico mostrava che a lui piaceva più scopare la fica stretta della zia che essere sbocchinato. I suoi colpi potenti e la dimensione del pene gli consentivano di giungere facilmente sino alla bocca dell’utero.Margherita si sentì come se il suo corpo stesse bruciando. La sua fica pulsava incontrollabilmente e pensò che era stata fortunata a trovare, in casa, un bel cazzo da usare tutte le volte che voleva. ” Tesoro, mi stai facendo venire “! Enrico si abbandonò tutto a far felice la zia. Erano arrivati ad una bella intesa. Per loro il mondo non esisteva più, esisteva solo l’intenso piacere di un cazzo che stava scopando una fica pelosa e stretta. ” Vengo, Enrico. Su così, bravo! Ohhhhhhhhh vengo, vengoooooooooooooooo “! Era uno degli orgasmi più violenti della sua vita. La sua vagina si contrasse incontrollabilmente. Sentiva l’orgasmo anche dietro. il buchino le prudeva e bruciava come la fica. ” Oh zia vengo di nuovo anch’io “! Margherita lo sentì sborrare violentemente ed a lungo dentro di se. ” Sei un bravo figlio. Continua così! Spara tutta la tua sborra calda nella mia micina. Ne ho tanto bisogno”! Contrasse i muscoli della fica e munse il bellisimo cazzo fino all’ultima goccia. Enrico smise di scoparla ed aspettò che le palle si scaricassero, completamente, dentro la zietta. Poi si sedette in modo scomposto sopra di lei. Il suo cazzo palpitava ancora nella fica. Margherita era felice. Da quel momento sarebbe accaduto molto spesso.

