Da adolescente mi andavo a confessare per le seghe con i giornaletti porno, vi era un prete avanti con l’età che mi confessava (secondo me si eccitava e si toccava) mi dava un sacco di punizioni che io eseguivo parola per parola ad esempio “se ti viene duro mettici su del ghiaccio oppure picchialo con la palettine delle mosche” ma al sottoscritto diventava ancora più duro e andavo a dirglielo e lui mi dava altre punizioni, secondo me il prete assaggiava le mie doti masochistiche, tempo dopo ormai maggiorenne (consenziente essendomi riconosciuto masochista) dopo svariate confessioni /punizioni/e seghe in quantità mi invitò in un locale polveroso che era un magazzino impolverato e pieno di cianfrusaglie, mi fece spogliare per flagellarmi dei miei peccati in un secondo ero nudo eccitatissimo mi lego a una rete di una branda e con un piumino per la polvere mi spolverò cominciò un solletico insopportabile che alla fine mi fece sborrare, lui arrabbiatissimo raccolse la mia sborra dalla mia pancia e dalle mie gambe e me la mise in bocca (prima volta che assaggiai la mia sborra) dicendomi che ero un pervertito (oggi con il senno del poi saprei chi dei due lo era di più), mi slegò e mi dette la famosa assoluzione ci vediamo la volta prossima non raccontare a nessuno le tue colpe e il tuo sacrificio per migliorarti e vedrai ti si apriranno orizzonti nuovi. Io masochisticamente parlando capii l’antifona due giorni dopo rieccomi pronto ha espiare le mie colpe Stesso magazzino stavolta mi mise in posizione detta pecorina legandomi i polsi alle caviglie ero con i coglioni e il culo esposti incominciò con il manico del famoso piumino a darmi delle bacchettate sulle chiappe mi misi a piangere e a urlare solo quando mi colpi direttamente l’ano(preoccupato mi disse che le mie colpe non dovevano saperle tutti perciò da stare in silenzio se nò mi avrebbe messo il bavaglio e bendato, lui era contento e dal rigonfiamento dei pantaloni eccitatissimo) bene disse stai incominciavo a espiare le tue colpe, ma per liberarti dal male devi farlo uscire dal corpo dovrò aprirti il buco del sedere perchè troppo stretto (ero vergine e li persi la mia verginità), incominciò con un dito, poi due, tre fino alla mano a cuneo sempre sputando sopra il buco del culo mi sembrò addirittura che fosse venuto nei calzoni vedendolo calmarsi all’improvviso e restando ad ammirare il mio culo dilatato, quando si riprese disse vediamo la prossima volta se è uscito il male se nò dovremmo fare di peggio, stessa scena assoluzione e via. Alla sera avevo l’ano che mi faceva male e cacai con il sangue ma per vergogna tenni tutto per mè. Non durò molto la mia voglia di trasgredire e due giorni dopo rieccomi in penitenza stesso magazzino stessa posizione ma la variante quella volta consisteva che lui si sedette su uno sgabello davanti a mè e alzato il saio era nudo con il cazzo dritto, mi disse che mettendomi in bocca il suo organo e facendolo arrivare in fondo alla gola impediva al male di entrare mentre con le dita apriva il culo per farlo uscire (io sapevo perfettamente cosa stavo facendo) eseguii ligio i suoi ordini ma forse neanche due minuti dopo mi scaricò direttamente in gola la sua sborra (era tantissima) e con tre delle sue dita in culo mi disse con questa pozione magica forse il demone che era dentro di tè se ne è andato e in quel momento mi venne da scorreggiare, visto disse è uscito ma bisogna tenerlo d’occhio questo demonietto, fammi vedere mi venne alle spalle, io con la coda dell’occhio vidi il suo cazzo di nuovo duro, mi guardò (il suo viso era quello di un satiro) e disse ora provo ad entrare e s! e scoreggi dalla bocca vuol dire che una parte era ancora nascosta dentro di tè. Mi montò proprio come una capra e quando venne ululò come un lupo, il culo mi bruciava (ma secondo lui la mia anima era linda come quella di un bimbo appena nato). Il mio prete continuò a dannarmi la mente e usarmi il corpo dandomi tanta felicità nell’anima, fino al giorno che lo trasferirono d’ufficio in un’altra città. Mi piacerebbe rivivere scene del genere, per esempio un omaccione che voglia approfittare della mia finta ingenuità vivendo e facendomi vivere scene di umiliazione e di abuso sessuale.
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