Un giorno tornando a casa prima del previsto notai una auto blu in doppia fila di fronte alla porta di casa, ma non posi molta attenzione, ed entrai nel portone. Salite le scale ed entrato nell’appartamento notai che sulla mensola dell’ingresso c’era appoggiato un cappello dell’uniforme dei Carabinieri. Rimasi molto stupito di questo, e silenziosamente procedetti verso il soggiorno. Appoggiata sul divano c’era la giacca nera dell’uniforme dei Carabinieri ed un paio di stivali d’ordinanza. Procedetti verso la camera e nel disimpegno in terra c’era un paio di pantaloni neri con le bande laterali rosse dei Carabinieri e un paio di mutande boxer bianche, del tipo in cotone con l’elastico in vita e lo spacco davanti per orinare. Alla vista di questi indumenti ero certo che mia moglie mi cornificava con un Carabiniere, cosa che mi fece sussultare dalla rabbia, e contemporaneamente eccitarmi sessualmente, immaginando mia moglie a farsi fottere da un militare. Nei pochi istanti che trascorsero dall’ingresso alla porta della camera avevo nella mente che il grosso uccello del militare entrava ed usciva dalla passera bagnata di mia moglie fino a sborrare all’inverosimile allagandola completamente. Procedetti silenziosamente ed infatti vidi ciò che avevo immaginato mentalmente, un vero stallone militare, che comandava mia moglie ad allargare il più possibile le cosce affinché la scopasse in profondità, dove certamente il marito non sarebbe arrivato. Ciò che mi colpiva e mi eccitava era come l’uccello entrava e usciva ripetutamente, con il grosso sacco delle palle che picchiava sulla fica arrossata di mia moglie. Fu posseduta come una troia e come tale fu lasciata a cosce aperte quando il Carabiniere con due spinte forsennate affondò il suo uccello sborrando immensamente, la sperma densa e bianca uscì dalla cavità genitale di mia moglie andando a spandersi sulle lenzuola dove avrei dormito. Silenziosamente mi ritirai indietro per timore di essere scoperto in quanto ero stupefatto per la situazione ma contemporaneamente immensamente eccitato. Guardai lo stallone militare che si ricomponeva, allora notai che era un Carabiniere su 24 anni, alto, con capelli biondi assai rasati, non osservai la sua poderosità pettorale in quanto indossava sempre la camicia e la giacca dell’uniforme, ma rimasi esterrefatto dalle cosce muscolose e senza peli che aveva. Ancor più mi eccitai mentre si piegò per raccogliere i boxer, in quanto pot! ei scorgere il suo culo sodo e rotondeggiante, anch’esso completamente senza peli. Il militare si infilò i bianchi boxer, poi i pantaloni, gli stivali e disse “ci rivediamo” a mia moglie, lasciandola con la passera gocciolante sul nostro letto. Ero totalmente stordito dall’evento che sentii dei passi arrivare dall’ingresso. Pensai che fosse ritornato il Carabiniere, rieccitandomi immensamente, quando scorsi che l’individuo che entrava in camera mia era il collega del Carabiniere che aveva fottuto mia moglie. Questo, senza farsi alcun scrupolo, si tolse la giacca, si tirò giù i pantaloni, rimanendo con delle mutande bianche tipo Cagi. e chiese a mia moglie di farle il solito trattamento, lei cominciò a strofinare l’uccello dentro le mutande, poi mise le dita nello spacco per pisciare, solleticandogli la cappella. L’uccello cominciò ad irrigidirsi fino a scostare le mutande dal pube, allora delicatamente mia moglie cominciò ad abbassare le mutande, e a leccare la cappella del militare, lui le cinse il capo con le mani e cominciò a scoparla vivacemente. Mia moglie, dopo essere stata passivamente a ricevere quel cazzo in gola, cominciò ad accarezzargli il sacco delle palle, poi a leccare tutta l’asta dell’uccello, e a ! succhiargli la cappella. Il cazzo del carabiniere era giunto alla massima erezione, allora il militare scostò il viso di mia moglie dal suo cazzo, ordinandole di mettersi alla pecorina che la voleva fottere in culo. Mia moglie gli ricordò che il culo non lo avrebbe mai dato a nessuno, indirizzando l’uccello del carabiniere nella vagina, che, dopo la prima scopata risultava assai spanata. Sentivo come mia moglie si faceva trattare da troia, rispondendo a tutte le domande che il carabiniere le rivolgeva: quanti uccelli di carabinieri aveva posseduto contemporaneamente, se dopo aver ricevuto due uccelli e due sborrate di stalloni militari si faceva scopare anche dal suo marito e se lui si sarebbe accorto di niente sentendo la cicala spanata e limacciosa della sperma dei militari; quale era l’uccello più grosso che si era fatta, ecc…. Potei vedere come il secondo carabiniere era muscoloso, con cosce poco pelose, e con un culo rotondeggiante, poi si irrigidì e scarico il suo carico di sperma fra le cosce di mia moglie, dopo che estrasse il pene, lei si girò, gli lecco tutta la sperma che era rimasta addossata all’uccello. Il militare appena fu ripulito del suo seme, si ricompose l’uniforme! ed ordinò a mia moglie che successivamente o “trovava un culo ad accoglierlo, o lui e tutti i suoi commilitoni non l’avrebbero più fottuta”. Io uscii di casa prima del carabiniere, e potetti vedere che la macchina in seconda fila parcheggiata di fronte al portone era l’auto della pattuglia dei carabinieri, uscito dal portone mi misi a girellare, fino a quando il secondo carabiniere raggiunse il suo collega dicendo: “questa è proprio una troia succube dell’uniforme, povero marito come è cornuto, certo si scopa tutti i nostri colleghi della caserma, basta suonare, domani notte quando siamo di turno si ritorna e si scopa in macchina, tanto il marito dorme”, e mentre diceva questo si girò intorno incontrando i miei occhi. Anche questo carabiniere era uno stallone con le fattezze degne una bellezza statuaria, lineamenti marcati, e volto perfettamente rasato. Continuai a girare fino a quando non giunse l’ora che normalmente tornavo a casa. Nella mente avevo sempre l’uccello duro dei carabinieri che entravano ed uscivano dalla fica di mia moglie, non riuscivo ad essere alterato per le corna che regolarmente ricevevo, ma provavo una certa gelosia per quegli organi sessuali maschili. E al pensiero che i carabinieri non avrebbero più scopato mia moglie se lei non gli dava il culo provai un brivido percorrermi tutto il corpo ed un tremito al culo. Entrato in casa mi comportai normalmente, e dopo cena feci di tutto per andare immediatamente a letto con mia moglie. Le proposi subito se si faceva scopare, pensando a quello che gli aveva chiesto il carabiniere, lei acconsentì, ed io prima di scoparla gli leccai la fica internamente, cercando di assaporare la sperma che poco prima ci avevano riversato gli uccelli duri dei carabinieri. Ero inverosimilmente eccitato a sapere che ero cornuto a causa degli stalloni militari, e mi accorsi che m! ai prima di allora avevo avuto un uccello così teso. Fottendo mia moglie gli feci notare che quella sera aveva una cicala assai spanata e bagnata, lei sorrise e vidi che era assai eccitata. Mentre le spingevo il più a fondo possibile il mio uccello per dimostrarle che non ero a meno dei carabinieri, sentii mia moglie che cominciò ad accarezzarmi le natiche, poi sentii ungere il mio buco del culo e subito dopo inserire un dito, un dito nel culo si, mettimelo dentro pensavo, siii siiii, una volta che il dito si era fatto strada nel mio culo sentii inserire un secondo dito. Cominciò a muoverli dentro e fuori su e giù per il buchetto lentamente, poi sempre più velocemente, fino a quando mi pose a pecorina, non curandosi che io la stavo scopando. Io stetti al gioco, in quanto prima provai dolore, ma poi sopraggiunsero solo piacevoli sensazioni, i diti andava vigorosamente, ero alle stelle, maggiori a quanto godevo trombandola. Rimosse i diti, unse abbondantemente il mio buco del culo, e successivamente con una mano mi inserì una candela di cera che tenevamo sul cassettone, la muoveva dentro e fuori mentre con l’altra mano masturbò fino a farmi spruzzare la sperma. Il giorno seguente organizzai il lavoro vicino casa, in maniera da passare spesso davanti l’abitazione. In tutta la giornata vidi più di una macchina dei carabinieri in sosta davanti la porta di casa, provando un’immensa gelosia verso mia moglie che si sbatteva tutti quei militari. Non riuscivo a cancellare dalla mente l’uccello dei carabinieri che entrava e usciva dalla fica di mia moglie inondandola di densa sperma bianca. La sera quando tornai tutto era normale, dopo cena feci in modo di andare subito a letto in quanto ero tremendamente eccitato, mia moglie mi seguì, ma quando le proposi di farsi scopare, lei, prontamente cominciò ad accarezzarmi il culo, poi mi chiese se il trattamento ricevuto la sera precedente era stato di mio piacimento. Io mi sentivo fortemente umiliato, nel mio ruolo di maschio, e non risposi. Mia moglie incurante dell’umiliazione che mi generava, mi chiese di andare a prendere la vasellina nel bagno, che mi avrebbe fatto il culo con un vibratore. ! Io acconsentii, non vedevo l’ora di fare allenare il buco del culo come mi aveva detto lei. al mio ritorno mi posizionò alla pecorina, dicendomi che quella era la meglio posizione per prenderlo in culo. La punta del vibratore entrò facilmente ma quando cominciò ad ingrandirsi lo sfintere fece resistenza, così mia moglie la unsi per benino e ricomincio, prima piano, poi quando il culo aveva cominciato a prendere confidenza sempre più a fondo. Godevo come un maiale, la vasellina che mi colava sulle cosce. il vibratore dopo un po’ cominciò a scomparire nel culo e lei sempre più velocemente andavo su e giù. Mi possedé svariate volte con quel fallo di gomma, continuava così per una mezz’oretta, dopodiché estrasse il dilto dal culo, l’ano mi formicolava ed era rosso e caldo, senza mai accarezzare il mio uccello. Alla fine mi permise di masturbarmi, mentre lei diceva: te lo senti spanato il culo, io provai istintivamente ad infilarmi un dito nel culo e vidi che facilmente adesso ne entrano due, e tre, ora faccio in modo che invece di un cazzo di gomma ti inculino degli stalloni veri; oppure ora mi faccio fottere da un vero stallone, mentre te ti fai inculare da un altro uomo. Dopo l’abbondante sborrata, mi richiese se gradivo questo cambio dei ruoli, e di tenere per tutta la notte nel culo il vibratore così da allenare e spanare il buco. Io acconsentii, capendo che il culo che doveva accogliere l’uccello del carabiniere sarebbe stato il mio. Durante la notte sentirmi il vibratore in culo non mi permise di dormire profondamente. Mentre pensavo al momento e come mia moglie avrebbe offerto il mio culo all’uccello del carabiniere, sentii un brusco movimento del letto, al quale seguì un certo dondolio e cigolio. Sbirciando furtivamente mi accorsi che mia moglie stava fottendosi un carabiniere, non curandosi di me, molto probabilmente pensando che dormivo. Quale troia che era disse al carabiniere che aveva inculato il cornuto con un cazzo in gomma, ma che presto se avesse voluto avrebbe potuto incularlo lui con il suo magnifico uccello. A questa affermazione il carabiniere mentre scopava mia moglie allungò la mano accarezzandomi il culo e premendo più profondamente il vibratore, e contemporaneamente sentii che aumentò la sua monta ansimando, fino a che non riempi mia moglie di sperma. Lei gli disse di far salire anche il suo collega, che così avrebbe fatto una mistura di sperma. E così di seguito sentii una voce che diceva a mia moglie di allargare le cosce che l’avrebbe chiavata. Riconobbi la voce di questo secondo stallone nel carabiniere che aveva ordinato a mia moglie di dargli il culo. Una volta sborrato si rivolse a me dicendo che avevo per moglie una gran cagna, e che in seguito avrebbe fatto il culo anche a me. Questo si ripete per più giorni. Una sera mia moglie invece di andare a letto per incularmi mi chiamò nel soggiorno, lei era seduta sul divano, quando mi avvicinai a lei mi ordinò di andare nel bagno a prendere la vasellina che quella sera avrebbe cambiato il sistema di incularmi. Io le obbedii, quando tornai mi chiese di togliermi i pantaloni e le mutande e di spandermi la vasellina nel culo. Poi si alzò e mi mise una benda sugli occhi in modo che non potessi vedere niente. Dopo cominciò a massaggiarmi le natiche ed a inserirmi uno, due, tre diti in culo. Poi vennero rimossi e sentii accarezzarmi più rudemente, i diti in culo che mi furono rinseriti dilatarono ampiamente la fessura già spanata e lubrificata, poi fui pressato sulle spalle per mettermi a sedere sul divano e comandato di divaricare le natiche con le mie mani in maniera da allargare il buco del culo. Mentre mi sedevo sentii qualcosa di duro che premeva contro il mio culo, esitai un attimo nel proseguire nell’abbassamento, immaginando cosa poteva aver escogitato questa volta mia moglie per fottermi il culo, ma fui spinto bruscamente verso il basso, in maniera da ricevere tutto e subito nel culo quell’oggetto turgido e duro. Penai molto inizialmente, ma dopo un primo momento cominciai a muovere i fianchi e roteare il culo in modo da adagiarmici meglio e per riceverlo più profondamente. Mentre strofinavo le pareti lubrificate del mio culo per tutta la lunghezza di ciò che mi fotteva, sentii, che questo fallo era più caldo e pulsava nel mio sfintere. Sentivo il mio buco del culo bello largo adesso, allargai le chiappe pronto ad accoglierlo. Comincia a rendermi conto di aver perso la mia verginità perché quello era un cazzo vero. Infatti quando nel sali e scendi arrivavo a prenderlo tutto in culo la sensazione non era di appoggiare le mie natiche su il divano, ma su delle cosce di un uomo in quanto venivo punto dai peli. La certezza l’ebbi quando sentii ansimare e subito dopo riversarmi in fiotto di liquido viscido nel buco del culo. Inizialmente provai una profonda umiliazione e sottomissione verso il maschio che aveva posseduto il mio culo vergine, ma poi provai piacere nel saper che avevo fatto godere un maschio fino a farlo sborrare nel mio culo, ma ancor più piacere provai pensando che quel cazzo che mi aveva sverginato certamente apparteneva ad un uomo che indossava l’uniforme dei carabinieri, ma a quale militare apparteneva quel cazzo fra quelli che avevo visto fottere mia moglie. Non feci in tempo a concludere questi pensieri che sentii alzarmi e sfilarmi quella verga dal culo, lasciandomi una sensazione di vuoto e di aria fresca che entrava internamente al mio culo. Io cominciai immediatamente a sculettare per cercare di rinserirlo dentro, ma fui posto in posizione a quattro zampe. Immediatamente dopo sentii dipanarmi nuovamente il buco del culo e circoscrivere la mia cavità con un dito. Subito dopo fu rimosso e sostituito con qualcosa di assai più consistente. Mi accorsi che era un secondo uccello, questo assai più largo e duro del primo, mi concentrai e riuscii a percepire dove finiva la cappella e cominciava l’asta, sentivo l’attaccatura fra la cappella e l’asta che strofinava internamente il mio culo lungo le pareti del buco, riuscii a capire la differenza del sistema di incularmi fra il primo carabiniere ed il secondo, e che questo godeva assai più in quanto aveva trovato già la strada aperta, essendo il mio buco già spanato e lubrificato con l! a sperma del primo stallone militare. La penetrazione del secondo carabiniere durò un poco più a lungo, ma anche con lui mi accorsi che stava per eruttare la sua sperma internamente il mio culo quando lo sentii ansimare ed il suo uccello aumentare di spessore e rigidità. Incurante di me il carabiniere mi prese per i fianchi, dette due strattoni forti e svuotò le sue palle all’interno del mio culo, subito dopo tolse il suo uccello ancora semiduro, e mi disse che avevo un culo davvero grazioso, e che aveva goduto più con me che con mia moglie. Lo sentii rivestirsi, prima tirarsi su le mutande (io immaginai un paio di boxer bianchi) poi i pantaloni dell’uniforme, chiudere la cerniera ed andarsene. Mia moglie allora mi portò a letto, dove mi rimosse la benda. Io non avevo il coraggio di guardarla in fronte, ma lei mi disse chiaramente che io ero un finocchio, che avevo ancora il culo pieno della sperma di due uomini veri. Inoltre che dovevo fare una scelta, o continuare a scopare lei senza ricevere in futuro più uccelli in culo, oppure non avrei più potuto scopare alcuna donna compresa lei, ma avrei avuto in cambio la possibilità di dividere con lei tutti gli uccelli dei carabinieri. Dicendomi questo cominciò a penetrarmi due suoi diti in culo, e, facendo con essi la forma di un uncino, rimosse dal mio sfintere una cospicua quantità di sperma. Durante la nottata sentii più volte entrare uomini nel letto a fottere mia moglie, allora decisi che delle due alternative optavo per la seconda, per cui mi alzai, incurante dello sguardo sbalordito di mia moglie e del carabiniere che la stava scopando, mi misi a quattro zampe, unsi abbondantemente il culo con la vasellina, e invitai lo stallone militare a lasciare la fica di mia moglie per zuppare il suo uccello in un buco usato già da due suoi colleghi. La mattina seguente mentre mi recavo al lavoro incontrai una pattuglia di carabinieri in auto, mi sentii alquanto imbarazzato incrociando i loro occhi, ma sentii anche che il mio culo cominciò a fremere inverosimilmente.
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