Sono un imprenditore nel campo della refrigerazione, ho un piccolo stabilimento con 15 operai, lo chiamo così perché mi è sempre piaciuto averne uno, però non è neanche tanto piccolo, circa 5.000 mq. divisi in due locali, con gli uffici distaccati da una costruzione adiacente, sotto la contabilità con due segretarie, e sopra allestito per un piccolo appartamento, con tutti i confort.Io abito in Città, Terni, una graziosa cittadina piena di gente che lavora e molto umana, le piccole cittadine sono così, ci si conosce quasi tutti e si porta il massimo rispetto.Erano pochi mesi che nel mio condominio, si erano trasferite due donne madre e figlia, si sapeva che lei era separata dal marito da diversi anni, una donna bellissima di circa 40 anni ma portati egregiamente, circa 1,70 due gambe favolose, un seno della terza misura e una cascata di capelli biondi bellissimi, facevano da cornice al viso ovale con un sorriso quasi perenne e gli occhi azzurri, ma di un azzurro acceso, come il mare d’Agosto nelle giornate limpide e tranquille, la bocca carnosa con due labbra che ti chiedevano di essere baciate, la figlia niente di eccezionale vicino a tanta mamma, anche lei circa 1,70 i capelli castano chiaro, gli occhi neri e un fisico che per i 22 anni che aveva, doveva assolutamente essere bello, seno terza misura, le gambe discrete, e un bel culetto a mandolino, ma mai bello come quello della madre, lei era veramente una scultura vivente, io i miei 38 anni riuscivo ancora a nasconderli, grazie alla vita sana e alla palestra, me ne davano al massimo trenta, volevo assolutamente conoscere Lori, che sarebbe stato il diminutivo di Loredana, così si chiama la venere bionda come la chiamavo io, mentre la figlia si chiama Simonetta, tutte queste informazioni, le carpivo dalla sora Lella, una Signora del condominio, con il vizio di impicciarsi dei fatti altrui, per avvicinare Simonetta, le avevo detto che mi sarebbe servito uno specialista di computer, sapevo che era un tecnico in quel campo, e lamentando dei problemi che non avevo, la convinsi a venirmi a trovare a casa per vederlo, naturalmente aggiungendo che le avrei pagato il disturbo per il lavoro, credo che quella sia stata la chiave giusta per farla venire da me, la sera prima facevo qualche casino per giustificare la sua opera e aspettavo, si presentò alle 16 come mi aveva detto, cercava di darsi un’aria professionale che non aveva, io mi ero preparato a riceverla con un pigiama rosso, e una vestaglia di seta pura che avevo acquistato in Giappone l’estate precedente, chiunque l’aveva vista la trovava bellissima, con i disegni tipici del Sol Levante e varie scritte in Giapponese, anche lei come entrava mi faceva i complimenti per il capo che indossavo, le rispondevo che ne avevo una da donna, (ne avevo acquistate 8) mi faceva comodo un omaggio così per una ragazza, ma fermavo il discorso lì, l’omaggio se ci fosse stato lo doveva guadagnare, lei era vestita con una mini a pieghe, e una camicetta molto carina, si vedeva benissimo il seno prosperoso e candido che solo a venti anni si può avere, mi faceva i complimenti per il profumo che avevo, gli piaceva molto e mi chiese come si chiamava, Soprani Uomo rispondevo, ma ultimamente ho difficoltà a trovarlo, e quando mi capita svuoto la profumeria le dicevo, lei si era messa seduta computer e cominciava a smanettare sui tasti, io dietro di lei mi avvicinavo spesso al suo viso, la scusa era di vedere il problema, ma il viso era sempre più vicino al suo, poi sfiorandola con le labbra sul collo le dicevo, anche tu hai un profumo dolcissimo, direi quasi afrodisiaco, mi piace veramente sentirlo, non lo conoscevo, ma da oggi sarà il ricordo che avrò di te sempre, era un complimento che non si aspettava, e si girava con il viso per ringraziarmi, ma la troppa vicinanza ci portava a strisciare le labbra una con l’altro, si girava subito dicendomi scusa non volevo, ma io la prendevo per il mento, e leggermente ma con decisione la facevo voltare di nuovo verso di me, questa volta il bacio era dolcissimo e delicato, lei aveva un moto di smettere quel gioco quasi perverso, ma poi mi assecondava aprendo le labbra e offrendomi la linguetta, io la tenevo per le guance, la stavo baciando con un trasporto e una delicatezza incredibili, le nostre lingue si intrecciavano e rincorrevano per la bocca, la sua saliva dolce che si mescolava alla mia, l’alito fresco e pulito che aveva mi portava ad una erezione incredibile, la sollevavo dalla poltroncina del mio Computer e l’abbracciavo tirandola a me, adesso la stringevo con il suo giovane corpo contro la mia erezione, la sentiva e questo la portava quasi ad un orgasmo, sentivo l’aumentare del suo respiro, lo stringersi ancora di più per sentire meglio il mio bastone, ormai eravamo avvinghiati uno all’altra, con la mano mi facevo spazio fra di noi e le cercavo la fica, lei mi agevolava staccandosi appositamente, con le dita tiravo su la corta gonna, e sentivo il boschetto ricoperto solo dalle mutandine, il sotto gia lo avvertivo umido, la piccola si bagnava vertiginosamente, ma anche la sua mano non rimaneva inoperosa, infatti si impossessava del mio bastone e lo tastava in tutta la sua lunghezza, l’avvertivo ora che stava avendo un orgasmo che la faceva tremare tutta, la prendevo in braccio e la portavo nella mia camera da letto, dicendole soltanto vuoi? lei mi si riattaccava con la sua dolcissima bocca alla mia, quello era il suo consenso, la adagiavo delicatamente supina sul letto, e dopo averla baciata ancora, le scansavo le mutandine e cominciavo a leccarle la fica, adesso stava impazzendo dal piacere, mi scostava un attimo il viso, e in un secondo si toglieva e slacciava la gonna e gli slip, riapriva le cosce offrendomi la fica tutta aperta e gocciolante umori, riprendevo a leccarla con rinnovato vigore, con la lingua entravo e riuscivo dalla fica, poi le alzavo le gambe e leccavo il buco del culo bellissimo, aveva una rosellina al posto del buchetto, poi ripassavo per tutta la lunghezza della passera, e questa volta le attaccavo la clitoride, iniziava a lamentarsi sempre più forte, fino al momento che sborrava urlando tutto il suo piacere, mi riversava nella bocca un fiume di umori, il sapore leggermente salato ma gustosissimo, io mi mettevo in ginocchio e toglievo la vestaglia, lei allungava le mani e mi calava i pantaloni, allora sfilavo anche la giacca del pigiama, ma mentre ero intento a togliermela, lei si era alzata a sedere e scoperto il cazzo iniziava a succhiarmelo, mi ero sdraiato per facilitarla, e mentre lei succhiava io finivo di togliermi i pantaloni e gli slip, adesso le carezzavo la testa e l’accompagnavo nel suo andirivieni sul mio bastone, ma la piccola ci sapeva fare infatti mi stava facendo un pompino da manuale, con la mano le raggiungevo la fica e cominciavo a sditalinarla ancora, e lei mi premiava sborrando in continuazione, poi l’avvisavo che ero giunto al traguardo, lei si sfilava un attimo e mi diceva, ti voglio ingoiare tutto, mi piaci da impazzire e ti voglio assaggiare, dopo se vuoi scopiamo che non vedo l’ora di sentirti dentro di me, adesso ero pronto, iniziavo a eruttare sperma come una fontana, lei se lo era mandato in fondo e riceveva il mio godimento direttamente in gola, si è fermata di succhiarmelo e leccarlo quando non c’era più una goccia di succo, io mi rilassavo accendendomi una sigaretta, ma anche lei ne voleva una, e mentre ci stavamo rilassando lei continuava a giocare con il mio pisello, e mentre lo segava lentamente mi diceva, tu non hai idea di quanto mi piace il tuo randello, lo sento che hai appena sborrato e già sta di nuovo sul chi vive, ma appena ho finito questa sigaretta, lo prendo e me lo infilo dentro la mia passera, lei non vede l’ora di sentirlo e io con lei, spegneva a metà la sigaretta e me lo riprendeva in bocca, prima lo scappellava, poi gli dava qualche bacio con le labbra quasi aperte, e poi guardandomi negli occhi se lo riprendeva in bocca quasi tutto, aveva la grossa capacità di mandarselo in gola senza avere fastidi, a questo punto si alzava in ginocchio e mi saliva sopra, era adesso con la fica spalancata, lo prendeva con la mano e se lo puntava nella fica, poi iniziava a scendere e impalarsi da sola, gli occhi dal godimento li rovesciava all’insù poi mi diceva, tu continua a fumare mentre io ti scopo, adesso lo aveva tutto dentro e si muoveva senza alzarsi, e veniva di nuovo lamentandosi quasi a gridare, poi ricominciava a scoparmi e lo faceva molto lentamente, si stava godendo il mio cazzo tutto dentro di lei, improvvisamente mi diceva piegandosi e dandomi un bacio, ti prego, adesso trombami tu con tutta la forza che hai, sfondami la fica, spingilo tutto dentro, fammelo arrivare nello stomaco, spaccami ma ti prego fammelo sentire tutto dentro questo bel cazzone, dai che sto impazzendo dal piacere, e urlava di nuovo il suo orgasmo devastante, io continuavo a pomparla senza sosta, e mentre la scopavo con la mano cercavo il buco del culo, lo avevo visto prima e mi piaceva da impazzire, bagnavo il dito medio con i suoi umori e iniziavo l’introduzione, come sentiva che le stavo entrando anche nel culo, ricominciava ad urlare e ad agitarsi, stava impazzendo dal godimento, e mi continuava a spronare di sfondarla tutta, ma io stavo per sborrare di nuovo e l’avvertivo, lo avrei sfilato dalla fica e magari me lo prendeva in bocca, ma lei forse intuendo il mio pensiero mi diceva, dai sborrami tutto dentro, prendo la pillola non ti preoccupare, ma ti prego innaffiami l’utero con la tua sborra fantastica, dai che lo voglio sentire il tuo getto nella mia fantastica fica, dimmelo che ti piace la mia fica,dimmelo dai, lo so che ti piacerebbe anche il buco del culo che ho, l’ho capito da come me lo leccavi prima,dai dimmelo che ti piace, e qual punto mentre cominciavo a innaffiarle la fica e lei impazziva, gli dicevo si mi piace da morire il tuo buchetto del culo, e non sai quello che pagherei per sfondartelo, lo sai che mi piace, e continuavo con il dito a pomparla nel retto, lei faceva l’ennesima sborrata e mi crollava sopra senza più forze, anche io mi fermavo ormai di sborrare e di strapazzarle quel buchetto dolcissimo, passavamo chissà quanto tempo prima di riprenderci, poi lei si alzava e andava in bagno a sciacquarsi la fichetta, che ancora perdeva sperma in quantità, poi ritornava sopra al mio letto e iniziava a vestirsi, mi guardava con fare interrogativo e mi diceva, scusa se te lo chiedo, ma io ho scopato con te per oltre due ore, e ancora non so come ti chiami, Piero le rispondevo porgendogli la mano, e lei Simonetta mi rispondeva stringendomi con la sua, quello che volevo dirti Piero, è che con te è stato bellissimo e spero che si ripeta, ma non voglio complicazioni sentimentali, quando vuoi scoparmi io ci sono sempre, anche perché piace molto anche a me, ma tutto inizia e finisce a letto, io credo di essere stata chiara, ok, le rispondevo, sono completamente d’accordo anche io, però una cosa è il sesso, e una cosa sono gli affari, e aperto il comodino prendevo il portafoglio e le davo cento Euro, e questi mi chiedeva lei ? ti ho detto adesso che non mischio mai gli affari con il sesso, e quelli sono per il tuo lavoro al mio PC, li prendeva molto contenta dicendomi, certo che questi non bastano mai, l’assegno che ci passa papà non è un gran che, e la mamma vorrebbe lavorare, ma posti per una persona grande non si trovano, e così ci dobbiamo accontentare, che lavoro cerca la tua mamma le chiedevo interessatissimo, uno qualsiasi mi rispondeva, lei ha il diploma da Ragioniera e i conti li sa fare bene, facciamo in questo modo le dicevo, digli alla mamma che se vuole ne potremmo parlare questa sera a cena, andiamo in un ristorante che conosco dopo le cascate delle Marmore, e una volta a tavola parliamo di lavoro, giusto a me servirebbe una persona esperta di conteggi, e digli alla mamma, che questa sera siete mie ospiti gradite, Simonetta mi dava di nuovo un bacio appassionato slinguandomi tutta la bocca, e usciva quasi volando dalla contentezza, ma faceva subito marcia indietro dicendo, guarda che mia madre all’inizio ti sembrerà strana, ma è di una timidezza incredibile, però mi raccomando di non farla bere, altrimenti perde completamente i freni inibitori e non la fermi più, non mi dava tempo di replicare, chiudeva la porta e svaniva, pochissimo dopo sentivo suonare il citofono, era Simonetta che mi diceva, ma a che ora ci vediamo, alle 21 le rispondevo, sto prenotando ora i posti per noi tre, mi infilavo nella doccia cantando come un pazzo, l’avvicinarsi di Lori per me era sempre più vicino il momento, e poi le cose non si sarebbero davvero messe male, Simonetta già me l’ero scopata alla grande e lo voleva ripetere, adesso mi sarei visto con la madre, che era la più bella fica che avessi conosciuto negli ultimi anni, e chissà che magari con la figlia d’accordo, e un po’ di Euro da parte mia sarei riuscito a…..ma, ma questa è un’altra storia.
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