Elena si svegliò in un letto disordinato; le lenzuola giacevano ai suoi piedi ed i cuscini parevano dispersi nel caos. Rotolò su di un fianco sino al posto occupato nella notte da suo fratello e lo trovò ancora tiepido. Realizzò in quel momento che era giunta l’ora di alzarsi.Con gli occhi semi chiusi si mise a sedere stiracchiandosi languidamente, poi si sforzò di mettere a fuoco la sedia dove ricordava di aver lasciato i vestiti. Lo sforzo si rivelò del tutto inutile, i suo abiti non erano più lì. Evidentemente suo fratello aveva fatto un po’ di ordine nella stanza appena sveglio, forse per rendere meno evidenti ai suoi occhi le prove di ciò che era accaduto durante la notte o forse per il suo innato senso dell’ordine. Elena propense per quest’ultima possibilità, il suo fratellone non era mai apparso pentito di tutto il sesso che avevano fatto insieme, sorrise a questo pensiero e cercò qualcosa da indossare per recarsi in cucina da dove sentiva arrivare un delizioso profumo di caffè. Dopo una breve ricerca nei cassetti optò per un pareo che avvolse in vita senza preoccuparsi di coprire il seno, anzi voleva presentarsi a lui di primo mattino più seducente che mai.Uscì dalla camera inciampando sulle sue stesse scarpe.”Queste non ha messe a posto, però!” pensò mentre apriva la porta del bagno. Si lavò la faccia e fece quello che doveva fare, poi finalmente seguì il profumo di caffè.Suo fratello era di spalle, impegnato a spalmare marmellata sul pane e non la vide sin che non ricevette il suo saluto. Si voltò e rimase a bocca aperta con uno sguardo idiota sul viso.- Miao? – disse lei a mo’ di domanda- Sei… uno spettacolo!- Grazie, se me lo dici al mattino vuol dire che ti piaccio proprio! – disse Elena sedendosi al tavolo.- Ma… intendi fare colazione così? – domandò lui con aria stupita.- Certo! Cosa c’è che no va?- Il … il seno!Mi mandi fuori di testa se già al mattino me lo piazzi così davanti agli occhi!- Mmm … questa notte non pareva che ti facesse perdere il controllo quando ero sopra di te e lo facevo danzare da quanto ti cavalcavo! – disse lei con un aria talmente maliziosa che lui quasi lasciò cadere il piatto che teneva in mano.- Iniziamo bene la giornata!Non sai quanto ho sognato una ragazza così!- Me lo dimostri ogni volta che facciamo l’amore! – terminò lei con un sorriso, quindi dedicò tutta la sua attenzione alla tazza di caffè. Mentre addentava la prima fetta di pane tostato squillò il telefono del fratello.- Sarà mamma? – chiese lei Lui non le rispose e prese in mano il cellulare. Dal tono di voce e dalle prime frasi Elena intuì che non era loro madre quindi si disinteressò e tornò alla sua colazione. Ogni tanto lanciava un occhiata al fratello che continuava a parlare fuori sul terrazzo, iniziava a chiedersi chi fosse a chiamarlo ed a trattenerlo cosi tanto al telefono, stava per alzarsi e raggiungerlo ma lui l’anticipò- Era Carlo, sai quel mio compagno di corso?Ha detto che si trova in zona, così gli ho chiesto se voleva passare il pomeriggio con noi!- Uffa …. Volevo tornare alla nostra caletta! – grugnì Elena- Dai, solo un pomeriggio … un po’ di riposo ci farà bene! – la schernì lui – Poi … non dimenticare che lui ha un debole per te!- Per me?!Scherzi? È un così bel ragazzo che …. – Elena lasciò la frase in sospeso per valutare le reazioni di gelosia del fratello.- Che? – domandò lui- Che me lo farei senza pensarci due volte! – Affermò con aria di sfida- Dici sul serio?- Certo!O meglio, sto pensando sul serio!Vedi, dobbiamo trovare il modo di mascherare il nostro magnifico rapporto incestuoso. La cosa migliore è quella di crearci delle storie plausibili con partner che non si preoccupino molto del tempo che passiamo insieme…- Le stesse conclusioni a cui sono giunto io!- disse interrompendola lui. Rimasero in silenzio per un lungo istante dove ognuno guardava in un angolo diverso della cucina poi lui disse:- Dovrò trovarne una pure io, allora!- Già!- Non mi piace l’idea di stare con una altra ragazza quando voglio solo te! Elena lo guardò con gli occhi lucidi, quell’affermazione di suo fratello l’aveva emozionata tanto da non riuscire più a parlare. Guardava il viso che aveva visto trasformarsi da quello di un bambino a quello di un uomo e sentiva di amarlo. In quel momento gli appariva tenero, dolce ed indifeso come mai lo aveva visto e provò un fortissimo slancio verso di lui. Seguì l’istinto e si buttò tra le sue braccia. Mentre si lasciava stringere da quelle braccia forti disse:- Nemmeno a me piace, però dobbiamo pensare che tra noi potrà esserci amore, desiderio, passione… ma sempre clandestini. Siamo fratelli e quello che proviamo, che sentiamo l’uno per l’altra, non è lecito; almeno in questa società civile. Quindi dobbiamo sforzarci di mettere su una facciata di normalità, di apparire normalmente accoppiati per poter dare sfogo alla nostra perversione.- Sì, ma non è facile! Come posso fare l’amore con la mia compagna quando penso a te, come faccio a dirle che l’amo se amo te?- Lo stesso vale anche per me, mi trovo nella tua stessa situazione! – disse Elena- Forse per te sarà più facile!- affermò lui enigmatico.- Cosa intendi dire?- Non lo so ancora, è solo una sensazione… non parliamone ora! Mentre pronunciava queste ultime parole lui passò delicatamente una mano sulla schiena di Elena, lasciandola scorrere dalla nuca sino ai glutei appena coperti dal pareo. Elena sospirò e spinse in avanti il busto arcuando la schiena mentre lasciava cadere la testa all’indietro.- Sei bellissima!- Dimmelo ancora! – lo incitò lei.- Sei bellissima e così eccitante che…. Non terminò la frase. Prese la vita di Elena e se la tirò appresso verso una delle sedie. Dopo essersi accomodato la trattenne in piedi dinanzi a lui per poterla osservare meglio, teneva le mani sui fianchi e la ruotava in modo che la luce del sole colpisse ora uno, ora l’altro seno. Elena sentiva la passione di suo fratello uscire dagli occhi per espandersi nel suo corpo, la percepiva entrare dalla pelle per scaldarla dentro. Non disse nulla e non si ritrasse quando lui sciolse il nodo del pareo lasciando cadere ai suoi piedi il tessuto, ora era completamente nuda ed offriva spudoratamente il suo corpo allo sguardo del fratello.Mentre le appoggiava una mano nel mezzo del seno domandò:- Dove lo hai messo quel ciondolo di pietra che ti ho regalato?- È di là sul comodino. – rispose lei con la voce che tradiva l’emozione. Era la voce che voleva sentire lui. L’aveva interpellata con una domanda del tutto insignificante per poter sentire il tono della sua voce, ora sapeva che lei era eccitata. Tolse la mano dal seno e la intrufolò tra le cosce di Elena per tornare a sentire sul palmo il solletico dei suoi morbidissimi peli pubici, poi la costrinse ad aprire le gambe e spinse il viso verso la vulva.- Aspetta, non mi sono ancora lavata! – protestò lei. Lui non disse nulla, scosse solo la testa in segno di diniego poi spinse la lingua tra le sue grandi labbra. Mentre lei gemeva lui si gustava il suo sapore non mediato da detergenti intimi. Elena si aprì ancora di più e spinse in avanti il pube in modo da facilitare quella lingua nel suo compito. Ad un certo punto prese tra le mani la nuca del fratello e la trasse forte verso di se, tanto da impedirgli di continuare l’opera. Mentre stentava a controllare il respiro disse:- Stavi per farmi venire!- Perché mi hai fermato allora? – le domandò lui – Non hai voglia adesso?- Non così! Non aggiunse altro, si chinò verso il fratello per baciarlo. Mentre riconosceva il suo stesso sapore sulle labbra con le mani tentava di liberargli il pene. Lui l’aiutò in quest’opera e presto il membro svettava invitante. Elena raddrizzò la schiena ed aprì le gambe per montargli a cavallo, si posizionò sopra il membro poi scese lenta, lasciò a lui il compito di guidarlo. Come lo sentì puntare ed entrare un poco, si lasciò cadere di peso per sentirsi aprire da lui; in quel momento il suo unico pensiero era rivolto al membro che sentiva spingere dentro di sé. Si assestò per bene sistemando le gambe in modo da non pesare troppo sul fratello e riuscire quindi a muoversi come desiderava, poi prese la sua testa fra le mani e se l’avvicinò al viso per baciarlo. Indugiò a lungo nel bacio, troppo a lungo per l’eccitazione che provava lui, all’improvviso sentì le sue mani afferrarle i glutei con forza per sollevarla. Lo aiutò facendo forza sulle gambe e si lasciò guidare da lui nel suo moto alternato, seguiva le quelle mani eccitandosi per la forza della loro stretta e al contempo godeva del suo membro che le scivolava dentro il ventre. Reclinò la testa verso il soffitto ansimando quando lui iniziò a leccarle e mordicchiarle il seno, sentiva il piacere crescere con un ritmo scostante determinato dall’alternanza degli stimoli fisici e psichici. Quando raggiungeva la piena comprensione di ciò che stava facendo con suo fratello la trasgressione insita nell’incesto la eccitava sino al punto di portarla sull’orlo dell’orgasmo, questo acuiva la sua sensibilità fisica la quale, a sua volta, distraeva la mente riportandola ad un livello inferiore di piacere. Elena era stupita, sentiva il profondo desiderio di soffermarsi ad analizzare questa sensazione ma il membro del fratello che la penetrava con costante regolarità la distraeva e generava in lei il bisogno fisiologico di un orgasmo. Si lasciò guidare dall’istinto e scelse di seguire la via più strettamente fisica del piacere. Concentrò la mente su ciò che avveniva in basso e seguì le sensazioni cercando di dimenticare i pensieri. Ora il piacere cresceva lento e rassicurante nella sua regolarità, si trovava in quello stato precedente all’orgasmo in cui un diffuso senso di benessere s’espandeva in tutto il corpo dopo essere nato nel punto d’unione dei loro genitali.Elena iniziò a controllare il respiro guidandolo secondo il ritmo del loro atto d’amore, questo espediente le consentiva di migliorare la sua sensibilità e di concentrare la mente sul solo aspetto fisico del rapporto. Tutto pareva funzionare al meglio sin quando una spinta in contro tempo del fratello le fece perdere il ritmo, allora la mente si ritrovò a vagare nel disperato tentativo di riprendere il controllo del corpo e del loro amplesso. Questa distrazione la riportò a valutare la situazione nella sua concreta complessità: non stava semplicemente facendo del sesso, del magnifico sesso, con un ragazzo ma lo faceva con suo fratello. Si vide per quello che era, o che pensava d’essere, una donna che senza alcun rimpianto metteva in atto la trasgressione estrema, che violava il più antico dei tabù: era incestuosa!Questa consapevolezza riprese il controllo di lei e della sua mente portandola immediatamente all’orgasmo. Elena sentì il piacere esplodere contemporaneamente nella mente e nel ventre, non era il godimento puramente fisico che aveva cercato ma un qualcosa di molto più ampio. La prima ondata di piacere le fece inarcare la schiena e spingere il seno verso il viso del fratello, la seconda le strappò un urlo mentre volgeva il viso verso il soffitto, poi ne seguirono altre ed altre ancora. Con una drammatica regolarità il piacere s’espandeva in tutto il suo corpo facendola sudare ed ansimare per poi lasciarla spossata quando si ritraeva. Elena non aveva mai provato un orgasmo del genere, non era solo molto più intenso del solito ma incredibilmente lungo, pareva volesse non finire mai. Aveva perso ogni contatto con la realtà esisteva solo questo indicibile piacere, suo fratello sotto di lei ed il suo membro dentro il ventre. Tra uno spasmo e l’altro riuscì a pregarlo di godere insieme a lei e dentro di lei. Non aveva idea di come si stesse muovendo ma capì di farlo nel modo giusto quando lo sentì rantolare e spingere in alto il bacino, in quel momento percepì il suo orgasmo e finalmente si rilassò ascoltando il piacere del fratello.- Secondo te dovrei cercarmi un’altra donna solo per salvare la facciata quando posso averne una come te? – domandò rompendo l’incanto lui- Sì! – sibilò Elena mentre si chinava per baciarlo- Non sarà facile!- Lo so! Elena si sollevò lentamente dalle sue ginocchia lasciando uscire il membro ormai completamente rilassato del fratello, quindi andò un bagno lasciandolo da solo in cucina senza aggiungere altre parole. Quando finalmente tornò da lui dopo circa un ora era pronta per uscire.- Vedo che hai messo il medaglione che ti ho portato dalla Francia. Allora ti piace!- Certo che mi piace, e per due buoni motivi. Primo me lo hai regalato tu e secondo quando lo tocco mi ricorda il modo in cui mi tocchi tu! – disse lei maliziosa poi aggiunse – Alla luce dei fatti attuali non dirmi che non hai pensato subito a me quando hai notato questo enorme fallo che sta inciso qua sopra!- A dire il vero ho pensato a te quando ho visto la figura femminile così ben proporzionata, poi ho notato il pettine che tiene in mano ed ho subito visualizzato nella mia mente i tuoi magnifici capelli… morbidi come i peli del tuo pube!- Che fai? Ci riprovi?- No… sono esausto! Comunque si è fatto tardi, Carlo ci starà già aspettando nella piazza del paese. Scendiamo giù! Uscirono di casa mano nella mano mentre continuavano a stuzzicarsi con delle battute decisamente esplicite sul loro rapporto. Non si curavano della possibilità d’essere visti in quell’atteggiamento, in paese tutti li conoscevano si da piccoli e sapevano quanto fossero legati i due fratelli.Lui si stava godendo il sole sulla faccia e la mano della sorella stretta alla sua; non ascoltava le sue parole, gli bastava il suono della voce per sentirla vicina. Era in uno stato di piacevolissima estraniazione dal mondo quando lei chiese:- Devo essere carina con lui?- Con chi? – domandò lui colto di sorpresa- Ma con Carlo, no?!- Ah! Sì. Ma solo se ti va.Vedi sono convinto che lui sia l’uomo ideale per te, uno che non si pone troppe domande sul nostro rapporto proprio perché ha una mente molto aperta. Lo conosco bene!- Aperta dici?Ma quanto aperta? Tanto d’accettare il nostro rapporto incestuoso?- Penso di si!- Ho i miei dubbi! – sostenne Elena- Vedremo! Per ora sii carina con lui, ma solo se ti piace veramente. Non intendo costringerti ad accettare un ragazzo che non ti dice nulla!- Questo non sarà un problema – disse Elena sorridente – dopo di te nelle mie fantasie c’era spesso questo tuo amico!- Brutta …! – gridò lui mentre le scappava dalle mani. L’incontro con l’amico seguì il programma prefissato. Carlo si dimostrò più che interessato alle gentili attenzioni di Elena. Dopo poche ore pareva avere occhi solo per lei mentre i due fratelli erano impegnati in un gioco che era noto e comprensibile solo da loro. Se da una parte Elena stuzzicava la supposta gelosia del fratello rendendosi disponibile verso Carlo, il fratello dal canto suo la incitava, per poi pentirsene, quando la notava raffreddarsi nei confronti dell’amico. Tutti e due trovavano molto eccitante questo gioco tanto da non riuscire più a contenerlo nei limiti prefissati che prevedevano semplicemente la seduzione di Carlo.Si recarono nella loro solita caletta. Elena provò un eccitazione tutta particolare nel stendersi su quella sabbia che l’aveva vista godere delle attenzioni di suo fratello, mentre sistemava l’asciugamano per stendersi riviveva con la memoria i fatti del giorno prima. Quei ricordi e il desiderio che rinnovavano la stavano guidando, senza rendersene conto si stava muovendo in modo estremamente sensuale e provocante. I due ragazzi tentavano di manifestare una normale indifferenza, ognuno per i suoi motivi non voleva dimostrare all’altro quanto desiderasse quella ragazza. Il fratello non intendeva far capire all’amico che tra lui e Elena c’era un rapporto del tutto particolare e Carlo temeva di colpire l’amor fraterno dell’amico se concupiva apertamente la sorella. Un gioco di parti che rischiava di precludere ogni possibile ludico sviluppo se Elena, con assoluta indifferenza, non si fosse tolta il reggiseno del costume.Gli occhi dei ragazzi si fissarono su di lei per tutto il tempo che impiegò nell’operazione, poi il fratello disse:- Ma se vuoi abbronzarti integralmente perché non togli anche il ciondolo?- Mi piace, preferisco tenerlo indosso. Anzi, sai che faccio?Accorcio il legaccio con un nodo così non mi cade in mezzo al seno!Elena sottolineò in modo particolare il termine “seno”, quindi si mise sulle ginocchia e portò le mani dietro la testa per annodare più stretto intorno al collo il ciondolo. Se questa mossa fosse stata studiata non avrebbe ottenuto lo stesso risultato; le braccia sollevate misero in risalto la vita stretta e mentre le portava dietro la testa gonfiò il seno in modo incredibilmente provocante. Fu l’innocenza insita nel gesto ad esaltarne la sensualità.Del tutto incurante di ciò che aveva provocato nei due ragazzi Elena tornò a stendersi al sole.Carlo non riusciva a staccare gli occhi da quel seno che si sollevava lento al ritmo di un respiro rilassato, come ipnotizzato guardava i riflessi del ciondolo infrangersi sui capezzoli. Fu la voce dell’amico a risvegliarlo.- A cosa pensi? – domandò il fratello- Cosa?Sì… penso che tua sorella finirà per scottarsi la sua pelle così chiara sotto questo sole!- Mi sa che hai ragione! Devo sempre stare attento a ciò che combina – disse lui con un tono fintamente infastidito, poi rivolgendosi alla sorella disse – Elena! Dai mettiti la crema prima di addormentarti!- Nooo!!! Non ne ho voglia ora – miagolò lei. – Si sta così bene sotto questo sole caldo!- Non fare la furba che poi la paghi per i prossimi giorni! – insistette il fratello inginocchiandosi vicino a lei. Non ottenendo risposta prese la crema dalla borsa termica e si preparò per stenderla sul suo corpo, poi si ricordò di Carlo e tentennò. All’improvviso si fece strada un’idea perversa nella sua mente, ed allora decise di giocare il tutto per tutto. Chiamò l’amico e lo fece sistemare dall’altra parte di Elena, poi aprì la crema che era ben fresca e ne distribuì una lunga striscia sul corpo di Elena, facendola rabbrividire, dal seno sino al bacino; poi guardò l’amico e gli disse:- Aiutami! Prese la mano di Carlo e l’appoggiò sul corpo di sua sorella, quindi iniziò a spalmare la crema.Carlo era titubante, non osava accarezzare in quel modo Elena, ma quando vide che lei non protestava e rimaneva con gli occhi chiusi per godersi quelle coccole trovò il coraggio. Scoprì in quel modo quanto era tonico il corpo di quella ragazza, si stava eccitando ad accarezzarlo scivolando sulla sua pelle grazie alla crema, solo evitava accuratamente di sfiorarle il seno.Fu il fratello a prendere la sua mano per posizionarla in quel punto, Carlo restò per un attimo bloccato con la mammella tra le mani, poi guardò il viso di Elena ed iniziò a spalmarle il seno di crema. Lei lasciò uscire un sospiro dalle labbra leggermente dischiuse e questo incoraggiò Carlo a toccarla in modo sempre più erotico.Terminato di ricoprire il busto passarono alle gambe, il fratello distribuiva la crema poi Carlo la spalmava sulla pelle. Anche qui c’era un punto inviolabile ed era il pube. Si manteneva ben lontano da esso sin che vide le mani del suo amico spalmare la crema sui bordi degli slip del costume infilando, ogni tanto, un dito sotto il tessuto. Rimase stupito di come lei rimaneva apparentemente impassibile ed eccitato da come lui la toccava. Ebbe come un illuminazione vedendo come i due fratelli fossero in intimità, non voleva credere a ciò che immaginava, ma era sicuro che tra i due ci fosse qualcosa di più del semplice rapporto fraterno. Ebbe una conferma ai suoi pensieri quando vide le mani dell’amico sfilare lentamente gli slip ad Elena. Lei non disse nulla. Rimase con gli occhi chiusi ed un espressione indecifrabile sul viso ma aiutò il fratello sollevando un po’ il sedere.A questo punto Carlo sentì l’amico prendere nuovamente la sua mano e portarla sul pube di Elena.- Non vorrai che si scotti proprio qua?! – disse Carlo spalmò quel poco di crema necessario intorno ai peli della vagina, poi Elena aprì le gambe per consentirgli di ricoprirla anche nell’interno delle cosce.- Girati! – disse il fratello ad Elena. Lei obbedì e si voltò per farsi spalmare la schiena.Il fratello stese una lunga striscia di crema dal collo sino ai glutei, poi l’allungo sulle due gambe.- Fai tu il sedere! – disse a Carlo Carlo posò gli occhi sulla perfezione del posteriore di Elena poi iniziò a spalmarlo con cura.- Anche in mezzo. Riuscirebbe a bruciarsi pure li! Carlo sentì il membro premere contro il costume mentre intrufolava un dito tra i glutei di Elena, scivolò al loro interno sino a raggiungere involontariamente la vagina e qui fu colpito dal calore che percepì. Incoraggiato dal fatto che nessuno dei due fratelli pareva infastidito tornò a sfiorare la vagina un’altra volta spingendosi un po’ più in giù. Questa volta lei aprì leggermente le gambe in modo che potesse violare le grandi labbra. Carlo ebbe un singulto quando sentì sul dito la morbida carne della vulva e la sua eccitata umidità. A stento riuscì a controllarsi per terminare la sua opera. Lasciò quei glutei così invitanti e si dedicò alle gambe sottili. Per spalmarle meglio si portò dietro di lei. Con le mani partiva dal sedere per stendere la crema sino alle caviglie, una serie di lunghi massaggi che Elena pareva apprezzare. Era tanto preso dal suo compito da riuscire per un attimo a dimenticare l’umido calore che aveva scoperto tra le gambe della ragazza, quando lei aprì di più le gambe. Ora Carlo poteva vedere il ciuffetto di peli che delineava il pube. Questo era troppo e staccò immediatamente le mani dalle gambe per sedersi sulle ginocchia e tentare di recuperare il controllo.- Qualcosa non va? – domandò il fratello- E me lo chiedi?- Ti piace la mia sorellina, vero?!- E me lo chiedi?- Vorresti prenderla ora, vero?!- E me lo chiedi?- Ma sai dire solo questo?- E … Sto per uscire di testa, cos’altro vuoi che dica?- Allora sfilati il costume prima che te lo ritrovi blu da quanto è costretto li dentro – poi rivolto alla sorella disse – Alza il sedere dai! Elena obbedì al fratello e si mise a carponi offrendo le terga a Carlo, non si voltò nella sua direzione, si limitava a guardare negli occhi il fratello mentre l’amico si spogliava.- Baciami! – ordinò a suo fratello Elena Lui si sdraiò sotto il suo viso e lo trasse a se. Carlo vide i due fratelli baciarsi, aveva tante domande in mente ma le lasciò da parte, prese il membro tra le mani e si avvicinò al sedere di Elena. Con le mani divaricò le labbra della vulva, tasto con delicatezza il suo stato e trovandola pronta posizionò il membro guidandolo dentro di lei. La penetrò dolcemente, non la conosceva e non sapeva come amasse essere presa. Di certo, pensò, con la dolcezza non si sbaglia mai. Entrò in lei spingendosi sino in fondo prima d’iniziare a muoversi.Elena soffocò un gemito nella bocca di suo fratello, le loro lingue intrecciate si bloccarono per un lungo attimo, tutto il tempo che Carlo impiegò ad entrare completamente in lei.- Baci bene quando lo hai dentro – disse il fratello ad Elena. Lei si limitò ad annuire mentre gli occhi s’appannavano dal piacere poiché Carlo aveva iniziato a muoversi.Elena era completamente concentrata su ciò che le dava Carlo, lo sentiva entrare e stimolare i punti interni che più la facevano godere; pur non usando le mani per stuzzicarle il clitoride le stava dando un piacere intenso. Ai limiti della coscienza percepiva la presenza del fratello e delle sue labbra così piacevoli da baciare, solo era troppo presa da ciò che avveniva alle sue spalle per dedicarsi a lui. Come spesso amava fare tentò di visualizzare la scena dell’amplesso secondo un punto di vista esterno, prima si pose negli occhi di Carlo e s’immaginò il suo corpo come poteva vederlo lui. Si vide sobbalzare ai suoi colpi, i glutei sodi che ammortizzavano le spinte del bacino, i capelli sparsi sulla schiena inarcata e si trovò eccitante. Questa volta c’era un fattore nuovo: suo fratello steso innanzi a lei che la poteva osservare da un altro punto di vista, tentò di entrare nei suoi occhi ma non riusciva ad immaginare cosa poteva vedere. Allora apri i propri per osservarlo, scoprì suo fratello concentrato a spiare attraverso il suo seno il pube penetrato dall’amico, allora pensò cosa poteva provare lui in quel momento e quasi raggiunse un orgasmo.- Dammelo! – chiese la voce rantolante di Elena al fratello. Lui capì cosa voleva, scivolo in modo da porre il suo membro davanti al viso della sorella. Elena cercava qualcosa su cui concentrare la mente, un modo come un altro per tentare di contenere un orgasmo ormai imminente. Come ebbe il membro del fratello davanti lo ingoiò succhiandolo ferocemente. Ora era soddisfatta; trasferiva sul fratello il piacere che le dava Carlo penetrandola da dietro. Entrò in uno stato simile alla trance, il piacere scorreva dal suo ventre al cervello e da qui si riversava nella bocca per infondersi in suo fratello. Lei era un tramite, il mezzo attraverso il quale il piacere transitava da un ragazzo all’altro. Contrariamente ad ogni legge fisica questo piacere non perdeva d’intensità in questo viaggio ma veniva incrementato dal principio femminile che stava in lei. L’unico in grado di captare l’energia insita nel piacere e di trasformarla in puro godimento orgasmico. Era lei il punto centrale, l’origine e la meta finale di tutto questo piacere che circuitava intorno alla sua femminilità.Elena non capiva da dove nascessero questi pensieri, sentiva solo un membro entrarle nel ventre, un altro in gola e il ciondolo che continuava a sbatterle sullo sterno al ritmo dei colpi di Carlo. Decise di non indagare e dare libero spazio alla sua componente animale per godersi fisicamente sino in fondo quella situazione.Le mani di Carlo si spostarono dai glutei e scivolarono accarezzando il ventre sino al pube, qui trovarono il clitoride e si soffermarono a stimolarlo. Elena sentì il piacere montare improvviso ed incontenibile. L’orgasmo esplose nel preciso istante in cui Carlo si spinse completamente dentro di lei. Elena stacco la bocca dal membro del fratello per poter respirare liberamente mentre godeva. Restò in quella posizione sino alla fine ascoltando con piacere le mosse di Carlo al suo interno intese a prolungarle al massimo il godimento. Finalmente soddisfatta scivolò in avanti per indicare a Carlo di uscire da lei, ancora eccitata da ciò che era appena successo si mise in ginocchio e chiamò i due ragazzi accanto a se. Come li ebbe vicini prese i due membri tra le mani e divise la sua bocca tra di loro.- Vi voglio sentire addosso, riempitemi il seno con il vostro seme! Disse tra una leccatina e l’altra. Ben presto il fratello raggiunse l’orgasmo seguito immediatamente da Carlo. Elena non riusciva a contenerli tutti e due contemporaneamente, un po’ di seme lo ricevette in gola ma gran parte le fini, come desiderava, sul seno.Si stesero quindi al sole per riposarsi, Elena nel mezzo dei due ragazzi. Quando le forze tornarono si buttarono in acqua. Solo al termine del bagno Carlo si avvicinò all’amico per scambiare qualche parola con lui. Elena intuì d’essere lei l’oggetto di discussione, ora veniva il momento della verità. Presto avrebbero saputo se Carlo era disposto ad interpretare la parte del fidanzato ufficiale di Elena. Il semplice fatto che avesse accettato di prendere parte al loro gioco quel pomeriggio non significava che intendesse accettare il loro piano.Contrariamente alle aspettative di Elena, Carlo accettò. Evidentemente suo fratello lo conosceva bene.Carlo partì quella stessa sera, il suo programma prevedeva solo una visita all’amico, non poteva sospettare i risvolti sessuali che poi si erano realizzati. A malincuore partì lasciando nuovamente soli i due fratelli.- Bene! – disse Elena una volta rientrati in casa – Il primo mio problema lo abbiamo risolto brillantemente! Ora bisogna risolvere il tuo!- Già! Devo trovarne che accetti la nostra situazione come Carlo! Solo che non è facile!Lui riceve qualcosa in cambio da noi! Voglio dire oltre ai tuoi favori sessuali privati lo abbiamo coinvolto nel nostro gioco!- Potremo coinvolgere anche la tua futura ed eventuale amica! – disse Elena con estrema naturalezza- Cosa intendi con “coinvolgere”? – domandò il fratello con un aria leggermente scioccata.- Cosa dovrei intendere secondo te – disse Elena scocciata – Abbiamo coinvolto Carlo tra di noi, tu mi hai divisa con lui! Ebbene potrei dividerti con una tua donna. Offriamo anche lei il gioco a tre che abbiamo dato a Carlo!- Tu ed un’altra donna? – disse il fratello meditabondo.- Perché no?- Perché no! – affermò il fratello.- Se lei gioca con noi come Carlo la legheremo a noi con il doppio filo della sessualità e della complicità.- Ma tu con un’altra donna?- Mica ti sei fatto anche Carlo oggi?- No ma …!- E poi, ti confesso, che il pensiero d’essere toccata da una donna non mi spiace affatto. Elena confermò con queste parole ciò che il fratello aveva iniziato a sospettare. Mentre lui meditava sul significato della sua ultima affermazione lei si diresse verso l’armadietto dei medicinali. Quando il fratello la raggiunse per vedere cosa cercava preoccupato per un suo eventuale malessere lei disse.- La prossima volta con Carlo vi voglio tutti e due dentro!- Dentro?- Sì, dentro di me, nel mi ventre e nelle viscere!- Ma non hai mai avuto un rapporto anale!- Ecco un buon motivo per provarlo questa sera! – disse leiLasciando il fratello a bocca aperta dallo stupore gli mise in mano il tubetto di vaselina, poi andò in bagno per una doccia ristoratrice.
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