Faceva caldo ieri notte, tanto caldo… troppo per dormire senza sudare, e senza avere bisogno di bere un sorso d’acqua fresca. Così mi alzai per andare in cucina a bere un po’ d’acqua. Lungo il corridoio sentii le voci dei miei genitori che parlavano sommessamente nella loro camera da letto la cui porta era solo socchiusa. Sono giovane, ma abbastanza grande per riconoscere i toni da sesso, a 19 anni ho già avuto qualche esperienza, ed attualmente ho un ragazzo, molto ma molto caliente. Così, mi venne da ridere, ma poi la curiosità mi spinse a fermarmi dietro quella porta per capire cosa succedeva e per vedere se c’era qualcosa da imparare. All’inizio non riuscivo a scorgere niente, sentivo solo la voce di mio padre lamentosa ed eccitata che diceva: ‘Dai..solo una leccatina, è bello, vedrai.. una ciucciatina, dai, ma perché non vuoi mai? Mi fai spasimare così tanto. Ti giuro che non ti sborro in bocca, dai ciucciamelo, un pochino..’ E mia madre: ‘No, lo sai che mi fa schifo. Non sono cose che faccio, le lascio alle puttane, se vuoi fare l’amore va bene, sono pronta ma altro niente’. Mio padre era troppo eccitato per demordere: ‘Ma l’ho anche lavato per bene. Una ciucciatina alla cappella, cazzo…un minutino, guarda come è bella gonfia, senti come profuma, ciucciala. Dai, per una volta..vedrai ti piacerà, una ciucciatina.’ Cercai di vedere cosa stava facendo, vidi mia madre distesa a pancia in su, mio padre che impugnava il cazzo, e lo menava piano piano vicino al viso di mia madre tenendola per la testa, ma lei cercava di girare la faccia, schifita. ‘Se continui così mi metto a urlare e poi va a finire che nemmeno l’amore ti faccio fare’ A quel punto mio padre capì che l’unico modo per vuotarsi le palle era accettare l’offerta, così si distese sopra lei, e le infilò il cazzo dentro in un colpo solo. ‘Tieni, prendi…succhiamelo con la fica almeno, tieni, prendi’ Mia madre a quel punto sembrò apprezzare quei 20 centimetri di cazzo che aveva dentro, non pensavo che mio padre fosse così dotato. ‘Sììì… così, questo mi piace, dai, spingilo in fondo..ahhh..ahh…’ A quel punto li lasciai e me ne tornai in camera per paura che mi vedessero o sentissero. Quella scena mi aveva eccitata non poco, così mi distesi e iniziai a titillare il grilletto e carezzare la mia fichetta grondante. Mentre mi toccavo pensavo al povero papi che in vita sua non aveva mai provato il piacere di un bel pompino. La mattina dopo scesi per la colazione e mio padre era già lì..la faccia scura. Nonostante la scopata doveva avere questo chiodo fisso che lo tormentava, povero papino… ‘Mamma è già al lavoro?’ chiesi. ‘Sì, torna alle due. Ha detto se puoi preparare tu qualcosa da mangiare visto che sei in vacanza’. ‘E tu niente lavoro stamattina?’ ‘Vado nel pomeriggio. Stamattina ho dei documenti da controllare nel computer di casa’. ‘Allora facciamo colazione insieme…che bello. Mi preparo delle fette biscottate con la marmellata, ne vuoi anche tu?’ dissi io con l’intento di tirarlo su. ‘Sì, grazie’ rispose secco. Mi spalmai della marmellata sulle fette biscottate, e visto che mi ero sporcata le dita, le pulii mettendole in bocca e ciucciandole rumorosamente. Lui mi guardò turbato, strinse le gambe..e capii che quel semplice gesto gli aveva fatto diventare il cazzo duro. Povero papi..decisi di fare qualcosa per lui. Continuai a mangiare con le mani ciucciandomi le dita ogni volta per pulirle, e una volta ciucciai anche le sue…al che diventò rosso e si alzò per andare nello studio con la scusa che doveva lavorare. Poco dopo andai a vedere se stava bene. Altroché, se stava bene. Era davanti al pc, sullo schermo scorrevano le immagini di un video porno dove due ragazzine erano intente a sbocchinare entrambe un uomo di mezza età. Mio padre, col cazzo in mano e la bocca aperta guardava il video al massimo dell’eccitazione dicendo sottovoce: ‘ciuccialo..sì, così..ciuccia il cazzo.. ahh.. sì..’ Mi avvicinai, e appena mi vide non riuscì a spegnere il video, né a rimettere il cazzo in tiro nei pantaloni: era troppo tardi! ‘Elena…perché non hai bussato?’ ‘Povero papi..la porta era aperta. Non avere vergogna, so del problemino che hai con la mamma. Capisci, lei è all’antica, certe cose non le ammette…ma io posso aiutarti…’ E così dicendo mi inginocchiai davanti a lui, tirai fuori la lingua e stavo per leccarlo quando… ‘no, Elena, ferma..che fai? No, non posso, non posso..’ cercava di nascondere e abbassare il suo cazzone, ma quello sembrava attratto come calamita dalla mia bocca. ‘Lasciati andare papi…non è la prima volta per me. Anche Gigi me lo fa fare, e dice che sono brava, lasciati andare: una ciucciatina solo, tanto per provare. Una ciucciatina a questa cappellona.’ Senza lasciargli il tempo di dire no avevo già il suo cazzo in bocca, stringevo la cappella tra le labbra e la ciucciavo golosamente, mentre con la lingua la carezzavo. ‘Ahhhh…. sìììì…è stupendo, ahh..sei bravissima.’ A quel punto affondai la testa e accolsi tutto il cazzo in bocca continuando a ciucciare, stringendo e allargando le labbra, lo masturbavo con la bocca mentre ciucciavo. ‘Elenaaa… ciuccialo così, sì. ciuccia questo cazzo di papà, dai..brava. Ahh..la tua bocca è calda, ciuccia, ciuccia…’ E m,entre diceva così mi aveva afferrato per i capelli e muoveva la mia testa al ritmo di un bocchino da sogno: ‘Dai…su e giù…così…ciuccia, ciuccia non smettere, che bella bocca che hai… sìì… ah finalmente spompina ben bene il tuo papino, dai..non sapevo di avere una figlia così brava, non hai preso da tua madre. Pompa, pompa figlia mia, sento salire la sborra…ecco..sale, sale, sale…’ Uno schizzo di sborra mi riempì la bocca e non potei fare a meno di inghiottire. ‘Ahhh….ingoia la sborra di papà, brava, ingoia e continua a ciucciare, le ultime gocce..bevi tutto, tutto…’ Mentre ingoiavo le ultime gocce lo guardai con lo sguardo birichino, poi mi alzai, mi pulii la bocca con le mani e prima di uscire gli dissi: ‘Ogni volta che vuoi…papino.’
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