Erano trascorsi alcuni minuti quando mia madre si svegliò dal torpore che ci aveva preso tutti e accarezzandoci la nuca con dolcezza disse:- Credo che ora sia meglio togliermi la bottiglia dalla fica, altrimenti mi rimarrà per tutta la vita larga come quella di una vacca.- Ma tu sei una vacca – disse papà ridendo – altrimenti non ti avrei mai sposato.- Si, va bene, ma ora aiutatemi. Mi sento squarciata in due parti.- Non ti preoccupare mamma, ora ti aiutiamo.- Si, però aspettate ancora un attimo – disse papà alzandosi – vengo subito.- Cosa vorrà mai fare?- So ben io cosa vuole fare quel porco di tuo padre – disse mamma sorridendo – lo so io.Dopo pochi istanti papà venne attrezzato con macchina fotografica digitale e cavalletto. Preparò il tutto e attivato l’autoscatto corse a piazzarsi di lato a mamma. Fece anche alcuni primi piani della fessa di mamma con dentro la bottiglia. – Ora basta caro, veramente non resisto più.- Hai ragione.Ci ponemmo di fronte a mamma aiutandola a tenere quanto più larghe possibile le cosce. Fu incredibile. Mi sembrò di assistere ad un parto: mamma spingeva la bottiglia contraendosi e questa lentamente usciva fuori. Io la tenevo per evitare di farla uscire storta e quando fu completamente fuori ebbi modo di ammirare per primo la fessa di mia madre. Era uno spettacolo eccezionale. Era completamente spalancata e non accennava minimamente a richiudersi. Mamma era tutta sudata più per la tensione che per lo sforzo. – Ora le devi fare una bella foto. Con la fessa in primo piano. Se stai attento le fotografi anche l’utero.Papà non se lo fece ripetere due volte e subito fece diversi scatti.- Siete proprio come vi voglio: maiali e perversi- Mi hai fatto tu, mamma- Si, e lo hai fatto proprio a tua immagine e somiglianza. – Sai papà, credo che sia ora di stappare questa bottiglia e di festeggiare.- Sono d’accordo con te, figlio mio. Anzi credo che questo spumante va bevuto così com’è: caldo di fessa.- Hai ragione. Che ne diresti se come bicchiere usiamo la stessa fica di mamma?- Siete proprio due maialini. Forza allora, stappate.Papà stappo la bottiglia ed un fiume di spumante ci bagno tutti. Poi senza esitazione riempì la fica di mamma del buon prodotto e con un gesto cavalleresco disse:- Accomodati pure figliolo. Il primo sorso spetta a te.Era incredibile, papà m’invitava a bere dalla fessa di mamma. Non me lo feci ripetere. Mi avventai su quella pucchiacca spalancata e con goduria bevvi. Aveva uno strano sapore, ma buono. Ripulendomi il viso con il braccio feci cenno a papà di accomodarsi. – Ed io? – disse mamma – io come bevo?- Dalla bottiglia mia cara, dalla bottiglia.- Per ora mi sta bene, ma la prossima volta…- La prossima volta?- La prossima volta voglio anch’io un calice speciale, e sarete voi due a darmelo.Cosa mamma intendesse non lo capii, ma ero così felice e contento che non diedi tanto peso a quelle parole. Io e papà insieme aiutammo mamma a rialzarsi. Le tremavano le gambe.- Ragazzi, mi farebbe piacere fare un bel bagno caldo.- Te lo preparo subito, mamma- Tu Carlo, per favore mi riempi il bidet di acqua fredda?- Ma come mamma, vuoi fare un bagno caldo e prima ti fai un bidet freddo?- Si tesoro, serve a far riprendere tono ai muscoli della mia fichetta- Fichetta? Mamma ma se è grande come il Titanic…Ridemmo di gusto. Una volta nell’acqua calda mamma ci volle vicino- Ragazzi miei, quello che abbiamo fatto oggi è per me una cosa bellissima. Una cosa che credo poche donne al mondo hanno potuto provare. Non mi riferisco certamente alla bottiglia ma al fatto che mio figlio sia entrato a far parte della nostra vita nel modo più completo possibile. Sono felice di poter fare sesso in tua presenza, Mario. E sono felice che tu lo possa fare sotto i miei occhi. Sono felice che tu, Carlo, la pensi come me. Sicuramente, visto come è andata la prima volta, in seguito avremo dei rapporti completi e sarà eccezionale. Il solo pensiero mi eccita e se non fosse per la fica che mi duole…- Mamma, ne sarei veramente felice.- Lo so tesoro mio e ti assicuro che lo sa anche tuo padre, e non da ora- Cosa vuoi dire?- Voglio dire che già da un paio di anni sapevamo come si sarebbero svolti i fatti.- Ma come?- Sai – disse papà – una volta io e mamma volevamo cercare su internet delle notizie riguardo ad una località dove volevamo trascorrere un fine settimana. Così, involontariamente andai nei “documenti recenti” e notai un titolo: “mamma e papà”. Un un primo momento pensammo che si trattasse di qualche cosa di bello sul nostro conto e volemmo subito leggere. In effetti parlavi di noi ma non certamente come credevamo. Era una specie di diario dove avevi annotato molte cose.- Già, mi ricordo. Accidenti, quindi sapevate che io…?- Si, sapevamo perfettamente che ci spiavi mentre facevamo l’amore, sapevamo cosa pensavi di noi, sapevamo i tuoi gusti, i tuoi desideri… insomma, sapevamo tutto di te.A queste ultime parole mi si bloccò il respiro: in quella file erano descritte tutte le mie perversioni, anche il fatto che ero bisex.- Quindi sapete anche che io… si, insomma, che non disdegno gli uomini?- Mario – disse papà – non ti devi preoccupare di ciò che sappiamo noi ma di quello che tu sei. Ricorda che nella tua vita è fondamentale che tu non abbia a rimproverarti di ciò che ti senti di essere. Poi quello che gli altri pensano di te conta relativamente.- E poi – aggiunse mamma – chi è che non ha mai avuto esperienze con persone del suo stesso sesso? Anche io non disdegno affatto una bella fica.- Veramente?- Certo, e non mi succede neanche tanto raramente. Anche tuo padre…- Anche papà? – interruppi mamma – Come è possibile se ti chiava come se fosse un toro da monta?- E questo cosa significa? Tua madre non ha mica detto che mi piacciono solo gli uomini. – E … cosa ti piace?- Mi piace tutto. Tutto ciò che ha a che fare con il sesso, senza escludere assolutamente nulla. L’importante che tutto sia fatto nella maniera più consapevole possibile e senza andare contro la volontà di nessuno.- Ma allora tu hai avuto rapporti con altri uomini? E che ruolo assumi?- Vuoi sapere se sono attivo o passivo? La risposta l’ho data prima: l’importante che sia sesso.- Quindi tu… lo hai… insomma…- Un’altra cosa che devi imparare è che nella vita bisogna essere chiari e non bisogna avere paura di ciò che si vuole dire. Tu vuoi sapere se l’ho mai preso nel culo?- Effettivamente?- Ebbene si. L’ho preso nel culo molte volte e ti assicuro che la trovo una cosa eccezionale. – Sai una cosa papà?- Ricordati – m’interruppe – non avere paura delle tue parole.- Sai una cosa? Mi piacerebbe proprio provare con te. Vorrei proprio che tu m’inculassi. Vorrei sapere cosa si prova ad avere un cazzo nel culo e poi a sentire la sborra calda nelle visceri.- Se sei sicuro di ciò – intervenne mamma – credo proprio che tuo padre non aspetti altro a giudicare dalle dimensioni del suo cazzo.- Si mamma. Vorrei proprio essere inculato da papà.- Ebbene sia, ma prima aiutatemi ad uscire dalla vasca. Non crediate che ve lo faccia fare senza che ci sia anche io.Aiutammo mamma ad asciugarsi dopo di che ci dirigemmo nella loro camera da letto. Papà aveva preso il vasetto con la vasellina e un grosso telo che stese sul letto per evitare che si sporcasse. Una volta pronti papà mi chiese:- Mi devi solo dire se lo hai mai fatto. Sai, è importante sapere se il tuo buchetto è allenato oppure no.- Sai, qualche volta mi sono infilato qualche oggetto.- Quanto grande?- Il massimo è stata una candela di quelle che abbiamo nello sgabuzzino.- Non si può certo dire che sia molto, ma dimmi, lo hai fatto spesso?- Queto si. Almeno ogni volta che tu inculavi mamma.- Allora vuole dire che l’allenamento non ti manca affatto – aggiunse mamma con un fare civettuolo – sai, tuo padre dice che ho un culo fatto apposta per contenere il suo cazzo.- Ma ora basta parlare. Ho il cazzo che mi fa male tanto è duro. Non vedo l’ora d’inculare mio figlio.A quel punto mamma accarezzandomi la nuca mi fece mettere alla pecorina. Poi lei stessa, passatami dietro, iniziò a spalmarmi il buco del culo con la vasellina. Già quello bastò per farmi arrapare come un mulo. Quel lento movimento delle dita era sublime. Mamma prima mi massaggiava da fuori, poi con un lento movimento circolare m’infilava dentro il dito che faceva roteare come se volesse allargarmi il buco, per poi estrarlo e ricominciare. Avevo il cazzo che mi scoppiava e volentieri avrei sborrato:- Mamma…, ti prego…, non resisto…, voglio sborrare.- Stai calmo tesoro, sii paziente. Non sborrare adesso, dopo sarà più bello. La tua mamma ti farà sborrare mentre tuo padre ti riempirà il culo del suo sperma.- E allora facciamo presto. Non resisto più.Mamma allora si spostò per fare posto a mio padre. Sentii dapprima il suo cazzo appoggiarsi al mio buco del culo senza forzare. Poi avvertii che piano piano iniziava a spingere. Istintivamente m’irrigidii, ma mamma fu pronta a calmarmi:- No Mario, non così. Devi essere rilassato altrimenti sarà troppo doloroso. Anzi quando senti che papà spinge, spingi anche tu, proprio come se volessi liberarti.- Ma come, mamma, dobbiamo spingere entrambi?- Si tesoro, perché se tu spingi come se volessi andare di corpo, il tuo buchetto si allarga e il cazzo ti papà ti entrerà più facilmente dentro.Ascoltai il consiglio di mamma e quando avvertii che papà iniziava a spingere feci altrettanto anch’io. Proprio come se volessi cacare. Come d’incanto avvertii quel palo di carne entrarmi tutto dentro fino a riempirmi il culo. Fu belissimo. Fu anche un po’ doloroso, ma non certamente irresistibile:- Ahhhh… che bello… siiii… sento il calore del tuo cazzo papà…. Ahhhh… – Anch’io sento il calore del tuo culo ed è magnifico. Hai proprio un culo accogliente e stretto come era una volta quello di tua madre.Poi papà iniziò dapprima lentamente, poi sempre con più decisione, a stantuffarmi. Era sublime essere chiavati nel culo e per giunta dal proprio padre:- Siiii… Ahhhh…. Che bello…. Che cazzo enorme che hai… Ahhhh… siiiii… rompimi il culo papà… siiii…. spaccami in due ti prego…Papà iniziò a chiavarmi il culo sempre più velocemente. Il dolore era completamente scomparso e sentivo che da lì a poco avrei sborrato. Mamma, intuendo che papà stava per arrivare, mi si mise sotto e di colpo iniziò a succhiarmi il cazzo.- Siiii… continua così… sei una grande bocchinara… ahhhh… che troia…. Ahhh…- Stò per sborrare…. Ohhhh.. siiii…. sborro nel culo di mio figlio…. Siiii…. vengo oh…..Avvertii le contrazioni del cazzo di papà e distintamente la sua sborra calda che mi riempiva il culo. Contemporaneamente sborrai in bocca a mamma.- Ahhhh…. Siiiii…. Che sborrata… ahhhhh… che bello….Caddi di peso addosso a mamma facendone uscire il cazzo di papà dal culo.Dopo qualche istante mamma con la mia sborra che le colava mi baciò sulla bocca facendomi assaporare il mio stesso sperma:- Sentilo come è buono tesoro. Ha proprio un buon sapore, proprio come quello di tuo padre.- Veramente mamma?- Si Mario, ha proprio lo stesso sapore. Se vuoi…- Se vuoi cosa?- Se vuoi puoi assaggiare anche lo sperma di papà, così vedrai che ha lo stesso sapore del tuo. Ma per il momento basta. Ora dormiamo, siamo esausti.Ci abbracciammo. Credo proprio di essermi addormentato all’istante.La mattina successiva fui svegliato dalla luce del sole che entrava ed illuminava il letto. In un primo momento rimasi interdetto nel vedermi nel letto dei miei, poi ricordai tutto e il sorriso mi si stampò sul viso. Mi sentivo sereno. Aver fatto sesso con i miei genitori mi aveva reso felice. Rimasi ancora a letto con le mani sotto la nuca a guardare il soffitto. Dopo qualche istante entrarono mamma e papà:- Buongiorno Mario. Ben svegliato- Buongiorno mamma, – risposi sorridendo – buongiorno papà.- Allora, che ci dici di bello – disse mamma – ti è piaciuto ieri sera?- E me lo domandi? È stato bellissimo. Credo che nessuno al mondo ieri sera sia stato più felice di me. Sai papà, non credevo che prenderlo nel culo potesse piacermi tanto. – Sono contento che ti piaccia, così potrò incularti molto spesso – disse ridendo – tanto da allargartelo come la fica di mamma.- Addirittura, ma se sono più piccolo io che la sua fessa.Scoppiammo a ridere. I miei mi avevano portato la colazione a letto. Mangiai con avidità sei o sette fette biscottate con burro e marmellata e bevvi un bicchiere di latte fresco.- Accidenti – disse mamma – abbiamo un lupacchiotto come figlio. Sai che male se succhiasse ancora dalle tette.- Hai ragione cara – disse papà sibillino – credo proprio che succhierebbe molto forte- Credo allora che bisognerebbe provare, ma ho paura per le mie tette. Ci vorrebbe qualcosa per provare.- Credo che tu, mamma, abbia già in mente cosa. E se è quello che penso…- Carlo, cosa ne diresti di provare con il tuo cazzo? Credo che sia lo strumento più adatto.- Credo anch’io – anticipai mio padre – credo che sia la cosa miglioreMamma fu la prima a spogliarsi. Del resto aveva solo un ridottissimo baby-doll. Papà poi indossava solo degli slip ridottissimi e in un attimo fu con il cazzo svettante. Da parte mio già mi trovavo nudo. Papà allora si stese sul letto pancia all’aria. Toccò chiaramente a mamma mostrarmi come fare:- Vedi Mario, non c’è una regola fissa. Basta che tu stia attento ai denti che fanno male e poi lo fai andare su e giù come se fosse un ghiacciolo.- Credo di aver capito mamma. Del resto se non provo…- E allora forza – disse papà – prendimi il cazzo in bocca e succhiamelo.Non me lo feci ripetere. Mi avventai sul cazzo di papà ed iniziai a succhiarlo con avidità. Più succhiavo e il cazzo più cresceva fino a rendere difficoltosa l’operazione. Un movimento inconsulto di papà me lo fece arrivare alle tonsille provocandomi un conato di vomito. Ma non mi volli fermare. Era molto bello. Aveva un sapore indescrivibile. Iniziai a palpargli le palle e quasi senza accorgermene lo accarezzavo tra le chiappe.- Ahhhh… siiii… toccami il culo… toccamelo… ohhh…. Come succhi bene… ahhh.- Accidenti Mario – disse mamma – fai i bocchini quasi meglio di me. Sei proprio un frocio nato.- Ahhhhh…. Siiiiii…. Godo… che bello…. Sborrooooo….. ahhhhh.Papà mi riversò in gola una quantità di sperma che quasi mi fece soffocare. Fui costretto ad aprire la bocca e lasciarne uscire una parte. Mamma allora mi prese il viso tra le mani e mi baciò leccandosi prima tutto lo sperma di papà che mi colava dalla bocca. Poi notando il mio cazzo enorme disse:- Credo proprio che ora tocchi a te Carlo. Fai vedere a tuo figlio come pure tu sei un abile bocchinaro. Forza succhialo. Prendigli il cazzo in bocca e fallo sborrare- Hai regione cara, ora me lo ciuccio io.Ciò detto papà si avventò sul mio cazzo e con maestria da vera puttana iniziò lentamente a succhiarmelo. Lo succhiava con foga, poi interrompendosi me lo insalivava tutto dalla cappella fino alle palle per poi imboccarselo di nuovo. Non mi ci volle molto per sborrare:- Sei bravissimo… ahhhhh… siiii… che bello… mi fai sborrare…. Siiiii godo…..Non so quanti schizzi uscirono, ma di certo papà non fece uscire dalla sua bocca nemmeno una goccia del mio sperma ingoiandolo tutto. mi lasciò il cazzo completamente pulito tanto che mamma:- Sei un egoista. Non me ne hai lasciato neanche un pochino brutto frocio- Non ti preoccupare cara. Tra non molto avrai modo di succhiartelo anche tu.- Dio mio, io non posso più resistere. Voglio godere anch’io. Non è giusto che lo facciate solo voi due. Vi prego leccatemi la fessa. Fatemi godere.- Ma mamma – dissi trovando fiato a fatica – non ti fa male?- Tesoro mio, ho ancora la fessa in fiamme per ieri sera, ma se tu me la lecchi con dolcezza…- Accidenti mamma, come potrei dirti di no.Mi tuffai tra le sue cosce ed iniziai a leccarla furiosamente.- Piano figlio mio, piano.- Hai ragione mamma, scusami- Vai avanti, non ti fermare. Ahhhhh… che bello…. Succhiami il clitoride…. Ahhhhh….porcellino mio…. Siiiii…. Godoooo…Avertii nettamente gli spasmi della fessa di mamma. Aveva goduto in un attimo- Sei stato bravissimo figlio mio. Mi ha fatto avere un orgasmo meraviglioso.Ciò detto si accasciò su di me abbracciandomi e baciandomi in bocca.Era domenica, e tutto lasciava presagire che non avremmo messo piede fuori di casa per tutta la giornata.
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