Tutte le mattine, vado al mio solito Bar vicino alla casa dove abito a fare colazione, seduto comodamente, consumo il mio cappuccino con due lieviti e leggo il quotidiano, mi chiamo Andrea ho 32 anni e un avviato Studio di Consulenza del Lavoro, ricco lascito di mio Padre, che anche se ha abbandonato ufficialmente il lavoro, tutte le mattine è presente prima degli altri, e questo mi lascia molto tempo libero per i miei vizi, che altri non sono che il Tennis, lo Sci, e partite a Poker con gli amici, comprese le immancabili avventure con bellissime ragazze.Erano diversi giorni che notavo una ragazzetta dai tratti somatici Orientali, che mi fissava in continuazione, ma non le davo molta attenzione anche perché avrà avuto al massimo 15 o 16 anni, e le minorenni non mi hanno mai interessato, ma quella mattina, la ragazzetta si avvicinava al mio tavolo dicendomi, mi posso sedere vicino a te, ti vorrei parlare di una cosa molto privata, non riuscivo a capire quali cose private ci potevano essere tra me e questa sconosciuta, l’avevo notata anche per le scale del condominio dove abito, ma al di la di questo niente altro, a questo punto le dicevo, dimmi cosa c’è di privato da raccontarmi dal momento che io non ti conosco, ma non è che hai sbagliato persona? però dovevo ammettere che adesso guardandola da vicino era veramente carina, un visetto dolce che rimarcava ancora di più i suoi occhi a mandorla, la bocca bellissima con i denti bianchi e perfetti, un seno della seconda misura, e il culetto non molto marcato, mi avevano colpito le mani, piccole ma bellissime, e poi i capelli neri raccolti in una coda di cavallo che le arrivavano sulla schiena, e quando le dicevo di raccontarmi quello che doveva dirmi, mi diceva, ti prego, se possiamo parlarne da soli mi faresti un favore, avevo provato a offrirle una qualsiasi cosa ma rifiutava gentilmente, mi alzavo pagavo il mio conto e uscivamo, una volta in strada mi diceva, perché non saliamo nella tua auto, li sono tranquilla e ti racconto tutto, la facevo accomodare sulla mia macchina e partivo per andare lontano dalla zona, mi fermavo nei pressi di un Giardino lontano da occhi indiscreti, e una volta spento il motore le dicevo, adesso sarai più tranquilla per raccontarmi tutto, ma io morivo dalla curiosità di sapere quello che voleva questa bambolina.Iniziava con il dirmi che erano circa tre mesi che abitava con i suoi nel nostro Condominio, che dalla prima volta che mi aveva visto gli ero piaciuto molto, aveva fatto di tutto per farsi notare ma non ci era riuscita, mi faceva i complimenti per i miei occhi verdi, gli uomini con i capelli biondo scuro la facevano impazzire, e per ultimo non faceva altro che vantare il mio fisico atletico, mentre diceva tutto ciò, mi prendeva le mani e le baciava dicendomi, chissà queste mani sul mio corpo cosa farebbero, le toglievo quasi di scatto vergognandomi un poco, mi sentivo imbarazzato a stare con una quasi bambina in macchia a parlare quasi di sesso, infatti la interrompevo dicendole, scusami, tanto per iniziare mi dici come ti chiami, Leila mi rispondeva pronta e leggermente offesa, ecco Leila, io ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto, ma vedi, se tu avessi avuto qualche anno di più continuavo ad ascoltarti, ma credimi con una ragazzina io non voglio avere niente a che fare, qualsiasi cosa tu mi volessi dire, ma io non sono una ragazzina mi rispondeva piccata, e aperta la borsetta mi porgeva la Patente di guida dicendomi, per avere la Patente bisogna avere minimo 18 anni, io questa ce l’ho da oltre sei mesi, pertanto il conto fallo te se ci riesci, le chiedevo di scusarmi, questa volta mi aveva messo in imbarazzo seriamente, ma proseguivo, io ho capito che non ti sono indifferente, ma se non sono eccessivamente indiscreto mi spieghi che cosa vuoi da me? quello che voglio è molto semplice mi rispondeva, se ti piaccio almeno un pochino, vorrei fare l’amore con te mi rispondeva, arrossendo vistosamente, vedi proseguiva, io sono in Italia da 16 anni con i miei genitori, ormai mi sento italiana in tutti i sensi, ma i miei continuano con le tradizioni del nostro paese, e io secondo loro dovrei sposarmi un uomo che non ho mai conosciuto, ma che mi hanno destinato quando sono nata, in non lo voglio assolutamente, ma se sarò costretta, il giorno che mi dovrò sposare non mi deve trovare vergine in nessun modo, adesso capisci perché ho scelto te, mi piaci e questo mi basta, sapessi quante volte ti ho sognato mentre facevamo l’amore, e tu sei l’uomo che veramente vorrei per tutta la vita, ma se questo non è possibile, vorrei che fossi tu a portarmi a letto per la prima volta, adesso dimmi se vuoi farlo e quando, io sono a tua completa disposizione, oltre a tutto mi sono Diplomata e ho cessato gli studi, e per questo sono sempre libera in tutti gli orari, io mi trovavo in una situazione di imbarazzo e orgoglio contemporaneamente, l’unica cosa che le dicevo era, facciamo in questo modo, adesso ti do il mio numero di cell. e tu oggi pomeriggio mi telefoni verso le sedici, fammi passare questo momento di imbarazzo e ci sentiamo oggi, la riaccompagnavo nei pressi di casa e andavo in ufficio, questa ragazzina mi aveva messo nell’imbarazzo più completo, ma nello stesso tempo mi attirava più di una calamita, ero nel mio ufficio ma non riuscivo a pensare ad altro, poi l’ora per il pranzo finalmente era arrivata e ritornavo a casa a desinare, dopo mi ero addormentato sul divano, e mi sono svegliato quando suonava il mio cell. era Leila che puntuale mi aveva chiamato, io senza preamboli le avevo, detto se vuoi puoi anche salire adesso a casa mia, due minuti dopo suonava alla mia porta, quando l’aprivo mi era apparsa una visione, era con i capelli sciolti che le arrivavano sul culetto, e indossava una tuta da ginnastica bianca con delle guarnizioni nere floreali, vederla così era veramente bellissima, e poi quel suo modo gentile di parlare e muoversi mi affascinavano, appena chiusa la porta mi posava le sue mani sul collo, e dopo avermi tirato a lei mi baciava sulle labbra, ma era un bacio solo con le labbra appena aperte e niente altro, quando si staccava da me mi guardava negli occhi dicendomi, scusami se non ti ho baciato bene, ma io non ho mai baciato nessuno, e se vuoi me lo puoi insegnare, sono qui da te per imparare tutto sull’amore tra un uomo e una donna, ma la tradiva il suo rossore in viso, si vedeva che era impacciata e si vergognava, la portavo nella mia cucina e mi preparavo il caffé, e dopo averlo preso entrambi mi chiedeva di vedere la mia casa, la portavo in tutte le stanze, ma la mia camera l’avevo riservata per ultima, quando ha visto dove dormivo mi ha chiesto, ma tu da quale parte stai? perché hai questa curiosità le chiedevo; così quando sono in casa mia e ti penso, so da che parte ti trovi a dormire, e questo mi fa felice saperlo, poi mentre si toglieva la giacca della tuta mi dice, io se sei d’accordo vorrei iniziare la prima lezione, dimmi cosa devo fare, indossava una maglietta bianca leggerissima, e si vedeva il seno piccolo ma perfetto con l’accenno dei capezzoli eretti, la mia eccitazione era già evidente, l’aveva notata anche lei e continuava a guardarmi sia negli occhi che sul pacco, mi trovavo in una situazione incredibile, lei era disponibile al massimo, infatti me lo aveva detto, ma io non sapevo come iniziare, ma poi l’abbracciavo e sdraiavo sul letto, iniziai a baciarla sul collo sulle guance e infine sulle labbra, ma prima di baciarla le dissi, adesso tu ripeti tutto quello che io faccio con la lingua, e vedrai che il bacio riesce perfetto, iniziammo una lotta di lingue nelle nostre bocche infinita, lei rispondeva con la sua dolcemente e sempre più intraprendente, mentre la baciavo con la mano prima sul seno che sentivo duro e meraviglioso, poi la pancia e infine in mezzo alle cosce, ma con la mano risalivo e la infilavo nei calzoni, scansavo le mutandine, e appena sceso altri pochi centimetri trovavo la peluria fitta e morbida della fica, sentivo l’inizio delle labbra che mi davano un brivido, poi con il medio cominciai a scivolare in mezzo e passai la clitoride, a quel tocco lei mi aveva allargato le gambe e mugolava sommessamente, adesso la sua lingua era diventata un serpente in agonia, mi vorticava nella bocca impazzita, scendevo ancora con la mano e la sentivo fradicia di rugiada, quella piccola fica mi stava regalando i suoi frutti, infatti con uno scatto di reni e un urlo soffocato nella mia bocca, Leila aveva il suo primo orgasmo, si staccava da me guardandomi incuriosita e mi diceva, ma cosa mi hai fatto che ho sentito un piacere pazzesco, ti ho solo toccato la fichetta le rispondevo, si alzava da letto e si toglieva sia i pantaloni che le mutandine, regalandomi una visione paradisiaca, una fica piccola ma piena di peli neri come il carbone, dalle piccole labbra spuntava prepotente la clitoride, era eccitata al massimo e non capiva il perché, si rimetteva sdraiata sul letto e mi diceva, ti supplico, fammi provare di nuovo il piacere di prima, fallo per favore, e dopo io faccio tutto quello che vuoi, mi prendeva la mia mano e se la posava in mezzo alla fica, io invece mi alzavo e togliendomi tutto le dicevo, adesso cambio il modo per farti godere, ma stai tranquilla che è migliore di prima, e lei guardandomi il cazzo mi diceva, ma quel pisello così grosso mi deve entrare qui dentro? adesso non ci pensare le rispondevo, in ogni caso questa meravigliosa fichetta, quando sarà il momento se lo prenderà tutto senza timore, e non solo lo gradirai, ma il piacere che ti trasmetterà sarà incredibile, la facevo sdraiare di nuovo con le gambe aperte, poi cominciavo a leccarla, prima sui bordi delle labbra, poi le alzavo le cosce e le leccavo il buco del culo, la fica ricominciava a scolare umori, poi dal culo ripassavo tutto lo spacco arrivando alla clitoride, come la toccavo con la lingua sborrava di nuovo, infine le leccavo le piccole labbra e infilavo la lingua dentro la fica facendole un ditalino con la stessa, Leila con un sobbalzo sborrava ancora, ormai era un rubinetto guasto, perdeva in continuazione, io mi mettevo in ginocchio e con le sue gambe sulle spalle, gli puntavo il cazzo sulla fica, si tirava in su con la testa dicendomi, adesso mi deflori si, allora voglio vederlo mentre entra, però ti prego, cerca di essere più delicato possibile, mi hanno detto che fa molto male la prima volta è vero? dipende come lo fai le rispondevo, io ti entro appena un pochino, poi sei tu che devi mandarlo in fondo, meglio di così non credo che si possa fare, e lei mi diceva, una cosa ti debbo dire, io sono due mesi che prendo la pillola per questo momento, perciò quando vieni fallo pure tranquillo dentro che non c’è pericolo, mi sono preparata con calma per questo evento così importante e bello, adesso dai entra dentro che non vedo l’ora, anche se ho una paura folle, ed era lei che si spingeva verso di me infilandosi da sola, ma quando il cazzo toccava l’imene faceva una smorfia di dolore e si fermava, poi ricominciava piano a spingere, il lo sentivo che toccavo qualche cosa e avevo timore per lei, ma all’improvviso Leila faceva uno scatto con il bacino e si infilava da sola tutto il bastone dentro, emetteva un urlo quasi disumano, ma rimaneva ferma a spingere tutto il cazzo in fondo a lei, io sentivo che le pareti vaginali mi avvolgevano completamente l’uccello, ma piano e con molta calma iniziavo a muovermi, ritornare indietro per lei era un sollievo, ma quando rientravo gli faceva male veramente, cercavo di muovermi piano per evitarle sofferenze peggiori, ma la sua determinazione era incredibile, infatti mi diceva, adesso sei dentro, allora comincia a scoparmi come si deve, prima o poi mi piacerà che dici, iniziavo a muovermi sempre più forte e spingevo il cazzo fino in fondo, quando uscivo le piaceva, ma quando rientravo le procurava dolore, improvvisamente le mettevo un dito sulla clitoride a iniziavo a strusciarla, e mentre la masturbavo continuavo a scoparla, adesso accettava il pompaggio molto meglio di prima, infatti cominciava a sborrare di nuovo, poi smettevo con la clitoride e la scopavo sempre più forte, infine le mettevo un dito nel culo mentre stava godendo, e poi li muovevo contemporaneamente al cazzo, ormai era partita, stava godendo alla grande e non dava segno di stanchezza, infatti continuava a dire, ti prego continua così che mi piace, dai che vengo ancora, madonna quanto è bello, che mi sono persa tutti questi anni, avrei dovuto cominciare prima, scopare e la cosa più bella che ci sia, Andrea ti adoro, lo sapevo che mi avresti scopata divinamente, e quando vuoi ti do anche il culo, tu mi devi prendere tutta, se mi fanno sposare quello stronzo, non mi deve trovare niente di sano, tutto rotto gli porto, così i miei genitori si imparano a vivere con queste idee del cazzo, adesso anche io ero alla fine, mi fermavo un attimo per guardarla e le dicevo, senti quello che ti regalo adesso in fondo alla fica, ti affogo l’utero, e cominciavo a schizzarle un mare di sperma, aveva girato gli occhi per l’immenso piacere che provava, e dopo due sborrate consecutive Leila si accasciava esausta e sfinita sul letto, io le rimanevo ancora dentro un poco, mi dispiaceva sfilarlo da quel piccolo paradiso, ma adesso era meglio, perché sentivo che se non l’avessi fatto in quel momento avrei ricominciato, lo toglievo di malavoglia e andavo in bagno, ma mentre mi lavavo il pisello lo vedevo che era sporco di sangue, mi dispiaceva, ma oggi Leila era diventata una donna grazie a me, mentre ero intento a pensare e lavarmi, lei mi raggiungeva al bagno, con il viso distrutto dalle emozioni e sborrate provate, si metteva seduta sulla vasca, e con il telefono della doccia si rinfrescava la fica e mi diceva, adesso il dolore si è quasi attenuato, ma però mi brucia da morire, quanto tempo pensi che ci voglia per farmi passare diciamo questi disturbi? ma io credo in poco tempo le rispondevo, ma desso passiamo alla lezione successiva, e di che si tratta mi diceva ridendo, volevo insegnarti il 69 rispondevo, ma credo che quella cosetta li ti faccia male solo a guardarla, e allora cambiamo programma, e cosa mi vuoi insegnare mi rispondeva, ti insegno come far felice un uomo con la bocca, te lo devo succhiare se non ho capito male è vero? esatto le rispondevo, pensi di poterlo fare senza problemi, a te faccio di tutto senza nessun problema mi rispondeva, mi piaci talmente tanto che non so cosa non farei per farti felice, mi prendeva per un mano e mi riportava sul letto, come mi sdraiavo prendeva con le sue piccole mani il mio bastone e se lo metteva in bocca, non aveva nessuna pratica, provava a leccarlo e se lo infilava in fondo, ma poi aveva i conati perché era troppo in profondità, la facevo togliere da quella posizione e le dicevo, adesso lentamente leccami la cappella, e lo stava facendo, mi piaceva quella linguetta che mi saettava sulla punta, poi me lo seghi lentamente proseguivo, e lo faceva, ogni tanto lo metti in bocca e cerca di tenere lontano i denti,adesso era meglio, apprendeva con molta facilità quello che le dicevo, adesso continua così senza fermarti e io ti procuro un piacere diverso, mi bagnavo il dito medio con la saliva e lo mettevo dentro al suo buchetto del culo, come iniziavo a muoverlo Leila faceva una bella sborrata, si sfilava dicendomi si continua così che mi piace da morire, e vedrai che io questo bel cazzone lo faccio schizzare come una fontana, si rimetteva d’impegno a leccarmi e succhiare il cazzo, non lo sapeva fare ma il piacere che mi procurava era proprio per quello, ma lei continuava a godere e sborrare per il mio dito nel culo, ma quando l’avvisavo che stavo per venire, lei si inchiodava con il cazzo nella bocca pronta a ricevere il suo premio di sperma, adesso sentivo che stavo emettendo un mare di sperma, ma Leila non lo toglieva e continuava a leccarlo e ingoiare tutto il mio piacere, e dopo una ultima sborrata crollava di nuovo sul letto ansante e felicissima di avermi fatto godere, rimanevamo sdraiati sul letto molto tempo,coccolandoci e baciarci, poi lei si alzava e andava in bagno a pettinarsi, quando ne riusciva era bella e fresca come se fosse arrivata in quel momento, si vestiva e mentre lo faceva mi baciava, poi prima di uscire, era sulla porta, mi si è avvicinata all’orecchio sussurrandomi, se ci sei io domani sono qui alle 16 come oggi, preparati perché me lo devi mettere dentro al culo questo favoloso pisellone, per la fica credo che sia meglio aspettare che…..ma …ma questa è un’altra storia.
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