Nonostante parlammo dell’esperienza dell’autogrill come una avventura da ripetere, la vacanza scorse via tranquilla fino agli ultimi giorni. Fino ad allora mi ero divertita a fare un po’ l’esibizionista in alcuni luoghi (albergo, spiaggia, strada) vestendo abiti molto corti senza mutandine o prendendo il sole in topless con un bel perizoma. Naturalmente l’eccitazione di mio marito era sempre al massimo e in albergo appena poteva mi saltava subito addosso per farsi un bella scopata dicendomi di come le ero piaciuta a mostrarmi alla gente. Spesso mentre mi scopava, in preda all’orgasmo, mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto ripetere quello che avevo fatto con quei ragazzi.In realtà anche io avevo goduto moltissimo ad essere trattata da troia, ma volevo che fosse il mio uomo a spingermi a farlo. Il penultimo giorno di vacanza mi disse se avevo voglia di prendere il sole nuda; io risposi che non se ne parlava neanche, al limite per fargli piacere avrei potuto divaricare le gambe e scostare leggermente il perizoma permettendo a qualche fortunato di vedermi la fichetta. Al ritorno in albergo, dopo l’esibizione in spiaggia, appena entrati in camera mi abbassò gli slip e mi penetrò; era una furia continuava a ripetermi che in spiaggia ero stata bravissima, di come i ragazzi mi avevano guardata e di come si era eccitato al pensiero di vederli entrare dentro di me. Fece aumentare così anche la mia eccitazione, mi bagnai moltissimo, venni; poi per farlo sborrare gli dissi che se veramente lo voleva ancora ero pronta a soddisfarlo, a fare di nuovo la troia. A quelle parole tolse il cazzo dalla fica per portarlo alla mia bocca, ma venne subito sporcandomi la schiena e il culetto. Dopo cena salimmo in camera a cambiarci, non gli dissi niente, solo di uscire e di aspettarmi nella hall. Decisi di vestirmi in modo da farlo rizzare a chiunque mi avesse guardata. Una canottiera bianca molto aderente senza reggiseno, un perizoma bianco trasparente, che copriva a stento la fichetta depilata, coperto da una microgonna nera che arrivava di poco sotto al sedere con un piccolo spacco dalla parte sinistra. Ai piedi scarpe da schiava di quelle che si allacciano ai polpacci color argento con un tacco da 12 cm. Un trucco non molto vistoso con un rossetto rosa e i capelli biondi raccolti a coda di cavallo. Uscii dalla camera, due ragazzi fermarono l’ascensore e mi aspettarono. Non mi toglievano gli occhi di dosso, camminando verso di loro feci salire un poco la gonna e sicuramente poterono vedere il bianco del mio perizoma. Arrivata alla hall cercai mio marito, mi vide, mi raggiunse complimentandosi per l’abbigliamento e mi disse se volevo andare ad una festa organizzata dall’albergo sulla spiaggia.Non camminammo a lungo, la spiaggia era vicina, per strada attiravo l’attenzione di tutti con la mini che saliva a scoprire sempre di più il culetto.Arrivati alla festa prendemmo da bere e ci sedemmo ad un tavolino; molti ragazzi ballavo al ritmo di musiche caraibiche, poi ad un tratto mi convinsi e dissi: ti spiace se vado a ballare un po’? No, cara fai pure, divertiti. Mi alzai, tentai di riabbassare un po’ la gonna che era salita parecchio e andai in pista a ballare. Non ci volle molto, subito fui avvicinata da diversi ragazzi, ma ballai solo con quelli che mi piacevano. Mio marito era là seduto con il bicchiere in mano, mi guardava ballare le danze latine con altri maschi. Sicuramente notò di come alcuni si avvicinavano per sentire il profumo dei miei capelli o di come le mani scendevano lungo i fianchi fino a palparmi il culo. Non lo notò subito, ma glielo raccontai dopo, un ragazzo introdusse la mano destra nel piccolo spacco della mini, la alzò un po’ e mi toccò direttamente il sedere; lo lasciai fare, ero senza freni, non so quante mani mi avessero già palpato, ma io sentivo la fica bagnarsi sempre di più.Ad un tratto il DJ annunciò una pausa di pochi minuti, la gente lasciava la pista, non vedevo più mio marito, poi due ragazzi con cui avevo ballato si avvicinarono, mi lasciai toccare e chiesero di seguirli in spiaggia. Chissà la faccia di mio marito quando non mi vide tornare e chissà il suo cazzo! (dopo mi disse che gli si era rizzato subito pensandomi con qualcuno).Ci avviammo verso un lembo di spiaggia poco frequentato, dietro ad una barca in riva al mare, io li seguivo, tenevo in mano le scarpe che avevo tolto abbassandomi a novanta, facendo salire la mini sui fianchi. Videro il mio culo abbronzato, spostarono il perizoma, mi guardarono la fica e mi penetrarono con le dita. Seguirono una serie di palpeggiamenti vari fino alla barca, e anche io li toccai da sopra i jeans.Dietro alla barca mi abbassai allargando le gambe, loro con i pantaloni alle ginocchia mi diedero da succhiare. Li alternavo nella mia bocca, spostai di lato il perizoma e mi masturbai un poco per preparami alla penetrazione. Uno dei due giovani (avranno avuto poco più di 20 anni), mi fece alzare prendendomi per la coda di cavallo, mi fece appoggiare una gamba sulla barca, sputò sulla figa e iniziò a scoparmi. Cominciai a godere subito, loro si alternavano e io gemevo ad ogni colpo dei loro cazzi durissimi. Poi uno salì sulla barca per farmelo leccare, erano eccitatissimi, contenti di potersi soddisfare con una bella troietta. Sentivo che stavano per godere, io avevo già goduto un paio di volte, poi quello che mi scopava gettò un urlo e mi venne dentro, l’altro forse sorpreso dal mio piacere per dove mi ero lasciata sborrare, si menò il cazzo velocemente davanti alla mia bocca e vi venne sul viso, molto colò sulla maglia sporcandomi tutta.Mi ricomposi, sistemai il perizoma, la mini e mi asciugai la bocca con un loro fazzoletto.Mi chiesero di seguirli a casa loro, io rifiutai spiegando che dovevo tornare da mio marito, che per me era stato solo un gioco. Mi riaccompagnarono alla disco dopo circa 20 minuti; ad ogni passo lo sperma usciva dalla mia fichetta per bagnare il perizoma. Indossai di nuovo le scarpe e ci salutammo. Andai dietro ai bagni dove non c’era nessuno, feci uscire tutto lo sperma dalla figa asciugandomi con le mutandine, poi le sfilai e le strinsi in mano. Mi diressi verso mio marito, mi vide, ebbi un attimo di esitazione quando lo vidi al tavolo con due uomini a chiacchierare. Mi decisi ad andare verso di loro, lui disse: ah….ecco mia moglie, divertita a ballare? Direi di sì risposi e appoggiai sul tavolo il perizoma sporco di sperma. Mi sedetti allargando le gambe, tutti e tre rimasero senza e mi guardarono la figa bella aperta, presi un fazzoletto di carta sul tavolo e asciugai le poche gocce di sperma rimaste.Ok possiamo andare, mi alzai prendendo mio marito per mano, che si accorse solo ora della macchia sulla canottiera. Lui prese il perizoma ed io appoggiai il fazzolettino sporco sul tavolo, lasciando senza parole i due maschietti.
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