Questo è un racconto impossibile, una bugia, una invenzione.Ci scommetterei le vostre palle che su mille lettori, 999 di essi sorriderebbero di compatimento se volessi garantirlo loro per vero, mentre il superstite “uno” disposto a credermi e ad accettarlo per reale sarebbe fatto passare per scemo !Ma tant’è… e allora che faccio ?, lo scrivo o non lo scrivo questo benedetto “racconto impossibile” ma VERO ?Massì, tanto prima o poi la verità è destinata comunque a venire a galla perché la verità è “la cosa” più leggera del creato, niente e nessuno può sovrastarla o seppellirla per sempre.Incomincio da lontano, da nove anni fa quando ho conosciuta e mi sono fidanzato con Rossana, io avevo ventisei anni, lei ventitre, due età nelle quali sia io che lei eravamo ormai “maturi”, sapevamo “chi e cosa” volevamo, come essere, valutare e valutarci, programmare e programmarci.Due anni scarsi di fidanzamento seguiti dal giusto matrimonio.Il nostro nucleo famigliare è composto da quattro unità : mia madre Lisa, mia moglie Rossana, nostra figlia Chiara ed io, Nazario.I primi sei mesi di matrimonio sono stati caratterizzati da qualche scontro caratteriale di poco conto tra personalità che si dovevano capire ed integrare meglio, poi tutto è scivolato via liscio come l’olio buono, extravergine d.o.c., tanto più che Rossana è diventa pian-piano ma sempre più “figlia” di mia madre a scapito mio che sono quello vero e ancora oggi nelle rare circostanze di disaccordo o contrapposizione mia madre continua a schierarsi sempre – senza tener conto del torto o della ragione – dalla parte di Rossana.La cosa lì per lì mi infastidì, poi finì per inorgoglirmi : è la prova che ho scelto bene, che ho scelto giusto.E più il tempo passa più mia madre apprezza mia moglie e, oserei dire, stravede per lei, la divinizza (altroché suocera !) e spende e spande a destra e a manca sperticate lodi per la nuora, e “canta” la sua fortuna a tutti, quella d’averla in casa come moglie del figlio, “beato lui !, fortunato come pochi !, anzi, come nessuno !” ed usa sempre le stesse poche parole per definire Rossana quando mi parla di lei : “E’ rara come una mosca bianca, è brava come il sole, è impegnata ed attiva come un’ape !”Mia madre ha ragione : da vendere !Pian piano, quasi impercettibilmente, Rossana ha intanto sfoltito le nostre amicizie, ha cambiate le nostre abitudini, con parenti ed amici ci vediamo e facciamo comunella solo nelle occasioni, feste e ricorrenze più importanti, poi, “ognuno con gli impegni, i fatti ed problemi suoi”, ci si sente via telefono, ci si incontra per caso.Rare le volte che andiamo in discoteca, al cinema, a teatro, a cena, a passeggio con la ex “brigata” perché lei, Rossana, ha da tener linda la casa, da accudire e seguire la figlia, da fare la spesa, da lavare, stirare, cucire, cucinare, da lavorare part-time, ed in tutte queste attività è la più attenta, precisa e brava delle donne che si possa immaginare e desiderare.Rossana è perfetta, è un gioiello, Rossana è moglie, mamma, amante, nuora ideale e tutti ce la invidiano !… e mia madre sprizza soddisfatto orgoglio da tutti i pori mentre io sprizzo beata felicità da tutti i miei.Rossana – per il ritirato tipo di vita che conduce – si è tenuti due soli amici : Clara, una “gatta” bella, furba puttana ma discretissima con la quale lega da bambina e Camillo, un uomo vero, che non vedi e che non senti ma che è sempre lì quando ne hai bisogno, un tenero cucciolone che ti scodinzola attorno solo quando ti serve, è colto, educato, gentile, cordiale, servizievole, è mio amico dall’infanzia, merita l’aggettivo “vero” e fa parte della normalità della vita giornaliera della nostra famiglia.Noi tutti lo sfottiamo e lo stuzzichiamo di sovente perché, pur mio coetaneo, ancora non si decide a metter su famiglia.Lui lascia fare e dire e tira a campare.Quando, tra uomini, gli chiedo come se la cava a figa, mi risponde sempre che non gli manca, che gli va bene, gli basta e gli avanza quella che ha “sia per quantità che per – sopratutto – qualità”.”E allora perché non te la sposi ?””Perché è già sposata !”E siccome so che per correttezza non aggiungerebbe verbo, mi basta tal risposta e chiudo lì e così l’argomento perché sono giustamente fatti suoi, e tra di noi impera il totale rispetto del privato e dell’intimità dell’altro da sempre.Passo davanti alla mia abitazione in “dedra” a velocità sostenuta che saranno poco più delle diciotto, “butto l’occhio” da quella parte e vedo Camillo uscire da casa mia.Camillo che va e viene da casa mia è cosa del tutto normale.E’ quasi mezzanotte ed anche quella di oggi è stata una giornata faticosa per tutti, per me impegnato nel mio lavoro, per Rossana in casa, per mia madre a dare una mano – od entrambe – a tutti, a “sua figlia” Rossana, alla nipotina adorata, a me.Spogliandomi ammiro e desidero – come sempre – il corpo attraente e sensuale di Rossana, ho voglia di baciarla, carezzarla, palparla, leccarla, scoparla, e una volta sotto le lenzuola allungo la mano fra le sue cosce, le dita scivolano lungo i bordi e fra le labbra, piccole e grandi, della sua bella gnocca…”Mia moglie ha voglia di cazzo” – scopro e penso ringalluzzendomi – perché la mia mano “si unge” e sguazza in scivolosi umori.La cosa mi piace, mi carica di un impeto nuovo, mi rende “ferino”, e mi butto fra le sue tornite cosce già spalancate a carezzare, ad annusare, a palpare, a leccare… che buon profumo, che sapore intenso le dona la voglia che la allaga e pascolo nel piacere mentre il mio cazzo si bea del gusto d’esser pompato dalla sua bocca umida, calda poi ci facciamo una scopata divina con orgasmo finale sublime.Era tanto che non la palpavo, leccavo e scopavo con tanta passione, con tal trasporto, che non godevo e sborravo così sfarzosamente, da non ricordarmene nemmeno più !, quanto mi è piaciuta quella sua figa di già così bagnata, che carica mi hanno data il suo profumo e sapore !, quanto mi auguro di ritrovarmela presto e spesso – anzi – sempre così “bagnata”, “odorosa”, “buona”, invece che “asciutta”, da bagnare, da profumare, da invogliare a palpate e leccate !La sera dopo – giovedì – è “asciutta” e non godo ma nemmeno la faccio godere come ieri sera… venerdì, “è bagnata” e ridivento come d’incanto uno scatenato tombeur… sabato, “asciutta”, che noia… la domenica, “per tradizione” ci scopiamo sotto la doccia… lunedì : “oooooh senti” !, com’è bagnata, che profumo, quant’è buona !… e da quel giorno lì faccio l’amore con la mia metà solo nei giorni dispari, perché solo nei giorni dispari è sessualmente come meglio la voglio e mi intriga il gusto “superiore” che ho scoperto !!Circa due mesi dopo, mercoledì notte : stiamo per addormentarci quando, dopo il bacetto della buona notte, le sussurro canzonatorio : “Anche stasera avevi una voglia matta di uccello eh !?”.”Mah… come al solito !… perché ?” mi risponde sottovoce.”Perché ti ho trovata già tutta bagnata !” le faccio osservare.”Ma non ero mica bagnata dalla voglia !… e ti sono piaciuti il profumo e il sapore del “mio bagnato” ?” mi ribatte insieme ad un lieve sbadiglio, segno di stanchezza e di necessità di dormire.”Beh sì !, odore e sapore che m’han stuzzicato assai, dei quali non posso più fare a meno ormai se voglio godere veramente”.”Allora ti dovrò ri-stuzzicare sempre ?” mi fa assonnata.”Sarà un piacere…” le ribatto.”Anche mio…” odo appena e la sento dormire.Non so se è trascorsa un’ora od un solo minuto, mi avvolge troppa nebbia, il mio “povero” cervello è sotto torchio, devo organizzarlo pianificarlo se non voglio rischiare di far la notte in bianco.< Come fa una figa ad essere “bagnata” se non ne ha voglia ?, cosa vorrà dire “non era bagnata dalla voglia” ?, perché quei profumo e sapore “dei giorni dispari” ?” domande che non mi ero mai poste.Mi calmo e ragiono a piccoli brani, vagliandoli bene e sommando elementarmente A a B a C e cos via, ma alla fine la logica smonta ogni mio dubbio pazzesco, ogni mia malevola interpretazione : “una figa senza voglia è bagnata se… se è stata bagnata !”, ma anche volendo dubitare, “da chi ?, quando ?, dove ?”… lei fa una vita ritirata e controllata da mia madre sia in casa che fuori, solo mia figlia va – come tutti i pomeriggi dei giorni dispari – dalle quindici alle diciotto in palestra ed a scuola di ballo con il pullmino della scuola privata… “dei giorni dispari ?!” ma mia madre non esce mai o quasi mai di pomeriggio, quindi…E finalmente, tranquillizzato, mi ci addormento sopra.Oggi è venerdì, ma il dubbio ed il tarlo sono ancora lì, nel mio cervello, più grossi di prima, perché mercoledì notte ho palpata, leccata scopata la figa di mia moglie profumata, bagnata, saporita, “non di voglia d’uccello” ?! e ce l’ho ancora “sullo stomaco”.Ed è per questo che – cuore e cervello in tumulto – sono nascosto ma appostato a cento metri da casa mia già da un quarto alle tre… dieci minuti dopo il minibus preleva mia figlia dal marciapiedi di fronte a casa accompagnata da mia madre… Camillo spunta come per incanto, prende sottobraccio mia madre, si parlano, si avviano, scompaiono in casa mia… Camillo ha un negozio di scarpe ad un tiro di schioppo, può disporre del suo tempo e gestirlo come meglio gli pare… ma cosa stò mai a pensare, fantasticare, sproloquiare ? Camillo è “mio e nostro” amico ! mia moglie è in casa !… ma c’è anche mia madre e mi sento salvo !Rido di me stesso, mi dò dello scemo e vado a lavorare tranquillo perché Camillo è solo andato a prendersi un caffè in compagnia !E’ l’ora che ci coglie ad allungarci sotto le lenzuola, il cuore mi fà “bum-bum” e la mano mi trema mentre si allunga verso la gnocca di Rossana… bagnata !, ho dentro il terremoto mentre ci facciamo “quel numero”, stasera la esploro ben-bene, le mucose delle grandi e delle piccole labbra sono argini gonfi, la figa è un lago vasto e “allagato”, la annuso, profumo “complicato”, la assaggio, sapore “misto”, ma il pompino, gustosamente straziante, che sta facendo al mio cazzo non mi lascia come al solito il tempo di pensare o di ragionare e mi trascina nel vuoto assoluto del gusto più totale e non ho più dubbi, nei giorni pari la topa di mia moglie è asciutta, nei giorni dispari bagnata.Nei pomeriggi pari e in quelli dispari mia moglie è sempre in casa… come anche mia madre però… quindi… Camillo va a prendere il caffè da loro e a fare quattro chiacchiere… tutti i pomeriggi o solo nei dispari ?, ma sono matto a continuare a pensare queste cose ? ma le penso e le temo !Sabato e Domenica, due giorni che mi giungono giusto a fagiolo e che Camillo trascorre abitualmente e quasi totalmente con noi.Ho così tutto il tempo che voglio e che mi occorre per studiare lui, mia moglie, mia madre e qualsivoglia pur piccolo indizio e scopro una normalità disarmante, senza appello, in tutti quanti, il matto lì sono io e soltanto io !, niente, ma dico niente di niente che possa appena supportare le mie fantasie malate e allora “chi” o almeno “cosa bagna” la prugna di mia moglie nei giorni dispari ?Questo lo dovrò comunque e pur scoprire, ed anche in fretta, se non voglio macerarci sù cuore e cervello, pensieri e salute.E’ lunedì mattina ed il mio cervello matto già macina ipotesi, ma cozza sempre contro l’impossibile, il non logico, data la costante presenza di mia madre in casa… ma nostra figlia va in palestra nei pomeriggi dispari dalle quindici alle diciotto e trenta e questo quadra… mia moglie ha la figa “bagnata” nei giorni dispari e anche questo quadra… Camillo entra in casa mia alle tre e ne esce alle sei dei pomeriggi dispari !, e questo pure quadra !, ma mia madre non si è mai sicuramente spostata da casa nei pomeriggi dispari nei quali li ho spiati e questo cancella i tre “quadra” che ho esaminati e taglia la testa al toro !… “toro” ?!… ma allora chi è il toro paventato ?, dove si nasconde ?, perché mia moglie ha una figona gonfia, bagnata, profumata e saporita solo nei giorni dispari e addirittura ancora a mezzanotte ?Devo sapere, devo scoprirlo sennò ammattisco davvero !E alle quindici meno un quarto sono già nella solita posizione, defilata ma comoda, per controllare il cancelletto di casa mia.Cinque minuti e mia figlia Chiara con nonna Lisa si mettono in attesa sul marciapiede, arriva il bus, carica Chiara, e mentre mia madre perde un pò di tempo a salutarla compare Camillo !… mamma lo prende sottobraccio e spariscono dentro il portoncino di casa.E adesso cosa succede in casa mia ?… ma sono matto a pensare… vado a lavorare più pieno di dubbi che mai, ma alle diciotto meno qualcosa risono già “la spia” di casa mia.Trascorre un quarto d’ora e non succede niente e incomincio “a prendere in giro” i miei dubbi stupidi.Camillo e mia madre escono chiacchierando amichevolmente “che caffè lungo” accidenti !… si salutano, Camillo si avvia, arriva il bus con mia figlia che scambia un bacio con nonna, Camillo scompare in direzione del suo negozio, le mie donne sono in casa chissà se la figa di mia moglie – stasera a mezzanotte – sarà “bagnata, gonfia, profumata, saporita”… ma… ma e mia madre ?… il ruolo di mia madre ?… no-no eh !, perché lei è “mia” madre !L’angoscia mi stringe la gola , “mi impicca” !”Mia” moglie !, il “mio” amico !… “mia” madre ?!?!La sera, attorno alla mezzanotte… è gonfia, bagnata, odorosa, non so se anche saporita, perché l’ho solo ed appena carezzata, così, “tanto per sapere”, non riesco a scoparla e nemmeno a dormire.La sera dopo è asciutta.Camillo non è venuto a prendere il caffè a casa mia.Alle quattro del mercoledì apro con la massima circospezione il portone di casa, il soggiorno alla mia destra, la cucina a sinistra che i miei occhi attraversano fino al giardinetto e scorgono mia madre tra i rosai in fiore, provo un sollievo immediato, ma un lungo lamento da gusto a me ben noto entra nelle mie orecchie… proviene dalla mia camera da letto, barcollo.”Porconeee…” ! una vocetta “nota” colpisce il mio timpano.”Troionaaa…” ! un vocione “noto” colpisce il mio timpano.Le mie mani – braccia allargate e tese – spingono sulle pareti del corridoio per tenermi su, per mantenermi verticale… non so come, ma sono arrivato fin davanti alla porta della mia camera da letto abbandonata aperta ed ho negli occhi la scena “impossibile” del culo di mia moglie che s’apre e si chiude, si alza e s’abbassa al seguito della figa con la quale sta montando (e facendosi pompare) ritmicamente e a tutta forza il durissimo cazzone di Camillo !Ooohhh, mamma mia !, che gran puttanone che è mia moglie !… Rossana e Camillo, Camillo e Rossana si insultano con “complimenti portuali” con la stessa veemenza con la quale si stanno scopando.Trascinati dal trivial fraseggio si scambiano figate e uccellate furenti, mani, bocche, lingue, gambe, cosce, bocche, braccia, cazzo, figa, tette, vene, nervi sono incontrollati… sono vicini agli orgasmi, sono incombenti mielose esplosioni che avvengono e “vengono”Complimenti ed oscenità a tutto volume si smorzano in un sussurro, groviglio di baci, pistolate, figate, tettate, linguate, palpate “a tutta violenza” scivolano nella levità, Camillo sussurra lodi alle palpate, ai pompini, alle spagnole, alle scopate di mia moglie… lei alle mani, lingua e cazzone dell’amico e restano legati, avvinghiati, compenetrati, rotolano su se stessi e Camillo monta mia moglie come un mandrillo, da sopra, che cazzo ! e la mia metà pompa Camillo come una troia, da sotto, che gnocca !”Vero che sono bravi, “grandi” e belli, che son da guardare !?”.La voce sussurrante ed il corpo di mia madre m’arrivano da dietro, sembrano sorgere da un sogno, ma sono “la forza” che mi tiene in piedi, che non mi fà crollare o almeno sbottare come una furia di fronte a “tale e a tanta realtà” !La sua mano, lieve come una piuma ma determinata come l’acciaio, mi trascina via da lì come se fossi una nuvoletta in balia di un forte vento, sono imbambolato, “vuoto e fisso” come un manichino, non so cosa c’è adesso dentro di me.”Dì la verità che sono un vero, ammirevole spettacolo, che ti è piaciuto, che ti ha incantato, perché è un bel pò che li stai guardando e, vedo, ammirando… ne sono proprio contenta sai, così devi fare ed essere, bravo !… che gioia vederli godere, vero ?”.Apro la bocca, ma da essa non esce alcun suono, non può essere che le parole che ho udite siano uscite dalla bocca di una madre, di “mia” madre ! che – indice poggiato sul naso nel classico segno del silenzio – sussurra : “non disturbiamo tanto spettacolo”.Mamma si è chiusa alle spalle la porta che separa la zona giorno da quella notte siamo in cucina, mi fa sedere al tavolo, mi prepara e mi versa un caffè fumante, mi si siede di fronte, mi guarda dritto in faccia e – con parole accompagnate dalla colonna sonora degli “urletti ed urloni” che giungono fin qua e che mi rendono ebete mi racconta < Tu mi sei figlio e non puoi esimerti dall’ascoltare tua madre, dall’accettarne i suggerimenti o dall’assecondarne i desideri, le indicazioni, perché nessuno al mondo mai vuole – più e meglio di una madre – il bene dei figli, sempre e comunque…”.Dopo tale e tanta tremenda sorpresa sembrerebbe impossibile che le mie orecchie sapessero ancora ascoltare, il mio cervello seguire, ragionare ed invece, figlio di fronte alla madre, la ascolto attentamente ma non certo serenamente trafitto come sono dai lieti gorgheggi da gusto che provengono dalla mia camera da letto.”Io me ne sono accorta poco dopo che vi siete sposati che Rossana e Camillo… tu eri un qualsiasi neo-marito felice e innamorato, io una madre con una vita di esperienze alle spalle e il modo giusto di guardare, vedere, udire, capire la realtà, e con un ruolo primario, quello di salvaguardare e di difendere la tua famiglia, felicità, sentimenti, legami e quando sono stata certa che Camillo e Rossana erano amanti, ho ragionato, li ho indagati senza preconcetti, facili accuse o cattiveria, ma con amicizia, comprensione e complicità perché volevo la verità… Rossana ha subito onestamente ammesso che non avrebbe potuto fare a meno dell’uccello di Camillo, Camillo che non avrebbe potuto rinunciare alla figa di Rossana… in un appartamento di via Platone, un paio di volte la settimana… ho apprezzata la loro sincerità ma a quel punto dovevo prendere una decisione, ma oculata, vantaggiosa e giusta per tutti.Mi si prospettarono due soluzioni possibili : la rottura traumatica del vostro matrimonio o l’accettazione intelligente di un… “amante da famiglia”.Prima soluzione e sue conseguenze : avresti dovuto troncare i tuoi sentimenti radicati, negarti i tuoi sogni, soffrire pene infernali, caricarti dello shoch e dei conseguenti traumi da tanta subitanea delusione, saresti diventato argomento del giorno, avresti dovuto sopportare pietismi e frizzatine, saresti stato un cornuto di cui ridere, da deridere… Rossana sarebbe diventata la troia sparlata ed offesa del quartiere, il da tutti stimato Camillo il deprecato spaccafamiglie per alcuni, l’osannato scopa mogliputtane per altri e nessuno di voi tre sarebbe più stato considerato come tutti gli altri, “normale”, e chissà se avreste più potuto tornare indietro, dimenticare, cancellare veramente !Poteva esserci un’altra soluzione degna per tutti voi tre ?, e… anche per me ? mi presi il tempo giusto per ponderare bene, per non sbagliare niente, ma avevo anche fretta, la posta in gioco era pericolosa, allora feci la cosa che doveva essere fatta subito ordinai a Rossana e Camillo di “incontrarsi” qui, nel vostro letto e “con me in casa”, il “luogo e il modo” più sicuri e invulnerabili perché impellente ma anche determinante era evitare l’eventuale e deprecabile scoperta da parte di chicchessia della loro relazione.Mi obbedirono e così imparai subito ad apprezzare sempre più la qualità e la bellezza della loro relazione, cosa che mi aiutò molto a ragionare ed a prendere le ulteriori decisioni più logiche e giuste… sapevo che un’altra donna così “sole, ape e mosca bianca” non l’avresti incontrata, trovata, avuta più, allora anche se dall’altra parte della medaglia è anche un pò o tanto troia che fa ?… e poi – a ben pensarci – questa è la prova che anche a letto la tua Rossana è “una mosca bianca, sole ed ape”… un’altro pregio… no ?!Volli poi constatare se tal legame sessuale la induceva a negarti qualcosa, ad inquinare carattere e comportamenti, ad influire sui vostri legami ed invece – sempre più e meglio appagata da quel gran montone che è Camillo – diventava sempre più dolce, amabile, carezzevole e ti si dava subito con amore, trasporto, passione e gusto anche solo mezz’ora dopo che s’era fatta fare “in lungo ed in largo” da Camillo… segno che l’uccello di Camillo non sovrastava il tuo, che non ti stava rubando niente.La sua totale dedizione alla casa e alla famiglia è andata via-via ingigantendo proprio per merito del cazzo dell’amico e allora chi avrebbe dovuto rinunciare ? e perché ?… perderla ?, “buttarla via” ?, e chi l’avrebbe mai potuta sostituire, “cancellare” ?Camillo è il tuo miglior amico, con tanti pregi e con pochi, banali difetti, totalmente discreto, come amante di tua moglie è il vero ideale, fisico per come e per quanto te la monta e te la fa godere, morale per come le è fedele perché non ha e non vuole altre donne, per come ti è fedele perché non ha mai nemmen pensato di rubartela, vogliamo buttarlo perché venga poi raccolto da femmine indegne ?, ma lo sai che te la fa godere (e come è giusto che sia se la gode) tre volte la settimana per tre ore ogni volta ?, ma tre ore vere !, semza mai concedersi o concederle respiro !Per tutto ciò – caro figlio mio – che ti devo dire ?, a Rossana ti lega Amore, a Camillo Amicizia, sentimenti veri, importanti, grandi, irrinunciabili per tutti come per te !, “Amore Rossana ed Amicizia Camillo” hanno il diritto di essere come e quelli che sono e tu hai il dovere di… “amare il loro piacere” !Se ami Rossana la devi amare com’è tutta, mica puoi tagliarla a fette e tenerti quelle che ti piacciono buttando la fetta-puttana che hai scoperta oggi se sei vero amico di Camillo lo devi accettare tutto, anche a letto con tua moglie, sopratutto perché te la fa godere tantissimo e Rossana – per come si dedica a te, a vostra figlia, alla casa, a me – se lo merita ampiamente un “gran premio” come il cazzo di Camillo !… e se mi vuoi bene devi lodare tutto ciò che ho fatto e che ti ho appena detto perché sappi che io sono sempre e solo stata comunque protesa verso un solo traguardo : il tuo bene reale !, non quello fasullo, di facciata !Sto preservando il tuo ruolo nella società e la tua famiglia da tutti apprezzati dai possibili attacchi di smantellamento da parte di malelingue e “benpensanti”, delle istituzioni, del “comune senso del pudore”, difendendo la serietà, il buon nome, l’onestà, la saldezza del nostro nucleo famigliare, l’amicizia di Camillo, i sentimenti di ognuno chiudendo in casa nostra e mettendo nel tuo letto Camillo e tua moglie, sì, certo, ma c’era forse un’altra soluzione intelligente ?, non devastante ?… e adesso dì la verità a mamma tua, togli l’angoscia dal mio cuore, dimmi che son piaciuti subito e tanto anche a te guardarli, vederli e sentirli godere !… che ne hai goduto !… che ne godi !”.”Si” e “vedo” la figa di mia moglie che monta Camillo.”Dì la verità che son stata brava, che ho deciso giustamente, che merito il tuo riconoscimento !”.”Si !” e “vedo” il cazzo di Camillo che scopa la mia Rossana.”Senti come urlano il loro piacere ?!, senti come godono ?!”.”Si !” e li “vedo” pomparsi lussuriosamente.”Allora lasciali godere sempre e siine lieto !, lei è Rossana, la tua amata moglie, lui è Camillo, il tuo stimato amico, loro sono unici, più loro godono più tu… “devi” godere !”.”Si !” e non li vedo ma li sento godersi impudicamente.Automaticamente mi tocco l’uccello : è durissimo… “ne godo” ?…Mia madre “vede” : “Bravo, così si fà !” commenta con sollievo e decisione “vieni (e mi prende per mano), vieni a vedere” e mi traina con lei… senti che hanno cambiati i loro gemiti da gusto ?… è perché quel gran porcellone del tuo amico ha cambiato canale e te la sta inculando… sei proprio fortunato figlio mio, hai un “amico vero” che palpa, lecca, monta e incula tua moglie tre volte la settimana e per tre ore di fila, come merita una brava moglie : FOLLEMENTE !Per qualche attimo li spiamo dalla porta spalancata, per qualche attimo guardo e vedo una cosa che non mi ero nemmen sognata, un pistolone che incula mia moglie, “cosa” che io non ho mai fatta… ma mia madre non lo sa…”Ti suggerirei di non farti trovare qui quando smetteranno, verso le sei, come al solito, potrebbe essere una situazione un pò troppo imbarazzante, un impatto troppo immediato, inaspettato e traumatizzante per loro, non roviniamo tutto, la gioia, il piacere, l’amore, l’amicizia, sono così rari !… lo dirò loro a modo mio, come so io, sapranno che hai visto, sentito, che ti è piaciuto… perché ti è piaciuto vero ?, perché ne sei contento vero ?”.”Si !” e mi schiaffeggerei per aver confessata tal verità.”Sarà una inaspettata, incredibile ma piacevole novità per loro poi sarà tutto più facile per tutti !, grazie figlio mio !, non finirai mai di ringraziarmi e di ringraziarti, vedrai !”.Ci avviamo verso l’uscita inseguiti dai “canti” in onore del loro gusto sfrenato “diverso”, esco, respiro aria “nuova”, devo fermare l’auto in un posto appartato palpeggiarmi l’uccello, ho dentro gli occhi l’enorme anello del buco del culo di mia moglie impistolato dall’uccellone di Camillo… una scena allucinante, ma che “mi fa bene”, perché godo…Torno a casa alla solita ora, io “sono normale”, mia madre mi fà l’occhiolino, è tutta pimpante… mia moglie tende a non incontrare i miei occhi, avvampa ad ogni piè sospinto, si muove a testa bassa, mi serve la cena con mani tremanti, muta, io continuo “a vedere” il suo carneo bocciol del culo andare su e giù, comparire e scomparire fra le candide culatte mentre monta il grande pisellone di Camillo, continuo a sentire la sua vocetta ulular porcone, il vocione inneggiar troione e continuo a sbiancere ed a vedere l’incredibile : il buco del culo di mia moglie – che per me doveva essere vergine e restarlo per sempre – largo, profondo, lungo, grosso come il cazzo di Camillo che la incula e gode “così” ma quanto e come gode mia moglie a farsi inculare !, e continuo ad avere il cazzo duro.Mezzanotte, ci infiliamo tra le lenzuola, la mia mano scivola verso la figa di mia moglie che si scaglia contro di me, mi imprigiona in un abbraccio ferreo, aggredisce la mia con la sua bocca, allaccia la mia con la sua lingua e mi coinvolge in un bacione d’amore e di passione selvaggio, “lega” le cosce attorno ai miei fianchi, stampa una figa madida sul mio uccello durissimo, le nostre narici-mantici soffiano il fuoco della libidine, della voglia… una mia mano le palpa curiosa il buco del culo che cattura goloso il mio medio… la mia signora emette singulti di gioia, singhiozza, i suoi occhioni piangono lacrime vere, di piacere liberato, un piacere così grande che può esser creduto vero solo perché garantito dal pianto !, slacciamo lingue dolenti, bocche bollenti, “Ti amo tanto amore… grazie” mi alita sul volto, “Ti amo tanto amore… grazie” le soffio sul musetto impiastricciato dalle lacrime della felicità e le nostre bocche si fiondano in… “direzioni opposte”.I miei occhi si perdono nei meandri degli “argini” di una figa ancora gonfia per merito del pisello di Camillo e “bagnata” dalla sborra di entrambi, le mie nari inspirano odori misti, la mia lingua “assaggia” e gusta “sapori misti”, Rossana forza la sua gola con la “testa” del mio cazzo, i miei occhi si beano della casta dolcezza della plissettatura del carneo bocciolino inanellato in un nero “collier” di peletti così corti da sembrare pitturati… come può diventare così vasto, tanto profondo ?… annuso odori e lecco sapori allettanti, Rossana è gola profonda e ci scateniamo in un “quel numero” furibondo, ci scopiamo, godiamo, veniamo e finalmente la inculo con godibilissima violenza, ammiro con gli occhi e apprezzo con il cazzo un anellino diventato un largo, profondo, capiente, morbido anellone generoso donatore di un gusto davvero supremo e, per la prima volta ma meglio tardi che mai, sborro e stragodo nel culo della mia amata !”Grazie Rossana !… grazie Camillo !… grazie Mamma !”Ci abbandoniamo – felicemente stremati – su un fianco, il mio cazzo benché non più durissimo pulsa ancora dentro “anellone”, il mio petto, ventre e cosce sono la sua poltrona, le accarezzo le tette, le lecco gli orecchi e il collo, freme, trema, gode, muove, rotea e pompa con il culo con rara “sapienza” e impudicizia attorno e lungo il mio beato cazzo e la sua boccuccia “canta” lodi sperticate in onore del mio amore per lei, del suo per me… delle mie mani che le han palpato, della mia lingua che le ha leccato, del mio uccello che le ha fatto, della mia sborra che le ha lavato – finalmente ! – il buco del culo… e adesso ce l’ho di nuovo duro ed il “bravo” culo di mia moglie mi ricama l’uccello divinamente, che gusto !, come godo !, quanto godo !, godo doppio !, sia con l’uccello che lei mi sta “ricamando”, sia con gli occhi miei che la “guardano” mentre oggi Camillo la inculava e risborro nel culo di Rossana e so che non avevo mai goduto tanto prima d’ora.Siamo contrapposti, “affacciati” io sulla sua figa e “buco del” che offre – oscenamente scosciatissima – alla mia incantata visione e alle mie dolci carezze lei sul mio cazzo e palle.”Come avete cominciato tu e Camillo ?… posso chiedertelo ?”.”Certo che puoi !… giocando… per caso…”.”Sarebbe a dire ?!”.”Entrando nel suo negozio per fare quattro chiacchiere perditempo come siamo soliti fare tu, io o insieme, ogni tanto provavo dei modelli nuovi di scarpe… durante una prova che lui seguiva come al solito lo vidi ansimare, mi chiesi perché e trovai la risposta nel suo sguardo fisso fra le mie cosce un pò aperte e guardando nello specchio a terra che avevo davanti… le mini slip trasparenti che indossavo erano un pò arruffate e mi si potevan “contare” sia i peli che misurare il taglio della figa… chiusi le cosce con noncuranza, sbirciai la sua patta e… riaprii le cosce !, un pò per giocare, un pò perché la sua patta si faceva sempre più lunga e grossa e volevo vedere… “fin dove arrivava”… dopo quella prima volta non potei più fare a meno di… “giocare” e provavo i nuovi modelli di scarpe con le cosce sempre più spesso e meglio aperte e con mutandine sempre più mini e trasparenti perché anche la sua patta era sempre più “lunga e grossa” e un giorno provai senza mutande e allora lui – che era inginocchiato davanti a me – si abbassò lo zip di soppiatto, anche lui era senza boxer e me lo fece vedere bene, mi chiese di… “andarlo a trovare” il pomeriggio stesso in via Platone alle quattro ma io ero là un quarto d’ora prima e fu il mio primo tradimento da moglie, la mia prima sega, pompino, spagnola, sessantanove, la mia prima scopata con un cazzo diverso dal tuo da sposata… ti piace il mio racconto eh ?!… non negare sai, porcellone !, perché stai sempre più drizzando man-mano che ti racconto !”.”Siii, mi piaceee, godooo, continuaaa… seghe, pompini, leccate, scopateee ma allora non ti ha inculata subito, la prima volta !”.”Ma certo che mi ha inculata da subito e anche ben-bene !, cosa avrebbe mai dovuto aspettare ?”.”E… ti ha fatto male ?”.”E perché mai avrebbe dovuto farmi male ?”.”Ma… ma non eri vergine… “lì” ?!”.”Ma nooo, che bambinone che sei ancora… tu piuttosto, perché non mi hai mai inculata ?, non ti piace fare il culo ?”.”Mi piace eccome, una fissa, le ragazze che ho avute le ho inculate tutte !… ma tu sei mia moglie…”.”E ho un culo che non ti piace ?, che non ti tira ?”.”Mi piace e mi tira da morire… “ma tu sei mia moglie” !”.”E non devo essere inculata, mentre tutte le altre invece si !”.”Ti hanno inculata tutti i ragazzi che hai avuti ?”.”Le hai inculate tutte le ragazze che hai avute ?”.”Siii… le ho inculate tutteee… mamma che pompinooo…”.”Siii… mi hanno inculata tuttiiii… lecca figa-e-culooooo… vuoi che te li conti e raccontiiii ?… drizzi e godi di più a guardare, ad ascoltare o a fare ?… oddio con quanta passione mi palpi, mi lecchi, mi hai montata, e finalmente inculata e hai goduto staseraaa !”.”Fammi drizzare e godere di più, ancora di piùùù…”.”Siii amoreee, avevo sedici anniiioooo ed ho avuta la fortuna di conoscere un gran bell’uomo, un 48enne sicuro, colto, elegante, raffinato, serio, che mi ha conquistata con un sorriso, penetrata e fatta godere già solo con gli occhi che guardandomi mi disegnavano la bocca, le tette, la figa e quando mi stava dietro il culo… mi sono denudata, gli ho spalancate cosce e chiappe già alla sua prima carezza sulla mia guancia, nella sua garchonniere, accogliente e discreta, cazzo sempre duro e per pomeriggi interi (mentre le mie amiche dovevano accontentarsi di sbarbatelli insipidi e frettolosi) “a piccoli passi”, con tutta la sapienza e l’esperienza dell’età mi baciava, palpava, leccava, faceva godere anche l’anima, mi ha insegnato a fare le seghe, i pompini e le spagnole, ma ancora non prendevo la pillola e allora mi scopava, faceva godere, godeva e mi sborrava in mano, fra le tette, in bocca quando imparai a fare l’ingoio, fra le culatte dove indugiava a spennellarmi con la cappella e a giocare con il mio “buco del” ed io ne godevo rilassata, e un dì – come il medico che fa l’iniezione con un colpo secco ed inatteso e che quindi non senti nemmeno – mi ha sverginato il culo facendosi strada in esso con “l’unto” della sua sborra e mi ha inculata per la prima volta, ed io ne ho goduto da subito, poi ha insegnato al mio culo a, “ricamar” l’uccello… Dio come godo a raccontartelo e a farti godere anche “così”, solo parlando… poi ho incominciato a prendere la pillola e mi ha sverginata e ben istruita anche la figa… che gusto sentirti godere, hai un cazzo così duro fremi di un tal gusto che so che devo continuareeee”.”Siiiiiii… oooooooo… ancoraaaaa…”.”Poi – da uomo serio ed onesto qual’è – è sparito lasciandomi libera di essere me stessa fra ragazzi adatti alla mia età come per tutte e mi sono fatta il primo fidanzato ufficiale, poi il secondo ma prima di loro, durante, tra l’uno e l’altro e dopo mi sono fatto qualche flirt, molti “amici di una notte” e diverse “avventure””.”E tutti ti hanno pure inculata !”.”Siiiiiii… tuttiiiiiii… ooooo… godiii che godono…”.”Ma… mmmm-si-si-sii-siii ma hai detto “il mio primo tradimento da moglie”… e da mia fidanzata ?… siii… pompaaaa… oooo…”.”Da fidanzatala… aaaa, lecca-leccaaaaamiii, solo con un paio di maschi perché mi inculavano… io sono troppo femmina, io non posso essere di un solo maschio, io non posso stare senza prenderlo anche nel culo col quale ho imparato a godere carnalmente ancor prima che con la figa, io… io vorrei che tu e Camillo… mamma ci ha detto che oggi mi guardavi scopare Camillo, drizzavi e godevi… mamma ci ha detto che guardavi Camillo incularmi e lo avevi sempre più duro e godevi… e Camillo ed io a momenti sveniamo “per il piacere di averti fatto piacere”, ma io di più, per aver acquisita la certezza assoluta che mi ami con vero amore perché solo il vero amore gode del piacere, di qualsiasi piacere si procuri e procuri, provi e faccia provare la persona amata… e io ti adoro… ti amo e ti adoro ancor di più da quando – per la dimenticanza (sia benedetta !) di lavarmi più a fondo e meglio – mi hai leccata la figa bagnata e ti è piaciuta di più, hai drizzato di più, mi hai scopata di più, hai goduto di più, hai sborrato di più !, tesoro caro… allora ho deciso per il tuo maggior gusto e non mi sono più lavata e mi palpavi con particolare trasporto, mi leccavi con più ardore, mi scopavi con più voglia e godevi e sborravi con sempre maggior intensità e violenza… nel segreto profondo del tuo io sapevi che le mie mani avevano fatte seghe, che le mie tette avevano fatte spagnole, che la mia bocca aveva fatto pompini, che la mia figa si era fatto un cazzo, ma mi tenevi le mani con dolcezza, mi carezzavi le tette con trasporto, mi baciavi la bocca con tanto amore, mi leccavi la figa “bagnata” con sensualità e stanotte è e resterà la mia notte più bella, sì !, perché mi hai “zuccherato” il culo con la dolcezza dei tuoi occhi, mi hai palpato il culo con la levità delle tue mani, mi hai leccato il culo con la lussuria della tua lingua, mi hai fatto il culo con la voglia del tuo cazzo, hai goduto e mi hai sborrato nel culo con l’oscenità che gli è dovuta e si merita e ho goduto come la più indecente delle troie… e adesso ti confesso una mia voglia, che è anche la tua voglia e pure di Camillo, che ci guardi mentre io gli faccio una sega e lui mi fa un ditalino e tu godi… mentre io gli faccio un pompino, lui mi lecca figa e culo e tu godi, mentre mi monta o lo scopo e tu godi, mentre mi incula o gli ricamo l’uccello con il buco del culo e tu godi… mentre noi due sborriamo e tu sborri e mi baci… mi palpi, mi lecchi le tette, la figa e il culo “bagnati di fresco” e godi !… non farlo per caso o di nascosto, non accontentarti solo di sognarlo, ma facciamolo a letto, insieme, tutti e tre !”.”Siiiiiiiiiiiiiii…”.”Bacia con amore la bocca che oggi ha fatto tre pompini al tuo amico, due per farlo drizzare ben-bene e farsi scopare e inculare meglio, uno con l’ingoio per dissetarsi e farlo stragodere !”.”Siiiiiiii…”.”Bacia con amore le mani che oggi hanno palpeggiato, scappellato e segheggiato il bel cazzo del tuo amico !”.”Siiiiiiii…”.”Lecca con amore le tette che gli han fatto una gustosa spagnola e si sono fatte sborrare addosso !”.”Siiiiiiii…”.”Bacia e lecca con amore la mia figa scopata, goduta e fatta godere, bagnata, palpami, baciami e leccami con amore il culo, quel culo che il tuo amico mi ha fatto per tutti gli anni del nostro matrimonio e digli “grazie di cuore” perché facendomi godere “dove” tu non mi facevi godere ha colmata una tua lacuna, ha contribuito a rendermi felice perché sessualmente appagata “ovunque”, dagli un bacione e chiedigli scusa, e promettigli che ti rifarai !”.”Sii-siii-siii !” e la bacio, palpo, lecco tutta, la scopo e le sborro nella figa, la inculo e le sborro nel “buco del” !Ci addormentiamo che albeggia, non avevo mai scopata, inculata una donna così tante volte e così a lungo, non avevo mai goduto tanto, non avevo mai sborrato così copiosamente… ma lei è mia moglie…E’ la tarda mattinata del giorno dopo, mamma, canticchiante, è andata a fare la spesa, siamo seduti al tavolo di cucina uno di fronte all’altra a far colazione, sono ancora in pigiama, Rossana è invece già vestita : minigonna e camicetta, grembiulino da giovane massaia… qualcosa struscia la patta del mio pigiama… il piedino di Rossana, la fisso, mi fissa, ridiamo, le cade il cucchiaino, mi chino a raccoglierlo, la figa di mia moglie, che ffiga !… le cosce che s’allargano e si richiudono con garbata troiaggine… “così giocavo con Camillo, così guardava, ammirava, bramava la tua figa”… sposta verso l’orlo della sedia il culo “così gli facevo vedere, ammirare, desiderare il mio buco del culo”… il piedino, il racconto di Rossana, gli occhi di Camillo mi fanno colare il cervello, la voglia il pisello… un urlo, un balzo, la abbranco, le strappo di dosso il poco che ha, la sbatto sul tavolo facendo cadere e rompere le tazzine, la bacio, la palpo, la lecco ovunque, con ferocia, la stendo alla pecorina poggiandola al tavolo la monto con violenza, la “inculo” con ognuna delle dita di ambo le mani, l’una dopo l’altra, mi ha ben oliato il cazzo con la sborra del suo piacere, glie lo scaravento nel culo con veemenza, la inculo, godo pazzescamente, gode come una folle, “Oh, scusate” e la porta della cucina si richiude su mia madre, io sborro come un porco !, Rossana sborra come una troia !, urliamo gusto…Sabato sera, come al solito, come sempre, Camillo resta a cena con noi e dopo a chiacchierare e a guardare la TV fino a tardi, come se non fosse successo niente di niente !”Però ! è già mezzanotte e piove pure, meglio che mi incammini” fa Camillo guardando l’ora e alzandosi dal divano.”Per andare dove ?” gli chiedo.”Ma… a casa !” mi ribatte.”Affrontare pioggia e solitudine di sabato sera sarebbe condannabile delitto… vero cara ?” gli rispondo con l’assenso di Rossana.”E allora ?!… cosa vuoi dire ?”.”Che resti da noi… che tu vieni a letto CON NOI !” lo sconvolgo.”Buona notte !” ci augura mamma avviandosi verso la sua stanza.Camillo resta e viene a letto con noi.A letto vivo una serie di emozioni tra le più forti della mia vita.Che guardo Rossana nuda, a letto, tutte le notti, sono nove anni.Con Camillo siamo amici dalla lontana infanzia e lo avrò visto nudo centinaia di volte.Non l’avevo mai guardata come stasera, le gran belle tettone, due simmetriche montagnole sormontate da irti capezzoli, la gran bella figa aperta dalla quale spunta qualche lacrimuccia di umori di voglia, il gran bel culo con al centro la graziosa rosellina di nero cerchiata, non l’avevo mai guardato come stasera “a letto nel mio letto”, il cazzo gli si sta lentamente allungando, ingrossando, indurendo.”Posso dare la precedenza all’ospite ?” sussurra, chiede Rossana, “Come è giusto che sia !” le rispondo e “Grazie !” mi dice la mogliettina dandomi un bacio sulla bocca, si rigira sul letto mettendo la testa dove aveva la figa e la figa dove aveva la testa, scavalca Camillo, gli ferma figa e “buco del” a tiro di lingua, gli posa le tette fra i peli, con una manina gli circuisce la borsa, con l’altra gli abbranca il cazzo, gle lo scappella, se lo punta ad un centimetro dalla lingua che comincia a volteggiare sulla “bocca verticale” della “rosea” sempre più tesa… mi guarda, la imbocca, sprofonda fin quasi a “mangiare” tutto un cazzone sempre più duro retrocede… lo “lucida” con la saliva, se lo stappa di bocca, avvicina il musetto al mio volto, la sua bocca alla mia, poggia le sue labbra alle mie, cattura la mia con la sua lingua e le fa un breve, gustosissimo pompino !”Grazie” e mi sorride beata, soddisfatta, frizzante, si dedica con mani, tette, bocca e linguetta all’uccello di Camillo che “vado a vedere” come palpa e lecca la figa e il culo a mia moglie… eeeh sì, lo fa proprio “come si deve”, con mestiere e passione vere, e mi da tanto, tanto piacere guardare come le solca e “strapazza” la vagina, il grilletto, le piccole e le grandi labbra, il buco del culo e mi fiondo e piego di qua e di là perché voglio guardarle bene tutte e due “le scene” e godermele mentre mi faccio una sega “tremenda” !Ed è con una emozione ancor più tremenda, partecipata e gustata in tutte le sue sequenze che guardo la bocca della mia cara metà “liberare” alla vista il gran cazzone di Camillo di una grossezza, lunghezza e durezza che mi abbagliano, la mia mogliettina vede che la approvo e mi bacia sulla bocca, “si mette sotto”, si tira le ginocchia in bocca, è a cosce e figa oscenamente spalancate ed io “vado a vedere” l’uccello di Camillo avvicinarsi sempre più “minaccioso” alla gnoccona in bramosa attesa, le manine della mia lei lo avvolgono e guidano la cappella a strusciarsi lungo la ferita e sul grilletto poi lo improntano nella vagina, “si tolgono di mezzo” e mi incanto a guardare la lenta discesa e scomparsa del cazzo di Camillo nella figa di mia moglie, il posarsi della borsa di Camillo sul buco del culo di mia moglie e non mi metto a gridare di vero piacere per educazione, che gran gusto provo a guardarli scoparsi e godere, sentirli “insultarsi” e godere, ascoltarli incitarmi “a godere di e con loro” guardandoli, ammirandoli, approvandoli. I loro moti diventano scomposti, furiosi, come la straziante sega che mi sto facendo, esorto la figona della mia donna a farlo godere di più, comando al cazzone del mio amico di farla godere di più, da egoista, per godere io di più ! e loro obbediscono “troia !” le sibila, “porco !” gli rinfaccia, “puttanona !” la invoca, “maiale !” gli ringhia e Camillo scaglia una lunga serie di fiotti di sborra nella oscenissima figa del mio tesoro con poderose uccellate contrate da furibonde figate, io sborro nel vuoto con piacere forsennato, tutti e tre ci godiamo un orgasmo supremo.E dopo – quando la incula – è la reale “fine del mondo” del gusto !Lo volevo io, lo voleva mia moglie, lo voleva Camillo : “abbiamo”.”Profumi misti, sapori misti” delizie delle mie nari, della mia bocca, della mia lingua, di quelle del mio caro amico e di quelle della mia amata mogliettina, tutti i grovigli possibili e immaginabili “a tre”, il cazzo di Camillo e la figa di Rossana, il culo di Rossana ed il mio cazzo, il cazzo dell’amico e il culo di mia moglie, la figa di mia moglie ed il mio cazzo producono una colla speciale, che ci salda : per sempre.Rossana, da sopra, fa un pompino a me, io, da sotto, lecco la gnocca di Rossana, Camillo, da dietro, incula Rossana.Poi Camillo vuole il mio posto ed io – per vendicarmi – mi prendo il suo.Rossana, da sopra, monta e si fa scopare da Camillo, io, da dietro, le lecco il culo e si fa giorno…E sono felice di dovere dei “grazie” a tutti : a quella previdente, lungimirante ruffiana di mia madre, a quella splendida puttana che è mia moglie, a quel gran porcellone che è il mio amico, a me stesso, perché adesso so di essere RICCO, perché adesso ho l’Amore, l’Amicizia e il “buco del” della mia cara metà, “tre gioielli che non hanno prezzo” !Qui finisce un racconto “impossibile”, impossibile perché “creato” dal genio di una madre “un pò” ruffiana, ma che la sa lunga.”La realtà romanzesca”.Ma qui “non finisce” il gustoso intreccio : Io + Rossana + Camillo.Racconto di Orazio – sbronzo, stravolto, in cerca di indulgente comprensione e della liberazione “ad essere così” – fatto a Babele il 12, 05, 03
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