Vi sarete chiesti chi è quella madre snaturata che si scopa il figlio e avete ragione, presa dall’agitazione di confessarvi il mio rapporto incestuoso, non ho avuto neanche la delicatezza di presentarmi, a dire il vero non sono stata neanche troppo sincera nei vostri confronti. Mi chiamo Matilde, figlia di genitori separati da quando ero piccolissima, dividendomi tra loro e tra l’Italia e l’Olanda perché il papà è nativo d’Amsterdam e proprio da lui ho ricevuto un’educazione molto aperta, quando in estate vivevo in quel magnifico paese. Sono una donna di trentasette anni, non molto alta, bionda con i capelli lunghi che scendono sulle spalle e due grandi occhi chiari. Penso di avere un bel corpicino visti i complimenti che ricevo, un seno abbondante che riempie un reggiseno di una quinta misura, strabuzzando al di fuori ma troppo piccolo per una sesta, di cui vado molto orgogliosa, soprattutto quando mi sento gli sguardi che lo divorano con occhi pieni di desiderio, sono esibizionista e mi eccita molto sentirmi ammirata. In tanti hanno affermato che il mio sederino è un vero capolavoro, alto, sodo, e che lo so dimenare molto bene, un corpicino da scoprire e qualcuno dice meritevole di caldissime carezze. Nel momento in cui rimasi incinta, ho odiato gli uomini con tutta me stessa riversando le mie attenzioni solo sulle donne, scoprendomi lesbica o pensando di esserlo. Mi piace andare in cerca di fica e conquistare donne bellissime, per ogni slinguazzata che ricevo ho un trofeo da esibire, con loro mi sono comportata come fanno spesso molti uomini e questo forse il mio modo di vendicarmi, ma poi mi trasformo in una donna tutta da accarezzare, da baciare e provo piacere nell’essere coccolata. Mi è capitato di portare qualcuna di loro a casa, ed Enrico in età per capire cosa succedesse la notte quando andavamo a letto insieme, l’ho sorpreso diverse volte mentre acquattato osservava le nostre effusioni, come senza essere vista, trovarlo a masturbarsi odorando le mie mutandine, prese dalla cesta dei panni sporchi. Mi eccitava sapere che mi spiasse, e mi desiderasse, inconsciamente ora che ci penso, l’ho spesso provocato mostrandomi a lui, girando seminuda per la casa, offrendomi ai suoi sguardi maliziosi ormai da uomo voglioso. Ogni occasione, quando poteva era buona per sfiorarmi i seni, il sedere e cercava il contatto anche strusciandosi e spingendomi il bacino sulle natiche e delle volte ho sentito l’erezione tra le chiappe. Non mi sono mai sottratta a quelle insane effusioni e non l’ho mai rimproverato, pensando che le sue pulsioni sessuali dovute alla giovane età, sarebbero finite con la crescita e non volevo in qualche modo umiliarlo. Col mio scriteriato comportamento, lo spingevo a comportarsi spudoratamente nei miei confronti e non penso che tutte le volte che lo trovavo a masturbarsi fosse del tutto involontario da parte sua, ma studiato per farsi vedere. Non subivo le sue attenzioni, anche io provavo un irrefrenabile e travolgente desiderio di un rapporto sessuale, ma l’orrore dell’incesto, frenava il calore che provavo quando si avvicinava e allungava le mani sul mio corpo, quando quella sera l’ho sorpreso tutto nudo a segarsi ero cotta dal desiderio per un uomo e anche se era mio figlio, non ci ho trovato niente di male a menarglielo un po’, il suo cazzone mi attizzava come mai mi era capitato ma speravo in qualcosa di più travolgente, un rapporto completo, (già sapete cosa avvenne qualche giorno dopo). Non ricordo altri contatti con un uomo se non con quel figlio di puttana che mi ha ingravidato e proprio Enrico, mi ha fatto riscoprire quanto fosse piacevole pigliare il cazzo. Dopo tre anni vado ancora a letto con lui e sono soddisfatta delle stupende ingroppate che da vero stallone riserva alla sua mamma. Per lui sono tutto, la mamma, l’amante, la sua puttana, concedendomi completamente e cercando di soddisfare tutti i suoi desideri e le sue fantasie. Più volte mi ha fatto capire di gradire delle esperienze trasgressive e che un’atra donna nel nostro letto lo avrebbe notevolmente eccitato, ho sempre nicchiato, assicurandogli che in quel momento non avevo un’amante anche se era un’esperienza che avrei fatto volentieri, ma non volevo per paura che mi considerasse troppo troia. Ho detto nostro letto perché si fermava spesso a dormire con me, a dire la verità si dormiva poco e si passavano nottate di fuoco, era la nostra alcova dove la fantasia ci faceva provare accoppiamenti da kamasutra stimolandoci e regalandoci orgasmi favolosi. Da poco in camera sua ho trovato una rivista pornografica, che ho iniziato a sfogliare, le immagini che vedevo, iniziavano ad eccitarmi e non vi nascondo che mi sono trovata completamente bagnata e col dito ho iniziato a stimolare il clitoride, quando leggendo tra gli annunci uno ha colpito la mia attenzione e mi ha particolarmente incuriosito. Una mamma confessava il suo rapporto incestuoso con il figlio affermando che lui si era innamorato follemente, tanto da non desiderare nessuna donna tranne lei, per questo cercava un’altra coppia mamma figlio con cui praticare lo scambio per dare al suo ragazzo nuovi stimoli e soprattutto altre donne, per distoglierlo da quella fissazione, alla fine un indirizzo e-mail e uno di casella postale, un puro caso, ma la città era la stessa dove abitavo con Enrico. Per mia fortuna Enrico aveva altre donne e da quel punto di vista non mi preoccupava, sessualmente aveva un seguito anche senza la sua mamma. Pensavo ad una burla di qualche lettore depravato, in vena di scherzi, ma bruciavo dalla curiosità sino a quando ho riposto alla sua casella di posta elettronica. Iniziammo a scriverci, avevamo una corrispondenza regolare di tutti i giorni, e da quello che diceva avevo capito che non era una burla, era proprio una mamma che scopava con il figlio, piccole sottigliezze ma che solo chi vive realmente una situazione del genere può decifrare e percepirne la veridicità delle sue parole. Siamo diventate due ottime amiche, confidandoci e scambiandoci suggerimenti su come affrontare il rapporto con i nostri figli, tutte e due eravamo felici di scoparceli, senza rinnegare l’esperienza che avremmo rifatto. Anna, ma questo è solo un nome di fantasia, aveva solo qualche anno più di me, una quarantenne felicemente sposata da vent’anni con il vizietto di scopare con Claudio, l’unico figlio, un ragazzone diciottenne cui amorevolmente si era concessa, insegnandogli tutto quello che una donna desidera ricevere per raggiungere l’orgasmo. Dopo un mese dei nostri figli sapevamo tutto e i loro gusti erano molto diversi, solo una cosa accomunava i due ragazzi, i tacchi a spillo, le autoreggenti rigorosamente nere, per non parlare di microscopici perizomi che volevano portassimo sempre, a Claudio piaceva il folto pelo che ricopriva la fica d’Anna, mentre Enrico mi voleva ben depilata, l’uno prediligeva la sodomia, l’altro sfondarle la fica mettendola a pecora e urlare l’orgasmo dandogli possenti manate sulle natiche. Sentivo il desiderio di conoscerla, e dopo un primo scambio di fotografie, è stato inevitabile chiederci un incontro, fissandoci un appuntamento al quale non saremmo mancate. Anna di persona era più bella delle immagini che mi aveva inviato, una gran gnocca che mi sarei portata volentieri a letto. Poco più alta di me, capelli lunghi, lisci, di un bel nero corvino, occhi verdi dal taglio orientale, dallo sguardo intenso, magnetico. I suoi seni più piccoli dei miei ma sempre di generose dimensioni, riempivano la sua camicetta, mostrando due globi di pregiata fattura, sporgendo fieri dal profondo della scollatura, tenendo slacciati tre bottoni. Mi sono incantata ad osservarla, guardandola dritta negli occhi, la sua voce, calda, suadente, la rendeva incantevole, una donna affascinante e sfacciatamente n’ammiravo il corpo e lei mi sorrideva compiaciuta. La desideravo, mi sarei avvinghiata per stringerla tra le braccia, baciarla e sentire il calore del suo corpo, sapeva della mia bisessualità, c’eravamo confessate proprio tutto, lei invece era etero ma con la donna giusta, mi assicurò che si sarebbe lasciata andare ad affettuose effusioni, un’esperienza che alla fine desiderava fare. Abbiamo chiacchierato per più di due ore, sedute al tavolino di un bar, sorseggiando una cioccolata e di Claudio nessun accenno, ero timorosa che mi chiedesse lo scambio di coppia, non sapevo come avrebbe reagito mio figlio e soprattutto non sapevo se desiderassi partecipare ad un’orgia tra mamme e figli, ma quel discorso, ora che ci conoscevamo personalmente sapevo che si sarebbe presentato molto presto. Ci siamo lasciate da buone amiche col proposito di rivederci e passare qualche ora insieme per conoscerci meglio. La sera ho raccontato ad Enrico dell’annuncio che avevo letto e della strana richiesta, del mio contatto con Anna e soprattutto dell’incontro appena avuto. Da lui solo poche parole, voleva un’esperienza nuova e trasgressiva. Mamma è fantastico a quando l’incontro, è bella Anna? Ci sono rimasta male pur sapendo quali erano le sue fantasie e pensavo che non mi avrebbe mai chiesto realmente un incontro dal sapore orgiastico, mi sentivo tradita ed umiliata da tanta sfacciataggine. Dalle mie labbra uscirono timidamente due parole, è bellissima. Come previsto qualche giorno dopo, Anna si fece avanti e mi chiese un incontro a quattro, mi fece presente che non poteva ospitarci, perché il marito aveva un lavoro autonomo e sarebbe potuto rientrare in qualsiasi momento, sono stata felice di ospitarli per trovarci nel primo pomeriggio del giorno dopo. Claudio era un bel ragazzone, alto non meno di un metro e ottanta, molto timido, evitava di guardarmi e arrossiva quando il nostro sguardo si incrociava, il suo volto era come un libro aperto, e dalle sue espressioni trasparivano sentimenti contrastanti, guardava Anna e affiorava prepotente la gelosia che avrebbe provato nel vederla tra le braccia d’Enrico, dall’altra si vedeva l’eccitazione, gli piacevo e i suoi occhi brillavano quando riusciva a guardarmi, sapendo che mi avrebbe avuto poco dopo. Il fatto che eravamo in quattro non aveva intimidito Enrico che aveva iniziato a limonare con Anna facendola accomodare sulle sue ginocchia, iniziava a baciarla sul collo, a mordicchiarle il lobo dell’orecchio e cercare le sue belle labbra carnose, baciandosi lingua contro lingua, mentre con la mano frugava sotto la gonna. Claudio con occhi smarriti, osservava la mamma che a cosce aperte si faceva accarezzare lasciando sentire i suoi primi sospiri di piacere. Scalzato il bordo delle mutandine, Enrico le frugava la fighetta che si allargava sotto la pressione delle sue dita, spingendone un paio completamente dentro sino alle nocche, muovendole lentamente avanti e indietro. Mi sono avvicinata a Claudio strusciandomi col sedere, ho sentito la sua prepotente erezione spingere tra le natiche. Mi sono levata la maglietta e ho accompagnato le sue mani sui seni scoperti, non portavo il reggiseno, si è avvinghiato alle poppe gonfie d’eccitazione, palpandole con vigore, ballavano quando mi strizzava e tirava i capezzoli, già turgidi e duri, una tortura che mi faceva mugolare con urletta d’intenso piacere, ormai grondavo come una fontana, gli umori mi colavano bagnandomi le cosce. Mi ha levato la gonna, mi ha sfilato il perizoma lentamente, osservando la mia fica priva di peli emi ha baciato il pube liscio e vellutato, aveva perso la timidezza e le sue mani ora, si muovevano sul mio corpo. Mi ha sospinto sul divano, divaricandomi le gambe e si è tuffato con il viso tra le cosce per gustarsi la fichetta, la sua lingua rasposa si insinuava tra le labbra carnose della mia bagnatissima fica, andava avanti e indietro soffermandosi sul clitoride che succhiava e mordicchiava, per finire sul buchetto del culo che cedeva ai colpetti della sua lingua, riuscendo a penetrarmi come se fosse un cazzetto. Qualche attimo dopo eravamo tutti e quattro nudi e i nostri corpi intrecciati si davano reciproco piacere. Claudio guardava, ma con minore attenzione, le evoluzioni della bellissima Anna, che china su Enrico, si era impossessata del suo cazzo, infilandoselo in bocca. Iniziò a leccargli avidamente la cappella, poi l’asta e, infine, se l’ho ficcò completamente in bocca, spingendoselo in gola, lo ciucciava ingorda, ed Enrico, sospirava di piacere quando sentiva la lingua roteare sulla cappella e passare e ripassare lungo il cazzo sino ai coglioni che si infilava in bocca risucchiandoli dolcemente e facendogli sentire i denti sullo scroto in un tenerissimo mordicchiare, vedevo l’incavarsi delle sue guance quando lo succhiava. Il cazzo di Claudio era grosso, un bel bastone nodoso che ho voluto assaggiare, sentivo il sapore del suo seme e fremeva stimolato dal mio sapiente succhiare, lo spompinavo con passione. Mi teneva per la testa e affondava scopandomi in bocca, mi toglieva il respiro, mi affogava quando premeva sulla gola, ma era tremendamente eccitante. Anna messa a quattro zampe, si stava facendo scopare, vedevo le sue mammelle ballare dalle poderose spinte che riceveva, lentamente ma inesorabile, Enrico glielo spingeva sino al collo dell’utero. La teneva per i fianchi, dando il ritmo ad una stupenda cavalcata, facendola gemere e contorcersi dal piacere. Stavo portando Claudio all’orgasmo, ma morivo dal desiderio e non volevo che mi riempisse subito la bocca di sborra, non mi ero resa conto di essere così eccitata che gli sono saltata addosso, sbattendolo sul tappeto e salendoci sopra, a cavalcioni, ho preso il suo cazzo nodoso e l’ho portato all’ingresso della figa, con un colpo secco mi ha penetrato sino in fondo, iniziando a muoversi dentro di me. Lo aiutavo muovendomi col bacino mandandolo avanti e indietro, cercando di seguire il suo ritmo, contraevo i muscoli della vagina, stringendolo in una caldissima morsa che dava piacere ad entrambi. Il suo grosso cazzo mi riempiva, lo sentivo sino in gola, si muoveva freneticamente con l’irruenza di un toro. Si è tirato fuori della figa, si è appoggiato al buchetto del culo e mi ha penetrato molto lentamente, per fermarsi solo quando le palle si sono appoggiate alle natiche. Il mio culetto abituato alla sodomia godeva del suo palo che mi stava inculando con forza, per poi ripassare alla gnocca. Come un cazzo impazzito, entrava e usciva freneticamente dai miei buchetti, un paio di pompate nel culo, e altrettante nella figa, mi faceva saltare dal piacere. Ho raggiunto subito l’orgasmo e lui continuava a pomparmi animalescamente, lasciandomi senza fiato tremavo in preda alle convulsioni e proprio in quel momento, Enrico si è appoggiato al culo e l’ha spinto dentro senza tanti complimenti, ero abituata al suo modo d’incularmi ma ne avevo due dentro di me, sembrava mi squartassero ma dal piacere intenso gridavo e non sapevo se stavo godendo dalla fica o dal culo e ne avrei voluto un terzo in bocca. Vicino a me c’era Anna seduta sul divano a cosce aperte, si masturbava ferocemente, agitando il dito sul clitoride, avendo cura di inumidirlo infilandoselo in bocca, mi sono chinata su di lei pigliando il clitoride tra le labbra, la lingua lo solleticava lentamente e succhiavo, ha spalancato oscenamente le gambe lasciandosi andare alle mie attenzioni. Ho sentito crescere il clitoride nella mia bocca, sembrava un cazzetto in tiro e gli facevo un bel pompino, la sua fica bagnatissima grondava e ha goduto sulla mia bocca bagnandomi completamente. La mia lingua faceva zuppetta nei suoi umori, bevevo aspirando il dolcissimo nettere che colava copioso, lei si agitava si contorceva dal piacere, gemeva e mi teneva la testa, spingendola sulla sua bellissima gnocca. Con le dita ho cercato la sua fica e le ho infilate dentro sparandogli un furioso ditalino, ero profondamente eccitata da quei due pezzi di carne che mi stavano pigliando. Avevano trovato il ritmo e quando uno usciva, l’altro lo spingeva dentro sino alle palle sentendole sbattere contro le natiche e i loro cazzi scivolavano facilmente per come ero bagnata. Sentivo i due cazzi attraverso la sottile parete che separa il culo dalla vagina, dilatata e piena godevo come una vacca in calore, sino a quando con urla bestiali si sono svuotati contemporaneamente dentro di me. Ho imboccato il cazzo ancora gocciolante d’Enrico, pieno di sbrorra e ricco dei miei umori anali, anche Anna ripuliva la mazza di Claudio assaporando mischiato allo sperma, il mio miele che abbondante lo aveva infradiciato. I loro cazzi erano sempre in tiro ed Anna che aveva sempre sognato una doppietta, a chiesto loro di essere riempita contemporaneamente davanti e dietro. Enrico si è sdraiato sul tappeto e Anna si è messa a cavalcioni su di lui, ho voluto che gli desse le spalle, si è calata lentamente sulla grossa nerchia che ha forzato lo sfintere anale entrando completamente nel suo budello. Claudio incredulo guardava la mamma pigliarlo nel culo ma gli si è posto davanti puntando il palo tra le sue cosce, in un sol colpo, affondava penetrandola. Ora Anna urlava, ho visto le lacrime solcargli il volto, ma non era dolore ma puro piacere, li incitava ad essere sfondata, a spingere i loro cazzi sino in fondo, delirio, convulsioni, un orgasmo senza fine, che la facevano rantolare, il godimento si era impossessato di lei nella sua prima abbuffata di cazzi. Mi sono appoggiata cavalcando la faccia di Anna, mettendogli la mia figa piena di sborra e umori, direttamente sulla bocca. Leccava aspirando tutto divinamente, mi succhiava con forza e la sua lingua raccoglieva lo sperma che colava dai miei buchetti muovendosi famelicamente dall’uno all’altro, era molto brava e continuavo a eruttare sbroda sulla bocca, beveva senza rifiutarmi, erano caduti i limiti che la bloccavano. Claudio ed Enrico Dopo un’interminabile cavalcata si sono scaricati dentro il suo corpo e come era successo poco prima ci siamo infilati i loro cazzi in bocca, ma questa volta li abbiamo spompinati a lungo sino a farli venire, il primo schizzo arrivò dritto in gola, gli altri ci ricoprirono di borra la lingua, la faccia sino ai capelli. Con Anna ci siamo tolte lo sperma a vicenda leccandoci teneramente, ci siamo abbracciate e finalmente ci siamo baciate con le lingue che frullavano una nella bocca dell’altra. Non avevo mai preso due cazzi in simultanea e vi garantisco che è un’esperienza divina, i ripetuti orgasmi, mi avevano acceso la libidine, mi consideravo una grande troia ma non avevo mai goduto in modo così intenso che sicuramente ci sarebbe stato un seguito tra noi quattro e con Anna ormai libera da ogni tabù, il nostro rapporto sarebbe stato più intenso ed eccitante.
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