Bruno non era mai stato felice prima di allora. Figlio unico era stato viziato dal padre per compensare il fatto che il lavoro lo teneva quasi sempre lontano da casa. Cresciuto dalle bambinaie perché sua madre doveva dedicarsi al suo grande amore, la pittura, pur non essendo capace nemmeno di imbrattare una tela. Era cresciuto senza stimoli, senza amici., a 19 anni era un ottimo studente, con un fisico da potenziale atleta ma senza aver mai fatto nemmeno una corsa, flaccido e grassottello malgrado i suoi 185 cm. Tutto era cambiato con l’arrivo di Francesca. Sulle prime Bruno non ci aveva fatto particolarmente caso, una compagna come le altre, ma Francesca aveva un carattere estroverso e socievole, amava ridere e giocare con tutti e non aveva fatto eccezione per Bruno. Per la prima volta nella vita di Bruno una ragazza sembrava interessarsi di lui e senza nemmeno accorgersene si ritrovò innamorato. Francesca era una cosina deliziosa, alta poco meno di un metro e settanta, magrolina ma con le curve giuste la punto giusto. Un caschetto sbarazzino di capelli castano chiaro ed un viso allegro e sorridente. Ben presto ai suoi occhi divenne la più bella ragazza del mondo. Il primo bacio per Bruno fu l’esperienza più esaltante della sua vita…. A scuola dove trattenersi per non alzarsi dal banco e raggiungerla per baciarla davanti a tutti. Francesca sembrava ricambiare i suoi stessi sentimenti… non appena poteva lo raggiungeva e passavano ore a coccolarsi… insieme divennero più audaci e Bruno provò nuovamente la più esaltante sensazione della sua vita perso con il viso tra le gambe di Francesca con i sensi sopraffatti dal suo profondo profumo di donna eccitata con i timpani perforati dal piacevolissimo suono dei suoi gemiti di piacere. Era l’ultimo anno…. A Luglio vi sarebbero stati gli esami e la classe a Maggio organizzò una gita scolastica a Venezia. Sin dal primo giorno Bruno non ebbe che un pensiero… trasformare quella gita in una romantica fuga d’amore. Non aveva intenzione di scappare realmente… ma aveva veramente intenzione di sfuggire da quel mondo che lo aveva oppresso per tanti anni.. La mattina prima di partire preparò la valigia stando ben attento a non dimenticare nulla… ed in particolare una cosa che per lui rappresentava l’apice di quanto aveva faticosamente preparato.Durante il viaggio si sentiva soddisfatto, insolitamente prese parte ai canti ed ai giochi . Quando giunsero a Venezia s’impose di non bruciare le tappe e di seguire rigorosamente il suo piano. Lasciò quindi passare la prima notte ed anche la mattina successiva… solo nel tardo pomeriggio iniziò ad attuare il suo piano “Scusami Francesca… ma qui a Venezia vivono dei lontani parenti di mio padre… mio padre mi ha fatto promettere che sarei andato a trovarli…” disse e gli pianse il cuore nel vedere l’espressione imbronciata di Francesca mentre gli diceva “E mi lasci qui sola… questo doveva essere il nostro viaggio….” Sopraffatto d’amore la baciò teneramente “Mi farò perdonare… tornerò per cena anzi ti porterò fuori a cena che ne dici???” “Mi porterai anche un ricordino di Venezia???” rispose lei ancora imbronciata. Bruno sorrise sinceramente felice, ogni volta per lui comperare un regalo per Francesca era una gioia… e sapeva di averne in serbo uno speciale per quell’occasione, “Puoi starne certa….” Lei l’abbracciò e baciò nuovamente sorridente, anche solo l’idea di un regalo faceva sempre quell’effetto su Francesca…. Quanto ti ci vorrà?” domandò “Tornerò verso le 19….” Disse Bruno “Torna presto….” rispose lei e si allontanò per raggiungere gli altri salutandolo con la mano. Con il cuore tra le nuvole Bruno si allontanò fischiettando e, seguendo il suo piano, passò prima a prenotare la cena nel migliore ristorante della città, poi una suite nel più lussuoso Hotel. Il tutto richiese meno tempo di quanto avesse previsto così verso le 18 fu di ritorno in albergo. Seguendo il programma prefissato gli altri erano ancora a visitare uno dei tanti musei e Bruno euforico si sedette nel bar ed ordinò una birra. Stava sorseggiando la birra quando di sfuggita notò Francesca… era già entrata nell’atrio e si infilò direttamente nell’ascensore. Bruno pensò subito che avesse lasciato la compagnia per prepararsi alla cena di quella sera… pagò il conto ed a sua volta si mosse per raggiungerla e farle una sorpresa…… Giunse davanti all’ascensore e pigiò il tasto di chiamata mentre ancora stava salendo. Fissò il quadro che indicava i piani… 2…3…4. Un’espressione stupita si dipinse sul suo viso. La stanza di Francesca, come quella di tutte le altre ragazze era al terzo piano… al quarto stavano i professori mentre al quinto vi erano i ragazzi…. L’ascensore si fermò al quinto piano.“Sarà salita per vedere se ero già rientrato…” si disse Bruno. Poco dopo, le porte dell’ascensore si aprirono e lui salì premendo il tasto n. 5. Il corridoio era deserto e non vi era traccia di Francesca. Bruno fissò incredulo la porta della sua stanza la numero 52… iniziò a muoversi raggiunse la porta e verificò che fosse chiusa. Lo era e di Francesca ancora nessuna traccia….lentamente si mosse di nuovo nel corridoio sino a che all’improvviso si arrestò davanti alla stanza n. 59. Da dietro la porta giungevano voci concitate anche se non riusciva a capire che cosa dicessero. Si avvicinò “Cristo ma dovevi mandarlo a fanculo il Mandelli …” sentì dire dalla ben nota voce di Gigi “Gigi Santelli era il ragazzo più bello della classe…una speranza del nuoto giovanile… “… non volevo dare nell’occhio….” Bruno riconobbe la voce di Francesca “Cristo mi avevi promesso che avremmo fatto una scopata come si deve… ed invece così sarà una sveltina…” il cuore di bruno parve fermarsi….”…se continui a rompere te lo succhio e basta….” Sentì rispondere da Francesca “…ahhh si cazzo… che bocca fantastica hai Francesca…. quanto odio Bruno….” Esclamò Gigi e la frase rimbombò nella testa di Bruno come lo sparo di un cannone “Lascia stare Bruno…. è così tenero….” Ridacchiò Francesca “Ed invece io sono duro,…… è per questo che ti piaccio vero??? Lui per i soldi e per tutti i ragli che ti fa ed io per il cazzo…..” Francesca non rispose se non con dei mugolii soffocati che, Bruno lo sapeva bene, emetteva sempre mentre cercava di affondarsi il più possibile il cazzo in gola….. “Non mi farai godere troietta… adesso ti scopo…..” ruggì Gigi. Il gemito successivo di Francesca disse a Bruno che aveva mantenuto la parola. “Ti scopa così Bruno????” le domandò lui. Francesca rise “Lui non mi scopa… è convinto che sia vergine… si limita ad accarezzarmi ed a leccarmi….” Gigi si unì alla sua risata “Ti crede vergine??? ma se non lo sei nemmeno nel culo !!!! Anzi voglio darti una ripassata a che li dietro…. così posso fare a meno del preservativo….. ” Subito dopo da dietro la porta Bruno percepì il gemito soffocato di Francesca “Porco…….. Dio quanto mi piace il tuo cazzo….”. Barcollando si allontanò con una mano nella tasca stringendo freneticamente la confezione nella quale riposava il prezioso anello di diamanti che le aveva comperato per quella sera… la sera in cui aveva pensato di chiederle di sposarlo…… Lo trovarono molte ore dopo… i professori e gli alunni si erano divisi in piccoli gruppi per setacciare la città ed a trovarlo furono la professoressa Palmieri ed alcuni studenti. “Ma dove ti eri cacciato… è successo qualche cosa…” domandarono tutti dando sfogo all’ansia accumulata in quelle ore “Ma lasciatemi in pace e vedete di andare a fare in culo…” rispose Bruno decisamente ubriaco. La professoressa Palmieri intervenne “Va bene ragazzi… non vi preoccupate…. A Bruno ci penso io, voi tornate all’albergo ed avvisate gli altri… non serve più che continuino a cercare…” I ragazzi si allontanarono e la Palmieri si sedette a fianco di Bruno e, malgrado lui più volte tentasse di cacciarla, non si lasciò scoraggiare cercando di farlo confidare. “Dovresti smetterla di bere e magari mangiare qualche cosa…” disse dopo che Bruno aveva tentato di ordinare l’ennesimo Cognac. “Mangiare???? Pensi che avevo prenotato una cena nel migliore ristorante di Venezia….” Rise amaramente Bruno “Allora deve essere colpa di una ragazza se ti sei ridotto così…” dedusse la Palmieri. Bruno smise immediatamente il falso sorriso di prima e suo malgrado annuì “Non ti va di raccontarmi qualche cosa??? Sai alla tua età non bisogna fare drammi per le ragazze….” Cercò di consolarlo “Vuole che mangi qualche cosa???” domandò Bruno cambiando improvvisamente discorso “Certo.. vieni torniamo in albergo…” si affrettò a rispondere la Palmieri sperando di essere riuscita a convincerlo. Bruno scosse con forza la testa “No… ho un’idea migliore… andiamo al ristorante… almeno non avrò sprecato la prenotazione…” La Palmieri cercò di dissuaderlo ma lui malfermo si alzò e barcollando fece per allontanarsi… La donna lo seguì non fidandosi a lasciarlo solo.Durante la cena le cose un poco migliorarono e lentamente Bruno incominciò ad aprirsi raccontando alla Palmieri tutto quanto accaduto. “Pensi che le avevo anche comperato un anello…. Avevo intenzione di chiederle di sposarmi….” confessò alla fine e subito dopo trasse dalla tasca il prezioso pacchettino e ne strappò la carta per poi porgere la scatola alla professoressa Palmieri. Quando la aprì, suo malgrado Alessandra Palmieri rimase abbagliata dalla bellezza dell’anello. La montatura era semplice, ma il brillante incastonato non doveva essere meno di un carato e risplendeva di una luce purissima, Alessandra non riusciva a staccare lo sguardo da quella pietra ed a non pensare a quanti soldi era costata… lei avrebbe dovuto lavorare un anno almeno per comperarne una così….”. Bruno fissava la professoressa Palmieri la quale a sua volta fissava l’anello che aveva comperato per Francesca, sul viso di lei passavano mille emozioni e Bruno si sforzava di capire quali. Improvvisamente si accorse che Alessandra Palmieri non era solo una professoressa, ma anche una donna… una donna di 25-30 anni, non sapeva esattamente quanti anni avesse, e decisamente carina. Improvvisamente nella mente di Bruno passò un pensiero “E’ una puttana come tutte le altre…. Basta conoscere il suo prezzo…”.Provò l’istinto di trattare quella puttana come meritava e subito il suo membro si erse in una poderosa erezione. “Le piace Alessandra???” domandò. Lei non si accorse nemmeno che lui l’aveva chiamata per nome, ma si limitò ad annuire mentre continuava a fissare l’anello… “Oltre alla cena avevo prenotato anche una stanza d’albergo… una Suite nel miglior albergo della città… questa doveva essere la nostra prima notte…” disse Bruno “Mi dispiacerebbe sprecare ogni cosa….. Perché non ci viene lei con me professoressa Palmieri???? Se ci viene l’anello sarà suo… vale quasi dieci milioni sa????”Lentamente la Palmieri scostò lo sguardo dall’anello e fissò Bruno “Bruno ma sei impazzito????” domandò mentre arrossiva violentemente…. Ma Bruno non si era lasciato intimidire…. Era stato più facile di quanto avesse creduto… lei aveva protestato… si era scandalizzata… aveva minacciato di raccontare tutto ai suoi genitori ma…. Alla fine Alessandra Palmieri aveva accettato.Nella lussuosa suite, lei aveva cercato tenerezze, ma lui l’aveva costretta a spogliarsi davanti ai suoi occhi, quasi aveva ceduto di fronte alla morbida sensualità di quel corpo ormai maturo, ma era riuscito a controllarsi. In piedi e completamente vestito, l’aveva fatta inginocchiare davanti a se, Alessandra gli aveva estratto il membro dai pantaloni ed aveva iniziato a succhiarglielo come nessuna donna gli aveva mai fatto. Le sue labbra erano carnose… la sua lingua vellutata… Bruno per concedersi una tregua l’aveva spinta in basso facendosi leccare e succhiare anche i duri coglioni, ma Alessandra non si comportava come lui avrebbe voluto… ricordava ancora le parole di Francesca per Gigi… il desiderio che trapelava da quelle parole… L’afferrò per i corti cappelli capelli scuri e la costrinse a fermarsi. “Sei brava… si vede che ne hai succhiati tanti di cazzi… ma tieni presente che io pagherò un sacco di soldi per questa notte e che quindi voglio il meglio…….le puttane sono anche delle attrici e tu questa notte sei una puttana…..” le disse negli occhi di Alessandra comparve un lampo di paura. Poi prese saldamente in mano ed incominciò a strusciarlo sul viso di Alessandra “Dio quanto sei bella….” Gemette “Anche tu sei bello… ed hai un bellissimo cazzo…..” rispose Alessandra sorprendendolo “Te lo voglio mangiare….” Gemette la donna e subito spalancò la bocca… Bruno non si fece pregare e vi affondò il membro accolto da un gemito soffocato di Alessandra.Improvvisamente l’eccitazione di Bruno superò la soglia e lui iniziò a gemere mentre un primo copiosissimo schizzo di sperma si scaricava nella gola di Alessandra. Sorpresa e mezza soffocata Alessandra arretrò ed un nuovo schizzo la colpì in pieno viso. Estasiato Bruno guardò la donna cercare di sottrarsi mentre il suo sperma le pioveva addosso.Alessandra cercava di ripulirsi, ma lui la bloccò. E con decisione le porse il glande ancora imperlato di sperma “Puliscimelo bene….” Ringhiò e dopo un’esitazione Alessandra lo accolse in bocca leccandolo con decisione “Non ti preoccupare… ce ne sarà ancora…. e potrai berne quanta ne vuoi….” Sghignazzò Bruno… poi afferrò nuovamente Alessandra per i capelli “Allora ti piace la sborra vero???” le domandò. Per tutta risposta Alessandra si leccò le labbra e diede un piccolo bacio al glande ancora turgido. Bruno la trascinò sul grande letto… ”Aiutami a spogliarmi….” Le disse e lei obbedì quando fu nudo la fissò ed il membro sussultò di nuova eccitazione “Una puttana come te come preferisce essere scopata??” le domandò. Alessandra si dispose carponi sul letto “Alla pecorina… scopami alla pecorina…..”. Bruno la afferrò per i fianchi e la sistemò sul bordo del letto. La vide leccarsi le dita e poi accarezzarsi…. Con un solo potente colpo la penetrò strappandole un gemito e facendo risuonare oscenamente le sode natiche. Il suo corpo potente scuoteva Alessandra come se fosse una bambina… ad ogni affondo i seni grossi ed elastici sobbalzavano l’eccitazione di bruno crebbe sino che ad un tratto non estrasse il cazzo. Alessandra si fermò a fissarlo “Continua… scopami…” lo invitò. Lui scosse la testa “Adesso è l’ora del tuo delizioso culetto mia cara signorina professoressa….” Sghignazzò. Alessandra scosse la testa ma non parlò “Non dirmi che una gran troia come tè non l’ha mai preso nel culo???? Non posso crederci… una troietta come Francesca lo fa e tu no??? Dobbiamo rimediare subito….Si chinò e con le mani divaricò le natiche di Alessandra… dapprima leccò lo sfintere… poi vi sputò e la penetrò con le dita per lubrificarla. Lei gemette e cercò di sottrarsi… ma lui la trattenne ed Alessandra si arrese…. il membro pareva voler esplodere tanta era la sua eccitazione e tanto robusta era la stretta dei muscoli di Alessandra… la donna sotto di lui gemeva in continuazione… ma i gemiti di dolore per Bruno erano come gemiti di piacere…. stantufò impietoso in lei sino a che un travolgente orgasmo venne a liberarla…. Da quella gita Bruno rientrò da solo ed al rientro a scuola troncò senza spiegazioni la sua relazione con Francesca. Non smise invece di vedere la professoressa Palmieri un po’ minacciandola di raccontare a tutti della loro relazione ed un po’ pagandola profumatamente.. L’ultima volta che la incontrò fu il giorno stesso del suo esame di maturitàLe si avvicinò nel lungo corridoio subito dopo aver sostenuto il suo esame “Oggi ho voglia di fare una …..passeggiata all’aperto…. Ci vediamo alle 16 alla pineta di Framaggiore….” Le disse lei fece per replicare ma lui si era già allontanato. Giunse alla pineta in anticipo, e si mise a cavalcioni della sua moto in attesa di Alessandra… lei arrivò puntuale e lui vide la sua piccola auto avvicinarsi. Alessandra scese dalla macchina ed il suo volto esprimeva chiaramente il suo stato d’animo “Bruno.. questa volta sono venuta… ma dobbiamo farla finita…”. Lui annuì “Stai tranquilla… domani parto per le vacanze e starò via tutta l’estate… al mio rientro avrò l’università e ti lascerò in pace…” le disse. Alessandra parve decisamente sollevata, ma tornò ad irrigidirsi quando lui da una tasca estrasse un piccolo rotolo di banconote.Le srotolò e le contò ostentatamente “Sono solo 300 mila… ma oggi voglio solo uno dei tuoi favolosi pompini…..” le disse “Ti prego Bruno…. Facciamola finita ora…..” implorò Alessandra… ma Bruno stava già slacciandosi i pantaloni.Ne estrasse il membro e con una mano prese a masturbarsi… mentre con l’altra le porgeva il denaro…. Con un sospiro Alessandra si avvicinò e prese i soldi ritirandoli nella borsetta “Fammi vedere le tue belle tette….” Le disse bruno continuando a masturbarsi… lei slacciò la sottile camicetta e la aprì… poi scodellò i seni dal reggiseno… Bruno li accarezzò stropicciandone gli scuri capezzoli. Ad un cenno di lui Alessandra s’inginocchiò … la sua mano sostituì quella di bruno accarezzando il membro eretto. “Non prenderlo subito in bocca…. lavora bene di lingua….” Le disse e docile Alessandra iniziò a leccarlo “Dio quanto è buono…. Tra un po’ te lo mangio tutto….” Disse recitando la parte che sapeva che Bruno voleva recitasse…. Riprese a leccare l’asta e scese sino allo scroto… avanzò un poco e gli succhiò le palle “Che troia fantastica… ti piace il sapore del mio cazzo??? Bene adesso ti darò qualche cosa di ancor più saporito da leccare….” Ruggì Bruno… Rapido si mosse abbassando i pantaloni e le mutande… poi si voltò ed appoggiandosi alla moto si divaricò le natiche… Pronta Alessandra prese a leccargli il culo mentre con la piccola mano riprendeva a masturbarlo. Quando Bruno si voltò nuovamente Alessandra fu pronta ad accoglierlo in bocca ed iniziò a succhiarlo ed a mugolare di finto piacere… Bruno accompagnava il suoi movimenti con affondo del pube affondandole il membro sino in gola… Alessandra era sempre sul punto di soffocare ma continuava . Bruno le concesse una breve pausa “Non smettere… continua a chiavarmi in bocca….” lo incitò lei. Lui la accontentò facendo scomparire completamente il membro nella gola della donna poi la lasciò fare sino a che non riuscì più a trattenersi. “Fa caldo vero??? Adesso ti disseterò come piace a te….” Le disse… docile Alessandra si chinò e spalancò la bocca mentre Bruno iniziava a masturbarsi freneticamente…. I gemiti di lui anticiparono di pochi istanti il primo copioso fiotto di sperma che le allagò la bocca… altri ne seguirono e non tutti centrarono l’obiettivo ma si stamparono sul suo viso e tra i suoi capelli….. quando esausto Bruno le porse il membro lei ingoiò lo sperma che aveva in bocca e poi lo accolse ripulendolo con un abile lavoro di lingua. “Sei una gran puttana Alessandra… mi mancherai….” Le disse Bruno mentre accendeva la moto… subito dopo partì mentre Alessandra cercava ancora di ricomporsi e di eliminare le tracce di sperma dalla camicetta. Abbastanza soddisfatta del risultato Alessandra risalì in macchina e ripartì verso casa. Doveva sentirsi sollevata visto che Bruno aveva promesso di lasciarla in pace, ma provava invece una strana sensazione che non riusciva a capire… di certo non avrebbe sentito la mancanza di quel ragazzo eppure continuava a sentirsi inquieta… si domandò quanto le ci sarebbe voluto per dimenticare quella brutta storia….. Si immise nella strada asfaltata ed accelerò cercando di arrivare a casa prima possibile…… Alessandra aveva da poco lasciato la radura quando Bruno vi fece ritorno. Fermò la moto e si tolse il casco guardandosi introno… sorrise vedendo comparire Luciano. “Allora segaiolo come è andata… hai goduto bene????” lo prese in giro mentre il ragazzino piccolo e con gli occhiali spessi si faceva avanti “Cazzo Bruno… avevi ragione… la Palmieri è veramente una gran puttana….. cazzo quanto mi sarebbe piaciuto farmelo succhiare….” Rispose Luciano “Hai fatto come ti ho detto o hai penasto solo a masturbarti????” domandò Bruno. Il ragazzo annuì “Qui ci sono le foto e qui il filmino…. Rispose consegnando a Bruno la cinepresa e la macchina fotografica…. Bruno mise una mano in tasca e ne estrasse una banconota da 50 mila che Luciano si mise prontamente in tasca “Ci vediamo Luciano…” disse tornando ad infilarsi il casco… Una settimana più tardi, mentre Bruno se ne stava comodamente sdraiato a prendere il solo su una splendida spiaggia della Sardegna il direttore della scuola, che stava completando le pratiche degli esami e riordinando l’ufficio prima della chiusura per le vacanze estive, ricevette un pacco ed una lettera……la aprì subito. “La vostra scuola per caso ha deciso di sperimentare nuove forme di insegnamento?????” era l’unica laconica frase scritta a macchina sul foglio di carta che trovò nella busta . Il direttore stupito aprì il pacco e vi trovò due altre buste ed una nuovo foglio “Alcune foto per una gustosa anteprima ed un filmino per maggiori dettagli sui nuovi metodi d’insegnamento….”Il direttore aprì la busta piccola e poco dopo si sedette mentre tra le sue mani scorrevano come in un giornale pornografico le foto di Alessandra Palmieri che riceveva soldi da un ragazzo il cui volto era stato cancellato per poi dedicarsi ad un superbo esempio di sesso orale..…..La lettera di licenziamento Giunse a casa di Alessandra Palmieri il giorno dopo… con raccomandata…. Dopo quell’estate Bruno andò all’università e, a parte il fatto di concentrarsi totalmente sugli studi, condusse una vita totalmente normale e parve che dentro di lui il fuoco scatenato da Francesca si fosse spento. Questo almeno sino all’estate di due anni più tardi. Si trovava in vacanza Nelle vicinanze di Taormina, in un grande albergo e la sua vacanza, iniziata benissimo sembrava sul punto di essere rovinata dalla presenza di un’invadente famiglia. In realtà non si trattava di una famiglia invadente, ma di una mamma invadente.Laura era una signora prossima ai 50 anni madre di una insipida ragazzina di 20 anni e moglie di un dirigente statale.Si atteggiava a grande signora e, con ogni evidenza, aveva portato la figlia in quel luogo nella speranza che conoscesse qualche ricco ragazzo. Aveva subito adocchiato Bruno.. Malgrado Bruno non avesse mostrato alcun interesse per la figlia, Laura non era il tipo di donna che si rassegna facilmente e per Bruno l’intera settimana fu veramente difficile da sopportare al punto che, quando assistette ad un banale diverbio tra Laura e suo marito, in lui il vecchio e mai sopito fuoco si riaccese…. “Problemi?” domandò avvicinandosi a Laura dopo che il marito se ne fu andato. Lei si sforzò di sfoderare un affascinante e disinvolto sorriso ma con scarsi risultati “Solo una piccola discussione…” disse cercando di tagliare corto Bruno scosse le spalle “Come vuoi.. ma a volte sfogarsi fa bene….” Rispose Bruno.Laura parve indecisa poi però la rabbia accumulata nella discussione con il marito ebbe il sopravvento “Con lui è sempre la stessa cosa… mi tarpa le ali…. io cerco di fare il meglio per nostra figlia ma lui mette sempre un sacco di difficoltà…. Sempre i soldi…. “ si sfogò. Bruno annuì, dalla discussione aveva inteso qualche cosa “Eppure mi sembra che non ve la passiate male….” Disse con una frase apparentemente pacificatoria ma con la ferma intenzione di dar fuoco alle polveri . Laura scosse la testa “Non sai quanto ho penato per convincerlo a portarci qui… diceva che costava troppo e che non potevamo permettercelo… ma io per mia figlia voglio solo il meglio…” Bruno soddisfatto non volle lasciar cadere il discorso “… comunque alla fine siete qui… quindi….” Disse, la reazione di Laura fu quella che si attendeva “Anche qui continua a mettermi il bastone tra le ruote…. Tra qualche giorno ci sarà una grande festa… Marina non ha nulla di adeguato da mettersi e gli ho chiesto dei soldi per andare a comprarle un vestito… sai che cosa mi ha risposto???” domandò la donna visibilmente irritata Bruno scosse la testa e lei riprese “Che dovevo pensarci prima… che qui tutto è troppo caro e che comunque Marina ha già dei bellissimi vestiti…. maledetto imbecille….” Bruno decise che non era il caso di continuare oltre…conveniva far maturare la rabbia di Laura “Vedrai che le cose si sistemeranno…. Non mi sembri una donna che si arrende facilmente….” Le disse. Laura rise nervosamente “Su questo ci puoi giurare.Nei giorni successivi Bruno osservò la situazione notando il continuo deteriorarsi dei rapporti tra Laura e suo marito. A due giorni dalla grande feste decise che era giunto il momento di agire. Laura era in spiaggia sotto l’ombrellone mentre sua figlia ed il padre erano in mare per un bagno. Bruno guardò il suo corpo con un misto di eccitazione e di disgusto. In gioventù doveva essere stata una bella donna, e come molte belle donne non si rassegnava al passare degli anni… a dispetto dei rotoli di grasso sui fianchi indossava ancora un bikini che non faceva che mostrare impietosamente i rilevanti danni che la cellulite aveva provocato al suo corpo un tempo florido e provocante……. Il seno però appariva ancora notevole e lei sembrava andarne fiera considerate le dimensioni del reggiseno alquanto ridotte. Si alzò distrattamente e passò vicino a lei “Fa un caldo terribile.. vado a bermi qualche cosa… vieni anche tu? le domandò. Laura ci pensò un attimo poi si alzò, indossò il copricostume e lo seguì. Sedevano al bar, l’uno di fronte all’altra “Come vanno le cose?” domandò Bruno “ “Malissimo… sono disperata….” Rispose Laura “Mio marito è irremovibile….e la festa è ormai così vicina…..” rispose lei “Tuo marito incomincia a starmi antipatico….” Ridacchiò Bruno “Spero solo lui….” Disse civettuola Laura Bruno annuì “Tu invece mi sei sempre più simpatica…” disse ma l’occhiata che le lanciò voleva aggiungere molto altro… Laura si mosse imbarazzata sulla seggiola “Sai che facciamo… facciamo un dispetto allo stronzo…. Questo pomeriggio io tu e Marina andiamo a fare compere… offro io …” Laura lo fissò a bocca aperta “Stai scherzando???” trovò la forza di domandare… ma Bruno scosse la testa. Laura cercò una tenue resistenza ma alla fine capitolò e quello stesso pomeriggio Bruno spese una piccola fortuna acquistando indumenti preziosi per una ragazza che trovava insopportabilmente insignificante.Laura sprizzava gioia da tutti i pori e spesso lo guardava con adorante riconoscenza. Bruno s’impose di spettare….La sera della festa, Laura sfoderò un elegante vestito nero che contribuiva a snellire la sua figura. Bruno trovò comunque l’effetto abbastanza grottesco, in particolare le calze a rete che fasciavano le gambe piuttosto grassottelle. Lei comunque si muoveva convinta di essere ancora decisamente attraente e ciò non gli dispiacque, avrebbe contribuito alla riuscita del suo piano. Bruno lasciò che la festa si scatenasse prima di giocare le sue carte. Il marito di Laura non perdeva un solo istante di vista la figlia e spesso ballava con lei. I rapporti con sua moglie erano ulteriormente peggiorati dopo che lei si era rifiutata di spiegargli come era riuscita a comprare quei vestiti per Marina e lui preferiva starle lontano per evitare discussioni….. Vedendola sola Bruno la raggiunse. “Questa sera sei irresistibile….” Le disse chinandosi a baciarla su di una guancia mentre ostentatamente lanciava una lunga occhiata nella scollatura del vestito. Si sedette “Tu questa sera sei è più bugiardo del solito….” rispose ridacchiando lei “Se tu non fossi una donna sposata ti farei vedere io se mento….” Rispose Bruno “Peccato avere 20 anni di troppo….” Sospirò Laura continuando quello che credeva un gioco . “Ma tu non hai vent’anni di troppo… hai gli anni giusti….” Rispose Bruno poi improvvisamente si alzò ed andò a sedere al fianco di lei “Al diavolo le convenzioni… io non resisto più.… per te sto facendo follie… non ho guardato una sola ragazza da quando sei arrivata… l’altro giorno mi sono speso tutto lo stipendio dei prossimi mesi… ed ogni sera mi masturbo pensando a quei tuoi seni fantastici…..” disse di slancio… Laura arrossì violentemente tentò di balbettare qualche cosa ma lui non le diede tregua “Non voglio la tua compassione… non voglio la tua riconoscenza… io voglio solo te…. Voglio solo stringerti tra le mie braccia e farti….. cose inenarrabili… “ continuò Bruno come in trance… poi improvvisamente si bloccò. Prese a scuotere la testa “Scusa Laura… scusa… non so cosa mi abbia preso….” Farfuglio… poi si alzò… in mano teneva la chiave della camera…”Scusami di nuovo se puoi… non accadrà più….” Aggiunse prima di andarsene a passo sostenuto….. Laura rimase sola e confusa… il cuore le batteva forte e si sentiva accaldata… si guardò in giro come persa ed il suo sguardo incontrò la famigliare figura del marito. Qualche cosa si mosse in lei e senza nemmeno rendersene conto si alzò in piedi…. Sapeva bene dove andare….. dal momento che aveva visto bene il numero della camera di Bruno sulla chiave che lui teneva in mano….. Bruno arrivato in stanza si mosse velocemente, si spogliò e si gettò rapidamente sotto la doccia gelata… poi ne uscì ed indossò l’accappatoio… non sapeva quanto avrebbe dovuto aspettare… ma era certo che l’attesa non sarebbe stata vana. Di li a poco bussarono leggermente alla porta. Quando aprì Laura entrò timida e titubante. Bruno richiese la porta e l’abbracciò… la sua bocca coprì di baci il volto di lei… la baciò con forza mentre il pube premeva contro di lei intrappolando il membro eretto tra i loro corpi. Laura gemette. Lui si sfilò l’accappatoio rimanendo nudo… Laura fece il gesto di spogliarsi a sua volta. Bruno la fermò “No… voglio che sia come nelle mie fantasie… devi rimanere vestita…” le disse e la baciò nuovamente…… la rovesciò sul divano ed il suo volto s’insinuò tra le grasse cosce di Laura… per poco non rise vedendo che indossava il reggicalze… la leccò e lei gemette… risalì e tornò a baciarla “Dio… tu mi sconvolgi…. Se i miei pensieri potessero essere uditi arrossiresti….” Le disse e lei fremette sotto di lui “Dimmi tutto quello che vuoi Bruno….” Gemette mentre la sua mano cercava freneticamente di raggiungere il membro di lui…. “Che troia…..” gemette Bruno quando lei lo sfiorò…. subito si bloccò “Scusa Laura… scusa….” Farfugliò. Lei lo attirò a se e lo baciò “Non c’è nulla per cui chiedere scusa…. Dio che bel cazzo duro che hai…..” gemette lei “In bocca voglio che me lo prendi in bocca….” Rispose frenetico Bruno….. quando le labbra di Laura lo sfiorarono e la sua lingua iniziò a vellicarlo Bruno seppe che da giovane Laura aveva fatto sicuramente molte esperienze… Lentamente ma costantemente Bruno avanzò il pube verso di lei… quasi a volerla mettere alla prova… senza difficoltà Laura lasciò che tutto il membro le scomparisse in gola tossicchiando solo leggermente… mentre lui le aveva leggermente aperto il vestito infilandovi una mano per accarezzarle il seno. Quando Bruno la penetrò lei cercò di passargli le gambe intorno ai fianchi… ma erano troppo corte e lei era troppo grassa… Bruno si staccò da lei e presala per mano la aiutò ad alzarsi… la portò vicino al tavolo e la spinse a chinarsi in avanti… si chinò alle sue spalle e sollevò i vestiti scoprendo il giunonico ed un poco flaccido culo. Nonostante tutto si chinò a leccarla e lei gemette, lui si rialzò e la penetrò…. Ora lei non lo vedeva e lui mentre la scopava quasi rideva della sua stupidità… gli affondo erano violenti e lei gemeva seguendo il loro ritmo.. la costrinse a sollevarsi un poco rimanendo appoggiata sui gomiti e gustandosi il pesante sobbalzare dei seni. Si chinò sulla sua schiena e sussurrò “Ogni volta che ho guardato il tuo culo ho immaginato di penetrarlo…..” sussurrò… lei fremette ma non rispose… lui si sfilò da lei e fece scorrere il membro tra le natiche di Laura… quando il membro scivolò nell’ano della donna con meno difficoltà del previsto Bruno capì che per lei quella non era certo la prima volta. “Chi è stato… dimmi chi è stato….” Le sussurrò nell’orecchio “Tanti anni fa…. Il capo di mio marito….” Sussurrò lei “In cambio di una promozione???” domandò Bruno… lei non rispose ma annuì “Lo sapevo che eri una vera troia…..” gemette Bruno e si agitò come impazzito fingendo una lussuria che non provava….Dopo un po’ si staccò da lei… la costrinse ad inginocchiarsi ed infilò il membro tra i grossi seni… Laura l strinse introno all’asta che quasi scomparve tra le morbide carni… Laura spalancò la bocca e protese la lingua sfiorando il glande quando si avvicinava alla sua bocca…. Rimase così ed attese l’orgasmo di Bruno… il primo fiotto la colpì in viso… ma subito il muoversi convulso di Bruno fece sobbalzare il pene e molti schizzi finirono sul nero vestito della donna…. Quando si riprese Laura guardò imprecando il vestito….”Scusami…ma mi hai fatto impazzire….” Lei ridacchio “Tranquillo…. Mi sembra di essere tornata giovane…. allora certe cose mi capitavano spesso….” Ridacchiò Laura “Lo nasconderò da qualche parte e domani lo farò lavare….” aggiunse. Bruno scosse la testa “No… troppo rischioso… la tua stanza è qui vicina… toglitelo e lo porterò io in lavanderia domattina presto… tu puoi infilarti questo….” Disse prendendo dal bagno un accappatoio…. Laura ci pensò un attimo e poi si spogliò ed infilò l’accappatoio che le porgeva.Bruno scrutò nel corridoio poi diede via libera a Laura. L’indomani mattina Laura dormiva ancora. Quando un fattorino dell’albergo consegnò a suo marito un pacco della lavanderia ed un biglietto… l’uomo lo lesse “Ciao gran coglione… in tanti anni non hai capito che avendo una moglie puttana non puoi negarle i soldi che chiede??? Tanti anni fa il tuo capo se l’è inculata in cambio di una promozione… ieri sera io me la sono sbattuta in tutti i modi in cambio dei vestiti di tua figlia……” l’uomo lesse e rilesse il biglietto rifiutandosi di capire… poi con mani frenetiche aprì il sacchetto della lavanderia. Dentro i era l’abito di Laura… ma non era stato lavato… sulla nera stoffa risaltavano ancora le grosse chiazze di sperma…. Laura non capì nemmeno che cosa stesse accadendo…. improvvisamente le mancò l’aria ….. lottò affannosamente per respirare… ma la sua lotta divenne ogni secondo più debole sino a che non cessò…. Prima di chiamare la polizia suo marito la ricoprì con il vestito nero ….in quel momento Bruno era molto distante e non seppe nulla di quanto accaduto… aveva lasciato l’albergo la notte prima….. il giorno dopo però lesse la notizia sul giornale… non provò alcun rimorso anche se la reazione del marito era andata ben oltre quello che avesse preventivato…. l’unico suo pensiero cosciente fu “Una puttana di meno…..”
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