Nel lontano 1968 facevo il servizio militare in polizia di stato e ero a Merano, allora vi erano conflitti con l’alto Atesini di Cloz. i nostri servizi riguardavano soprattutto gli attentati dinamitardi, che potevano essere nei posti più impensati: tralicci, prefettura, partiti politici,cinema, proprio in quest’ultimo si svolge il mio racconto. La prima volta che la vidi era di pomeriggio e era in compagnia di una bambina (poi ho saputo essere la figlia) ci guardiamo intensamente (io ero in borghese) l’avvicinai e mi presentai dicendo chi ero e il mio dovere era di controllare le persone sospette! lei alludendo disse se la volevo frugare per sentire se portava armi! io dissi magari!! e ridemmo. Lei porto la figlia a vedere lo spettacolo ,era un film di cartoni animati.più tardi ritorno nell’atrio lasciando la figlia in sala e ci mettemmo a parlare di noi, volle sapere di dove ero,se ero sposato o fidanzato, io gli risposi dicendo che ero solo cosi lontano dalla mia casa e amici e ero sconsolato. Lei mi disse che aveva 35 anni era sposata da 7 anni e era di Bolzano ma Italiana, e che spesso era sola il marito lavorava in trasferta lunga e veniva il venerdì sera. alla fine il film fini e ci salutammo con l’arrivederci. Passò circa un mese e ogni tanto la pensavo, poi di nuovo in servizio in un altro cinema dove proiettavano il film “dove osano la aquile” era strapieno di gente, il teatro era grande e stile liberty vi erano tante porte e controporte prima di arrivare in sala. E la rividi quella sera ,mi sorrise ma di nascosto dalle persone che era in compagnia, mi strizzo l’occhio e con una scusa si allontanò da loro si avvicinò e mi disse che era difficile stare assieme quella sera perché era in compagnia del marito, ma cercava durante lo spettacolo (a lei i film di guerra non piacevano) di allontanarsi dalla compagnia con quella scusa venendo in mia compagnia. gli dissi che l’aspettavo. Il film era lungo e io dovevo stare fino alla chiusura e circa un ora dopo apparve lei sorridente e sexy, ero solo e appena arrivo gli dissi che dovevo fare il giro di perlustrazione del cinema x servizio se voleva accompagnarmi. Lei accettò tanto al marito gli a detto che non sopportava il film e a lui piaceva molto, non vi era il pericolo di una ricerca da parte sua. Cominciammo a parlare incamminandoci x il cinema e lei subito mi disse se avevo alienato le mie solitudini con una compagnia femminile da quando ci si salutò, alla mia risposta negative, mi carezzo la guancia dicendomi poverino! allora subito l’attirai a me abbracciandola e baciandola a lingua piena, lei si abbandono mugolando, poi si scosse e disse che si era allo scoperto dove chiunque poteva vederci, io infoiato mi guardai in giro e il più vicino angolo nascosto alla vista era tra due porte a scuderia che separavano l’atrio e la sala di proiezione, la trascinai nell’angolo buio dove anche se qualcuno usciva o entrava aprendo una porta automaticamente nascondeva noi. appena nascosti, ci avventammo uno su l’altro e cominciammo ad toccarci e infilando la mani dappertutto sui nostri corpi, questo sempre baciandole tolsi la giacca, la gonna, e la camicetta,le misi le mani nel reggiseno e lo alzai facendo uscire i seni , che erano sode e i capezzoli rigidi da quanto era eccitata, appena misi la mano dentro le mutandine, lei mando un rantolo e si accasciò con i ginocchi, e subito si mise con impazienza ad slacciarmi i pantaloni e abbassando lo slip si ritrovo il mio cazzo tra mani e viso e accorgendosi delle mie dimensioni mandò un grido subito soffocato dall’immersione del mio sesso nella sua bocca piena di saliva, che cominciò subito un celestiale pompino io che ero da tempo a stecchetto arrivai subito, lei non fece uscire neppure una goccia. si alzo e vedendo che ero sempre in piena erezione si tolse le mutandine e allacciò le cosce ai mie fianchi e si autopenetrò sul mio cazzo che non trovò difficoltà tanto era lubrificata, cominciai a pistonarla di brutto e subito mugolo, dicendo “che bellooo” all’improvviso si apri una porta e chi bloccammo come paralizzati e l’anta della scuderia mi urtò le chiappe nude dandomi una spinta in lei, avemmo la prova che non potevano vederci e continuammo a muoverci anche mentre passava gente fino all’apice della chiavata, arrivando dentro di lei (senza preservativo) all’epoca non si usava. Ci rivestimmo e andando ai gabinetti ci sciacquammo e lei mi fece un altro pompino con ingoio. Dopo lei mi disse che gli era presa una voglia di me da quando era con la figlia, come una zia verso il nipote carino emesso bene fisicamente e arrapato. Ci salutammo e mi disse che non ci saremmo più visti e che era stato bello.
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