I raggi del sole che penetravano tra la tenda mi svegliarono, i grilli cantavano nella mia testa, quando riuscì ad aprire gli occhi mi guardai intorno e pensai che stessi sognando. Non sapevo dove mi trovassi, ma sapevo di non trovarmi nella mi stanza, nella mia casa. Mi rigirai nel grande letto e vidi che accanto a me c’era una donna, bella, occhi azzurri, un po’ in carne, deliziosamente in carne, quei pochi chili in più che dicono ad un uomo “vedi.. è qui che devi toccarmi…ovunque!!”. Fissai gli occhi al soffitto bianco e tornai alla sera prima. Ero in un bar con gli amici, giocavamo a biliardo con una doppio malto in mano, poi un cuba libre, poi un gin lemon, poi una sambuca e poi non ricordo più. Anche lei forse era un po’ brilla, quando le caddi quasi addosso. “Ciao, come ti chiami?” “Claudia” “E dove stai andando?” “A casa, carino!!” “Vengo con te!!” “Va bene” La accompagnai a casa; o forse mi accompagnò lei a casa sua!! Non feci in tempo neanche a chiudere la porta che mi saltò addosso, mi bacio le labbra, il collo, infilò la testa sotto la maglietta e mi bacio il petto, e subito mi sbottonò i pantaloni. I meno di un minuto ero nudo, col pene dritto e la sua lingua che lo leccava con gusto. Quando allontanava la lingua un filo bianco di sperma congiungeva la sua bocca e il mio glande. Me lo prese in bocca e lo succhiò con foga, aveva fame si sesso!! In poco tempo le venni in bocca, le piaceva il mio sperma e lo ingoiò!! Ma non smise di leccarmi il pene: l’erezione appena persa si ripresentò subito come anche la sua smania di sesso. Così mi salì sopra e inizia a fare l’amore, faceva su e giù emettendo gemiti sempre più forti, il letto e le pareti tremavano per la nostra passione. Scopammo per tre quarti d’ora in quella posizione, adoravo farmi dominare da lei, ma era arrivato il momento di mostrare la mia virilità. Così la rigirai, le sollevai le gambe e gliele spinsi verso il petto mentre infilavo il mio pene dentro di lei. Iniziai a penetrarla con forza, quasi con violenze, ma sentivo che lei stava impazzendo di piacere e continuai fino alla fine, cingendole con le mani ora i fianchi corpuelnti ora il seno grande e morbido, fino a che stanchi e soddisfatti, ebbri di piacere, ci addormentammo in quel letto per me sconosciuto nel quale mi ero appena svegliato. Un sorriso apparve sul mio volto al ricordo di quella notte che un po’ di alcool aveva rischiato cancellare dalla mia mente.
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