L’aereo aveva atterrato puntualmente a Fiumicino e io ero ansioso di rivedere Lara dopo un mese da me trascorso negli States. La vidi subito con la sua chioma corvina acconciata a coda e un tailleur rosso dalla gonna piuttosto corta e attillata. Era stata la prima separazione lunga da quando ci eravamo sposati. Trovammo un taxi e cominciammo il ritorno a Roma. La sera stava calando e c’era piuttosto traffico. Lara mi baciò a lungo e si scusò col taxista spiegando che la lunga separazione la spingeva a comportamenti per lei non consueti. Il taxista ,un uomo sui cinquanta disse che facessimo pure… Lara si sistemò con le gambe un po’ aperte e mi prese la mano guidandola tra le sue cosce: era senza slip e io le penetrai col dito la fessura bagnata e cominciai a masturbarla: la gonna si era arrotolata e ormai il suo triangolino era in piena vista: il taxista orientò meglio lo specchio e continuò a guidare con calma nel traffico. Una mano di Lara raggiunse la patta dei miei pantaloni e ne estrasse il mio lungo, nodoso uccello che aveva una fame notevole, cominciò a menarmelo, poi si abbassò e cominciò a farmi una pompa senza ritegno per la situazione in cui ci trovavamo. Si sistemò meglio sul sedile e alzò il suo bel culo sino al finestrino; qualche macchina si accorse dello spettacolo e il taxista cercò di filarsela: Lara continuava a pompare, poi si rimise giù e piano piano mi si sedette sul cazzo infilandoselo nella fica: avviò un moto di su e giù e ansimando mi condusse ad un orgasmo violento: la riempii con una quantità notevole di sborra che sentivo poi colare dalla sua fica bollente. Si tamponò con un fazzoletto di carta e si rimise composta. Anch’io mi rimisi in sesto e quando arrivammo a casa nostra,scendemmo con naturalezza dal taxi: il taxista aveva una faccia allupata e non volle neppure la mancia che io gli offri: disse che il suo premio lo aveva già avuto!
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