Le otto di sera, la famiglia Del bosco era a cena, mangiavano e seguivano il telegiornale. Franca come tutte le sere protestava con il marito, perche doveva mangiare e ascoltare quelle orribile notizie di morti ammazzati, di bambini che muoino di fame; il marito Renato replicava che non era colpa sua sè il telegiornale lo facevano all’ora di cena ed era loro dovere tenersi informati. Roberto l’unico figlio della coppia s’e la rideva, tutte le sere la stessa storia, ad ogni notizia un pò cruenta la madre protestava e diceva di cambiare canale.Il telefonò squillò. Roberto ingoiò il boccone e andò a rispondere, era il nonno Armando, padre di Renato, un suo vecchio zio quasi centenario era morto, e l’uomo gli stava chiedendo di partecipare al funerale . Renato andò al telefono e disse al padre che non poteva recarsi in paese perchè non poteva chiudere il negozio che gestiva e con il quale manteneva la famiglia, fece le condoglianze al padre per la perdita dello zio, ma a cento anni si puo’ anche morire, soddisfatti per aver campato tanto a lungo.Roberto chiese chi era morto perchè non aveva capito bene, era un fratello di mio nonno, spiegò Renato, era tornato dall’america vent’anni fa, voleva morire al suo paese, vicino ai fratelli e gli amici d’infanzia, ma alla fine, della sua generazione era rimasto solo lui, tutti gli altri sono morti molto prima di lui.Intervenne Franca.- Non mi sembra bello che nessuno di noi vada al funerale, era pur sempre un tuo parente.- Alla lontana cara, molto alla lontana.- Disse Renato.- Va bene ci andrò io, mi faccio accompagnare da Roberto, vado io in rappresentanza della famiglia sai come ci tengono a queste cose in paese.Roberto seppur di malavoglia accettò di accompagnare la madre. Il giorno dopo erano in macchina diretti verso il paese, Roberto aveva da poco preso la patente di guida, ed era la prima volta che alla guida affrontava un viaggio cosi lungo.Guidò con calma e giunsero tutti interi a destinazione, Franca tirò un sospiro di sollievo e si complimentò con Roberto.Appena arrivati salirono nella casa paterna di franca, dove lei era cresciuta, nella casa ci viveva da solo il padre Antonio, rimasto vedevo da qualche anno, Roberto salutò il nonno, poi osservò padre e figlia abbracciarsi, i due era da un pò che non si vedevano ma l’abbraccio che si scambiarono sembrò esagerato a Roberto. Molto caloroso, addirittura carnale, la madre poi, lo notò solo adesso s’era messa tutta in ghingheri, indossava un elegante gonna, che gli arrivava a meta coscie, calze color carne, una bella camicetta sbottonata davanti, che dalla scollatura molto audace lasciava intravedere i suoi abbondanti seni, i capelli castani ben acconciati lisci e tagliati pari fino alle spalle, con una fascia sopra la frangetta, la madre era stata sempre una gran bella donna, ma adesso sembrava ringiovanita, forse era l’aria del paese dov’era nata e cresciuta a farle bene.Intanto era arrivato anche nonno Armando, salutò frettolosamente Roberto con una stretta di mano e s’affrettò a salutare la nuora abbracciandola calorosamente, anche l’abbraccio tra nuora e suocero parve esagerato a Roberto, i due erano stretti l’un l’altro e parlavano quardandosi negli occhi, i loro bacini schiacciati uno contro l’altro e si muovevano, lentamente ma si muovevano, il nonno Armando, padre del marito della donna che stava abbracciando, strusciava lascivamente il cazzo sul pube di lei. Roberto non riusciva a crederci, il nonno stava approfittando della situazione per molestare la madre, e lei costretta dalle circostanze non protestava, così pensava il giovane, ma la madre al contatto con il cazzo del suocero aveva bagnato completamente le mutandine, come Roberto si sarebbe accorto più avanti le cose stavano diversamente, la madre non era la donna che lui aveva idealizzato.Nonno Antonio, capì che il giovane nipote era rimasto un pò schioccato da ciò che stava vedendo, prese per un braccio l’altro nonno e lo staccò dalla figlia, che sorrise imbarazzata, aggiustandosi la gonna sui fianchi che tra l’altro non n’è aveva bisogno. Roberto e la madre, fecero un giro per il paese, dove Franca salutò tutti, stavolta per fortuna meno calorosamente di come aveva fatto prima con i nonni, Roberto si dimenticò dell’accaduto, classificandole come assurde fantasie di giovane pipparolo. Finalmente arrivò l’ora di cena. Roberto era distrutto, la madre in paese conosceva tutti e con la metà degli abitanti c’era un qualche rapporto di parentela, cenarono a casa del nonno paterno, la nonna riempì Roberto di coccole e cibo, quando arrivò il momento di andare a dormire a Roberto fu detto di rimanere a casa di nonno Armando, mentre Franca avrebbe dormito nella casa paterna, al giovane la cosa sembrò un tantino strana perchè lui e la madre dovevano dividersi? entrambe le case dei nonni avevano spazio a sufficienza per tutti e due, ma non disse niente per non offendere i nonni paterni. Nel letto il giovane Roberto non riusciva a prendere sonno, quando chiudeva gli occhi vedeva la madre abbracciata stretta ad un uomo il cui volto cambiava di continuo, una volta era il nonno paterno l’altra il nonno materno, sapeva che i suoi pensieri non avevano niente a che fare con la realtà, ma da quando erano arrivati in paese, la madre sembrava aver cambiato atteggiamento, era più civettuola sorrideva ammiccante agli uomini; il giovane si girò nel letto, ma ricominciò a pensare alla madre, chissà cosa stava facendo da sola a casa con il nonno, si girò ancora dandosi dello stupido la madre era a casa con il padre, stavano di sicuro parlando o dormendo cos’altro potevano fare?Roberto si alzò di scatto dal letto e si vestì, si dava del pazzo da solo, ma una vocina nel cervello gli diceva “vai a vedere cosa fanno tua madre e tuo nonno, vai, vai”.Forse era davvero pazzo, ma s’è non andava e vedere, e sincerarsi che le sue erano solo fantasie, non sarebbe riuscito a prendere sonno quella notte. Uscì silenziosamente dalla casa dei nonni paterni, al buio come un ombra si diresse verso la casa del nonno materno che distava poche centinaia di metri, c’era solo una luce accesa, quella della camera di nonno Antonio.La cosa puzzava sempre di più, la camera era al piano superiore, Roberto si arrampicò a fatica e si sistemò sul cornicione in modo che potesse guardare dentro, si affacciò alla finestra e quello che vide all’interno della stanza lo sconvolse a tal punto che per poco non perse l’equilibrio rischiando di cadere giù e rompersi tutte le ossa; sua madre stesa sopra il letto, nuda a gambe aperte mentre il padre anche lui nudo come un verme, le leccava la fica, e la stava leccando anche molto bene, perchè Franca gemeva e si contorceva oscenamente sul letto, il vecchio leccava e muoveva la testa tra le gambe della figlia, Roberto sentiva chiaramente la madre gemere, e quindi con orrore la sentì dire tra un gemito e l’altro: – Papà, dammelo in bocca, ahhhh, fammi ciucciare il tuo cazzo, non sai quanto mi e mancato, quando sono a casa mia in città. Antonio smise di leccare la fregna della figlia umida e spalancata della figlia, sputò alcuni peli dalla bocca, e si sdraiò lui sul letto appoggiandosi sui gomiti sul letto, con il cazzo che svettava in alto tra le gambe due palle gonfie e pelose: – Accomodati baldracca e tutto tuo.-Disse Antinio alla figlia, che si avvicinava con la faccia al suo cazzo teso. Franca si chinò verso il cazzo del padre e lo fece sparire nella sua bocca, Roberto vide la madre fare un pompino strepitoso al nonno, un lavoretto da esperta, una che i pompini li sapeva fare, la conferma era la faccia estasiata di Antonio, e la gagliarda erezione del suo cazzo che scivolava nella bocca bavosa della figlia, Franca leccava e ingoiava, lordando il cazzo del padre di saliva. Franca smise di ciucciare, ma non di muovere la mano con cui teneva saldamente l’uccello del padre, masturbandolo e scappellandolo, guardò il padre e gli disse con una voce che fece sia rabbrividire che eccitare Roberto.- Scopami papà, scopa tua figlia.Dopo aver pronunciato quella frase oscena; Franca si risdraiò sul letto e allargò di nuovo le gambe, spalancando la fregna al padre, che gli montò sopra e gli affondò in un colpo secco il cazzo tra le gambe, la figlia l’accolse con un gemito volgare.Il vecchio genitore ben piantato nel corpo della figlia cominciò a scoparla selvaggiamente, facendo cigolare il letto che sembrava doversi schiantare da un momento all’altro talmente tanta era la foga che l’anziano scopatore ci metteva, Antonio mentre gli sbatteva l’uccello fino in fondo alla fregna della figlia, gli stringeva i seni con entrambe le mani.La donna sotto il corpo del padre, mugolava e gemeva di piacere senza ritegno, gli incrociò le gambe attorno alla vita, mentre il culo dell’uomo s’alzava e abbassava ritmicamente facendola godere sempre piu oscenamente.Fuori sul cornicione il figlio della donna, vedeva l’uccello del nonno affondare dentro la madre, fino a che i coglioni sbattevano sopra il buco del culo della donna anch’esso spalancato grazie alla posizione che la donna teneva sotto il padre.L’andrivieni del cazzo nella fregna, ormai talmente lubrificata che s’era contornata di una schiumetta bianca, continuò a lungo, sempre cadenzato dai gemiti lussuriosi della donna e dai grugniti soddisfatti dell’uomo ma anche dai cigolii del letto sempre sotto pressione, finchè urlando la coppia incestuosa raggiunse un orgasmo bestiale, insieme urlarono come due bestie il loro depravato piacere, l’anziano genitore s’inarcò infilando il cazzo profondamente dentro la figlia scaricandosi i coglioni fino all’ultima goccia, poi dopo che lei l’ebbe liberato dalla stretta delle gambe, l’uomo rotolò a fianco della figlia, che rimase a gambe larghe ansimando. E il povero Roberto con le lacrime agli occhi vide la fregna materna, aperta e piena di sborra talmente pregna che parte della sborra colava fuori sul lenzuolo macchiandolo. Con quella visione stampata a fuoco nella mente; Roberto scese piano dal cornicione.Come uno zombi rincasò dagli altri nonni, non era per niente contento di aver avuto ragione sul fatto che tra la madre e il nonno c’era qualcosa di strano, ma ormai era tardi, sapeva del turpe rapporto incestuoso tra i due e avrebbe dovuto conviverci, si misè nel letto e si accorse che aveva il cazzo duro come il legno e ce l’aveva cosi da quando aveva visto la madre a gambe aperte mentre il nonno gli leccava la fica, si sparò una sega; sottovoce ripeteva: – Troia, mia madre e una troia, mia madre ciuccia il cazzo a suo padre e si fa sborrare nella fica, ho una madre baldracca.- Sborrò abbondantemente nel letto macchiando le lenzuola, arrossì sperando che la nonna l’indomani non s’è n’è accorgesse. La mattina dopo la coppia incestuosa si presentò per colazione, Franca baciò il figlio e gli domandò premurosa come aveva passato la notte. – Bene.- Rispose Roberto: – E tù, mamma? – Mah, insomma non ho dormito molto ! – Rispose senza aggiungere altro, la puttana. Tutta la famiglia uscì di casa diretti al funerale, tutti vestiti a lutto, Franca indossava un vestito leggero nero e in testa aveva messo un fazzoletto di raso sempre nero. Nella piccola chiesa per il funerale c’era praticamente tutto il paese.La cerimonia funebre cominciò, il prete, parlava accoratamente tessendo le lodi al defunto, parlando con molta enfasi dei pregi che l’uomo aveva dimostrato nella sua lunga vita, e come succede a tutti i funerali nessuno parlava mai dei difetti del defunto. Roberto sempre allerta notò che sua madre e il nonno paterno Armando, discretamente senza dare nell’occhio pian piano guadagnavano l’uscita. Roberto si allarmò, vuoi vedere che dopo essersi fatta chiavare dal padre quella puttana della madre stava andando a farsi fottere anche dal suocero.Con la quasi certezza che i due fossero usciti dalla chiesa alla ricerca di un posto tranquillo per accoppiarsi, li seguì, appena fuori dalla chiesa, intravide la nera figura della madre svoltare l’angolo, dirigendosi dietro la chiesa, silenzioso come un pellerossa; Roberto nascondendosi dietro dei grossi vasi fioriti, vide la madre e il nonno fermarsi davanti ad una porta, mentre il nonno tirando fuori un mazzo di chiavi cercava quella giusta per aprirla, la madre si guardava nervosamente intorno Finalmente dal mazzo di chiavi preso chissà dove, il nonno Armando trovò quella giusta, aprì la porta e con gesto cavalleresco invitò la moglie del figlio ad entrare, appena la donna gli passò davanti la mano aperta dell’anziano si abbattè sonoramente sopra le belle chiappe sode della donna vestita a lutto, che gli sorrise eccitata, la porta si richiuse dolcemente con un leggero scatto.Roberto era rimasto all’esterno, in petto il cuore gli batteva come un tamburo, stava scoprendo giorno per giorno che la madre in realtà era una donna che non si faceva problemi a darla via. Roberto però voleva vedere con i suoi occhi la madre che tradiva suo padre, con il padre di lui, parallela alla porta poco più in alto c’era una piccola finestra quadrata; Roberto cercò qualcosa alta abbastanza per salirci sopra e guardare dentro, trovò una scala a libretto appoggiata all’inferiata che circondava la chiesa del paese, la prese e l’aprì sotto la finestra, ci salì sopra e tirando un profondo respiro, quardò dentro.Il giovane si ritrovò faccia a faccia con la perversione, nel piccolo stanzino dove appesi c’erano abiti talari crocifissi, e scatole di candele; la madre in piedi stava appoggiata ad una parete, le gambe divaricate, la gonna tirata sui fianchi e le mutandine bianche di pizzo calate alle ginocchia; in ginocchio davanti a lei, il nonno, che gli tastava la bella fregna pelosa, la donna si mordeva un labbro mugolando piano, l’anziano tirò fuori due dita bagnate dalla passera di Franca, e dalla tasca della giacca prese un vibratore.Franca trasalì.- Dove ai preso quel coso?- L’altra settimana sono andato in città con tuo padre, abbiamo visto un sexy shop, e siamo entrati, abbiamo girato un pò e abbiamo visto quest’affare, ci siamo guardati ed entrambi abbiamo pensato a tè, volevamo dartelo quando saresti venuta in ferie, come tutti gli anni, ma visto che sei qui per il funerale di mio zio, te lo diamo adesso.Finito di parlare, con abilità l’uomo infilò il vibratore in fregna alla donna, che mugolava mano a mano che l’oggetto fallico gli affondava nelle carni, finchè non gli entrò tutto dentro, tra le labbra aperte della fregna si vedeva la parte posteriore rotonda del vibratore, dopo averlo infilato l’uomo tirò su le mutande e gli abbassò la gonna, si alzò in piedi e domandò.- Allora come te lo senti.Franca fece qualche passo all’interno dello stanzino, nonostante l’oggetto estraneo piantato in fica non faceva fatica a camminare.- Da una bella senzazione, ma niente di speciale.- Commentò la trucida.Il vecchio satiro sorrise, e dall’altra tasca della giacca, fece apparire un piccolo congegno quadrato che gli stava tutto nel palmo della mano, con sopra una piccola manopola e un bottone.La nuora lo guardò con sguardo interrogativo, come risposta il suocero, spinse il bottone del congegno che aveva in mano.Franca, si mordette ferocemente il labbro inferiore, strizzò gli occhi, chiuse le gambe e si portò entrambe le mani al basso ventre.- Poi rocamente, quasi piangendo disse.- quest’affare, vibra, mi squassa la fregnaaahh.L’anziano, girò la manopola alzando d’intensità, le vibrazioni.Franca s’appoggiò di nuovo al muro dietro di lei, allargò le gambe, dondolava scompostamente il bacino, forti gemiti la squassavano, il vibratore dentro la sua fregna, silenzioso all’esterno, sembrava ruggire dentro di lei, che leccandosi le labbra e sbavando, venne in piedi, come una cagna sotto gli occhi del suocero che s’è la rideva eccitato, e del figlio che ad occhi spalancati vedeva la madre contorcersi nell’orgasmo.Franca ingoiò, la saliva, si leccò ancora le labbra e disse all’anziano suocero.- E stato bellissimo, ma adesso toglilo, e torniamo in chiesa, prima che qualcuno si domandi che fine abbiamo fatto.- Togliertelo, non credo proprio mia bella zoccolona, tu ti tieni in fregna il vibratore, io e tuo padre il telecomando, abbiamo intenzione di divertirci molto con questo.Franca cercò di protestare, ma non insistette piu di tanto, d’altronde anche a lei la cosa l’eccitava molto.Roberto aveva di nuovo il cazzo duro, ma la madre e il nonno stavano per uscire, scese di corsa dalla scala, la richiuse la prese e svoltò l’angolo appena un secondo prima che i suoi osceni parenti uscissero fuori, appoggiò la scala, e corse girando intorno alla chiesa dalla parte opposta, entrò dentro si fece strada tra la folla e riprese il suo posto, il prete continuava la sua funzione.Nella chiesa entrò prima franca che andò vicino la suocera, dopo un pò rientrò anche Armando che si sistemò di fianco all’altro nonno di Roberto, Antonio; il giovane li vide parlottare, poi Armando fece vedere il piccolo telecomando ad Antonio, che guardò la figlia, seduta nella panca sull’altra fila di fianco a dov’erano loro.Roberto era dietro la madre e la nonna, sapere che la madre era in chiesa vestita a lutto, con in fregna un vibratore, eccitava il giovane che con le mani giunte lungo il corpo nascondeva la prepotente erezione.La messa funebre era quasi al termine, tutti si alzarono in piedi, mentre il prete si dirigeva verso la bara per benedirla.Roberto con la coda dell’occhio vide, il nonno paterno passare il telecomando all’altro nonno, lo vide mentre traccheggiava con la manopola dell’intensità, il giovane sperò che non volesse spingere il bottone per attivare il vibratore che la madre aveva in fica proprio in quel momento, ma il nonno lo fece, schiacciò il pulsante, la figlia prima s’irrigidi poi mosse un poco il culo, s’appoggio con le mani alla panca, strinse le gambe e comincio a respirare velocemente, la suocera della donna, penso che la nuora soffriva per la scomparsa del vecchio, ma in realtà stava godendo, perchè aveva un vibratore acceso in fregna, che il padre, alzava piano piano d’intensità. Roberto che sapeva tutto, vedeva la madre che cercava di sviare tutti i presenti, singhiozzando, facendo finta di piangere, ma stava godendo, finchè venne, scuotendosi tutta, con la suocera che la consolava, abbracciandola, più in là il padre e il suocero della troia s’è la ridevano come due ragazzini. Mentre Franca si riprendeva, dall’ultimo osceno orgasmo, avuto in chiesa mentre il prete benediceva la bara, i nonni, deposto l’infernale aggeggio con cui martoriavano Franca, insieme ad altri si erano caricata la bara sulle spalle la portarono fuori dalla chiesa e l’adagiarono nel carro funebre, dopo aver ricoperto il feretro di corone e fiori, il carro funebre s’avviò a passo d’uomo, dietro si formò una lunga fila di persone vestite di nero, che accompagnava il defunto nel suo ultimo viaggio terreno, il corteo funebre passò sotto la casa dove aveva vissuto, Franca era tra il gruppetto di persone che seguiva da vicino il carro, sottobraccio alla suocera, dietro di loro Roberto e i due nonni, mentre il corteo lentamente giungeva al cimitero, ecco che Armando dalla tasca ritirò fuori il piccolo telecomando, ancora una volta i due anziani si guardarono, Antonio annui con la testa come per dare il permesso all’altro di usarlo facendo vibrare ancora una volta il vibratore nella fregna della figlia, la quale forse in attesa o speranzosa dell’evento si reggeva più forte al braccio della suocera. Roberto faceva finta di nulla ma sbirciava la mano del nonno che teneva il telecomando, curioso anche lui di vedere ancora una volta la reazione della madre all’ennesimo attacco alla sua vagina piena.Franca era impaurita ed eccitata, aveva le mutande fradice di umori, che gli ruscellavano tra le coscie, aveva paura che la gente intorno a lei s’accorgesse di qualcosa, ma contemporaneamente aveva voglia di godere in mezzo alla folla, con quel coso che gli vibrava in fregna.Armando ruppe gli indugi, regolò la manovella a bassa intensità, Franca sentì il vibratore muoversi nelle sue carni, si fermò di colpo stringendo le gambe e piegando la testa ricoperta dal fazzoletto nero; Roberto andò a sbattere contro la madre che s’è ne stava immobile leggermente piegata in avanti, la falla gli passava accanto superandoli; Franca si sorreggeva alla suocera. Roberto gli mise una mano sulle spalle per aiutarla a tenersi in piedi, mentre la donna sentiva crescere il piacere dentro il suo ventre, ma ancora una volta ebbe la forza di simulare dolore invece che mostrare chiaramente la goduria che gli attraversava il corpo in quel momento grazie al massaggio vibratorio che sentiva nella fica che ormai colava come un rubinetto spanato.La suocera affettuosamente la consolava, non credeva che la nuora fosse cosi affezionata al defunto.- Su cara non fare così, adesso lui e tra le braccia di dio, finalmente felice.- Come al solito la vecchia non aveva capito nulla.Adesso Franca era sorretta anche dal figlio, aspirava aria come s’è stesse rimanendo senza respiro e mugolava piano, sembrava davvero che stesse piangendo, ma anche stavolta stava godendo in piedi, le mutandine si potevano strizzare per quanto era fradice, era il terzo orgasmo in nemmeno un ‘ora, da quando il suocero gli aveva piantato il vibratore in fica, gli unici a saperlo erano i due vecchi porci e suo figlio. Franca si riprese, il suocero aveva riposto il telecomando; Roberto asciugò con un fazzoletto un piccolo ricagnolo di bava che era sfuggito alla madre al momento dell’orgasmo da un lato della bocca; La donna con enormi occhiaie viola e sguardo mesto ringraziò il figlio, che purtroppo per lei sapeva la verità, sapeva che la donna che prima considerava quasi una santa in realtà era una perversa e laida troia. Il perverso gioco tra la donna il padre e il suocero continuò anche mentre il vecchio zio veniva tumulato, erano tutti intorno al fornetto dove il defunto sarebbe stato murato e ricoperto dalla lapide ; il congegno era passato ad Antonio, che non curandosi dell’effetto che avrebbe potuto avere sulla figlia, girò la manovella portandola al massimo della potenza. Franca con la fregna gonfia, stava in piedi e guardava gli operai che muravano l’apertura del fornetto dove prima avevano riposto la bara, all’improvviso, la donna urlò, s’inginocchiò a terra a bocca aperta, poi s’accasciò completamente, in terra si contorse in preda a quelli che sembravano degli spasmi, gridò ancora e perse i sensi per qualche secondo, apri di nuovo gli occhi e vide delle facce intorno a lei, preoccupata quella della suocera, divertite quelle dei due vecchi responsabile di tutto ciò e quella indescrivibile del figlio. Roberto vedeva che stavolta la madre aveva sbavato più abbondantemente di prima, attraverso il vestito sui seni spiccavano la sagoma di due capezzoli enormemente induriti e lunghi; Intorno a lei sentiva i mormorii della gente: “poverina doveva essere veramente affezionata al vecchio zio “. Tutte cazzate la porca avrebbe voluto gridare che aveva goduto, che era stata travolta da un’orgasmo feroce.Roberto e i suoi nonni aiutarono la donna ad alzarsi, il giovane fu quasi spinto via.- Tu rimani con tua nonna ci occupiamo noi di tua madre.- Gli disse nonno Armando.Franca con un filo di voce disse al figlio di fare come gli aveva detto il nonno, poi tutti e tre con la donna che si reggeva ai due anziani, s’allontanarono.Roberto immaginava dove i due vecchi porci volevano portare la madre, in qualche posto tranquillo, dove finalmente anche loro potevano sfogare tutta l’eccitazione che avevano accumulato, giocando con la troia. Roberto aveva visto tutto, e non voleva perdersi il finale, era eccitatissimo di vedere la madre mentre soddisfava le voglie del padre e del suocero.Ancora una volta Roberto sparì dalla folla, stava diventando più bravo di un ninja, svoltò il viottolo dove aveva visto dirigersi i suoi tre perversi parenti, e lo percorse, ma intorno a lui non c’erano che lunghi corridoi di tombe, arrivò alla fine del viottolo, sulla destra c’erano delle cappelle dove c’erano sepolte intere famiglie, andò da quella parte e indovinò, da una cripta senti levarsi dei gemiti e mugolii, il cancelletto che portava all’interno era aperto, s’avvicinò silenzioso, la cripta era profonda, all’entrata una scala che portava in basso, s’affacciò, e vide nel fondo sua madre, a pecorina, con la testa tra le gambe di suo padre seduto in terra e gli ciucciava il cazzo mentre, il suocero da dietro gli infilava il cazzo tra le chiappe e nella fica il vibratore si agitava alla massima potenza, i gemiti e i gridolini dei maiali riempivano l’angusto spazio, sopra le lapidi, le foto dei morti, sembravano guardare disgustati tanta depravazione, le giacche dei nonni e le mutandine bagnate della madre, stavano appese nei contenitori dei lumini. Il primo a raggiungere l’orgasmo fu Armando, che mentre si scaricava i coglioni nel buco del culo della nuora, con cattiveria disse: – Ahhh, tieni troia, porta questo bel regalo a quel cornuto di mio figlio, ohhhh.Anche Antonio voleva sborrare nel culo della figlia, gli sfilò il cazzo dalla bocca bavosa, rimase seduto, una mano alla base del cazzo lo teneva diritto puntato per aria Franca si alzò tenendosi alzata la gonna nera stropicciata, il maglioncino nero era tirato sù e le tette sballonzolavano libere e pesanti, macchiati al centro dai due enormi capezzoli rossi, si girò; l’uomo potè vedere tra le chiappe aperte della figlia il buco del culo sfondato che colava la sborra che gli aveva lasciato il suocero, la donna, sistemandosi il vibratore che gli squassava la fregna e che rischiava di scivolargli fuori, calò lentamente con il culo sapalancato sul cazzo teso del padre, si fermò quando senti la cappella su una chiappa, il genitore, sistemo il cazzo manualmente appuntandolo all’apertura anale.- Adesso tesoro, ci sei, calati, cala il tuo bel culo sul cazzo di papà.Roberto vide la madre che scendeva pian piano, mentre il buco del culo gli fagocitava il cazzo del nonno, la fregna della donna, sembrava viva da come il vibratore la faceva fremere, dopo aver trovato la posizione ed essersi sistemata il cazzo dentro il buco del culo, cominciò a dondolare, e il genitore a grugnire come un maiale, godendosi il culo della figlia, con una mano appoggiata ai fianchi della donna che continuava a fare s’ù e giù senza sosta e l’altra davanti a spingergli il vibratore nella fica, in piedi di fronte ai due presi anima e corpo dal rapporto anale. Armando che a dispetto dell’età, era riuscito a farselo tornare abbastanza duro da metterlo in bocca alla moglie del figlio. Franca ciucciava il cazzo al suocero che gli diventava sempre più duro, mentre saltava con il culo aperto sopra quello del padre, come una squadra perfettamente sincronizzata i tre godettero insieme. Franca ingoiò la sborra di Armando, mentre il padre gli farciva il culo, dalla fregna spalancata della donna in preda all’orgasmo il vibratore scivolò fuori seguito da una spruzzata di liquido denso e cadde a terra continuando a vibrare.Tra le lapidi che riempivano la parete, finalmente i tre porci sembravano soddisfatti, i loro sessi erano in bella mostra i tre erano senza vergogna. Roberto si chiese da quanto tempo andava avanti il turpe rapporto tra sua madre e i suoi nonni.Il funerale era finito; Franca voleva rimanere in paese e ripartire la mattina dopo, ma Roberto insistette per partire subito, non avrebbe potuto sopportare ancora la madre che si faceva scopare dai due vecchi, anche s’è lei insisteva per restare, evidentemente ancora vogliosa; alla fine la spuntò Roberto.Mentre guidava il giovane osservava la madre che era crollata e dormiva rannichiata sul sedile di fianco, la testa sul finestrino e le gambe verso di lui, era curioso chissà s’è la donna si fosse rimesso il vibratore in fregna, aveva sentito uno dei nonno che glielo regalava, discretamente Roberto alzò l’orlo della gonna, guardò tra le gambe materne, ma a parte le mutandine perennemente bagnate, la madre tra le gambe non aveva nient’altro. Arrivarono a casa nella tarda serata, la porca salutò affettuosamente il marito, forse si sentiva in colpa per le enormi corna che gli aveva fatto in poche ore, gli portò il saluto dei genitori e del suocero, gli raccontò il triste funerale; Roberto uscì di casa il padre gli faceva un pò pena per aver sposato una baldracca adultera come la madre, ma la moglie non era l’unico a tradirlo anche il padre non si faceva problemi a riempirlo di corna, e il suocero a cui portava il massimo rispetto si scopava la figli chissà da quanto tempo.Dopo aver vagabondato per la città, e non aver trovato nessuno dei suoi amici, tornò a casa, ormai aveva preso il vizio di spiare la madre, e cosi andò davanti alla porta dei genitori, e origlio dentro, riconobbe i gemiti della madre anche s’è erano piu tranquilli e meno perversi di quelli che gli aveva sentito emettere quando a scoparla erano i suoi nonni, era una tranquilla e semplice scopata tra due coniugi, che di sicuro non avrebbe soddisfatto del tutto una troia come la madre.Roberto aspettò che i suoi genitori ebbero finito, la madre in vestaglia andò in bagno non chiuse la porta; Come Roberto aveva sospettato la madre era ancora vogliosa e dal buco della serratura la vide mettere le mani dentro il cesto della biancheria sporca, e di lì tirare fuori il vibratore con il telecomando appiccicato sopra da un pezzo di schoch, la donna aveva scelto quel posto perchè lo riteneva il più sicuro della casa mai il marito e il figlio avevano messo le mani tra la biancheria da lavare, si limitavano a buttarla nel cesto. “Furba la mamma oltre che troia” pensò tra s’è Roberto, con l’occhio incollato alla serratura la vide mentre metteva un piede sul bidè, piegata in avanti, e con la mano allungata dietro le chiappe spingersi il vibratore nel culo, nonostante la donna non avesse minimamente lubrificato il vibratore o il buco dell’ano, il lungo e cilindrico arnese, gli sparì interamente dentro il deretano, lo spinse talmente in fondo che mezzo dito gli affondo dietro, poi si mise eretta e strinse le chiappe, si mordeva un labbro mentre girava la manopola al massimo, e infine schiacciò il pulsante; Franca si piegò in avanti e con una mano si reggeva al muro, con l’altra si assicurava di tenere dentro il culo il finto cazzo che vibrava facendola fremere.Roberto a quel puntò entrò nel bagno con il cazzo in mano, Franca con il culo pieno lo guardò girando la testa in faccia i segni inequivocabili del godimento, non accennò nessun gesto, non si preoccupò di spegnere il vibratore coprirsi e inventare qualche scusa, il cazzo duro che il figlio si teneva in mano fece capire alla donna che era da parecchio che la stava spiando, gemeva guardando Roberto, apri la bocca e un rivolo di bava gli scappò fuori.Roberto non disse nulla e Franca non protestò, quando il figlio gli mise una mano dietro la nuca e gli spinse la testa verso il cazzo, non dovette pregarla o minacciarla perchè aprisse la bocca per farglielo ingoiare, perche la donna era più che felice di farlo. Roberto estasiato dall’abile pompino che la madre a pecorino gli stava facendo, disse:- Ho visto tutto, lo sò che ti fai scopare dai nonni baldracca. Franca tra una leccata e l’altra rispose: – Da stanotte anche tu potrai scoparmi quando vuoi.- poi si girò e si tolse il vibratore mostrando il buco del culo svasato e rotto al figlio:-Inculami tu adesso figlio di una gran puttana, incula tua madre. Roberto prese in mano le chiappe della madre l’aprì e gli spinse nel foro aperto il cazzo che duro come il marno, l’inculò con vigore facendola venire, poi cambiò buco e affondò nella sorca bagnata indecentemente, e li sborrò come un cavallo, nei giorni a seguire il giovane fece con la madre le cose che in passato aveva solo sognato di fare con una donna, e quelle che non immaginava lui ci pensava la madre ad inventare cose sempre più sporche, che li lasciava distrutti e soddisfatti.Ma il massimo dalla madre Roberto l’ottenne quell’estate quando tornarono in paese in ferie, e lui e i suoi nonni, riempirono di sborra quella gran puttana di Franca.La quale non si tirò indietro, facendosi fare di tutto.Una sera uscirono tutti insieme la troia e tutti i suoi amanti, compreso il marito cornuto, andarono alla festa del santo patrono del paese; Franca ben piantato in fica il solito vibratore, e finalmente anche Roberto si divertì ad azionarlo, facendo godere la madre che s’era talmente abituata a fare da fodero al cilindrico arnese che si godeva l’oggetto in fregna senza svenire o urlare come un ossessa.Quella sera il padre di Roberto ritrovò un pò di amici d’infanzia, anche loro da anni non vivevano più in paese, l’uomo decise di rimanere con loro per ricordare i bei tempi andati della sua giovinezza, la moglie con i suoi tre parenti amanti, andarono nella casa di nonno Antonio, e li una volta messo da parte il vibratore: Franca venne chiavata da tutti quanti insieme, gli anziani dopo la prima sborrata si godettero uno spettacolare amplesso anale tra madre e figlio, Roberto che essendo più giovane recuperò energia e inculò la madre, poi tutti stesi sul letto con al centro Franca riempita di sborra come un cannolo di crema, i nonni raccontarono a Roberto come iniziò la storia tra loro e sua madre, una storia perversa, che cominciò quando Franca era giovane, troppo giovane per raccontarla.
Aggiungi ai Preferiti