Ero nel letto di Lucia che dormicchiavo nel dormiveglia, quando mi accorsi che lei si era alzata e mi aveva lasciato solo. Ripiombai dopo pochi secondi nel sonno, incurante dei suoi movimenti. Lucia era andata a mangiare dei cracker con formaggio. Tornò poco dopo e vide parte della mia cappella fuoriuscire dalle coperte; incantata la accarezzò scostando il caldo piumone. Prese in mano il mio cazzo e prima lo accarezzò per fargli raggiungere una ragguardevole dimensione, poi lo prese in bocca leccando la cappella lentamente e dolcemente. Leccò sotto la cappella, facendomi venire i brividi. Ma non mi svegliai, continuai a sognare. Poi una volta divenuto marmo affondò la bocca fino in fondo nel mentre che accarezzava le palle. Andò su e giù varie volte continuando a muovere quella lingua libidinosa; poi si staccò e leccò le palle segandomi con la mano sinistra. Leccò tutta l’asta per il lungo riportandola ai precedenti fulgori nel mentre che i suoi riccioli rossi mi facevano il solletico alle palle umide della sua saliva. Mi svegliai e le accarezzai i riccioli e l’orecchio, lei me lo prese in bocca per intero e mi sorrise con gli occhi.“Sei Eccezionale” le dissi.Lei pompò ancora 2 volte e si staccò dicendomi “Buongiorno”.Poi si riaccucciò.La feci alzare e la portai vicino a me baciandola. Lei continuò la sua sega infinita nel mentre che io le arricciavo i peli della fichetta. Lei si mise a 69 riprendendo il lavoro orale momentaneamente interrotto. Io le leccai la clitoride, quasi succhiandola. Poi le infilai l’indice nel culo, lei mugolò e io leccai il buchetto allargandolo. Poi ripresi il risucchio della clitoride lasciandole il medio della mano sinistra infilatole nel culetto mentre con la destra affondavo prima 2 poi 3 dita nella vagina oramai bagnata. Lei era eccitatissima.Mi stupì la mia resistenza alla sua boccuccia e la sua velocità nel venire.Si staccò dal mio cazzo, inarcò la schiena e si appoggiò con le mani all’indietro al letto, pose il suo culo sul mio naso e la vagina sulla mia lingua. Quando le infilai nuovamente il pollice nel culo, venne urlando il suo piacere per diversi minuti in cui io non smisi di leccare e mi inondò la faccia.Quando si riprese si alzò, mi baciò e mi leccò tutta la faccia assaporando il suo piacere.Rise dicendomi che era molto buona e che io ero fortunato a poter assaporare tanto nettare.Io ero completamente d’accordo.Prese in mano il mio cazzo, un po’ afflosciatosi date le non più continue attenzioni ricevute.Lei mi disse “Ora te lo riporto in tiro io” e si accucciò.Io la portai giù dal letto e la feci mettere in ginocchio per terra sempre tenendolo dentro la sua bocca che pompava su e giù.Le dissi “Apri la bocca e cerca di tenerlo il più possibile”Lei mi ascoltò. Aprì la bocca e io affondai fino a che le sue labbra sfiorarono i peli delle palle tenendole la testa. Il cazzo le andò giù per la gola, ebbe un conato e si staccò con la sua saliva che creò un ponte tra il mio pene e le sue labbra. Era affannata. “Riprova” le dissi.Lei rifece. Stavolta tenne il cazzo per qualche secondo di più in bocca. Cominciava ad abituarsi.E ricominciò a succhiare. Le tenni la testa attaccata alle mie palle e spingevo, spingevo. Quasi un minuto riuscì a tenerlo in bocca, o meglio in gola nel mentre che le scopavo la bocca, su e giù.E nell’ultimo di questi venni. Lei trattenne tutta la sborra in gola. Un po’ le uscì ai lati delle labbra. Io mi sdraiai sul letto esausto. Lei venne su di me e sputò la sborra sul mio uccello. Poi guardandomi la leccò come fosse panna ripulendomi palle, mazza e cappella ed ingoiò il tutto. Era eccezionale.La presi, quando ebbe ingoiato tutto, e la baciai. Ci baciammo per diversi minuti senza dirci niente appagati entrambi di come eravamo venuti. Doccia! Ci lavammo insieme eccitandoci e leccandoci senza però venire. Poi mangiammo e ci rivestimmo ridendo e scherzando. Arrivò Giulia che ci chiese come era andato il pomeriggio. Tutto bene rispondemmo in coro. Me ne andai dopo qualche minuto adducendo le scuse più grossolane che mi vennero in mente. Ero ancora eccitato da Lucia e non potevo sostenere lo sguardo della sorella. Lucia mi salutò apparentemente come se nulla fosse ma per me era maliziosa, al punto che mi tornò duro e non se ne scese finché non fui a casa.Lucia mi mandò un messaggio ringraziandomi per il pomeriggio trascorso. Poi verso le 2 di notte un nuovo trillo del cellulare. Altro messaggio. Lucia nuovamente. “Ho parlato di te a Camilla, una mia amica. Si è eccitata al racconto e mi ha chiesto se potevamo farlo in 3. Io sono d’accordo” recitava più o meno così il suo messaggio. Ero gioioso. E il mio infaticabile amico era molto felice. Ci accordammo per il giorno successivo. Sarei andato a prendere Lucia e poi da lì avremmo raggiunto Camilla. Giulia anche oggi non era in casa, sempre le prove del musical.Lucia corse in auto e mi salutò con un bacio sulle labbra ed un “ciao” voglioso. Dentro di me pensavo che Lucia e Camilla avessero già avuto esperienze lesbo tra loro, Lucia era troppo naturale e tranquilla per essere una prima volta. Indagai. E le sue risposte mi diedero ragione.Camilla abitava ad Opera, mezz’ora di strada, durante la quale i racconti Lucia e Camilla che lesbicavano mi accompagnarono. L’avevamo fatto tre volte e sempre da sole. Camilla era quella più decisa e che prendeva in mano la situazione. Lucia si faceva leccare la prima volta. Poi aveva iniziato a leccare anche lei. E l’ultima volta, 2 settimane prima, aveva infilato un cetriolo nella vagina di Camilla. Si era eccitata un sacco a spingere come se la stesse trapanando.Lucia mi disse che era diverso l’orgasmo che raggiungeva con gli uomini. Più lento ma lungo quello con Camilla, impetuoso ma veloce quello con gli uomini. Ero notevolmente eccitato. Lucia se ne accorse. Si accucciò, lo tirò fuori dai boxer e lo succhio un paio di volte. Poi si staccò, mi baciò e mi disse che non potevamo iniziare in auto, dovevamo aspettare Camilla. Ci rimasi male ma l’idea di farmi Lucia con una sua amica ridusse l’attesa. Abitava in un condominio al quarto piano. In ascensore baciai Lucia che rispose appassionatamente. Stavamo divenendo una coppietta.
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