File Inviato: Rossella_VI.doc ===> File ricevuto: Rossella_VI.docGia’ autoreSI autorizzo la pubblicazione dei mie dati personali come autore del testo inviato.IP: 213.45.127.55 SI, dichiaro, sotto la mia personale responsabilità, di essere MAGGIORENNE e che il racconto si riferisce ad: storia immaginariaVoti: Forma=3 Contenuto=2 Lunghezza=1 Originalità=2Categoria: Sadomaso Rossella (VI parte)aexaex00@hotmail.com Breve riassunto delle parti precedenti Rossella deve preparare un esame e viene costretta ad andare in montagna con un amica della madre ufficialmente per studiare ma in realtà Francesca, l’amica, la rende schiava ricattandola con delle foto compromettenti. A poco a poco scopre prima l’umiliazione, ma poi anche il piacere della sottomissione e vive tutta l’esperienza come un’educazione ad essere una donna migliore. Dopo un’esperienza nei boschi Francesca decide di condurre Claudia da una sua amica… VI parte Per quella sera Claudia mi fece indossare una gonna larga e corta, un paio di collant e delle scarpe aperte col tacco molto alto ed un laccetto alla caviglia. Sopra avevo una camicetta ma non il reggiseno.La sua amica si chiamava Francesca e stava trascorrendo le vacanze in un cottage in un paese vicino. Durante il tragitto in auto, Claudia mi raccomandò di essere “gentile” con lei.Appena arrivati si salutarono e fui presentata. Francesca indossava una gonna nera simile alla mia ed una canottiera beige. Mi colpì il fatto che nell’ingresso/salone ci fossero solo due poltrone oltre ad un armadio, un tavolo ed un soffice tappeto.- Venite, accomodatevi – disse Francesca avviandosi verso una poltronaMi sembrò un modo di fare cafone, ma capii che era studiato, così non dissi nulla e lasciai che Claudia si sedesse nell’altra. Io ero la schiava e dovevo stare in piedi.Claudia senza scomporsi minimamente mi indicò lo spazio fra le due poltrone e disse- Dai non fare complimenti! Inginocchiati qui.Le residue speranze che la mia condizione di schiava restasse un fatto fra me e Claudia erano appena cadute, ma mi sorpresi ad accettare la cosa con rassegnazione piuttosto che con rabbia. Claudia mi fece poggiare la testa sulle sue gambe e cominciò a chiacchierare con Francesca. Mi stavo rilassando e notavo la naturalezza con la quale le due donne gestivano una schiava come me.Dopo un pò di tempo Claudia disse- su Rossella alzati e togliti la camicetta così starai più comoda.Mi alzai, mi tolsi la camicetta e messe le mani dietro la schiena abbassai lo sguardo come mi era stato insegnato.Ma che brava ed obbediente – disse Francesca- cominciando a palparmi il senoI miei capezzoli divennero durissimi e lei- Dimmi, ma tu sei lesbica?Non so bene dove trovai la risposta dentro di me, comunque dissi- No, sono solo schiava ed è la mia padrona a decidere per me.Claudia aggiunse- Pensa era fidanzata e questo suo percorso educativo è cominciato perché ha fatto troppo la porcellina e delle foto lo documentano.- Allora la ricatti?- All’inizio diciamo di sì, ma ora ha capito qual’è il suo ruolo e che tutto questo è fatto per il suo bene.Le mani di Francesca si infilarono sotto la mia gonna e cominciò a carezzarmi sui collant e la cosa mi piaceva molto. Un’altra donna mi stava dando piacere. Ero ormai proprio una schiavetta disposta a tutto pur di godere.- Ma non fa un pò caldo per i collant – disse Fra- Si, ma fanno parte della sua educazione, calze, tacchi alti e gonne devono diventare il vestiario normale per lei – rispose Claudia- E per l’intimo?- Quello è bandito a meno di mie specifiche indicazioni.Fra si mise a ridere e mi attirò a lei per darmi un bacio. Io la lasciai fare e insieme al bacio mi versò in bocca una notevole quantità di saliva. Stavo per reagire, come già avevo fatto con Claudia, ma poi mi ricordai l’ordine di essere gentile ed inghiottii tutto facendo solo una piccola smorfia e dicendole grazie.- E’ proprio una gran brava schiava. Vediamo se sa cucinare – disse FrancescaMi portarono in cucina, mi spiegarono dove si trovavano gli ingredienti e mi chiesero di preparare la cena.Dopo circa 10 minuti tornarono e Claudia – Fra è troppo buona, pensa che da sola potresti annoiarti. Vieni che ti facciamo un regalino.Mi avvicinai un pò perplessa, ma i miei dubbi sul “regalino” sparirono quando mi fecero piegare sul tavolo dopo essermi alzata la gonna ed abbassata i collant. Il “regalino” altro non era che un piccolo vibratore a batteria che mi fu infilato nel culo in maniera abbastanza brutale e poi acceso.-Ahi – mi scappòRicevetti una sculacciata e rapidamente mi rialzarono i collant e mi fecero mettere in piedi.Claudia mi rimproverò – Ringrazia invece di lamentarti, non sempre è possibile essere ben preparate e comunque bisogna accettare tutto senza lamentarsi.- Ok scusa – dissi abbassando gli occhi. – Ringrazia Francesca come si deve- riprese Claudia.A quel punto capii cosa dovevo fare ed a fatica mi inginocchiai prendendole il piede in mano e dicendole un sommesso grazie iniziai a baciarglielo.Dopo circa un minuto mi fecero rialzare e tornarono nell’altra stanza.Altre volte avevo dovuto lavorare con qualcosa piantata nel culo ma non era mai in movimento. Muoversi su quei trampoli con un vibratore di dietro e i seni che dondolavano mi procurava una sensazione strana e cresceva in me la voglia di essere scopata, possibilmente però davanti dove ero ancora vergine. Ero disposta a tutto pur di godere.Quando la cena fu pronta servii nel modo più professionale possibile le due donne che si complimentarono con me.Quando erano alla frutta mi concessero di mangiare stando in piedi.Dopo si trasferirono in salotto e Francesca accese il videoregistratore e mise un film erotico. Unirono le due poltrone e si sedettero cominciando a coccolarsi a vicenda. Io, dopo aver rassettato la cucina mi accovacciai ai loro piedi e cominciai a baciarglieli. Dovevo attirare la loro attenzione perchè il vibratore mi stava letteralmente sconquassando e dovevo godere al più presto, altrimenti sarei scoppiata.Mi ignorarono per almeno mezz’ora poi Francesca, ormai mezza nuda disse a Claudia indicandomi- Perchè non lo facciamo fare a lei il film?- Certo – risposeSotto il televisore c’era un tappeto e mi ordinarono- Su vai lì spogliati e poi masturbati che si vede che stai morendoSperavo in una loro partecipazione al mio godimento ma accettai senza indugio l’ordine. Mi alzai e mi misi davanti alla Tv. Ora lo spettacolo ero io. Feci scivolare la gonna lungo i collant, poi, con un pò di malizia, mi girai mostrandogli il sedere in cui si notava il vibratore e mi chinai a slacciarmi le scarpe Stavo per toglierle quando Francesca disse- No riallacciale tienile.- Ok, ma i collant come li tolgo -dissi io senza voltarmi. – Li abbasserai sotto le ginocchia e li lascerai così.Obbedii e poi mi ordinarono di sdraiarmi a terra per completare l’opera. Mi sentivo umiliata, trattata alla stregua di una prostituta che si masturba davanti a due guardone, ma tutto questo contribuiva ad eccitarmi e, unito al resto della serata, non ci volle molto perchè venissi.Quando gli spasmi del mio orgasmo si stavano calmando Francesca si alzò e venne a mettersi in piedi esattamente sulla mia faccia. Claudia le aveva tolto le mutandine e sotto la gonna si vedeva la sua fica completamente depilata e bagnata di umori. Si accovacciò molto lentamente su di me e piano piano si spense la luce; la sua gonna nera, infatti, mi isolava dal mondo: lì sotto c’ero io e la fighetta di un’altra donna che andava semplicemente adorata. Per me non esisteva altro. Cominciai a leccarla assaporandone il sapore. Nel frattempo Francesca mi aveva bloccato le braccia a terra, Claudia mi stava masturbando e il vibratore continuava a fare il suo dovere. Dopo un pò Francesca ebbe un orgasmo e mi inondò il viso. Fu un’esperienza bellissima. Subito dopo venni anch’io per la seconda volta in pochi minuti. Francesca si girò e l’oggetto delle mie attenzioni divenne il suo buchetto del sedere, anche Claudia si mise a cavalcioni all’altezza del mio pube e, dopo essersi denudate a vicenda cominciarono a giocare fra loro baciandosi e torturandosi i capezzoli. L’unico indumento che aveva ancora Francesca era la gonna che mi estraniava dal resto della stanza e mi faceva concentrare sul suo buchetto che continuavo a leccare con grande passione. Ero il loro tappeto e questo mi piaceva molto. Dopo un pò venne anche Claudia e Francesca ebbe un altro orgasmo. Ora la serata era completa. O almeno così cedevo.Si alzarono, si sedettero e mi chiamarono ai loro piedi dopo avermi fatto sistemare i collant. Io avevo ancora il vibratore che mi straziava il culo, ma ero la schiava e non potevo lamentarmi. Restammo così per circa 1/4 d’ora. Poi Claudia disse- E’ tardi, dobbiamo andare- Ok – disse Francesca – ma prima facciamo un regalo a RossellaVisto il primo regalo temevo molto il secondo, ma ero troppo spossata per reagire, e poi comunque credevo che mi avrebbero tolto quel benedetto vibratore.- Certo – disse Claudia- Vieni, andiamo in bagno Rossella- Mi portarono in bagno e mi fecero sdraiare a terra con la testa nel box doccia. Capii cosa mi aspettava e provai a protestare- Vi prego non mi urinate addosso, mi fa troppo schifo- Non ci interessa – disse Claudia – e poi ricordati che sei schiava. Se non riesci ad accettarlo pensa che ho ancora qualche tua foto!Ero di nuovo vinta e dissi – Ok, scusatemi, fate quello che volete.Francesca, con un sorrisino ironico, disse – brava la schiavetta e vedi di ingoiarne un pò, che è buona!Poi aggiunse – A te l’onore Claudia, e non preoccuparti se schizzerai un pò!Claudia si piegò un pò sulle gambe e dopo alcuni secondi fui inondata sul viso dalla sua urina- Apri la bocca- ordinò Francesca, Obbedii anche se mi sentivo tremendamente umiliata.Poi fu il turno di Francesca che mise anche il tappo allo scolo così che si formo una piccola pozza su cui spinse la mia testa col piede. Ero tutta sporca, specialmente i capelli che si erano intrisi di urina. Mi fecero rialzare e mi diedero due scottex per ripulirmi. Non vollero che mi lavassi. Speravo che almeno mi togliessero il vibratore, ma non osavo chiederlo. Mi ordinarono di rivestirle e lo feci e poi fecero rivestire anche me. Arrivò il momento dei saluti ed io, sulla port, mi inginocchia per salutare Francesca come si deve, cioè baciandole i piedi. Lo feci e mi rialzai. Ci avviammo con Claudia verso la macchina ed io le chiesi- Scusami per la domanda. Ma non devo restituirgli il vibratore?- No – fu la sua candida risposta – e lo toglierai domani mattina così impari a lamentarti quando ti viene ordinato di fare qualcosa.Salimmo in macchina ed il vibratore continuava a tormentarmi. – Rossella la tua educazione ormai è giunta quasi al termine, ma ancora ci sono delle cose che devi imparare. e poi sei troppo ribelle per essere veramente una schiava perfetta.- Capisco, ma certe volte non riesco proprio a resistere- Dovrai imparare- Poi scusa perchè ti ostini a penetrarmi il culetto e mi lasci vergine davanti?- Potrei risponderti che voglio così e a te dovrebbe bastare, ma in realtà è che per la tua fighetta ho già un progetto. Ed è un progetto fatto di carne e non di gomma! – Vuoi farmi andare con un uomo?- Si, ma tu non saprai mai chi è!- E perchè?- Perchè sei una schiavetta, bella mia!Arrivammo a casa e ci coricammo, mi tenni il vibratore dietro senza fiatare, e prima di addormentarsi Claudia mi concesse di spegnerlo. Aspettavo con ansia che arrivasse il giorno in cui sarei stata sverginata. Ormai avevo proprio una mentalità da schiavetta.
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